Glioma: grazie ai big data, svelato il suo punto debole / Glioma: thanks to big data, its weak point has been revealed

Glioma: grazie ai big data, svelato il suo punto deboleGlioma: thanks to big data, its weak point has been revealed


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa


glioma

Uno studio cui hanno collaborato anche due autori italiani mette in luce i punti deboli di un particolare tipo di tumore al cervello, finora pressoché inattaccabile. Tutto grazie all’analisi al computer di un’enorme quantità di dati genetici

Appena costruita la mappa molecolare in alta definizione del gliomatumore del cervello legato a una malattia genetica, la neurofibromatosi di tipo 1, che finora era inattaccabile anche dalle tecniche più moderne, come l’immunoterapia. A riuscirci, svelando il tallone d’Achille del tumore e aprendo nuove strade per il suo trattamento, un’équipe di scienziati della Columbia University di New York, dell’Istituto Neurologico Besta di Milano e dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, coordinati dagli italiani Antonio Iavarone e Anna Lasorella. I clinici, in particolare, hanno collaborato con un gruppo di matematici e bioinformatici per analizzare al computer un’enorme quantità di dati genetici, raccolti da 25 centri di ricerca sparsi in tutto il mondo, e costruire così la mappa molecolare del tumore. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Medicine.

Intelligenza artificiale per capire il cervello

Dall’analisi condotta dagli scienziati, è emerso che è possibile utilizzare le cellule immunitarie (linfociti T) presenti nel tumore per combattere la malattia stessa – un meccanismo che è alla base, per l’appunto, dell’immunoterapia: “La mappa molecolare del glioma”, ha spiegato Iavarone all’Ansa,“permette di selezionare in anticipo i tumori che hanno linfociti T e che possono essere trattati con l’immunoterapia, il che apre la strada a cure personalizzate anche per questa forma di tumore”. Tutto grazie ai Big Data: “Ci sono oggi molti algoritmi per studiare questi dati”, prosegue l’esperto, “e la loro analisi, condotta con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, ci permette di inferire le caratteristiche dei tumori. Nel caso in specie, il nostro risultato ci permetterà di capire in modo molto semplice se in un tumore ci sono linfociti o meno”.

In tempo reale è meglio

“Se analisi come queste fossero disponibili in tempo reale”, ha aggiunto, parlando sempre all’Ansa, Anna Lasorella, “si darebbero delle opportunità di cura a molti pazienti con tumori difficili da curare. Il caso dei gliomi legati alla neurofibromatosi di tipo 1 ci ha sorpreso:circa il 50% dei gliomi a crescita più lenta in pazienti con Nf1 contenevano un numero molto alto di linfociti T, cellule in grado di riconoscere le cellule tumorali come estranee e distruggerle”. Il che lascia ben sperare per trattamenti immunoterapici: le prime sperimentazioni cliniche sono già in preparazione.
ENGLISH
A study in which two Italian authors have collaborated highlights the weaknesses of a particular type of brain tumor, so far almost unassailable. All thanks to the computer analysis of a huge amount of genetic data
Just built the high-definition molecular map of glioma, a brain  tumor linked to a genetic disease, type 1 neurofibromatosis, which until now was unassailable even by the most modern techniques, such as immunotherapy. To do so, unveiling the Achilles' heel of the tumor and opening new paths for its treatment, a team of scientists from Columbia University in New York, the Besta Neurological Institute in Milan and the Bambino Gesù Pediatric Hospital in Rome, coordinated by the Italians Antonio Iavarone and Anna Lasorella. Clinicians, in particular, have collaborated with a group of mathematicians and bioinformatics to analyze a huge amount of genetic data on the computer, collected by 25 research centers all over the world, and thus to build the molecular map of the tumor. The study was published in the journal Nature Medicine.
Artificial intelligence to understand the brain
From the analysis conducted by scientists, it has emerged that it is possible to use the immune cells (T lymphocytes) present in the tumor to fight the disease itself - a mechanism that is the basis, in fact, of immunotherapy: "The molecular map of glioma ", explained Iavarone all'Ansa," allows to select in advance tumors that have T lymphocytes and that can be treated with immunotherapy, which opens the way to personalized treatments for this form of cancer ". All thanks to Big Data: "There are many algorithms today to study this data", the expert continues, "and their analysis, conducted with the help of artificial intelligence, allows us to infer the characteristics of tumors. In this case, our result will allow us to understand in a very simple way if there are lymphocytes in a tumor ".
In real time it's better
"If analyzes like these were available in real time," Anna Lasorella added, "always talking to Ansa," care would be given to many patients with difficult-to-treat tumors. The case of glioma linked to neurofibromatosis type 1 surprised us: about 50% of the slowest growth gliomas in patients with Nf1 contained a very high number of T lymphocytes, cells able to recognize the tumor cells as foreign and destroy them " . This leaves hope for immunotherapeutic treatments: the first clinical trials are already underway.
Da:
https://www.galileonet.it/2018/12/glioma-big-data-punto-debole/?utm_campaign=Newsatme&utm_content=Glioma%3A%2Bgrazie%2Bai%2Bbig%2Bdata%2C%2Bsvelato%2Bil%2Bsuo%2Bpunto%2Bdebole&utm_medium=news%40me&utm_source=mail%2Balert



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