L’elisir di lunga vita è nei geni / The elixir of long life is in the genes
L’elisir di lunga vita è nei geni / The elixir of long life is in the genes
Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa
I portatori di una variante genetica rara hanno una vita più lunga della media, e una salute migliore durante la vecchiaia. Studiarne gli effetti potrebbe aiutare a sviluppare nuovi farmaci contro l’invecchiamento.
Scordatevi il motto “live fast and die Young”. Se per la maggior parte di noi dieta sana, esercizio fisico, bandire alcol e sigarette, sono i segreti per una vita lunga (e diciamocelo, per qualcuno anche un po’ noiosa), esiste invece un gruppo di persone che il proprio personale elisir di lunga vita lo porta scritto nel Dna. Si tratta di Cetp, un geneche gli scienziati sanno da anni essere collegato a una maggiore probabilità di sopravvivere fino alla tarda età, e di avere una salute migliore nella vecchiaia. Una conferma della sua importanza arriva oggi da uno studio (i cui risultati sono ancora preliminari) dell’Albert Einstein College of Medicine di New York, che dimostra come i portatori di questa variante genetica sopravvivano più a lungo della media, non solo rispetto alla popolazione generale, ma anche prendendo in considerazione solamente le persone che hanno già superato i 95 anni di età.
“Queste persone non vivono solo più a lungo, ma sono anche più sane”, spiega Sofiya Milman, ricercatrice dell’Albert Einstein College of Medicine che la scorsa settimana ha presentato i nuovi dati nel corso del congresso annuale della Gerontological Society of America.
La nuova ricerca ha analizzato infatti oltre 400 persone con un’età superiore ai 95 anni, valutandone lo stato di salute e la longevità, e mettendoli in relazione con la presenza o meno di Cetp nel loro Dna. I risultati dello studio hanno dimostrato che anche rispetto ad altre persone che hanno già raggiunto un’età invidiabile, i portatori del gene vivono in media più a lungo, hanno una minore incidenza di problemi cardiaci e ictus, e conservano più facilmente intatte le loro capacità mentali anche in tarda età.
Anche se, come spiegano i ricercatori, Cetp non è certamente l’unico gene che protegge l’organismo dagli effetti dell’invecchiamento, il suo contributo è dunque di estrema importanza. Per questo, comprenderne a fondo il funzionamento è una sfida fondamentale per cercare di svelare i processi che determinano l’invecchiamento del nostro organismo. Ma non solo: “Lungo la strada potremmo anche riuscire a sviluppare terapie che mimino l’effetto di questo gene”, racconta infatti Milman.
Quel che si sa è che Cetp svolge un ruolo nel metabolismo del colesterolo, promuovendo una maggiore concentrazione di colesterolo Hdl (il cosiddetto colesterolo buono) nel sangue, e la formazione di molecole di Hdl (lipoproteine ad alta densità) di dimensioni maggiori. Diverse industrie farmaceutiche sarebbero già a lavoro, nella speranza di replicare questi effetti, e di trasformare così il gene in un farmaco, che aiuti ad allungare la vita e invecchiare meglio.
ENGLISH
Carriers of a rare genetic variant have a longer average life, and better health during old age. Studying its effects could help develop new drugs against aging.
Forgive the motto "live fast and die Young". If for most of us a healthy diet, exercise, ban alcohol and cigarettes, are the secrets for a long life (and let's say it, for some even a bit boring), there is a group of people that your staff elses from long life brings it written in the DNA. This is Cetp, a geneche that scientists have for years been linked to a greater chance of survival until old age, and to have better health in old age. A confirmation of its importance comes today from a study (whose results are still preliminary) of the Albert Einstein College of Medicine in New York, showing how the bearers of this genetic variant survive longer than the average, not only with respect to the population general, but also considering people who are already over 95 years of age.
"These people do not only live longer, but are also healthier," says Sofiya Milman, a researcher at the Albert Einstein College of Medicine who last week presented the new data at the annual Gerontological Society of America.
In fact, the new research has analyzed more than 400 people over the age of 95, evaluating their health and longevity, and putting them in relation to the presence or absence of Cetp in their DNA. The results of the study have shown that compared with other people who have already reached an enviable age, gene carriers live longer on average, have a lower incidence of heart problems and stroke, and retain their intact capacity more easily mental ones even at a late age.
Although, as the researchers explain, Cetp is certainly not the only gene that protects the body from the effects of aging, so its contribution is of utmost importance. For this, understanding the underlying functioning is a key challenge in trying to unravel the processes that determine the aging of our body. But not only: "Along the way, we may also be able to develop therapies that mimic the effect of this gene," Milman says.
What is known is that Cetp plays a role in cholesterol metabolism by promoting higher concentration of Hdl cholesterol (so-called good cholesterol) in the blood, and the formation of larger Hdl (high-density lipoprotein) molecules. Various pharmaceutical industries are already at work, hoping to replicate these effects, and thus transform the gene into a drug that helps lengthen life and age better.
Da:
https://www.galileonet.it/2014/11/lelisir-di-lunga-vita-e-nei-geni/
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