Niente vecchiaia precoce per le pecore clonate / Early retirement no cloned sheep



Niente vecchiaia precoce per le pecore clonate / Early retirement no cloned sheep



Segnalato dal Dott. Giuseppe 

Cotellessa / Reported by Dr.

 Joseph Cotellessa



Gli animali ottenuti per clonazione invecchiano come quelli nati naturalmente, senza segni patologici riconducibili al modo in cui sono stati concepiti. Lo ha stabilito una nuova ricerca su 13 pecore clonate, quattro delle quali derivate dalla stessa linea cellulare della pecora Dolly, morta nel 2003 per una grave forma di osteoartrite.
Esattamente nel luglio di vent'anni fa, presso il Roslin Institute di Edimburgo, nasceva la pecora Dolly, il primo mammifero clonato da una cellula adulta. Era il primo atto di quella che si pensava sarebbe stata una rivoluzione non solo per la biologia e per la riproduzione animale, ma anche per l'intera società. Ma bastarono pochi anni per capire che le cose sarebbero andate diversamente. L'animale, colpito da una grave forma di osteoartrite, morì nel febbraio del 2003, a un'età relativamente giovane per una pecora.

Le gravi preoccupazioni etiche sorte dalla possibilità di clonare animali adulti furono presto rafforzate dal dubbio che quegli animali non fossero normali, ma affetti da qualche forma patologica in grado di determinare una morte precoce.

Ora la rivista “Nature Communications” pubblica il primo studio a lungo termine sugli effetti della clonazione dei grandi animali. Kevin Sinclair dell'Università di Nottingham a Leicestershire, nel Regno Unito, e colleghi di altri istituti coreani e messicani, hanno concluso che le pecore clonate con la tecnica di trasferimento nucleare da cellule somatiche, la stessa usata a suo tempo per Dolly, invecchiano normalmente.


Sinclair e colleghi hanno studiato 13 pecore clonate, tra 7 e 9 anni di età, quattro delle quali clonate usando la stessa linea cellulare derivata da ghiandole mammarie utilizzata per Dolly. I ricercatori anno condotto una valutazione muscoloscheletrica, test metabolici e misurazioni di pressione sanguigna, oltre a esami radiologici e scansioni di risonanza magnetica di tutte le principali articolazioni degli animali 
clonati, confrontando poi i risultati con pecore di controllo, non clonate, di 5 e 6 anni di età.

Tutte le pecore sono ancora vive e in salute, e sono affette da osteoartrite di grado lieve, e solo in un caso di grado moderato. Gli animali non mostrano segni di patologie metaboliche, e hanno valori di pressione normali.

Anche se il confronto è avvenuto tra animali che non hanno esattamente la stessa età e senza valutare marker molecolari, lo studio fornisce le più documentate prove finora che gli animali clonati hanno processi di invecchiamento normali.

“È ben noto che prima del concepimento e nelle prime fasi della gravidanza durante la riproduzione naturale o assistita, possono avvenire piccoli cambiamenti chimici che possono influire sul genoma umano portando allo sviluppo di malattie croniche a insorgenza tardiva”, ha affermato Sinclair, commentando i risultati dello studio. “Dato che il trasferimento nucleare da cellule somatiche richiede l'uso di procedure di riproduzione assistita, era importante stabilire se questo tipo di patologie o disturbi si potessero presentare in una progenie clonata apparentemente sana”.

ENGLISH

Animals obtained by cloning age as those born naturally, without pathological signs related to the way they were designed. It has established a new search on 13 cloned sheep, four of which derived from the same cell line of Dolly the sheep, who died in 2003, a severe form of osteoarthritis.
Exactly twenty years ago in July, at the Roslin Institute in Edinburgh, she was born Dolly the sheep, the first mammal cloned from an adult cell. It was the first act of what he thought would be a revolution not only for biology and animal reproduction, but also for the whole society. But it took only a few years to realize that things might have been different. The animal, suffering from a severe form of osteoarthritis, died in February 2003 at a relatively young age for a sheep.

Serious ethical concerns arising from the ability to clone adult animals were soon reinforced by the suspicion that those animals are not normal, but suffering from some form of disease can lead to early death.

Now the journal "Nature Communications" published the first long-term study on the effects of cloning of large animals. Kevin Sinclair of the University of Nottingham in Leicestershire, UK, and colleagues from other Korean and Mexican institutions, concluded that cloned sheep with somatic cell nuclear transfer technique, the same one used at the time for Dolly, age normally .


Sinclair and colleagues studied 13 cloned sheep, between 7 and 9 years of age, four of which were cloned using the same cell line derived from the mammary glands used to Dolly. The year researchers conducted a musculoskeletal assessment, metabolic tests and blood pressure measurements, as well as radiological examinations and MRI scans of all major animal joints
cloned, and compared the results with control sheep, not cloned, 5 and 6 years of age.

All sheep are still alive and healthy, and they are suffering from osteoarthritis mild, and only in a case of moderate degree. The animals do not show signs of metabolic diseases, and have normal pressures.

Although the comparison was between animals that do not have exactly the same age, and without assessing molecular markers, the study provides the most documented evidence so far that cloned animals have normal aging processes.

"It is well known that before conception and in early pregnancy during natural or assisted reproduction, may be small chemical changes that can affect the human genome leading to the development of chronic disease in late onset," said Sinclair, commenting on the results of study. "Since the nuclear transfer from somatic cells requires the use of assisted reproductive procedures, it was important to determine whether this type of diseases or disorders could be present in a cloned offspring apparently healthy".

Da:

http://www.lescienze.it/news/2016/07/27/news/pecore_clonate_sane_invecchiamento_normale-3175501/

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