Il ritorno dell'inchiostro invisibile / Invisible ink return

Il ritorno dell'inchiostro invisibile Invisible ink return


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa




Il nuovo inchiostro resta invisibile sia alla luce normale (a sinistra in grigio) sia alla luce UV, ma diventa visibile dopo un apposito trattamento. (Cortesia Li et al, Nature Communications) / The new ink remains invisible both in normal light (left in gray) and UV light, but becomes visible after a special treatment.



Realizzato un nuovo tipo di inchiostro invisibile che, oltre a non essere visibile alla luce normale, non è percettibile nemmeno a quella ultravioletta. Superando così alcuni limiti tecnici degli inchiostri invisibili disponibili ora, il nuovo materiale potrebbe diventare un mezzo efficiente per il controllo anticontraffazione delle merci.

Gli inchiostri invisibili, oggi usati quasi solo per contrassegnare le banconote, potrebbero avere una diffusione più ampia per combattere la contraffazione delle merci grazie alla messa a punto di un nuovo tipo di inchiostro che supera alcuni dei limiti delle tecniche attuali. A realizzarlo è stato un gruppo di ricercatori della Shanghai Jiao Tong University, che lo descrivono su "Nature Communications".

L'uso dell'inchiostro invisibile, o simpatico, per comunicazioni riservate vanta una storia millenaria. La prima citazione risale addirittura a Erodoto, che ne riferì l'uso nel corso della guerra fra greci e persiani nel V secolo a.C., ma il suo impiego si è protratto per secoli, addirittura fino alla Prima guerra mondiale.


Le sostanze più comunemente usate erano il succo di limone, quello di cipolla e l'albume, che hanno però l'inconveniente di restare visibili per sempre dopo essere stati avvicinati a una fonte di calore: solo poche sostanze, come il cloruro di cobalto, hanno la capacità di tornare invisibili. Inoltre, tutti questi inchiostri, compresi quelli attualmente in uso, rilasciano una debole luminescenza che li rende facilmente leggibili quando vengono esposti ai raggi ultravioletti, il che va bene per un rapido controllo di banconote ma non per effettuare individuazioni più sofisticate di merci contraffatte in generale.

Ora però Liang Li e colleghi hanno dimostrato che i composti metallorganici incolori a base di piombo restano invisibili anche agli UV, ma possono essere  trasformati reversibilmente in materiali luminescenti sfruttando un semplice grilletto chimico.

L'irrorazione del materiale con particolari sali induce però la trasformazione delle strutture metallorganiche in nanocristalli di perovskite luminescenti
che, irradiati con luce ultravioletta, emettono una certa fluorescenza. Irrorando nuovamente il materiale con un solvente polare, come il metanolo, la struttura nanocristallina della perovskite viene degradata e la scritta torna completamente invisibile. Il ciclo può essere ripetuto più volte.

Allo stato attuale i limiti di applicazione di questa tecnica sono legati alla potenziale tossicità dei composti a base di piombo, ma secondo gli autori non dovrebbe essere difficile trovare sostanze metallorganiche con le stesse proprietà prive di piombo.

ENGLISH

It has produced a new invisible ink that, in addition to being not visible to normal light, is not perceivable even to ultraviolet light. By surpassing some of the technical limits of invisible inks available now, the new material could become an efficient means of anti-counterfeiting control of goods.

Invisible Inks, nowadays used almost exclusively to mark banknotes, may have a widespread diffusion to combat counterfeit goods by fine-tuning a new type of ink that exceeds some of the limits of current techniques. Realizing it was a group of researchers from Shanghai Jiao Tong University, describing it on "Nature Communications".

The use of invisible, or sympathetic ink for confidential communications boasts a millennial history. The first citation goes back to Herodotus, which referred to its use during the war between Greeks and Persians in the 5th century BC, but its use lasted for centuries, even until World War I.


The most commonly used substances were lemon juice, onion and eggplant juice, but had the disadvantage of being visible forever after being approached by a source of heat: only a few substances such as cobalt chloride, have the ability to return invisible. In addition, all these inks, including those currently in use, release a weak luminescence that makes them readily readable when exposed to ultraviolet rays, which is good for quick banknote control but not for performing more sophisticated detection of counterfeit goods in general .

But now Liang Li and colleagues have shown that lead-colored lead-acid metal compounds remain invisible to UV, but can be reversibly transformed into luminescent materials using a simple chemical trigger.

The spraying of the material with particular salts however induces the transformation of the metallurgical structures into luminescent perovskite nanocrystals
which, irradiated with ultraviolet light, emit some fluorescence. By re-spraying the material with a polar solvent, such as methanol, the nanocrystalline structure of the perovskite is degraded and the writing is completely invisible. The cycle can be repeated several times.


At present, the limits of application of this technique are related to the potential toxicity of lead-based compounds, but according to the authors it should not be difficult to find metallorganic substances with the same lead-free properties.

Da:

http://www.lescienze.it/news/2017/11/02/news/inchiostro_invisibile_reversibile_protezione_marchi_uv-3739561/


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