Xenobot, il primo robot vivente fatto con cellule / Xenobot, the first living robot made with cells

 Xenobot, il primo robot vivente fatto con celluleXenobot, the first living robot made with cells


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa



Sviluppati in laboratorio da embrioni di rana, sono progettati per somministrare farmaci o ripulire gli oceani dalle microplastiche.


Si chiamano Xenobot, sono fatti di cellule viventi e sono stati programmati con un supercomputer per somministrare farmaci, ripulire gli oceani dalle microplastiche o le arterie. Si tratta di "una nuova classe di artefatti: un organismo vivente, programmabile", spiega Joshua Bongard, l'informatico ed esperto di robotica dell'University of Vermont (Usa) che ha co-guidato assieme a Michael Levin la ricerca pubblicata su Pnas.

Le cellule che li animano provengono da embrioni di rana. Il risultato sono xenobot millimetrici che possono spostarsi verso un bersaglio, forse anche raccogliere un carico utile (come una medicina che deve essere trasportata in un punto specifico all'interno di un paziente) e autoripararsi dopo un taglio.

Per far capire di cosa si sta parlando, gli esperti fanno qualche esempio. Un libro è fatto di legno, ma non è un albero, evidenziano. Così gli xenobot sono "nuove macchine viventi", afferma Bongard. "Non sono né un robot tradizionale né una specie conosciuta di animali". Sono 100% DNA di rana, ma non sono rane. Le nuove creature sono state progettate su un supercomputer nell'ateneo del Vermont e poi assemblate e testate da biologi della Tufts University.

"Possiamo definirli come dei robot viventi o degli organismi multicellulari artificiali, perché svolgono funzioni diverse da quelle naturali", spiega Antonio De Simone, professore dell'istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. E' la prima volta, si legge nello studio, che vengono progettate delle macchine completamente biologiche da zero.


ENGLISH

Developed in the laboratory from frog embryos, they are designed to administer drugs or clear the oceans of microplastics.


They are called Xenobots, they are made of living cells and have been programmed with a supercomputer to administer drugs, clear the oceans of microplastics or arteries. It is "a new class of artifacts: a living, programmable organism", explains Joshua Bongard, the computer scientist and robotics expert at the University of Vermont (USA) who co-led the research published in Pnas with Michael Levin. .


The cells that animate them come from frog embryos. The result is millimeter-sized xenobots that can move towards a target, perhaps even pick up a payload (such as medicine that needs to be transported to a specific point within a patient) and repair themselves after a cut.


To make it clear what we are talking about, the experts give some examples. A book is made of wood, but it's not a tree, they point out. So xenobots are "new living machines," says Bongard. "I'm neither a traditional robot nor a known species of animal." They are 100% frog DNA, but they are not frogs. The new creatures were designed on a supercomputer at the Vermont university and then assembled and tested by biologists at Tufts University.


"We can define them as living robots or artificial multicellular organisms, because they perform functions different from natural ones", explains Antonio De Simone, professor of the Biorobotics Institute of the Sant'Anna School of Advanced Studies in Pisa. It is the first time, according to the study, that completely biological machines have been designed from scratch.


Da:

https://www.repubblica.it/tecnologia/2020/01/14/news/xenobot_il_primo_robot_vivente_fatto_con_cellule-245775640/


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