Come nascono i «difetti» dell'Rna implicati nei tumori / How RNA "defects" implicated in tumors arise

 Come nascono i «difetti» dell'Rna implicati nei tumori How RNA "defects" implicated in tumors arise

Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa



 

Carlos Nino studia come un malfunzionamento di un processo cellulare in cui l’Rna viene preparato a dare le giuste istruzioni per la sintesi di una proteina può portare allo sviluppo o alla progressione del cancro.

Decenni di ricerca scientifica hanno ormai chiarito come il cancro si sviluppi a partire da una cellula che abbia perso il controllo e abbia così iniziato a crescere ed a dividersi senza fermarsi. Questo fenomeno accade spesso in relazione ad una mutazione nella sequenza del Dna che vada ad alterare il funzionamento dei geni che regolano la crescita. Recentemente si è però scoperto che c’è un altro meccanismo cellulare che, quando alterato, spesso porta all’insorgenza e alla progressione di diversi tipi di tumore: lo splicing dell’Rna. Si tratta del processo che normalmente modifica l’Rna, eliminandone alcune parti, per renderlo pronto a codificare una proteina. A volte uno stesso RNA di partenza può dare origine a proteine leggermente diverse tra loro (è il caso, ad esempio, delle grandi “famiglie” di proteine con strutture simili), se si rimuovono o si conservano parti diverse della sua sequenza: questo fenomeno prende il nome di splicing alternativo. È uno dei modi di “fare economia” del nostro genoma, che riesce così a produrre più proteine con lo stesso numero di geni. Alcuni studi hanno però evidenziato che un’alterazione di questo processo può portare a sviluppare alcuni tipi di tumore, pur in assenza di una mutazione del DNA. Nato a Bogotà e laureato in biochimica in Colombia, Carlos Nino punta a chiarire meglio in che modo questo succeda, con un progetto di ricerca condotto presso l’IFOM di Milano grazie al contributo di Fondazione Umberto Veronesi.

Carlos, di cosa ti occupi più di preciso?

«In questo progetto studio la miosina VI, una proteina deputata al trasporto di materiale all’interno della cellula, la cui sintesi è regolata dallo splicing alternativo. È stato infatti osservato che il processo di splicing alternativo della miosina VI è alterato nel cancro, dove viene prodotta un’unica forma di miosina VI, che risulta fondamentale per la capacità di metastatizzazione. Ecco perché questo lavoro punta a identificare i fattori che regolano lo splicing alternativo della miosina VI ed a definirne il ruolo. Saranno analizzate anche altre proteine regolate dallo stesso meccanismo e con un comportamento simile, e si verificherà se la riprogrammazione dello splicing alternativo sia associato con un 

Quali potrebbero essere quindi le prospettive e le eventuali applicazioni per i pazienti?

«Le informazioni acquisite aiuteranno a comprendere meglio le cause dell’alterazione dello splicing alternativo della miosina VI e più in generale della progressione tumorale, e potrà contribuire a identificare nuovi bersagli farmacologici per il trattamento del cancro».

Come mai hai scelto di venire in Italia per fare ricerca? Come ti trovi qui?

«Lavorare in Europa non è un’esperienza nuova per me: ho già trascorso 4 anni in Francia, all’Institut Jacques Monod di Parigi e poi brevemente al Cancer Research Centre (CRCM) di Marsiglia. Ho poi deciso di venire in Italia per lavorare all’IFOM, un istituto di alto valore scientifico assolutamente competitivo nel panorama europeo. L’esperienza che acquisirò qui sicuramente aumenterà le mie capacità di scienziato. E poi mi è sembrato interessante poter vivere in Italia: è un paese magnifico con persone amichevoli e gentili (e inoltre adoro la pasta!). La differenza più importante nel vivere quotidiano in Europa per un colombiano è l’esistenza delle stagioni ed i cambiamenti drastici di temperatura tra estate e inverno. In Colombia la temperatura è per lo più costante, con piccole variazioni nei giorni di pioggia. Adattarsi a questi cambiamenti non è sempre così immediato».

Hai qualche hobby o passione al di fuori dell’ambito scientifico?

«Mi piace leggere, in particolare su argomenti a carattere storico. Inoltre dedico parte del mio tempo libero alle lezioni di lingua italiana, indispensabili per comprendere meglio la vostra cultura».

Perché hai scelto di intraprendere la strada della ricerca?

«Quando ho finito le scuole superiori ho deciso di studiare chimica all’università. Volevo studiare la materia, capire come sono fatti atomi e molecole, e come possono reagire per creare ciò che ci circonda. Durante questo percorso ho potuto venire a contatto anche con il mondo della biochimica e della biologia molecolare, che per me rappresenta una sorta di “chimica della vita”, e ho iniziato a chiedermi come gli organismi viventi fossero composti a livello molecolare, e come i difetti in questa organizzazione possano portare ad alterazioni cellulari ed a malattie. Da quel momento ho scelto realmente di diventare un ricercatore, per poter così non solo soddisfare la mia curiosità intellettuale, ma anche comprendere l’origine di malattie socialmente rilevanti come il cancro».

Come ti vedi fra 10 anni?

«In laboratorio, magari impegnato maggiormente sul lato intellettuale del lavoro di ricerca. Di certo mi piacerebbe continuare ad impegnarmi su progetti con una diretta ricaduta sulla salute umana: credo quindi che continuerò a studiare lo sviluppo dei tumori».

Perchè pensi sia importante investire nella ricerca?

«L’unico modo per scoprire come curare le malattie è investigare le loro cause e comportamenti. E questo è possibile solo se i ricercatori hanno il supporto economico sufficiente a portare avanti il loro lavoro».

Scienza e società sembrano spesso in contrasto: qual è la tua opinione a riguardo?

«Non credo ci sia un vero conflitto tra scienza e società: è più una mancanza di comunicazione tra le due parti, che genera la sensazione che non ci sia un legame tra di loro. I media sono ormai una voce importante della nostra società e gli scienziati dovrebbero iniziare ad averci più a che fare, partecipando ad esempio a programmi TV o documentari che spieghino cosa fanno e quali sono le implicazioni sulla cittadinanza».

Al di là dei contenuti scientifici, qual è per te il motivo profondo che ti spinge a fare ricerca e dà un significato alle tue giornate lavorative?

«La scienza è una parte essenziale della mia vita, com’è normale per chi ci ha dedicato tanto tempo (tra formazione e lavoro in laboratorio). D’altro canto, la scienza è anche il modo con cui posso dare il mio contributo alla società, comprendendo l’origine delle malattie umane».

ENGLISH

Carlos Nino studies how a malfunction of a cellular process in which RNA is prepared to give the right instructions for the synthesis of a protein can lead to the development or progression of cancer.


Decades of scientific research have now made it clear how cancer develops from a cell that has lost control and has thus begun to grow and divide without stopping. This phenomenon often occurs in relation to a mutation in the DNA sequence that alters the functioning of the genes that regulate growth. However, it has recently been discovered that there is another cellular mechanism which, when altered, often leads to the onset and progression of different types of cancer: RNA splicing. This is the process that normally modifies RNA, eliminating some parts, to make it ready to encode a protein. Sometimes the same starting RNA can give rise to slightly different proteins (this is the case, for example, of large "families" of proteins with similar structures), if different parts of its sequence are removed or preserved: this phenomenon it is called alternative splicing. It is one of the ways of "economizing" our genome, which thus manages to produce more proteins with the same number of genes. However, some studies have shown that an alteration of this process can lead to the development of some types of cancer, even in the absence of a DNA mutation. Born in Bogota and graduated in biochemistry in Colombia, Carlos Nino aims to better clarify how this happens, with a research project conducted at IFOM in Milan thanks to the contribution of the Umberto Veronesi Foundation.


Carlos, what do you do more specifically?


"In this project, I study myosin VI, a protein responsible for transporting material within the cell, whose synthesis is regulated by alternative splicing. It has in fact been observed that the alternative splicing process of myosin VI is altered in cancer, where a single form of myosin VI is produced, which is essential for the ability to metastasize. This is why this work aims to identify the factors that regulate the alternative splicing of myosin VI and to define its role. Other proteins regulated by the same mechanism and with a similar behavior will also be analyzed, and it will be verified whether the reprogramming of alternative splicing is associated with a

What could be the prospects and possible applications for patients?


"The information acquired will help to better understand the causes of the alteration of the alternative splicing of myosin VI and, more generally, of tumor progression, and may help to identify new drug targets for the treatment of cancer".


Why did you choose to come to Italy to do research? How are you here?


"Working in Europe is not a new experience for me: I have already spent 4 years in France, at the Institut Jacques Monod in Paris and then briefly at the Cancer Research Center (CRCM) in Marseille. I then decided to come to Italy to work at IFOM, an institute of high scientific value that is absolutely competitive on the European scene. The experience I will acquire here will certainly increase my skills as a scientist. And then it seemed interesting to be able to live in Italy: it's a great country with friendly and kind people (and I also love pasta!) The most important difference in everyday life in Europe for a Colombian is the existence of the seasons and the drastic changes in temperature between summer and winter. In Colombia the temperature is mostly constant, with small variations on rainy days. Adapting to these changes is not always so immediate ».


Do you have any hobbies or passions outside of science?


“I like to read, especially on historical subjects. I also dedicate part of my free time to Italian language lessons, which are essential to better understand your culture ».


Why did you choose to take the path of research?


"When I finished high school, I decided to study chemistry at the university. I wanted to study matter, understand how atoms and molecules are made, and how they can react to create what surrounds us. During this journey I was also able to come into contact with the world of biochemistry and molecular biology, which for me represents a sort of "chemistry of life", and I began to wonder how living organisms were composed at the molecular level, and how the defects in this organization can lead to cellular alterations and diseases. From that moment on, I really chose to become a researcher, in order not only to satisfy my intellectual curiosity, but also to understand the origin of socially relevant diseases such as cancer ".


How do you see yourself in 10 years?

«In the laboratory, perhaps more committed to the intellectual side of the research work. I would certainly like to continue to work on projects with a direct impact on human health: I therefore believe that I will continue to study the development of tumors ».


Why do you think it is important to invest in research?


"The only way to find out how to cure diseases is to investigate their causes and behaviors. And this is only possible if researchers have sufficient financial support to carry out their work ».


Science and society often seem at odds: what is your opinion on this?


«I don't think there is a real conflict between science and society: it is more a lack of communication between the two parties, which generates the feeling that there is no link between them. The media are now an important voice in our society and scientists should start having more to do with it, for example by participating in TV programs or documentaries that explain what they do and what the implications are on citizenship ».


Beyond the scientific contents, what is the profound reason for you that pushes you to do research and gives meaning to your working days?


"Science is an essential part of my life, as is normal for those who have dedicated a lot of time to it (between training and laboratory work). On the other hand, science is also the way in which I can make my contribution to society, understanding the origin of human diseases ".

Da:

https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/i-nostri-ricercatori/studio-come-nascono-i-difetti-dellrna-implicati-nei-tumori


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