Le onde di spin per la computazione di prossima generazione / Spin waves for next generation computing
Le onde di spin per la computazione di prossima generazione / Spin waves for next generation computing
Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported
by Dr. Giuseppe Cotellessa
I computer che archiviano i dati dei loro utenti
hanno tutti una cosa in comune: si tratta della
tecnologia CMOS, ovvero un chip
semiconduttore che memorizza ed elabora le
informazioni. Fino ad oggi, per incrementare la
potenza di calcolo l’unica soluzione è stata
quella di ridurre le dimensioni dei chip e di
aumentarne la quantità. Adesso stiamo tuttavia
raggiungendo lentamente il limite per quanto
riguarda questo potenziamento, per cui gli
ingegneri non hanno avuto altra scelta che
prendere in considerazione concetti alternativi
volti a sostituire il CMOS.
Le onde di spin rappresentano uno di questi
concetti e il progetto SWING si è prefisso di
materializzare il loro potenziale di calcolo. «Il
nostro progetto si presenta come una risposta alle
limitazioni che ostacolano una delle principali
alternative al CMOS, ovvero la computazione
analogica ad onde ottiche. Questo tipo di
elaborazione si avvale dei segnali analogici e dei
tipici fenomeni che caratterizzano le onde al
posto della digitalizzazione, ma è condizionata
da un importante svantaggio: la
miniaturizzazione risulta difficile ed è limitata
dalla lunghezza d’onda ottica», afferma Riccardo
Bertacco, docente di fisica presso il Politecnico
di Milano e coordinatore di SWING.
Sostituendo le onde ottiche con le onde di spin,
Bertacco e il borsista Marie Skłodowska-Curie
Edoardo Albisetti si augurano di aggirare questo
problema. Come evidenzia Albisetti, «le onde di
spin presentano un grande vantaggio: la loro
lunghezza d’onda è molto inferiore rispetto a
quella delle onde elettromagnetiche, con valori
nell’ordine dei decimi di nanometro
nell’intervallo GHz. Si tratta di un ordine di
grandezza in meno rispetto ai valori riferiti alle
lunghezze d’onda ottica, da cui ne consegue la
possibilità di realizzare dispositivi integrati e
compatibili con CMOS su scala submicronica
per la computazione basata sulle onde».
Le onde di spin attraverso le pareti di dominio
In sostanza, le onde di spin sono disturbi che si
propagano nell’allineamento degli spin
all’interno dei materiali magnetici. Oltre al
vantaggio intrinseco che le caratterizza, esse si
comportano in modo analogo alle onde
elettromagnetiche. Le loro eccitazioni
magnetiche possono essere utilizzate per
applicazioni di calcolo e di memoria e Albisetti
ha già dimostrato con successo una piattaforma
che se ne avvale per la computazione analogica.
«Abbiamo raggiunto tre risultati basilari», spiega
Albisetti. «Innanzitutto, siamo riusciti a
impiegare una nuova tecnica chiamata litografia
magnetica a scansione di sonda assistita
termicamente (tam-SPL, thermally assisted
magnetic scanning probe lithography) per
realizzare blocchi magnonici in grado di
controllare le onde di spin. Successivamente,
abbiamo sottoposto a dimostrazione l’impiego
delle pareti di dominio magnetiche (le linee che
separano due parti di una pellicola magnetica
con diversa magnetizzazione uniforme) come
circuiti per la propagazione e l’interazione delle
onde di spin. Infine, abbiamo testato pareti di
dominio strutturate di diverse forme (lineari,
convesse, concave, ecc.) al fine di creare la
nostra piattaforma per la computazione
analogica».
Albisetti ha inventato la tecnica tam-SPL,
fondamentale per gli altri risultati ottenuti dal
progetto, durante il periodo di 6 mesi trascorso
lavorando alla sua tesi di dottorato con Elisa
Riedo presso il centro di ricerca Georgia Tech,
negli Stati Uniti. Come sottolinea Bertacco: «Il
progetto Marie Skłodowska-Curie è stato
concepito con l’idea di sfruttare ulteriormente
questa collaborazione. Dopo che Riedo si è unita
al CUNY Advanced Science Research Centre,
abbiamo voluto utilizzare la nuova
strumentazione all’avanguardia a disposizione
per sviluppare ulteriormente la tecnica tam-SPL.
Inoltre, ci siamo proposti di applicarla alla prova
di concetto di nuovi dispositivi fondati sulle
onde di spin per la computazione basata sulle
onde».Alla fine, il concetto del progetto di
utilizzare le pareti di dominio come canali per la
propagazione delle onde di spin o come fonti
locali per la generazione di fronti d’onda
potrebbe essere impiegato per costruire circuiti
costituiti da tali pareti di dominio. In definitiva,
essi potrebbero fungere da equivalente delle
guide d’onda ottica nell’ottica integrata
(risonatori, interferometri, ecc.), nonché da
dispositivi per l’elaborazione di segnali analogici
(filtri, analizzatori di spettro, ecc.) sulla base
dell’interferenza dei fronti d’onda delle onde di
spin.
«I nostri risultati aprono la strada a una gamma di
possibilità che abbiamo appena iniziato a
esplorare», dichiara Albisetti, che conclude: «Ci
siamo concentrati con particolare attenzione su
due interessanti sfide, ovvero studiare
l’interazione delle onde di spin con strutture di
spin più complesse ed estendere l’applicabilità
della tecnica tam-SPL a diversi sistemi magnetici
con applicazioni nel campo della spintronica».
Albisetti ha ricevuto di recente una sovvenzione
di avviamento del Consiglio europeo della
ricerca (CER) per il progetto B3YOND, che
verterà sulla dimostrazione di un nuovo concetto
di nanofabbricazione basato sulla tecnica tam-
SPL.
ENGLISH
The computers that store their users' data all have
one thing in common: it's CMOS technology,
which is a semiconductor chip that stores and
processes information. Until now, to increase
computing power, the only solution has been to
reduce the size of the chips and increase their
quantity. However, we are now slowly reaching
the limit of this enhancement, so engineers have
had no choice but to consider alternative
concepts to replace CMOS.
Spin waves are one such concept and the SWING
project set out to materialize their computational
potential. «Our project presents itself as a
response to the limitations that hinder one of the
main alternatives to CMOS, namely optical wave
analog computation. This type of processing
makes use of analog signals and the typical
phenomena that characterize waves instead of
digitization, but is conditioned by an important
disadvantage: miniaturization is difficult and is
limited by the optical wavelength», says
Riccardo Bertacco, professor in physics at the
Politecnico di Milano and coordinator of
SWING.
By replacing optical waves with spin waves,
Bertacco and Marie Skłodowska-Curie fellow
Edoardo Albisetti hope to get around this
problem. As Albisetti points out, «spin waves
have a great advantage: their wavelength is much
lower than that of electromagnetic waves, with
values in the order of tenths of a nanometer in
the GHz range. magnitude less than the values
referred to the optical wavelengths, from which
it follows the possibility of realizing devices
integrated and compatible with CMOS on a
submicron scale for wave-based computation».
Spin waves through domain walls
In essence, spin waves are disturbances that
propagate in the alignment of spins within
magnetic materials. In addition to the intrinsic
advantage that characterizes them, they behave
in a similar way to electromagnetic waves. Their
magnetic excitations can be used for
computational and memory applications and
Albisetti has already successfully demonstrated a
platform that uses them for analog computation.
«We have achieved three basic results», explains
Albisetti. “First, we were able to employ a new
technique called thermally assisted magnetic
scanning probe lithography (tam-SPL) to make
magnonic blocks capable of controlling spin
waves. Next, we demonstrated the use of
magnetic domain walls (the lines separating two
parts of a magnetic film with different uniform
magnetization) as circuits for the propagation
and interaction of spin waves. Finally, we tested
structured domain walls of different shapes
(linear, convex, concave, etc.) in order to create
our platform for analog computation».
Albisetti invented the tam-SPL technique,
fundamental to the other project results, during
the 6-month period he spent working on his
doctoral thesis with Elisa Riedo at the Georgia
Tech research center in the United States. As
Bertacco points out: «The Marie Skłodowska-
Curie project was conceived with the idea of
exploiting this collaboration further. After Riedo
joined the CUNY Advanced Science Research
Center, we wanted to use the new state-of-the-art
instrumentation available to further develop the
tam-SPL technique. Furthermore, we set out to
apply it to the proof-of-concept of novel spin-
wave-based devices for wave-based
computation.” Ultimately, the project concept of
using domain walls as channels for spin-wave
propagation o as local sources for wavefront
generation could be employed to construct
circuits consisting of such domain walls.
Ultimately, they could serve as the equivalent of
optical waveguides in integrated optics
(resonators, interferometers, etc.), as well as
analog signal processing devices (filters,
spectrum analyzers, etc.) based on the wavefront
interference of spin waves.
«Our results pave the way for a range of
possibilities that we have only just begun to
explore», says Albisetti, who concludes: «We
have focused with particular attention on two
interesting challenges, namely to study the
interaction of spin waves with more complex
spins and extend the applicability of the tam-SPL
technique to different magnetic systems with
applications in the field of spintronics».
Albisetti was recently awarded a European
Research Council (ERC) Starting Grant for the
B3YOND project, which will focus on
demonstrating a new nanofabrication concept
based on the tam-SPL technique.
Da:
https://ec.europa.eu/research-and-innovation/it/projects/success-stories/all/le-onde-di-spin-la-computazione-di-prossima-generazione
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