APPROFONDIMENTO DEL SUPERAMENTO DEI LIMITI DELLA FISICA DI SIR ISAAC NEWTON

APPROFONDIMENTO DEL SUPERAMENTO DEI LIMITI DELLA FISICA DI SIR ISAAC NEWTON: L'ESISTENZA DELLA FORZA ROTAZIONALE INDOTTA PER SPIEGARE IL CONTRIBUTO AL MOTO DI ROTAZIONE DEI COMPONENTI DEL SISTEMA SOLARE INTORNO AI LORO ASSI.

Dott. Giuseppe Cotellessa




Sir Isaac Newton ha introdotto il concetto di forza come prodotto della massa per l’accelerazione
        
        1)   F = ma

Questa grandezza vettoriale ha essenzialmente una direzione rettilinea.

Ha cercato di spiegare il moto di rotazione introducendo i concetti di:

Per un corpo puntiforme

Momento di una forza

           2)   M = Fr

Per un corpo esteso

Momento di una  forza:
        
3)      M = fb


d   dove

     f è la forza di una coppia

     b è il braccio fra la coppia di forze.


             4)      M = Iα

                       
            dove:

          I è il momento di inerzia:

                  α =dω /dt   
          
           α è l’accelerazione angolare rispetto al tempo

       ω è la velocità angolare


CONSIDERAZIONE SPERIMENTALE ALLA BASE DEL SUPERAMENTO DELLA FISICA DI ISAAC NEWTON

Copernico ha spiegato le tre leggi  del moto di rivoluzione dei pianeti intorno al Sole basandosi sulla fisica di Newton.




Le leggi di Newton non spiegano però l’origine del moto di rotazione dei pianeti, dei loro satelliti e del Sole intorno ai loro assi.






Per comprendere questo meccanismo bisogna ipotizzare che oltre alla esistenza della forza gravitazionale F = ma

Esiste la forza rotazionale indotta scoperta dal Dott. Giuseppe Cotellessa espressa come

       5) Fr = mv ω

dove:


 m è la massa di un corpo


v è la sua velocità tangenziale


ω è la sua velocità angolare

In modo che in analogia col sistema delle equazioni di Mawxell si possa scrivere:

6) Ftotale = m(a+v ω)

La forza rotazionale indotta si percepisce nei pianeti, nei loro satelliti e nel sole grazie alle loro enormi masse.

Per gli oggetti della vita quotidiana, a causa delle loro masse estremamente piccole, questa forza è impercettibile.

Perché questa forza diventi percettibile anche con corpi di massa piccola bisognerebbe fare esperimenti con elevatissime velocità dei corpi.

In questo caso la loro massa, per la teoria della relatività di Einstein, crescerebbe enormemente con la velocità e questa forza in condizioni di elevata velocità anche con corpi di massa piccola, diverrebbe notevole, dal momento che l’incremento della velocità farebbe incrementare notevolmente anche la massa del corpo.

ANALOGIA TRA VELOCITA’ ANGOLARE ω E CAMPO DI INDUZIONE MAGNETICA B

GENERAZIONE DI ω DOVUTA AL MOVIMENTO DI UN CORPO DI MASSA M CHE SI MUOVE DI MOTO RETTILINEO UNIFROME CON VELOCITA’ V

La forza rotazionale indotta

          7) Fr = mv ω


ha la stessa struttura della forza di Lorentz

         8) FL = q VB

In analogia al comportamento del campo elettromagnetico anche per il campo gravitazionale rotazionale si dovrebbe generare la velocità angolare ω per corpo di massa m quando si muove di moto rettilineo uniforme quando:


In analogia alla legge di Biot e Savart

           9)   B = (μ0/2π)*(i/r)

Si ha:

         10) ω = Ig/r

Dove Ig è la corrente gravitazionale

        11) Ig = M/t

Dove M è la massa di un corpo che muovendosi con velocità v provoca una variazione di massa in funzione del tempo come la corrente elettrica

       12) I =q/t

E’ da sottolineare che tutti componenti del sistema solare traslano nel loro insieme con velocità costante v.

Questo spostamento traslazionale continuo in gruppo nel cosmo dei componenti del sistema solare potrebbe generare il moto di rotazione con velocità angolare ω dei pianeti, dei loro satelliti e del Sole.

Il particolare questa velocità angolare è piccolissima per i pianeti senza satelliti ed elevata per i pianeti con i satelliti e per il Sole che considera i pianeti come suoi satelliti.

GENERAZIONE DI ω DOVUTA ALLA VARIAZIONE DEL FLUSSO DEL CAMPO GRAVITAZIONALE RISPETTO AL TEMPO.

 In analogia alla equazione del sistema di Maxwell per la generazione del campo magnetico

      13) B = d Φ(E)/dt

Dove Φ(E)  è il flusso del campo elettrico 

        14) Φ(E) =ES

dove:

E è il campo elettrico

S è la superficie attraversata dal campo elettrico.


Si ha :

        15) ω = dΦ(a) /dt

dove:

Φ(a) è il flusso del campo gravitazionale


        16) Φ(a) = aS

Dove:

 a è l’accelerazione di gravità


 S è la superficie attraversata dal campo gravitazionale a.



Questo contributo di ω che maggiora la velocità angolare ω dei pianeti con satelliti   dovrebbe essere in grado di spiegare il motivo per cui i pianeti con satelliti hanno maggiore velocità angolare ω rispetto ai pianeti senza satelliti del sistema solare.

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