PROSSIMA LA SPERIMENTAZIONE SULL'UOMO DEL PRIMO VACCINO AL MONDO CONTRO I TUMORI. / NEXT EXPERIMENTS ON HUMANS IN THE WORLD OF FIRST VACCINE AGAINST CANCER.

Prossima la sperimentazione sull'uomo del primo vaccino al mondo contro i tumori.  / NEXT EXPERIMENTS ON HUMANS IN THE WORLD OF FIRST VACCINE AGAINST CANCER.

Segnalato dal dott. giuseppe cotellessa / REPORTED BY DR. Cotellessa GIUSEPPE

Vaccino contro il cancro, finalmente una storia vera

Potrebbe essere la svolta per il vaccino contro il cancro. Una speranza per tutti arriva da una sperimentazione avviata in Germania.

Di cosa si tratta

Non si parla del “solito” vaccino perché ha una funzione diversa: si tratta di uno strumento che aiuta il nostro sistema immunitario a riconoscere le cellule tumorali come nocive e a rispondere con adeguatezza alla minaccia. Infatti tra i problemi che si hanno con i tumori c’è quello di non essere riconosciuti dal nostro sistema immunitario che li lascia “prosperare”.

Tramite l’utilizzo dell’RNA ora si pensa ad istruire il nostro sistema immunitario in maniera diversa. L’RNA è una molecola che contiene le istruzioni in base alle quali agiscono le cellule. Quando si è di fronte ad un tumore accade una cosa simile a ciò che accade con un feto in gestazione: le cellule della madre non lo aggrediscono anche se evidentemente hanno a che fare con un “corpo estraneo”. Questo freno inibitore del sistema immunitario si verifica anche con i tumori. Per questo riuscire a ribaltare la situazione è fondamentale. Già oggi vi sono in circolazione farmaci che lavorano in tal senso: aiutano il nostro sistema immunitario a combattere la malattia. Quest’ultima ricerca è diversa e fondamentale perché potrebbe portare ad istruire in maniera più efficace il nostro sistema immunitario. Per ora lo studio sta avendo effetti benefici specificatamente su pochi soggetti affetti da melanoma in stato avanzato. Se i risultati dovessero essere confermati si tratterebbe di ampliare la sperimentazione e allargarla soprattutto a tutti i tipi di tumore poiché il vaccino sarebbe specifico per ogni diverso tipo di tumore.

La cura potrebbe portare a due esiti: la guarigione del paziente o la cronicizzazione del tumore che di conseguenza sarebbe impossibilitato ad espandersi.

Per ora bisogna aspettare i primi risultati sui primi 3 pazienti umani sottoposti alla cura (dopo il buon esito ottenuto su cavie da laboratorio). La fase successiva di ampliamento della sperimentazione sarà anch’essa fondamentale per capire se veramente è possibile operare su tutti i fronti, solo successivamente si parlerà di commercializzazione della cura.

È tutta italiana la ricerca e la sperimentazione del primo vaccino al mondo per la prevenzione dei tumori: accertato il funzionamento sui topi, a breve si inizierà a programmare la sperimentazione sull'uomo, che dovrebbe cominciare entro un anno. L'innovativa e promettente linea di ricerca si basa in sostanza sulla possibilità di attivare il sistema immunitario per prevenire alcuni tipi di cancro come quelli della mammella, del pancreas e della testa-collo. Tutto questo attraverso l'inoculazione, seguita da una scarica elettrica, di un "vaccino a DNA" che blocca la proteina prodotta da un particolare oncogene chiamato ErbB-2.

L'importantissima e clamorosa scoperta è opera di una "rete" di gruppi di ricerca, nella quale gioca un ruolo fondamentale il gruppo dell'Università di Camerino. Questi gli altri team: Università di Torino, coordinato dal professor Guido Forni; Università di Bologna, guidato dal professor Luigi Lollini; Università di Chieti, coordinato dal professor Pietro Musiani; Istituto Tumori di Milano, guidato dal dottor Mario P. Colombo.

Il gruppo dell'ateneo camerte, coordinato dal professor Augusto Amici, prepara e realizza il DNA che viene poi inoculato per la sperimentazione. "La nostra funzione in questa ricerca - spiega il professor Amici - è proprio quella di preparare il DNA che viene inoculato nei topi e che funge da immunogeno. A dire il vero, però, io conduco anche una parte della sperimentazione insieme al dottor Provinciali dell'IRCA di Ancona. La chiave del nostro successo, comunque, è proprio l'unione delle forze e il coordinamento dei vari team: la ricerca in questi campi è molto competitiva, ed è indispensabile lavorare in gruppi specializzati ma che si interfacciano. Quanto a noi dell'Università di Camerino, possiamo vantarci di essere fra i primi, non solo in Italia ma nel mondo, a realizzare e sperimentare vettori di DNA in funzione antitumorale".

La sperimentazione ha dimostrato il concetto che l'immunità può inibire la progressione della formazione del cancro: è quindi possibile, almeno in teoria, cercare questo approccio differente e utilizzare la reattività immunitaria per prevenire la malattia. Si potrebbe arrivare alla messa a punto di un vaccino da somministrare dopo studi di valutazione genetica del rischio individuale di sviluppare tumori e screening per la diagnosi precoce del rischio o di lesioni pre-neoplastiche. Il vaccino andrebbe dunque somministrato a scopo preventivo o quando lo sviluppo tumorale è appena all'inizio, oppure dopo intervento chirurgico per prevenire la formazione di micro-metastasi.
Ma quando e in che modo queste dimostrazioni sperimentali potranno trovare applicazione pratica? Ne sapremo di più quando sarà conclusa la sperimentazione sull'uomo che, come detto, partirà presumibilmente entro un anno. Tale sperimentazione dovrà non solo dimostrare in maniera certa l'efficacia del vaccino, ma anche escludere effetti collaterali e rischi di reazioni autoimmunitarie. In presenza di queste assicurazioni si potrebbe realizzare un vaccino da somministrare ai soggetti con rischio genetico di tumore, ai soggetti già colpiti da lesioni pre-neoplastiche o addirittura a tutta la popolazione da una certa età in su, vista l'incidenza della malattia.


Entra nel vivo, insomma, una vera e propria nuova sfida al cancro: forse si è aperta una nuova strada da percorrere nella lotta contro i tumori.

ENGLISH

Cancer vaccine, at last a true story
It could be the turning point for the cancer vaccine. A hope for all comes from a testing launched in Germany.

What it is.

There is no mention of the "usual" vaccine because it has a different function: it is a tool that helps our immune system to recognize cancer cells as harmful and to respond with adequate to the threat. In fact, among the problems that you have with cancer you are to not be recognized by our immune system that leaves them "thrive."

Through the use of RNA it is now expected to teach our immune system in a different way. The RNA is a molecule that contains the instructions according to which act the cells. When you are faced with a cancer happens something similar to what happens with a fetus in gestation: the cells of the mother does not attack although obviously have to do with a "foreign body". This inhibitor of the immune system brake also occurs with tumors. For this to be able to turn the situation is critical. Already today there are in circulation drugs that work in this direction: they help our immune system to fight the disease. This latest research is different and crucial because it could lead to more effectively educate our immune system. For now, the study is having beneficial effects specifically on a few subjects with melanoma in an advanced state. If the results might be confirmed it would widen and enlarge experimentation especially to all types of cancer as the vaccine would be specific for each different type of tumor.

The cure could lead to two outcomes: the healing of the patient or the chronicity of the tumor that would consequently unable to expand.

For now we must wait for the first results on the first 3 human patients to treatment (after the success obtained in laboratory animals). The next expansion phase of the trial will also be critical to understand if it is really possible to work on all fronts, only then we'll talk about the care marketing.




It is Italian all the research and testing of the first vaccine in the world for the prevention of cancer: known functioning in mice, shortly you will start to plan human trials, which should begin within a year. The innovative and promising line of research is based essentially on the ability to activate the immune system to prevent certain types of cancer such as breast, pancreas, and head and neck. All this through the inoculation, followed by an electric discharge, a "DNA vaccine" that blocks the protein produced by a particular oncogene called the ErbB-2.

The all-important and sensational discovery is the work of a "network" of research groups, in which plays a fundamental role the group of the University of Camerino. These other teams: University of Turin, coordinated by Professor Guido Forni; University of Bologna, led by Professor Luigi Lollini; University of Chieti, coordinated by Professor Peter Musiani; Cancer Institute of Milan, led by Dr. Mario P. Colombo.

The group of the university of Camerino, coordinated by Professor Augusto Friends, prepares and implements the DNA which is then inoculated for experimentation. "Our function in this research - says Professor Friends - is precisely to prepare the DNA that is inoculated in mice, and that serves as an immunogen. Actually, though, I bring also a part of the trial along with Dr. Provincial of 'IRCA of Ancona. the key to our success, however, it is precisely the union of forces and coordination of the various teams: research in these fields is very competitive, and it is essential to work in specialized groups but that interface. as for we at the University of Camerino, we are proud to be among the first, not only in Italy but in the world, to implement and test the DNA vectors in antitumor function ".

The experiment proved the concept that immunity can inhibit the progression of cancer formation: it is therefore possible, in theory at least, try this different approach and use the immune responsiveness to prevent disease. You could get to the development of a vaccine to be administered after genetic evaluation studies of individual risk of developing cancer and screening for early detection of risk or pre-neoplastic lesions. The vaccine should thus be administered as a preventive measure or when tumor development is just beginning, or after surgery to prevent the formation of micro-metastases.
But when and how these experimental demonstrations will be applied in practice? We will know more when he ended human experimentation which, as mentioned, presumably start within a year. Such testing will not only prove beyond doubt the effectiveness of the vaccine, but also exclude side effects and risks of autoimmune reactions. In the presence of these assurances could make a vaccine to be administered to subjects with genetic cancer risk, the subjects already affected by pre-neoplastic lesions or even the entire population of a certain age on, given the incidence of the disease.

She goes live, in short, a real new challenge to cancer: maybe has opened a new way forward in the fight against cancer.