Schizofrenia, trovata l’area del cervello all’origine della malattia / Schizophrenia, found the area of the brain at the origin of the disease


Schizofrenia, trovata l’area del cervello all’origine della malattia / Schizophrenia, found the area of the brain at the origin of the disease


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa






    (Foto: Bifone)


    Grazie a un innovativo metodo di analisi dei dati, lo studio del team di ricercatori dell'IIT di Rovereto getta nuova luce sull’origine della schizofrenia

    Al CNCS (Center for Neuroscience and Cognitive Systems) il centro IIT di Rovereto, il team di ricercatori coordinato da Angelo Bifone, ha individuato le regioni cerebrali coinvolte nelle distorsioni della percezione sensoriale tipica dei malati di schizofrenia, dimostrando il ruolo primario di questi effetti nella malattia.
    La schizofrenia è una malattia psichiatrica complessa i cui sintomi includono psicosi, allucinazioni e gravi disfunzioni cognitive. Il paziente schizofrenico riferisce alterazioni della percezione sensoriale della realtà, ha difficoltà a riconoscere ed elaborare l’altezza e l’intonazione dei suoni oltre ad aberrazioni della percezione visiva. Un esempio noto è la rappresentazione pittorica di un gatto fornita dall’artista inglese Luis Wain durante i vari stadi di avanzamento della sua malattia. Se queste distorsioni sensoriali siano all’origine della schizofrenia, oppure un risultato delle disfunzioni cognitive che la caratterizzano, è oggetto d’indagine.
    Negli ultimi anni, con l’avvento di tecniche di neuroimmagine come la Risonanza Magnetica funzionale, si è dimostrato che la schizofrenia è associata alla frammentazione della connettività funzionale, ossia al mal funzionamento della comunicazione tra diverse aree della corteccia cerebrale. Tuttavia prima di questo studio non si sapeva quali fossero le aree interessate, ipotizzando quelle della corteccia frontale dove risiedono le funzioni cognitive più elevate come linguaggio e programmazione di azioni.
    Lo studio, pubblicato sulla rivista internazionale Neuroimage: Clinical, attesta per la prima volta che la frammentazione della connettività funzionale avviene già a livello delle aree sensoriali primarie della corteccia cerebrale, quelle preposte all’elaborazione di base degli input visivi e uditivi. Con sorpresa, invece, i ricercatori non hanno osservato alterazioni della connettività funzionale nelle aree cerebrali frontali, indicando che la schizofrenia coinvolge alterazioni della percezione iniziale del segnale che si riverberano sulle funzioni cognitive superiori, alterandole.
    Questo risultato è stato reso possibile dall’innovativo metodo di analisi sviluppato dallo stesso team IIT che ha consentito di interpretare con una risoluzione superiore alle tecniche già esistenti la grande mole di dati raccolti dalle risonanze magnetiche funzionali effettutate su 94 pazienti schizofrenici e altrettanti volontari sani. “Attraverso questo studio – racconta Cécile Bordier, prima autrice della pubblicazione – dimostriamo che la frammentazione della connettività cerebrale interessa maggiormente le regioni sensoriali primarie e quindi che la comunicazione è già alterata ad un livello molto basso dell’elaborazione del segnale”.
    “Comprendere quali siano le regioni cerebrali all’origine della malattia – conclude Angelo Bifone, coordinatore del team – è il primo passo per programmare terapie farmacologiche più mirate contro questa malattia”.
    ENGLISH
    Thanks to an innovative method of data analysis, the study of the IIT team of Rovereto sheds new light on the origin of schizophrenia
    At the CNCS (Center for Neuroscience and Cognitive Systems), the IIT center in Rovereto, the research team coordinated by Angelo Bifone, has identified the brain regions involved in the distortions of sensory perception typical of schizophrenia patients, demonstrating the primary role of these effects in disease.
    Schizophrenia is a complex psychiatric illness whose symptoms include psychosis, hallucinations and severe cognitive dysfunction. The schizophrenic patient refers to alterations in the sensory perception of reality, has difficulty in recognizing and processing the pitch and pitch of sounds as well as aberrations of visual perception. A well-known example is the pictorial representation of a cat provided by the English artist Luis Wain during the various stages of the progress of his illness. If these sensory distortions are at the origin of schizophrenia, or a result of the cognitive dysfunctions that characterize it, it is investigated.
    In recent years, with the advent of neuroimaging techniques such as functional magnetic resonance imaging, schizophrenia has been shown to be associated with the fragmentation of functional connectivity, ie the malfunctioning of communication between different areas of the cerebral cortex. However, before this study it was not known what the interested areas were, hypothesizing those of the frontal cortex where the higher cognitive functions reside as language and programming of actions.
    The study, published in the international journal Neuroimage: Clinical, attests for the first time that the fragmentation of functional connectivity already occurs at the level of the primary sensory areas of the cerebral cortex, those responsible for the basic processing of visual and auditory inputs. Surprisingly, however, the researchers did not observe alterations in functional connectivity in the frontal brain areas, indicating that schizophrenia involves alterations in the initial perception of the signal that reverberate on the higher cognitive functions, altering them.
    This result was made possible by the innovative method of analysis developed by the same IIT team that allowed to interpret with a higher resolution than the existing techniques the large amount of data collected from functional magnetic resonances effected on 94 schizophrenic patients and as many healthy volunteers. "Through this study - says Cécile Bordier, the first author of the publication - we demonstrate that the fragmentation of brain connectivity affects more the primary sensory regions and therefore that communication is already altered at a very low level of signal processing".
    "Understanding the brain regions at the origin of the disease - concludes Angelo Bifone, coordinator of the team - is the first step to plan more targeted drug therapies against this disease".
    Da:
    https://www.galileonet.it/2018/04/schizofrenia-area-cervello-origine-malattia/?utm_campaign=Newsatme&utm_content=Schizofrenia%2C%2Btrovata%2Bl%27area%2Bdel%2Bcervello%2Ball%27origine%2Bdella%2Bmalattia&utm_medium=news%40me&utm_source=mail%2Balert

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