Le onde cerebrali possono rivelare i nostri segreti più profondi. Il procedimento del brevetto ENEA RM2012A000637 può risultare utilissimo per quest'applicazione avveniristica / Brain waves can reveal our deepest secrets. The patent process ENEA RM2012A000637 can be very useful for this futuristic application.

Le onde cerebrali possono rivelare i nostri segreti più profondi. Il procedimento del brevetto ENEA RM2012A000637 può risultare utilissimo per quest'applicazione avveniristica / Brain waves can reveal our deepest secrets. The patent process ENEA RM2012A000637 can be very useful for this futuristic application. 



Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Joseph Cotellessa


Lo dimostra un nuovo studio della Texas Tech University, in cui è stato possibile riconoscere gli individui che soffrono di dipendenza dall’alcol a partire dalle loro scansioni cerebrali. Una scoperta che apre scenari inquietanti per quanto riguarda la privacy.
Le onde cerebrali possono rivelare molte più informazioni di quanto si possa immaginare, e soprattutto desiderare. Attraverso un elettroencefalogramma (Eeg), infatti, è possibile carpire anche informazioni personali molto sensibili, come ad esempio la dipendenza dall’alcol. È quanto ha dimostrato una ricerca della Texas Tech University, i cui risultati sono stati presentati all’ottava IEEE International Conference on Biometrics.
A realizzare l’esperimento sono stati due ricercatori che si occupano di cybersicurezza, Abdul Serwadda e Richard Matovu, che hanno testato due sistemi di autenticazione basati su Eeg per sondarne i possibili rischi per la privacy, cercando di identificare informazioni personali da scansioni cerebrali anonime. Per prima cosa, i ricercatori hanno creato un sistema di machine learning, e lo hanno addestrato utilizzando un set di scansioni di onde cerebrali provenienti da un gruppo di alcolisti e non alcolisti. Al termine dell’addestramento hanno quindi sottoposto un nuovo set di scansioni al programma, chiedendogli di identificare, all’interno di un gruppo di volontari, quali potessero avere problemi di dipendenza dall’alcol. E senza aiuti da parte dei ricercatori, il sistema è riuscito a identificare con precisione il 25% degli alcolisti nel nuovo campione.
“Non siamo rimasti sorpresi – ha precisato Serwadda – perché sappiamo che il segnale cerebrale è molto ricco di informazioni”. Tuttavia, per il ricercatore si tratta di una conferma dei pericoli legati a queste tecnologie, specie per quanto riguarda la privacy. Questi sistemi, infatti, sono capaci di dedurre molte informazioni sulle persone. E non solo rispetto all’uso di alcol, ma ad esempio anche riguardo alle difficoltà di apprendimento, alle malattie mentali e a molti altri dati sensibili. “Immaginate se queste informazioni fossero rese pubbliche e le compagnie di assicurazione ne venissero a conoscenza”, ha continuato Serwadda. “Sarebbe terribile”. Per questo il ricercatore spera che in futuro lo sviluppo di tali sistemi non punti solamente a migliorarne la precisione, ma anche a ridurre il rischio di violazioni della privacy.
ENGLISH
This is demonstrated by a new study from Texas Tech University, where it was possible to recognize individuals who suffer from alcohol addiction away from their brain scans. A discovery that opens disturbing scenarios regarding privacy.
Brain waves can reveal much more information than you can imagine, and above all wish for. Through an electroencephalogram (EEG), in fact, it is also very possible to steal sensitive personal information, such as alcohol dependence. This is what has shown a search at Texas Tech University, whose results were presented at the Eighth IEEE International Conference on Biometrics.
To realize the experiment were two researchers who deal with cybersecurity, Abdul Serwadda and Richard Matovu,   who tested two authentication systems based on Eeg to probe the possible privacy risks, trying to identify personal information from anonymous brain scans. First, the researchers created a machine learning system, and trained using a set of brainwave scans from a group of alcoholics and non-alcoholics. On completion they then submitted a new set of the program scans, asking him to identify, within a group of volunteers, which could have alcohol dependence problems. And without help from researchers, the system is able to accurately identify 25% of alcoholics in the new sample.
"We were not surprised - said Serwadda - because we know that the brain signal is very rich in information." However, for the researcher it is a confirmation of the dangers linked to these technologies, in particular as regards privacy. These systems, in fact, are able to deduce a lot of information on people. And not only with respect to the use of alcohol, but also, for example with regard to learning disabilities, mental illness and many other sensitive data. "Imagine if this information were made public, and the insurance companies will become aware," continued Serwadda. "It would be terrible." For this, the researcher hopes that the development of such systems not only points to improve accuracy in the future, but also to reduce the risk of privacy violations.

Da:
http://www.galileonet.it/2016/09/le-onde-cerebrali-possono-rivelare-i-nostri-segreti-piu-profondi/?utm_campaign=Newsatme&utm_content=Le%2Bonde%2Bcerebrali%2Bpossono%2Brivelare%2Bi%2Bnostri%2Bsegreti%2Bpi%C3%B9%2Bprofondi&utm_medium=news%40me&utm_source=mail%2Balert

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