“La bambina che non può dormire”: lo strano caso di una bimba di 3 anni / "The child who cannot sleep": the strange case of a child of 3 years

“La bambina che non può dormire”:

 lo strano caso di una bimba di 

3 anni / "The child who cannot sleep":

  the strange case of a child of

3 years


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa



Una bambina inglese di tre anni, Jessica, non dorme praticamente mai: finalmente è stato scoperto che cosa provoca la sua insonnia.
Jessica è una bambina molto simpatica: ha 3 anni e durante il giorno ride, gioca e interagisce con gli altri bambini. Il problema si presenta di notte quando non fa quello che fanno tutti i bimbi della sua età dopo una giornata di attività: dormire.

Durante il giorno è sveglia come tutti quanti e se le parli ti risponde. Durante la notte, è come se non esistessi” dice mamma Tania nel video che racconta la storia di sua figlia. Preoccupata per la sicurezza di sua figlia, Tania lascia Jessica con loro ogni notte.
Per due anni e mezzo, i dottori non sono stati in grado di capire come mai la bambina non dormisse di notte.
Le è stata diagnosticata erroneamente l’epilessia per via dei suoi movimenti, ma la diagnosi non spiegava le sue azioni emotive durante la notte. I dottori hanno prescritto a Jessica una quantità di cure, introducendo degli esercizi nella sua routine per migliorare il sonno, ma tutti i tentativi sono stati un insuccesso.
La bambina gioca con i suoi amici di giorno e riassume di notte quello che ha fatto durante il giorno, per la sfortuna dei suoi genitori con cui condivide il letto.
Nel video si vede Jessica che invece di dormire imita le azioni di mangiare, giocare e in generale tutto quello che fa durante la sua vita. / In the video we see Jessica who instead of sleeping imitates the actions of eating, playing and in general everything she does during her life.
Nonostante non sia capace di comunicare con i suoi genitori durante queste manifestazioni, è completamente sveglia mentre le compie. Come poi ha rivelato il dottor Paul Gringras dell’Evelina Children’s Hospital, l’insonnia di Jessica può essere guidata verso uno sviluppo dannoso del cervello se viene lasciato senza controllo troppo a lungo.
La diagnosi ha incitato gli psicologici a testare su Jessica una nuova routine notturnaper permetterle di addormentarsi: “Jessica sa che una volta che si sveglia può giocare allo scenario che genera e che lo può fare nel vostro letto” ha spiegato il dottor Gringras a Tanya.
Jessica continua a mettere in forma questi “sogni” perché sa che i suoi genitori sono vicino a lei. Significa che il suo sviluppo cognitivo rimane su quella traccia, ma per cominciare a risolvere il problema i medici consigliano i genitori a far tornare Jessica indietro nel suo letto, nonostante le sue iniziali resistenze. I genitori hanno avuto un po’ di timore, però si sono tranquillizzati quando è stato detto loro che la sicurezza della figlia non era in dubbio.
Come è stato quindi risolto il problema di Jessica? Insegnandole una nuova routine che comprende appunto il fatto di dormire da sola nella propria stanza. La mamma le legge una storia per dormire e poi spegne la luce.
Come si vede nel video, la bambina inizialmente si alzava e chiamava la madre, ma lei la riportava a letto, e questo per diverse volte. Durante la notte la bambina ha anche provato ad andare nella camera dei genitori, ma anche in questo caso veniva riportata indietro.
Con questa tecnica Jessica ha ridotto notevolmente la quantità di gioco durante la notte. Infatti alla fine del video si può notare che finalmente la bambina è rimasta nel suo letto a dormire senza risvegli. “Sono molto orgogliosa di lei ha detto Tania.
Con memoria eidetica si intende un particolare tipo di memoria, nello specifico una variante della memoria fotografica (o visiva), da cui si distingue per la comparsa immediata di un'immagine mentale successiva all'esposizione visiva a un oggetto (ad esempio, un dipinto), che diviene però meno nitida col passare dei secondi. L'esempio più eclatante di memoria eidetica è quello di Wolfgang Amadeus Mozart. Egli, dopo non aver passato un esame diretto della partitura del Miserere di Gregorio Allegri, lo ascoltò in due esecuzioni in chiesa e quindi lo trascrisse a memoria. Si tratta di un fenomeno che va al di là delle capacità della maggior parte delle persone.
La memoria eidetica è tipica dell'infanzia e della preadolescenza, scompare nell'età adulta e ricompare, in alcuni casi, in età avanzata. Sembra essere associata alla sindrome di Asperger.
Nel 1907 E. Urbantschitsch aveva osservato che alcuni soggetti, qualche tempo dopo la percezione d'un oggetto, avevano di esso una immagine assai fedele, assai viva, precisa nei contorni e nei particolari, quasi con carattere allucinatorio, sempre però differenziabile nettamente e dalla rappresentazione (o immagine propriamente detta, chiamata questa da alcuni autori immagine mnemonica) e dalla immagine consecutiva, che, come si sa, è un puro fatto fisiologico. Siffatta immagine fu denominata da Urbantschitsch immagine soggettiva visiva (subjektive optische Anschauung). Questa osservazione rimase a lungo inavvertita finché verso il 1919 E. R. Jaensch fece oggetto di vaste ed approfondite ricerche questo tipo d'immagini, che egli chiamò eidetiche. Le immagini eidetiche furono da lui osservate specialmente nel campo visivo, ma altri autori, e specie Henning, ne hanno dimostrato la presenza anche in altri campi sensoriali. Un allievo del Jaensch, il Kroh, dimostrò che esse si hanno soprattutto nei giovani; e il Hertwig, altro scolaro del Jaensch, dimostrò che le immagini eidetiche si hanno nel 37 per cento dei giovani.
Jaensch, proseguendo nelle sue ricerche, stabilì che vi è un tipo eidetico, ossia soggetti nei quali, anche dopo la fanciullezza, rimane la possibilità di avere immagini eidetiche; da questo concetto egli trasse di recente conclusioni estese alla caratterologia, così da imprimere a questa disciplina (la eidetica) una direzione totalmente nuova, e dell'esame delle indagini eidetiche si servì come di un mezzo di analisi psichica.
ENGLISH
A three-year-old English girl, Jessica, hardly ever sleeps: finally, what has caused her insomnia has been discovered.
Jessica is a very nice girl: she is 3 years old and during the day she laughs, plays and interacts with other children. The problem occurs at night when it does not do what all the children of his age do after a day of activity: sleep.

"During the day she is awake like everyone else and if you talk to her she will answer you. During the night, it's as if I did not exist "says Mama Tania in the video that tells the story of her daughter. Concerned about her daughter's safety, Tania leaves Jessica with them every night.
For two and a half years, the doctors were not able to understand why the child did not sleep at night.
She was diagnosed with epilepsy because of her movements, but the diagnosis did not explain her emotional actions during the night. The doctors prescribed a number of treatments for Jessica, introducing exercises into her routine to improve sleep, but all attempts were unsuccessful.
In the end, the baby was referred to Evelina Children's Hospital, the best sleep clinic in children: it was discovered that Jessica suffers from what is called "Imaginary Eidetic".
  Jessica basically has a 3D memory and is able to create a virtual world, in 3D precisely, in her head. The "Eidetic Imagery" is only one of the branches existing in the development of children's brains and allows us to relive the experiences and images that you make during the day.
The girl plays with her friends during the day and summarizes by night what she did during the day, due to the misfortune of her parents with whom she shares the bed.
Although she is unable to communicate with her parents during these events, she is completely awake while performing them. As Dr. Paul Gringras of Evelina Children's Hospital has revealed, Jessica's insomnia can be driven to a harmful development of the brain if left unchecked for too long.
The diagnosis prompted the psychologists to test Jessica for a new night routine to allow her to fall asleep: "Jessica knows that once she wakes up she can play the scenario she generates and can do in your bed," Dr. Gringras told Tanya.
Jessica continues to shape these "dreams" because she knows her parents are close to her. It means that his cognitive development remains on that track, but to begin to solve the problem, doctors advise parents to return Jessica back to her bed, despite her initial resistance. The parents were a little worried, but they calmed down when they were told that their daughter's safety was not in doubt.
How was the Jessica problem solved? Teaching her a new routine that includes the fact of sleeping alone in her room. Mum reads her a story to sleep and then turns off the light.
As seen in the video, the girl initially got up and called her mother, but she brought her back to bed, and this for several times. During the night the girl also tried to go to her parents' room, but even in this case she was brought back.
With this technique Jessica has significantly reduced the amount of play at night. In fact, at the end of the video you can see that finally the child remained in her bed to sleep without awakening. "I'm very proud of her," said Tania.
Eidetic memory refers to a particular type of memory, specifically a variant of photographic (or visual) memory, from which it is distinguished by the immediate appearance of a mental image following the visual exposure to an object (for example, a painting ), which becomes less clear as the seconds pass. The most striking example of eidetic memory is that of Wolfgang Amadeus Mozart. After not having passed a direct examination of the score of the Miserere di Gregorio Allegri, he listened to him in two performances in church and then transcribed it by heart. This is a phenomenon that goes beyond the capabilities of most people.
Eidetic memory is typical of childhood and preadolescence, disappears in adulthood and reappears, in some cases, in old age. It seems to be associated with Asperger's syndrome.
In 1907 E. Urbantschitsch observed that some subjects, some time after the perception of an object, had a very faithful image of it, very lively, precise in its outlines and details, almost with hallucinatory character, but always clearly differentiated representation (or image proper, called this by some authors mnemonic image) and the consecutive image, which, as we know, is a pure physiological fact. This image was named by Urbantschitsch subjective visual image (subjektive optische Anschauung). This observation remained unnoticed for a long time until around 1919 E. R. Jaensch made extensive and in-depth research into this type of images, which he called eidetic. The eidetic images were observed by him especially in the visual field, but other authors, and Henning species, have also shown their presence in other sensory fields. A student of Jaensch, the Kroh, showed that they are mostly in young people; and Hertwig, another Jaensch schoolboy, showed that eidetic images are found in 37 percent of young people.

Jaensch, continuing his research, established that there is an eidetic type, ie subjects in which, even after childhood, the possibility remains to have eidetic images; from this concept he recently drew conclusions extending to the characterology, so as to give this discipline (the eidetic) a totally new direction, and the examination of the eidetic investigations served as a means of psychic analysis.

Da: 

https://www.universomamma.it/jessica-la-bambina-che-non-dorme-mai-ecco-perche/

https://it.wikipedia.org/wiki/Memoria_eidetica

http://www.treccani.it/enciclopedia/immagini-eidetiche_%28Enciclopedia-Italiana%29/

Commenti

Post popolari in questo blog

Paracetamolo, ibuprofene o novalgina: quali le differenze? / acetaminophen, ibuprofen, metamizole : what are the differences?

Gli inibitori SGLT-2 potrebbero aiutare a prevenire la demenza / SGLT-2 Inhibitors Could Help Prevent Dementia

Approfondimenti sugli ormoni intestinali / Gut Hormone Insight