Integratori: servono davvero per migliorare la salute? / Supplements: do they really need to improve health?


Integratori: servono davvero per migliorare la salute?Supplements: do they really need to improve health?


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa





A parte l'acido folico, che riduce del 20% il rischio di ictus, gli integratori non sembrano ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, come infarto e ictus, e di morte prematura. Meglio un’alimentazione sana, ricca di frutta e verdura.

Vitamine, sali minerali, antiossidanti: gli integratori alimentari sono sempre più utilizzati, a volte abusandone, nell’intento di prevenire le malattie e favorire la longevità. Ma siamo sicuri che apportino dei benefici? In base ad un’analisi sistematica di oltre 170 studi sul tema, condotta da ricercatori dell’Università di Toronto, sembrerebbe proprio di no. L’assunzione di integratori vitaminici e minerali non consente di prevenire e di curare le malattie cardiovascolari, come ictus e infarto, né di ridurre il rischio di morte prematura. E allo stesso tempo non sarebbero associati a particolari danni per la salute. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of the American College of Cardiology.
Per comprenderne gli eventuali benefici sulla salute, i ricercatori hanno esaminato 17  studi sull’uso di integratori di vitamine e minerali pubblicati nel periodo compreso tra gennaio 2012 e ottobre 2017.
Gli studi analizzati prendevano in considerazione le vitamine A, B1, B2, B3 (niacina), B6, B9 (acido folico), C, D ed E, beta-carotene, calcio, ferro, zinco, magnesio e selenio, assunti singolarmente o in associazione in preparati multivitaminici e minerali. I ricercatori hanno valutato l’effetto della loro assunzione sul rischio di malattie cardiovascolari, come ictus e infarto del miocardio e, più in generale, sulla probabilità di morte prematura per tutte le cause.
Con sorpresa gli scienziati canadesi hanno scoperto che gli integratori più comunemente usati, e in particolare multivitaminici, vitamina Cvitamina D e calcio, non apportano nessun reale beneficio nella prevenzione di malattie cardiovascolari né abbassano la probabilità di morte prematura. “Siamo stati sorpresi nel trovare così pochi effetti positivi degli integratori che la maggior parte delle persone consuma” ha detto David Jenkins, primo autore dell’articolo. “La nostra analisi dimostra che l’assunzione di multivitaminici, vitamina C, vitamina D e calcio, non fa male ma non c’è nessun beneficio apparente”.
Addirittura – sottolineano gli autori- niacina e miscele di antiossidanti (vitamina A, C, E, beta-carotene, selenio e zinco) non solo non offrono nessuna protezione dalle patologie cardiovascolari, ma sono associate ad un leggero aumento della probabilità di morte prematura per tutte le cause. Risulta quindi sconsigliato l’uso a lungo termine della niacina a rilascio prolungato, in associazione alla terapia con statine, nel trattamento dell’ipercolesterolemia.
C’è però una buona notizia: l’acido folico (vitamina B9) da solo o in combinazione con altre vitamine del gruppo B (B6 e B12) riduce il rischio di patologie cardiovascolari, in particolare dell’ictus, abbassando i livelli di omocisteina nel sangue. Un articolo pubblicato nel 2015 nell’ambito dello studio CSPPT (China Stroke Primary Prevention Trial) aveva mostrato infatti una riduzione del 20% del rischio di ictus nel caso di assunzione di acido folico. E un altro studio, pubblicato sempre sul Journal of the American College of Cardiology il 7 maggio scorso, mostra che l’integrazione con acido folico, in pazienti ipertesi con bassi livelli di piastrine nel sangue che assumevano enalapril (un farmaco per il trattamento dell’ipertensione), riduce del 73% il rischio di primo ictus, rispetto al solo enalapril.
Gli studi attualmente disponibili – sottolineano gli autori- non sono sufficienti per valutare il bilancio tra rischi e benefici degli integratorinella prevenzione delle malattie cardiovascolari e del cancro.
Come comportarsi allora? “Le persone – afferma Jenkins – dovrebbero essere consapevoli di quello che ingeriscono ed assumere integratori solo per colmare eventuali carenze di vitamine e minerali, e sempre su indicazione del proprio medico curante”. In assenza di significativi dati positivi, tranne che nel caso dell’acido folico, prosegue Jenkins, l’atteggiamento migliore è quello di adottare una dieta sana per fare il pieno di vitamine e minerali. “Fino ad oggi – rimarca l’autore –  nessuna ricerca sugli integratori ha dimostrato che siano più salutari di cibi non trasformati, come verdura e frutta fresca e secca”. Insomma la salute si cura a tavola: una dieta sana e bilanciata garantisce il giusto apporto di vitamine e minerali, evitando di superare i livelli tollerabili di assunzione, al di sopra dei quali possono anche manifestarsi effetti avversi.
Questa ricerca, per quanto significativa, presenta alcuni limiti, come evidenziato dagli stessi autori. Innanzitutto, sono stati presi in considerazione solo studi clinici randomizzati e non studi di coorte, di durata più lunga e più rappresentativi della popolazione generale rispetto ai primi. Gli studi clinici randomizzati spesso non hanno una durata sufficiente per valutare gli effetti di sostanze, come gli integratori, che agiscono con tempistiche più lunghe rispetto ai farmaci. In genere, inoltre, i partecipanti agli studi clinici randomizzati sono più attenti alla salute e non sono rappresentativi della popolazione generale. Un altro punto debole dello studio è quello di aver raggruppato diversi tipi di antiossidanti senza tener conto del fatto che i loro meccanismi di azione e i loro effetti potrebbero essere diversi.
ENGLISH
Apart from folic acid, which reduces the risk of stroke by 20%, supplements do not seem to reduce the risk of cardiovascular disease, such as heart attack and stroke, and premature death. Better healthy nutrition, rich in fruit and vegetables.
Vitamins, mineral salts, antioxidants: food supplements are increasingly used, sometimes abusing them, in order to prevent diseases and promote longevity. But are we sure that they bring benefits? Based on a systematic analysis of more than 170 studies on the topic, conducted by researchers at the University of Toronto, it would seem right. The intake of vitamin and mineral supplements does not prevent and treat cardiovascular diseases, such as stroke and heart attack, or reduce the risk of premature death. And at the same time they would not be associated with particular damage to health. The results of the research were published in the scientific journal Journal of the American College of Cardiology.
To understand its possible health benefits, the researchers examined 17 studies on the use of vitamin and mineral supplements published in the period between January 2012 and October 2017.
The studies analyzed took into account vitamins A, B1, B2, B3 (niacin), B6, B9 (folic acid), C, D and E, beta-carotene, calcium, iron, zinc, magnesium and selenium, taken individually or in association in multivitamin and mineral preparations. Researchers assessed the effect of their intake on the risk of cardiovascular disease, such as stroke and myocardial infarction and, more generally, on the likelihood of premature death from all causes.
Surprisingly, Canadian scientists have discovered that the most commonly used supplements, and in particular multivitamins, vitamin C, vitamin D and calcium, do not bring any real benefit in the prevention of cardiovascular disease nor do they lower the likelihood of premature death. "We were surprised to find so few positive effects of the supplements that most people consume," said David Jenkins, the first author of the article. "Our analysis shows that taking multivitamins, vitamin C, vitamin D and calcium does not hurt but there is no apparent benefit".
Indeed - underline the authors- niacin and mixtures of antioxidants (vitamin A, C, E, beta-carotene, selenium and zinc) not only offer no protection from cardiovascular diseases, but are associated with a slight increase in the probability of premature death for all the causes. Therefore, long-term use of prolonged-release niacin in combination with statin therapy in the treatment of hypercholesterolemia is not recommended.
However, there is good news: folic acid (vitamin B9) alone or in combination with other B vitamins (B6 and B12) reduces the risk of cardiovascular disease, particularly stroke, lowering homocysteine ​​levels in the blood. An article published in 2015 as part of the CSPPT study (China Stroke Primary Prevention Trial) showed a 20% reduction in the risk of stroke in the case of folic acid intake. And another study, also published in the Journal of the American College of Cardiology on May 7, shows that supplementation with folic acid in hypertensive patients with low blood platelet levels taking enalapril (a drug for the treatment of hypertension), reduces the risk of a first stroke by 73% compared to enalapril alone.
The studies currently available - the authors point out - are not sufficient to evaluate the balance between risks and benefits of integrators for the prevention of cardiovascular diseases and cancer.
How to behave then? "People - says Jenkins - should be aware of what they ingest and take supplements just to fill in any vitamin and mineral deficiencies, and always on the advice of their doctor". In the absence of significant positive data, except in the case of folic acid, Jenkins continues, the best attitude is to adopt a healthy diet to fill up with vitamins and minerals. "Up to now - the author points out - no research on supplements has shown that they are healthier than unprocessed foods, such as vegetables and fresh and dried fruit". In short, health is taken care of at the table: a healthy and balanced diet guarantees the right intake of vitamins and minerals, avoiding exceeding the tolerable levels of intake, above which adverse effects may also occur.
This research, however significant, has some limitations, as highlighted by the authors themselves. Firstly, only randomized clinical trials and not cohort studies of longer duration and more representative of the general population compared to the first were considered. Randomized clinical trials often do not have one
Da:
https://www.galileonet.it/2018/06/integratori-migliorano-davvero-salute/

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