Alzheimer: antibiotico ripristina la comunicazione nelle aree cerebrali danneggiate. Il procedimento del brevetto ENEA RM2012A000637 può essere molto utile per valutare con immagini delle cellule gliali e del glutammato l'effetto terapeutico dell'antibiotico nella cura dell'alzheimer / Alzheimer: antibiotic restores communication in damaged brain areas. The patent process ENEA RM2012A000637 can be very useful to assess glial cell and the glutamate images and the therapeutic effect of the antibiotic in the treatment of Alzheimer's

Alzheimer: antibiotico ripristina la comunicazione nelle aree cerebrali danneggiate. Il procedimento del brevetto ENEA RM2012A000637 può essere molto utile per valutare con immagini delle cellule gliali e del glutammato l'effetto terapeutico dell'antibiotico nella cura dell'alzheimer / Alzheimer: antibiotic restores communication in damaged brain areas. The patent process ENEA RM2012A000637 can be very useful to assess glial cell and the glutamate images and the therapeutic effect of the antibiotic in the treatment of Alzheimer's


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Joseph Cotellessa




Una nuova ricerca condotta dal Djavad Mowafaghian Centre for Brain Health alla Univerity of British Columbia ha trovato un modo per ripristinare parzialmente la comunicazione delle cellule cerebrali in tutte le aree danneggiate da placche beta amiloidi associate alla malattia di Alzheimer.
I risultati dello studio, pubblicati questa settimana in Nature Communications, suggeriscono un possibile bersaglio e un potenziale trattamento farmacologico per ridurre i danni al cervello che si verificano nelle prime fasi della malattia di Alzheimer. Utilizzando Ceftriaxone, un antibiotico approvato dalla FDA e usato  per trattare le infezioni batteriche, i ricercatori sono stati in grado di ridurre i danni alle sinapsi e ripristinare le linee di comunicazione neuronali nei topi.

Le placche amiloidi si sviluppano nelle regioni del cervello dei pazienti con malattia di Alzheimer. Queste placche sono collegate ai danni riscontrati nella malattia di Alzheimer perché impediscono la comunicazione cellulare e sono tossici per le cellule nervose. I ricercatori hanno scoperto che le aree del cervello intorno a queste placche mostrano alti livelli di glutammato, una molecola di segnalazione essenziale per la comunicazione tra le cellule cerebrali, che accompagnano alti livelli di iperattività nelle glia, cellule di supporto del cervello. E’ in questo ambiente ricco di glutammato che la comunicazione tra i neuroni viene modificata o interrotta, causando la morte dei neuroni nelle fasi successive della malattia.
“Con l’imaging delle cellule gliali e glutammato stesso intorno alle placche, siamo stati in grado di vedere che le cellule non erano in grado di ‘rimuovere’ il glutammato accumulatosi in queste aree cerebrali. Utilizzando il farmaco antibiotico Ceftriaxone, siamo stati in grado di ridurre e regolare il trasporto del glutammato”, spiega il Dott MacVicar, autore principale e Prof. di psichiatria. “Con il ripristino dei normali livelli di glutammato, siamo stati in grado di ripristinare in gran parte, l’attività neuronale”.
La scoperta del team ha implicazioni importanti nel trattamento dei primi sintomi della malattia di Alzheimer.
“Questa disfunzione nella comunicazione cellulare avviene in una fase molto precoce della malattia, prima che il deficit della memoria sia rilevabile”, dice il Dott Jasmin Hefendehl, un ex Postdoctoral Fellow nel laboratorio del Dr. MacVicar e autore principale dell’articolo. “Questo rende la nostra scoperta particolarmente interessante, in quanto apre la strada ad una strategia di intervento precoce per prevenire o ritardare la perdita di memoria”.
Ceftriaxone è un antibiotico che viene comunemente somministrato prima di alcuni tipi di intervento chirurgico per prevenire le infezioni. Anche se un recente studio clinico non è riuscito a osservare miglioramenti nel trattamento della sclerosi laterale amiotrofica (SLA), i ricercatori sono fiduciosi circa il suo potenziale di intervento precoce nel trattamento della malattia di Alzheimer.
ENGLISH
New research conducted by Djavad Mowafaghian Centre for Brain Health at the Univerity of British Columbia has found a way to partially restore the communication of brain cells in all areas damaged by amyloid beta plaques associated with Alzheimer's disease.

The study results, published this week in Nature Communications, suggest a possible target and drug treatment to reduce potential damage to the brain that occur in the early stages of Alzheimer's disease. Using Ceftriaxone, an antibiotic approved by the FDA and used to treat bacterial infections, the researchers were able to reduce the damage to synapses and restore neuronal communication lines in mice.



Amyloid plaques develop in the brain regions of patients with Alzheimer's disease. These plaques are connected to the damage found in Alzheimer's disease because they prevent cell communication and are toxic to nerve cells. The researchers discovered that the brain areas around these plaques show high levels of glutamate, a key signaling molecule for communication between brain cells, that accompany high levels of hyperactivity in the glia, the supporting cells of the brain. E 'in this environment rich in glutamate that communication between neurons is modified or interrupted, resulting in the death of neurons in the later stages of the disease.

"With the imaging of glial cells and glutamate itself around the plaques, we were able to see that the cells were not able to 'remove' the glutamate accumulated in these brain areas. Using antibiotic medication Ceftriaxone, we were able to reduce and regulate the transport of glutamate, "explains Dr. MacVicar, lead author and Professor of Psychiatry. "With the restoration of normal glutamate levels, we were able to restore most of the neuronal activity."

The team's discovery has important implications in the treatment of the early symptoms of Alzheimer's disease.

"This function of the cellular communication occurs at a very early stage of the disease, before the memory impairment is discoverable," says Dr. Jasmin Hefendehl, a former Postdoctoral Fellow in the laboratory of Dr. MacVicar and lead author of the article. "This makes our discovery particularly interesting, as it opens the way for an early intervention strategy to prevent or delay the loss of memory."

Ceftriaxone is an antibiotic that is commonly administered before certain types of surgery to prevent infection. Although a recent clinical study failed to observe improvements in the treatment of amyotrophic lateral sclerosis (ALS), the researchers are confident about its potential for early intervention in the treatment of Alzheimer's disease.
Da:
http://www.medimagazine.it/alzheimer-antibiotico-ripristina-la-comunicazione-nelle-aree-cerebrali-danneggiate/

 

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