Tumore al polmone, dopo 40 anni cambia la cura d'attacco / Lung tumor, after 40 years the cure of attack changes.

Tumore al polmone, dopo 40 anni cambia la cura d'attacco / Lung tumor, after 40 years  the cure of attack changes.


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa



Ritratto in 3D di una cellula del tumore al polmone./ 3D portrait of a lung cancer cell.
Qualcuno l'ha chiamata rivoluzione, qualcun altro tsunami: fatto sta che per la prima volta dopo 40 anni, un anticorpo monoclonale in grado di potenziare il sistema immunitario nella lotta contro il tumore del polmone entra in terapia come 'farmaco di prima linea' (e in certi casi anche di seconda linea), dove finora c'era solo la chemioterapia.
    Si chiama 'pembrolizumab', approvato 18 maggio scorso dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e ora in attesa di essere pubblicato dalla 'Gazzetta ufficiale'. In particolare, le indicazioni dell'Aifa per utilizzare questo farmaco come primo approccio al paziente con tumore del polmone richiedono che sia un 'carcinoma polmonare metastatico non a piccole cellule in cui i tumori esprimano alti livelli del recettore PD-L1'.

    Quest'ultimo ha la peculiarità di inattivare i linfociti T specifici e così blocca la risposta del sistema immunitario contro il tumore. Il farmaco in questione ha dimostrato di inibire i recettori PD-L1, così che il sistema immunitario possa aggredire il tumore.
    "Il melanoma ha rappresentato il modello per l'applicazione di questo approccio innovativo (l'immuno-oncologia, ndr) - spiega Carmine Pinto, Presidente dell'Associazione Nazionale Oncologia medica (Aiom) - che ora si sta estendendo con successo a diversi tipi di tumore, come quello del polmone. Ed è un'arma che si affianca a quelle tradizionali rappresentate da chirurgia, chemioterapia, radioterapia e terapie biologiche. Un passo avanti verso la sconfitta o la cronicizzazione della malattia".
    Lo studio che ha condotto all'approvazione della molecola in prima linea (su oltre 300 persone) ha dimostrato che a un anno il 70% dei pazienti trattati con pembrolizumab è vivo, rispetto a circa il 50% di quelli trattati con chemioterapia. Inoltre sono stai osservati un 40% di riduzione del rischio di morte e un 50% di riduzione del rischio di progressione della malattia ed è risultata triplicata la sopravvivenza libera da progressione della malattia che, a un anno, raggiunge il 48% rispetto al 15% con chemioterapia. 
"Pembrolizumab - precisa Filippo De Marinis, Direttore della Divisione di Oncologia toracica all'IEO di Milano - è l'unico farmaco immuno-oncologico basato sulla definizione di un biomarcatore, PD-L1, che permette di scegliere il trattamento giusto per il paziente giusto. In base al livello di espressione di PD-L1 - spiega - può essere utilizzata l'immuno-oncologia nel modo più efficace. In particolare, il 75% dei pazienti con istotipo squamoso in fase metastatica che oggi in primo livello sono trattati con chemioterapia, potranno trarre importanti benefici dall'immuno-oncologia se risponderanno a certi criteri".
E' infatti stato dimostrato infatti che pembrolizumab è più efficace della chemioterapia quando la proteina PD-L1 è espressa a livelli elevati, in misura uguale o superiore al 50% della cellule tumorali.
Ma il nuovo farmaco rappresenta una importante opzione anche in seconda linea, su pazienti cioè che sono già stati trattati con chemioterapia, a condizione che il loro tumore esprima livelli di PD-L1 uguali o superiori all'1%.

ENGLISH

Someone called it revolution, someone else tsunami: it is for the first time in 40 years, a monoclonal antibody that can boost the immune system in the fight against lung cancer enters therapy as a 'first-line drug' ( And in some cases also in the second line), where so far only chemotherapy was available.
    It is called 'pembrolizumab', approved last May 18 by the Italian Medicines Agency (Aifa) and now waiting to be published by the 'Official Gazette'. In particular, the indications of Aifa to use this drug as the first approach to the patient with lung cancer require that it is a non-small cell metastatic lung cancer in which tumors express high levels of the PD-L1 receptor.

    The latter has the peculiarity of inactivating specific T lymphocytes and thus blocks the response of the immune system against the tumor. The drug in question has been shown to inhibit PD-L1 receptors so that the immune system can attack the tumor.
    "Melanoma was the model for the application of this innovative approach (immuno-oncology, ndr)," explains Carmine Pinto, President of the National Medical Oncology Association (Aiom), which is now extending successfully to different types Cancer, like lung cancer, and is a weapon that's alongside traditional chemotherapy, chemotherapy, radiotherapy and biological therapies, a step towards defeat or chronic disease. "
    The study that led to the approval of the molecule on the front line (over 300 people) showed that at one year, 70% of patients treated with pembroloxacin are alive, compared to about 50% of those treated with chemotherapy. In addition, a 40% reduction in death risk and a 50% reduction in the risk of progression of the disease have been observed and triple-progressive disease survival has been tripled to reach 48% over a year, compared to 15% With chemotherapy.

"Pembrolizumab," said Filippo De Marinis, Director of the Chest Oncology Division at Milan's IOO, is the only immuno-oncological drug based on the definition of a biomarker, PD-L1, which allows you to choose the right treatment for the right patient "According to PD-L1 expression level, immuno-oncology can be used most effectively. In particular, 75% of patients with metastatic squamous patients who are currently at the top level are treated with chemotherapy, Will benefit from immuno-oncology if they meet certain criteria. "
Indeed, it has been shown that pembrolizumab is more effective than chemotherapy when the PD-L1 protein is expressed at high levels, equal to or greater than 50% of the tumor cells.
But the new drug is also a major option in the second line, ie patients who have already been treated with chemotherapy, provided that their tumor expresses levels of PD-L1 equal to or greater than 1%.


Da:

http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2017/05/24/tumore-al-polmone-dopo-40-anni-cambia-la-cura-di-prima-linea_bfa24f71-e70b-4bd9-acde-4dd023e0b490.html

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