Le autopsie cerebrali rivelano un potenziale nuovo colpevole dietro la malattia di Alzheimer / Brain autopsies reveal a potential new culprit behind Alzheimer's disease
Le autopsie cerebrali rivelano un potenziale nuovo colpevole dietro la malattia di Alzheimer / Brain autopsies reveal a potential new culprit behind Alzheimer's disease
Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa
modo troppo forte e possono causare
un'infiammazione che contribuisce alla morte delle
cellule cerebrali. Sfortunatamente, gli studi
non hanno mostrato effetti significativi .
Per approfondire il ruolo della microglia nella malattia di Alzheimer, i neuroscienziati Katherine Prater e Kevin Green dell'Università di Washington, insieme a colleghi di diverse istituzioni statunitensi, hanno utilizzato campioni di autopsia cerebrale di donatori di ricerca - 12 che avevano l'Alzheimer e 10 controlli sani - per studiare il gene attività della microglia.
Utilizzando un nuovo metodo per migliorare il
GRUPPO è stato in grado di identificare in
profondità 10 diversi gruppi di microglia nel tessuto cerebrale in base al loro insieme unico di espressione genetica, che dice alle cellule cosa fare.
Tre dei cluster non erano stati osservati prima ed uno
di questi era più comune nelle persone con malattia
di Alzheimer. Questo tipo di microglia ha geni
attivati coinvolti nell’infiammazione e nella morte
cellulare.
Nel complesso, i ricercatori hanno scoperto che i cluster di microglia nel cervello delle persone con malattia di Alzheimer avevano maggiori probabilità di essere quelli in uno stato pre-infiammatorio. Ciò significa che avevano maggiori probabilità di produrre molecole infiammatorie che possono danneggiare le cellule cerebrali e possibilmente contribuire alla progressione della malattia di Alzheimer.
I tipi di microglia nel cervello delle persone con malattia di Alzheimer avevano meno probabilità di essere protettivi, compromettendo la loro capacità di fare la loro parte nel ripulire le cellule morte ed i rifiuti e promuovere un sano invecchiamento cerebrale.
Gli scienziati pensano anche che le microglia possano cambiare tipo nel tempo. Quindi non possiamo semplicemente osservare il cervello di una persona e dire con certezza che tipo di microglia ha; tenere traccia di come le microglia cambiano nel tempo potrebbe aiutarci a capire come contribuiscono alla malattia di Alzheimer.
"A questo punto, non possiamo dire se le microglia
stiano causando la patologia o se la patologia stia
facendo sì che queste microglia alterino il loro
comportamento", dice Prater.
Questa ricerca è ancora nelle fasi iniziali, ma fa avanzare la nostra comprensione del ruolo di queste cellule nella malattia di Alzheimer e suggerisce che alcuni gruppi di microglia potrebbero essere bersagli per nuovi trattamenti. Il gruppo spera che il loro lavoro porti allo sviluppo di nuove terapie in grado di migliorare la vita delle persone affette da malattia di Alzheimer.
"Ora che abbiamo determinato i profili genetici di
queste microglia, possiamo provare a scoprire
esattamente cosa stanno facendo e, si spera,
identificare modi per cambiare i loro comportamenti
che potrebbero contribuire alla malattia di
Alzheimer", dice Prater .
"Se riusciamo a determinare cosa stanno facendo, potremmo essere in grado di cambiare il loro comportamento con trattamenti che potrebbero prevenire o rallentare questa malattia."
ENGLISH
Analysis of human brain tissue reveals differences in the behavior of immune cells in the Alzheimer's versus healthy brain, indicating a potential new therapeutic target.
Research conducted by the University of Washington found that microglia in the brains of people with Alzheimer's disease were more frequently in a pre-inflammatory state, making them less likely to be protective.
Microglia are immune cells that help keep our brains healthy by eliminating waste products and maintaining normal brain function. In response to infection or to shed dead cells, these ingenious shapeshifters can become less thin and more mobile to engulf invaders and garbage. They also "prun" synapses during development, which helps shape the circuitry for our brains to function well.
It's not certain what role they play in Alzheimer's, but in people afflicted with this devastating neurodegenerative disease, some microglia respond too strongly and can cause inflammation that contributes to brain cell death. Unfortunately, clinical trials of anti-inflammatory drugs for Alzheimer's have shown no significant effects.
To investigate the role of microglia in Alzheimer's disease, neuroscientists Katherine Prater and Kevin Green of the University of Washington, together with colleagues from several US institutions, used brain autopsy samples from research donors - 12 who had Alzheimer's and 10 healthy controls - to study gene activity of microglia.
Using a new method to improve single-nucleus RNA sequencing, the team was able to deeply identify 10 different groups of microglia in brain tissue based on their unique set of gene expression, which tells cells what to do.
Three of the clusters had not been seen before, and one of them was more common in people with Alzheimer's disease. This type of microglia has turned on genes involved in inflammation and cell death.
Overall, the researchers found that clusters of microglia in the brains of people with Alzheimer's disease were more likely to be those in a pre-inflammatory state. That means they were more likely to produce inflammatory molecules that can damage brain cells and possibly contribute to the progression of Alzheimer's disease.
The types of microglia in the brains of people with Alzheimer's disease were less likely to be protective, impairing their ability to do their part in cleaning up dead cells and waste and promoting healthy brain aging.
Scientists also think that microglia can change types over time. So we can't just look at a person's brain and say for sure what kind of microglia they have; tracking how microglia change over time could help us understand how they contribute to Alzheimer's disease.
"At this point, we can't tell if the microglia are causing the pathology or if the pathology is causing these microglia to alter their behavior," Prater says.
This research is still in its early stages, but it advances our understanding of the role of these cells in Alzheimer's disease and suggests that certain groups of microglia could be targets for new treatments. The team hopes their work will lead to the development of new therapies that can improve the lives of people with Alzheimer's disease.
“Now that we have determined the genetic profiles of these microglia, we can try to find out exactly what they are doing and hopefully identify ways to change their behaviors that could contribute to Alzheimer's disease,” Prater says.
"If we can determine what they're doing, we might be able to change their behavior with treatments that could prevent or slow this disease."
Da:
https://www.sciencealert.com/brain-autopsies-reveal-potential-new-culprit-behind-alzheimers-disease
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