Come si cura oggi il Covid? Ecco le terapie più efficaci / How is Covid treated today? Here are the most effective therapies

 Come si cura oggi il Covid? Ecco le terapie più efficaci / How is Covid treated today? Here are the most effective therapies


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa



Sono passati 7 mesi da quando si è scoperto che Sars-CoV-2 era arrivato anche in Italia. Lo sforzo per trovare una cura è enorme in tutto il mondo, ma, tra tutti i farmaci testati, attualmente solo 
tre si sono dimostrati realmente efficaci e sicuri: remdesivir, desametasone (con parere favorevole dell’Agenzia europea dei medicinali) ed enoxaparina. In Italia l’Agenzia del farmaco (Aifa) ha autorizzato 45 studi clinici, la maggior parte tuttora in corso, ma che in molti casi hanno dato risultati preliminari deludenti. «L’ottimismo dei mesi scorsi si è un po’ attenuato — afferma Filippo Drago, professore ordinario di Farmacologia e direttore dell’Unità operativa di Farmacologia clinica al Policlinico di Catania —. Le sperimentazioni vanno comunque portate a termine, ma purtroppo non ci hanno fatto fare grandi passi avanti. Penso al tocilizumab, anticorpo monoclonale che inibisce l’interleuchina 6, una citochina coinvolta nel processo infiammatorio associato all’artrite reumatoide: su questo farmaco si erano concentrate grandi speranze, ma due studi sono già stati chiusi in assenza di dati positivi».

L’unico farmaco approvato (contingentato)

L’unica terapia approvata per Covid (coronavirus disease) è rappresentata dal remdesivir, un antivirale nato in chiave anti-Ebola che negli studi ha mostrato un’interessante attività contro Sars-CoV-2. Il farmaco, di fascia H (solo per uso ospedaliero), è in commercio da circa un mese con il nome Veklury, dopo l’approvazione dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema). Il farmaco può essere fornito al momento esclusivamente nell’ambito dell’Emergency support instrument (Esi), strumento con il quale la Commissione Europea ha messo a disposizione degli Stati membri e del Regno Unito un quantitativo contingentato di confezioni, al fine di coprire il fabbisogno clinico in attesa della disponibilità commerciale del farmaco.

Si può usare nei pazienti dai 12 anni in su

«Proprio per la sua dimostrata efficacia contro l’infezione, il remdesivir risulta ad oggi carente in Italia — precisa Filippo Drago, che è anche membro dell’Unità di crisi Covid-19 della Società italiana di Farmacologia —. L’Agenzia del farmaco ne ha requisito le scorte avanzate dallo studio internazionale di efficacia, che si è svolto anche nel nostro Paese, ma si tratta comunque di un numero basso di dosi. La ditta fatica a produrre la quantità necessaria perché le richieste sono molte, soprattutto dagli Stati Uniti. Siamo in attesa di ulteriori forniture». Il remdesivir può essere usato solo in pazienti adolescenti (di età pari o superiore ai 12 anni) o adulti con polmonite che richiede ossigenoterapia supplementare. Non solo: è l’Aifa, su richiesta del medico ospedaliero, ad approvare la somministrazione del farmaco al singolo paziente. Una strategia volta a evitare sprechi ed eccesso di prescrizioni.

Desametasone ed enoxaparina

Sono invece in fascia A gli altri due farmaci efficaci nell’infezione da coronavirus: il desametasone, un corticosteroide molto potente, e l’anticoagulante enoxaparina. Il primo è un antinfiammatorio, senza un’attività specifica contro Sars-CoV-2, ma che, secondo la revisione dell’Agenzia europea per i medicinali, può essere considerato un’opzione di trattamento per i pazienti che richiedono ossigenoterapia (dalla somministrazione di ossigeno supplementare alla ventilazione meccanica). L’enoxaparina è presente in tutti i protocolli per Covid, pur senza un parere definitivo delle autorità regolatorie: previene gli eventi tromboembolici che sono spesso causa di morte. Due i dosaggi in studio: uno medio-basso (come prevenzione) e uno più alto, nella terapia delle fasi acute in ospedale.

Idrossiclorochina e plasma iperimmune

«Altri farmaci non hanno dati i risultati sperati — prosegue Filippo Drago —, per esempio l’idrossiclorochina. A fronte di una lieve attività antivirale, presenta un elevato rischio di effetti avversi, soprattutto negli anziani, a causa della sua tossicità cardiaca. La stessa Aifa ha messo in guardia rispetto all’uso di questo farmaco per Covid». Sono ancora in corso gli studi sulla terapia con anticorpi umani riprodotti in laboratorio e sul plasma iperimmune ottenuto dai pazienti convalescenti. «Aspettiamo ulteriori risultati — afferma Drago —, ad oggi queste non sono opzioni terapeutiche percorribili. Gli anticorpi umani potrebbero rappresentare un’ottima risorsa (anche economica), mentre per poter utilizzare il plasma iperimmune servono strumenti tecnologici di cui non tutti gli ospedali dispongono. Inoltre è difficile reperire un numero sufficiente di soggetti convalescenti».

Adulti, adolescenti e bambini

Quindi come si curano oggi i malati di Covid, in ospedale e a casa? «Attualmente non ci sono farmaci approvati e rimborsati per i pazienti a domicilio — sottolinea l’esperto —. In ospedale si può utilizzare il remdesivir, riservato ai pazienti dai 12 anni in su, mentre desametasone, pur con parere positivo dell’Agenzia europea per i medicinali, non ha ancora un parere nazionale e può essere utilizzato solo off-label». Quali terapie si possono invece dare ai bambini? «Non esistono farmaci indicati per Covid nelle fasce pediatriche, ma ricordiamo che nei bambini l’infezione è quasi sempre di entità lieve. Nei pochi casi gravi si può ricorrere a sostegno respiratorio, cortisone e antibiotici, questi ultimi se c’è il rischio di una sovrainfezione batterica. Attenzione però: negli ultimi mesi c’è stato un aumento di prescrizioni inappropriate di antibiotici nell’infanzia, in corrispondenza con l’epidemia di Sars-CoV-2. Un errore che va assolutamente evitato, perché contribuisce allo sviluppo di germi resistenti ai farmaci».

Cocktail di anticorpi

Per quanto riguarda gli anticorpi prodotti in laboratorio, diversi gruppi sono impegnati nella ricerca di quella che potrebbe rivelarsi un’opzione terapeutica interessante per i malati di Covid. A Siena, il MAD Lab diretto da Rino Rappuoli ha individuato nel sangue di 15 pazienti tre anticorpi super potenti che potrebbero diventare farmaci (i test sull’uomo dovrebbero partire entro fine anno). Buoni risultati anche dall’azienda biotecnologica Regeneron (Stati Uniti), che ha messo a punto un cocktail di anticorpi contro l’infezione da Sars-CoV-2. L’azienda ha fatto sapere che il cocktail (chiamato REGN-COV2) si è dimostrato in grado di ridurre la carica virale e i tempi di recupero in pazienti non ricoverati. «Siamo molto incoraggiati da questi dati iniziali, robusti e coerenti — ha detto George Yancopoulos, presidente e direttore scientifico di Regeneron —. Abbiamo iniziato a discutere le nostre scoperte con le autorità regolatorie, proseguendo nel frattempo la sperimentazione». I risultati si riferiscono ai primi 275 pazienti reclutati per la fase 1 ed è già stata avviata la fase 3. Non solo: gli esperti di Regeneron stanno cercando di capire se REGN-COV2 potrebbe dimostrarsi utile nei pazienti più gravi (ospedalizzati) e se sia in grado di prevenire lo sviluppo dell’infezione in soggetti entrati a contatto con il virus. In generale, l’obiettivo degli anticorpi ricreati in laboratorio è quello di indurre una risposta immunitaria efficace contro Sars-CoV-2 in persone che per vari motivi non possono produrla autonomamente.

Lo studio nelle strutture di assistenza

Anche una grossa azienda farmaceutica, la Eli Lilly & Co (Stati Uniti), sta testando anticorpi monoclonali: uno in particolare, secondo dati diffusi recentemente dalla società, sarebbe in grado di abbassare la carica virale nei pazienti e ridurre la percentuale di ricoveri. A inizio agosto Eli Lilly aveva annunciato l’avvio di uno studio di fase 3 relativo all’anticorpo neutralizzante LY-CoV555 utilizzato per la prevenzione dell’infezione nei residenti e nel personale di strutture di assistenza (Rsa). Lo studio (chiamato BLAZE-2) è condotto in collaborazione con l’Istituto nazionale americano di allergie e malattie infettive, insieme al Covid-19 prevention network e a diverse reti di Rsa negli Usa. L’azienda vuole verificare se una singola dose di LY-CoV555 possa ridurre il tasso di infezione per quattro settimane e le complicazioni per otto settimane. I farmaci a base di anticorpi sono progettati sia per prevenire Covid che per curare i malati, ma non è ancora chiaro quanto siano effettivamente efficaci. Se supereranno i test potranno essere molto utili negli anziani e in coloro che hanno un sistema immunitario debole. Si tratta di farmaci che agiscono rapidamente, anche se i benefici che offrono sono temporanei.

La scoperta del team italo-americano

Novità anche da un gruppo internazionale guidato dall’Università di Washington, a cui hanno partecipato anche Massimo Galli, Agostino Riva e Arianna Gabrieli dell’Ospedale Sacco di Milano. Il team ha scoperto due super anticorpi che bloccano l’ingresso del virus nelle cellule: agiscono con meccanismi leggermente diversi fra loro e se somministrati in piccole dosi, singolarmente o insieme, riescono a prevenire l’infezione nei topi. Il risultato, che potrebbe aprire la strada a nuove terapie basate su cocktail di anticorpi (eventualmente utili anche contro virus che mutano), è stato pubblicato su Science. Nonostante l’impegno di diversi produttori — Eli Lilly, Regeneron, AbbVie, AstraZeneca, Vir Biotechnology e altri —, nessuno ha finora riportato dati di efficacia sull’uomo relativi agli anticorpi umani riprodotti in laboratorio.

ENGLISH

It has been 7 months since it was discovered that Sars-CoV-2 had also arrived in Italy. The effort to find a cure is enormous all over the world, but, of all the drugs tested, currently only three have proven to be truly effective and safe: remdesivir, dexamethasone (with a favorable opinion from the European Medicines Agency) and enoxaparin. In Italy, the Medicines Agency (Aifa) has authorized 45 clinical studies, most of them still ongoing, but which in many cases have given disappointing preliminary results. "The optimism of the past few months has diminished somewhat - says Filippo Drago, full professor of Pharmacology and director of the Clinical Pharmacology Unit at the Catania Polyclinic -. The experiments must still be completed, but unfortunately they have not made us make great progress. I am thinking of tocilizumab, a monoclonal antibody that inhibits interleukin 6, a cytokine involved in the inflammatory process associated with rheumatoid arthritis: great hopes had been concentrated on this drug, but two studies have already been closed in the absence of positive data ".
The only approved drug (contingent)

The only therapy approved for Covid (coronavirus disease) is represented by remdesivir, an antiviral born in an anti-Ebola key that in studies has shown an interesting activity against Sars-CoV-2. The drug, in band H (for hospital use only), has been on the market for about a month under the name Veklury, after the approval of the European Medicines Agency (Ema). At the moment, the drug can only be supplied as part of the Emergency support instrument (Esi), an instrument with which the European Commission has made a contingent quantity of packs available to the Member States and the United Kingdom, in order to cover their needs. clinical pending commercial availability of the drug.

It can be used in patients aged 12 years and over

"Precisely because of its proven effectiveness against infection, remdesivir is currently lacking in Italy - specifies Filippo Drago, who is also a member of the Covid-19 crisis unit of the Italian Society of Pharmacology -. The drug agency has requisitioned the stocks left over from the international efficacy study, which was also carried out in our country, but it is still a low number of doses. The company struggles to produce the necessary quantity because there are many requests, especially from the United States. We are awaiting further supplies ». Remdesivir can only be used in adolescent patients (12 years of age and older) or adults with pneumonia requiring supplemental oxygen therapy. Not only that: at the request of the hospital doctor, AIFA approves the administration of the drug to the individual patient. A strategy aimed at avoiding waste and excess of prescriptions.

Dexamethasone and enoxaparin

Instead, the other two drugs effective in coronavirus infection are in range A: dexamethasone, a very powerful corticosteroid, and the anticoagulant enoxaparin. The first is an anti-inflammatory, with no specific activity against Sars-CoV-2, but which, according to the review of the European Medicines Agency, can be considered a treatment option for patients requiring oxygen therapy (from the administration of supplemental oxygen to mechanical ventilation). Eoxaparin is present in all protocols for Covid, even without a definitive opinion from the regulatory authorities: it prevents thromboembolic events that are often the cause of death. Two dosages under study: a medium-low one (as prevention) and a higher one, in the therapy of acute phases in hospital.

Hydroxychloroquine and hyperimmune plasma

"Other drugs have not given the desired results - continues Filippo Drago -, for example hydroxychloroquine. In the face of a mild antiviral activity, it presents a high risk of adverse effects, especially in the elderly, due to its cardiac toxicity. The Aifa itself has warned against the use of this drug for Covid ". Studies on therapy with laboratory reproduced human antibodies and on hyperimmune plasma obtained from convalescent patients are still ongoing. «We await further results - says Drago -, to date these are not viable therapeutic options. Human antibodies could represent an excellent resource (also economic), while in order to use hyperimmune plasma, technological tools are needed that not all hospitals have. Furthermore, it is difficult to find a sufficient number of convalescent subjects ».

Adults, teenagers and children

So how are Covid patients treated today, in the hospital and at home? "Currently there are no drugs approved and reimbursed for patients at home - underlines the expert -. In the hospital, remdesivir, reserved for patients aged 12 and over, can be used, while dexamethasone, although with a positive opinion from the European Medicines Agency, does not yet have a national opinion and can only be used off-label ". What therapies can you give to children instead? "There are no drugs indicated for Covid in pediatric groups, but we remember that in children the infection is almost always mild. In the few severe cases, respiratory support, cortisone and antibiotics can be used, the latter if there is a risk of bacterial superinfection. But be careful: in recent months there has been an increase in inappropriate antibiotic prescriptions in childhood, in correspondence with the SARS-CoV-2 epidemic. A mistake that must absolutely be avoided, because it contributes to the development of drug-resistant germs ».

Antibody cocktail

As for the antibodies produced in the laboratory, several groups are engaged in the search for what could prove to be an interesting therapeutic option for Covid patients. In Siena, the MAD Lab directed by Rino Rappuoli has identified three super powerful antibodies in the blood of 15 patients that could become drugs (human tests should start by the end of the year). Good results also from the biotechnology company Regeneron (United States), which has developed a cocktail of antibodies against Sars-CoV-2 infection. The company said the cocktail (called REGN-COV2) has been shown to reduce viral load and recovery times in outpatients. «We are very encouraged by these initial, robust and consistent data - said George Yancopoulos, president and scientific director of Regeneron -. We started discussing our findings with the regulatory authorities, continuing the experimentation in the meantime. The results refer to the first 275 patients recruited for phase 1 and phase 3 has already started. Not only that: Regeneron experts are trying to understand if REGN-COV2 could prove useful in the most severe (hospitalized) patients and if it is able to prevent the development of infection in people who have come into contact with the virus. In general, the goal of the antibodies recreated in the laboratory is to induce an effective immune response against Sars-CoV-2 in people who for various reasons cannot produce it independently.

Study in care facilities

A large pharmaceutical company, Eli Lilly & Co (United States), is also testing monoclonal antibodies: one in particular, according to data released recently by the company, would be able to lower the viral load in patients and reduce the percentage of hospitalizations. At the beginning of August Eli Lilly announced the start of a phase 3 study on the neutralizing antibody LY-CoV555 used for the prevention of infection in residents and staff of care facilities (Rsa). The study (called BLAZE-2) is conducted in collaboration with the American National Institute of Allergies and Infectious Diseases, together with the Covid-19 prevention network and various RSA networks in the US. The company wants to see if a single dose of LY-CoV555 can reduce the rate of infection for four weeks and complications for eight weeks. Antibody-based drugs are designed to both prevent Covid and treat the sick, but it is not yet clear how effective they actually are. If they pass the tests, they can be very useful in the elderly and those with weak immune systems. These are drugs that act quickly, even if the benefits they offer are temporary.

The discovery of the Italian-American team

News also from an international group led by the University of Washington, which was also attended by Massimo Galli, Agostino Riva and Arianna Gabrieli from the Sacco Hospital in Milan. The team discovered two super antibodies that block the entry of the virus into cells: they act with slightly different mechanisms and if administered in small doses, individually or together, they can prevent infection in mice. The result, which could pave the way for new therapies based on antibody cocktails (possibly also useful against mutating viruses), was published in Science. Despite the efforts of several manufacturers - Eli Lilly, Regeneron, AbbVie, AstraZeneca, Vir Biotechnology and others - no one has so far reported human efficacy data for human antibodies reproduced in the laboratory.

Da:

https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/20_settembre_30/coronavirus-come-si-puo-curare-oggi-l-infezione-poche-opzioni-efficaci-c74c8442-0169-11eb-af0b-6e1669518b1a.shtml?fbclid=IwAR2iWLgdh50JQ_XaoLLdsMDN2q8Rf4WUDOQKNOaCfZAuqB30PSm6fP0_Xvc




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