La dieta vichinga fa bene al cuore / The Viking diet is good for the heart

La dieta vichinga fa bene al cuore / The Viking diet is good for the heart


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa


Mangiare sano non significa necessariamente seguire una dieta "mediterranea". Anche a nord del Baltico esiste un'alimentazione salutare ed equilibrata i cui benefici sembrano essere simili a quelli della cucina di casa nostra 
Bacche e frutti, pesce grasso (aringa, sgombro e salmone) e magro, legumi, verdure (cavolo e ortaggi a radici), cereali integrali (orzo, avena e segale) e, al posto dell’olio d’oliva, l’olio di colza. È la dieta vichinga(o nordica), che deriva i suoi principi dallo stile alimentare tradizionale delle popolazioni nordeuropee, come Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia.
Le similitudini con la dieta mediterranea sono parecchie ed entrambe si sono rivelate efficaci nel prevenire alcune malattie croniche che, con l’invecchiamento demografico, sono sempre più diffuse in Occidente, con un carico crescente su salute, qualità della vita e oneri sanitari.
Lo conferma un recente report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che sintetizza le evidenze disponibili sull’efficacia delle due diete nel ridurre il rischio delle “malattie non trasmissibili” e sprona i Paesi dell’area europea a fare di più a livello nazionale per promuoverne l’adozione.
Esiste ormai una vasta letteratura scientifica – osserva l’OMS – che associa la dieta mediterranea a una minore incidenza di cancro, malattie cognitive e cardiovascolari, sindrome metabolica e diabete di tipo 2. Tuttavia, da studi recenti, sia pure non altrettanto numerosi, anche la dieta nordica si è rivelata salutare. Sembra infatti sia in grado di ridurre i fattori di rischio intermedi di malattia cardiovascolare, quali la colesterolemia, la pressione arteriosa e la glicemia a digiuno nei soggetti affetti da ipercolesterolemia. La stretta aderenza al regime alimentare nordico è stata inoltre associata a una riduzione del 25% nelle donne e del 38% negli uomini del rischio di diabete di tipo 2.
Nonostante le evidenze scientifiche – sottolinea l’OMS – in molti Paesi della regione europea manca ancora un indirizzo su come tradurre efficacemente i benefici per la salute di queste diete in politiche e interventi in grado di migliorare il comportamento alimentare della popolazione. Solo 13 paesi su 53 (Belgio, Cipro, Danimarca, Estonia, Islanda, Malta, Norvegia, Spagna, Svezia, Macedonia e Turchia, Finlandia, Grecia) si sono dati delle specifiche linee guida alimentarie soltanto otto ne hanno promosso i benefici con specifiche campagne.
“Tutti i paesi devono fare di più in termini di promozione di diete salutari” – afferma João Breda dell’Ufficio OMS per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili – “Non stiamo raccomandando alcuna dieta in particolare, ma ispirarsi a queste diete può essere corretto. I vantaggi sono molti, non solo in termini di salute ma anche di risparmi per il sistema sanitario”.
ENGLISH
Eating healthy does not necessarily mean following a "Mediterranean" diet. Even in the north of the Baltic there is a healthy and balanced diet whose benefits seem to be similar to those of our own kitchen
Berries and fruits, fatty fish (herring, mackerel and salmon) and lean, legumes, vegetables (cabbage and root vegetables), whole grains (barley, oats and rye) and, instead of olive oil, oil of rapeseed. It is the Viking (or Nordic) diet, which derives its principles from the traditional food style of the northern European populations, such as Denmark, Finland, Iceland, Norway and Sweden.
The similarities with the Mediterranean diet are many and both have proved effective in preventing some chronic diseases that, with demographic aging, are increasingly widespread in the West, with a growing load on health, quality of life and health care costs.
This is confirmed by a recent report from the World Health Organization (WHO) which summarizes the available evidence on the efficacy of the two diets in reducing the risk of "non-communicable diseases" and urges the countries of the European area to do more at national level to promote their adoption.
There is now a vast scientific literature - observes the WHO - which associates the Mediterranean diet with a lower incidence of cancer, cognitive and cardiovascular diseases, metabolic syndrome and type 2 diabetes. However, recent studies, though not so numerous, also the Nordic diet proved to be healthy. It seems to be able to reduce the intermediate risk factors of cardiovascular disease, such as cholesterolemia, blood pressure and fasting glycemia in subjects suffering from hypercholesterolemia. Strict adherence to the Nordic diet has also been associated with a 25% reduction in women and 38% in men with a risk of type 2 diabetes.
Despite the scientific evidence - underlines the WHO - in many countries of the European region there is still no guidance on how to effectively translate the health benefits of these diets into policies and interventions that can improve the dietary behavior of the population. Only 13 countries out of 53 (Belgium, Cyprus, Denmark, Estonia, Iceland, Malta, Norway, Spain, Sweden, Macedonia and Turkey, Finland, Greece) have given specific food guidelines only eight have promoted the benefits with specific campaigns .
"All countries must do more in terms of promoting healthy diets" - says João Breda of the WHO Office for the prevention and control of non-communicable diseases - "We are not recommending any diet in particular, but being inspired by these diets can be correct. The benefits are many, not only in terms of health but also in savings for the health system ".
Da:
https://www.galileonet.it/2018/05/dieta-vichinga-fa-bene-cuore/

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