LA TEORIA DELLA RELATIVITA' DI ALBERT EISTEIN COME PROVA SPERIMENTALE DELL'ESISTENZA DELLA FORZA ROTAZIONALE INDOTTA

 LA TEORIA DELLA RELATIVITA' DI ALBERT EISTEIN COME PROVA SPERIMENTALE DELL'ESISTENZA DELLA FORZA ROTAZIONALE INDOTTA, INTUITA DAL DOTT. GIUSEPPE COTELLESSA. ESSA SUPERA ANCHE I LIMITI DELLA FISICA DI SIR ISAAC NEWTON.


Dott. Giuseppe Cotellessa






E' nota la teoria di Newton in cui 

1) f = ma

E' nota la teoria della relatività di Albert Eistein in cui la massa di un corpo è funzione della velocità:

2) m =mo/√1-v2/c2

E' da sottolineare che entrambi hanno posto l'attenzione sulla massa e non sulla forza.

Il dott. Giuseppe Cotellessa ha intuito l'esistenza della forza rotazionale indotta.

In simmetria con il campo elettromagnetico, la teoria del Dott. Giuseppe Cotellessa propone che :

3) f = m(a + vω)

dove mvω è l'espressione della forza rotazionale indotta.

Secondo l'originale teoria del Dott. Giuseppe Cotellessa, un corpo quando si muove con velocità costante v genera una forza rotazionale indotta mvω.

Dato che Newton non prevede l'esistenza di questa forza,
Einstein propose la variazione della massa in funzione della velocità dal momento che anche Albert Einstein non aveva intuito l'esistenza della forza rotazionale indotta.

Quindi Einstein ha cercato in tutti i modi di giustificare la visione della fisica di Newton, non riuscendo a superare i limiti di base di tale teoria.

Infatti l'esistenza dell'effetto di questa forza che si genera quando un corpo di massa m acquista velocità costante v, è stata interpretata come variazione della massa in funzione della velocità.

L'effetto è che in realtà è la forza rotazionale indotta di un corpo con massa m che  risulta funzione della sua velocità.

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