Al via un nuovo studio per uccidere i tumori con un virus / A new study to kill tumors with a virus is underway

Al via un nuovo studio per uccidere i tumori con un virusA new study to kill tumors with a virus is underway


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa



Negli Stati Uniti, per la precisione nell’istituto per la cura dei tumori City of Hope di Los Angeles, è iniziata la sperimentazione clinica di un nuovo trattamento oncologico: per la prima volta ad un paziente è stata somministrata una dose (bassa) di un virus (Vaccinia virusmodificato per infettare le cellule tumorali e distruggerle, ed allo stesso tempo stimolare il sistema immunitario a combattere il tumore. Questo virus oncolitico è chiamato CF33-hNIS (o Vaxinia, nome dato dalla Imugene, la società biotech australiana che ne detiene i diritti di brevetto).

Cos’è CF33-hNIS

Si tratta di un virus modificato, chimerico, che deriva da Vaccinia virus, l’agente patogeno della famiglia Poxviridae che (come suggerisce il nome stesso) è stato utilizzato per creare il vaccino contro il vaiolo umano

Vaccinia virus sono virus a dna stabili, di cui si conosce in modo approfondito il ciclo di infezione e replicazione:  quando infettano una cellula non inseriscono il proprio materiale genetico (genoma) in quello dell’ospite, ma sfruttano la macchina cellulare per replicarsi in massa in poco tempo, finché la cellula “scoppia” e rilascia le nuove particelle virali.

CF33-hNIS mantiene queste caratteristiche, ma è modificato per infettare solo le cellule tumorali e distruggerle. Inoltre le particelle virali, quando vengono rilasciate, fungono da antigeni e contribuiscono a richiamare il sistema immunitario ed a stimolarlo a combattere il tumore. CF33-hNIS contiene anche un gene (hNIS) che codifica per una proteina chiamata simporto sodio-iodio, grazie alla quale è possibile seguire il virus e verificare la replicazione virale, ma anche incrementare la morte delle cellule tumorali veicolando iodio radioattivo

La sperimentazione

CF33-hNIS ha dato risultati molto promettenti nei test preclinici e su modelli animali, contribuendo a ridurre o eliminare sia i tumori principali sia le metastasi. Così l’azienda ha ricevuto l’approvazione dalla Food and drug administration statunitense per partire con la sperimentazione sull’essere umano. Il 17 maggio è stato dato l’annuncio della partenza effettiva dello studio, con il trattamento del primo paziente.

Il trial di fase 1 deve verificare in primo luogo la sicurezza e la tollerabilità del farmaco in pazienti con tumori solidi metastatici o in stadio avanzato, che siano già stati sottoposti in precedenza a due linee di trattamenti antitumorali standard. Il virus viene iniettato direttamente nei tumori oppure somministrato per via endovenosada solo o in combinazione con un altro farmaco, l’immunoterapico pembrolizumab. Lo studio, che verrà condotto in una decina di centri negli Stati Uniti ed in Australia, prevede di coinvolgere in totale 100 pazienti e durerà 24 mesi.

Questo primo step, dunque, dovrà produrre un’approfondita valutazione degli eventuali effetti collaterali e della loro entità a dosi crescenti del trattamento. Per i risultati di efficacia, invece, bisognerà ancora attendere. Le premesse sono ottime, dicono dall’azienda e dalla City of Hope, e, se i risultati clinici arriveranno, CF33-hNIS potrebbe essere “un punto di svolta per la sua potenza e per la sua capacità di reclutare ed attivare il sistema immunitario” contro le cellule tumorali, capace anche di addestrare le cellule immunitarie per riconoscere subito il cancro qualora si ripresentasse. E sarebbe la seconda terapia a base di virus oncolitici negli Stati Uniti (la prima è stata Talimogene Laherparepvec, o T-Vec, un herpes simplex virus modificato per il trattamento del melanoma).

ENGLISH

In the United States, the clinical trial of a new cancer treatment has begun in the City of Hope cancer treatment institute in Los Angeles: for the first time a patient was given a (low) dose of a virus (Vaccinia virus) modified to infect and destroy cancer cells, while at the same time stimulating the immune system to fight the tumor. This oncolytic virus is called CF33-hNIS (or Vaxinia, a name given by Imugene, the Australian biotech company that owns the patent rights).


What is CF33-hNIS

It is a modified, chimeric virus that derives from Vaccinia virus, the pathogen of the Poxviridae family which (as the name suggests) was used to create the vaccine against human smallpox.


Vaccinia viruses are stable DNA viruses, whose cycle of infection and replication is known in depth: when they infect a cell, they do not insert their genetic material (genome) into that of the host, but use the cellular machine to replicate in mass in a short time, until the cell “bursts” and releases the new viral particles.


CF33-hNIS retains these characteristics, but is modified to only infect cancer cells and destroy them. In addition, the viral particles, when released, act as antigens and help to invoke the immune system and stimulate it to fight the tumor. CF33-hNIS also contains a gene (hNIS) that encodes a protein called sodium-iodine symport, thanks to which it is possible to track the virus and verify viral replication, but also to increase the death of cancer cells by carrying radioactive iodine.


The experimentation

CF33-hNIS has shown very promising results in preclinical tests and in animal models, helping to reduce or eliminate both major tumors and metastases. Thus the company received approval from the US Food and Drug Administration to start experimenting on humans. On May 17, the announcement was made of the actual departure of the study, with the treatment of the first patient.


The phase 1 trial must first verify the safety and tolerability of the drug in patients with metastatic or advanced solid tumors who have previously undergone two lines of standard anticancer treatments. The virus is injected directly into tumors or administered intravenously, alone or in combination with another drug, the immunotherapy pembrolizumab. The study, which will be conducted in a dozen centers in the United States and Australia, expects to involve a total of 100 patients and will last 24 months.


This first step, therefore, will have to produce an in-depth evaluation of any side effects and their extent at increasing doses of the treatment. For the results of effectiveness, however, we will still have to wait. The premises are excellent, say the company and the City of Hope, and, if clinical results come, CF33-hNIS could be "a game changer for its potency and its ability to recruit and activate the immune system" against cancer cells, also capable of training immune cells to immediately recognize cancer should it come back. And it would be the second oncolytic virus therapy in the United States (the first was Talimogene Laherparepvec, or T-Vec, a modified herpes simplex virus for the treatment of melanoma).

Da:

https://www.galileonet.it/virus-oncolitico-tumori/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=30+maggio+Zaporiza


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