I vaccini anticancro sono la stessa cosa dei vaccini contro le malattie infettive? / Are the anti-cancer vaccines the same vaccines against infectious diseases?

I vaccini anticancro sono la stessa cosa dei vaccini contro le malattie infettive? / Are the anti-cancer vaccines the same vaccines against infectious diseases?


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Joseph Cotellessa


NO. I vaccini anticancro, pur stimolando il sistema immunitario contro la malattia, agiscono su presupposti diversi da quelli dei vaccini comunemente intesi, per la prevenzione delle malattie infettive.

In sintesi

  • vaccini "classici" sono creati per indurre il sistema immunitario a riconoscere le infezioni, neutralizzando virus e batteri prima che provochino la malattia. Si tratta quindi della più comune forma di prevenzione.
  • vaccini anticancro preventivi sono normali vaccini diretti contro agenti infettivi che possono causare alcuni tipi di tumori. È il caso del vaccino contro l'epatite B, responsabile di molti casi di cancro del fegato, e di quello contro il virus del Papilloma umano (HPV)responsabile del tumore della cervice uterina.
  • vaccini anticancro terapeutici sono invece strumenti di cura piuttosto che di prevenzione. Sono spesso progettati in base alle caratteristiche individuali del tumore per rendere più attivo il sistema immunitario e indurlo a contribuire all'eliminazione della malattia.

Per approfondire

Intorno ai termini vaccino e vaccino anticancro vi è molta confusione: non tutti hanno perfettamente chiara la differenza (sostanziale) tra questi due strumenti della medicina moderna. Per capirlo facciamo un passo indietro nella storia.
Nel 1796 un medico inglese, Edward Jenner, decise di dimostrare sperimentalmente una teoria sul vaiolo che circolava già da un po' di tempo negli ambienti medici. Questa malattia uccideva all'epoca milioni di persone. Esisteva poi una forma bovina di vaiolo che nelle persone che mungevano le mucche provocava la formazione di pustole sulle mani senza che tali persone si ammalassero della forma umana, ben più grave e devastante.
Jenner decise di prelevare un po' di pus dalle vescicole del vaiolo bovino e di inocularlo in un ragazzino attraverso un piccolo taglio sul braccio. Il ragazzino presentò le tipiche lievi lesioni del vaiolo bovino e si riprese prontamente. A questo punto Jenner lo espose a materiale proveniente da pustole di malati di vaiolo umano e il piccolo non manifestò alcun segno della malattia.
All'epoca Jenner non sapeva esattamente perché una versione attenuata dell'agente che provoca una determinata malattia preserva l'individuo da un contagio successivo e ben più grave. Oggi sappiamo che tale protezione deriva da una sorta di addestramento del sistema immunitario: la forma meno virulenta dell'agente infettivo, di cui è costituito il vaccino, introduce nell'organismo i cosiddetti antigeni, cioè le parti in grado di consentire al nostro sistema immunitario di riconoscere l'intruso. Poiché le forme attenuate o addirittura la morte dei virus e dei batteri che si utilizzano nelle vaccinazioni hanno gli stessi antigeni delle forme vive e pienamente attive, la vaccinazione addestra l'organismo a rispondere velocemente e il sistema immunitario ad attaccarle e distruggerle più rapidamente ed efficacemente. Sullo stesso principio di quel primo esperimento sul vaiolo delle vacche (da cui il termine vaccino) sono basati tutti i vaccini moderni il cui scopo è la prevenzione del contagio o delle complicanze di alcune malattie infettive (provocate quindi da virus o da batteri), dal morbillo all'epatite.

I vaccini anticancro preventivi

Con questo termine si intendono alcuni vaccini "classici", in grado di prevenire l'infezione da parte di virus come quello dell'epatite B o dell'HPV che a loro volta possono essere una delle cause di insorgenza di alcuni tumori. I vaccini anticancro preventivi, quindi, sono in tutto e per tutto analoghi agli altri vaccini contro le malattie infettive, ma hanno anche questo "effetto collaterale" positivo: riducono il rischio di ammalarsi di determinati tumori, come il tumore della cervice uterina, che sono favoriti o direttamente provocati da mutazioni indotte dalla presenza di certi virus. Il vaccino, quindi, non ha un effetto diretto sul tumore del collo dell'utero (nel caso del vaccino anti HPV) o del fegato (nel caso del vaccino per l'epatite B) ma poiché previene l'infezione, che a sua volta induce infiammazioni croniche o mutazioni dirette che sono la causa dei tumori, è di fatto preventivo anche in senso antitumorale. Uno studio recente ha fatto il punto sugli effetti ottenuti dai primi dieci anni di vaccinazione contro il virus dell'HPV: si misura già ora una riduzione di circa il 50% dei casi di tumore della cervice, malgrado il tempo trascorso dall'introduzione del vaccino sia, in termini epidemiologici, molto limitato.

I vaccini anticancro terapeutici

Sotto questo termine - che molti vorrebbero cambiare perché fuorviante - vengono raggruppate diverse terapie accomunate dalla capacità di aumentare l'efficacia dei sistemi di difesa immunitari dell'organismo contro le cellule tumorali.
Il sistema immunitario è una rete di cellule, tessuti, organi e sostanze prodotte dall'organismo, in grado di combattere le infezioni ma non solo: il sistema immunitario protegge l'organismo dalla minaccia costituita da cellule danneggiate o anormali che, se non sono eliminate, possono proliferare e dare origine a un tumore.
globuli bianchi, o leucociti, viaggiano all'interno del circolo sanguigno alla ricerca di agenti infettivi come virus e batteri o di cellule anormali per distruggerli. Costituiscono una prima, generica, barriera di difesa. Un tipo particolare di leucociti, i linfociti B, sono invece dotati di "armi" (gli anticorpi) specifiche contro particolari minacce. I linfociti T di tipo citotossico sono poi in grado di rilasciare sostanze tossiche che eliminano le cellule anormali o le inducono a "suicidarsi", un processo chiamato apoptosi.
Le cellule, sane o mutate, trasportano sulla superficie alcuni elementi, chiamati antigeni, che funzionano come bandierine di riconoscimento: se appartengono all'organismo, il sistema immunitario evita di attaccarli (tranne nel caso delle cosiddette malattie autoimmuni). Se sono estranee, i sistemi di difesa eliminano le cellule intruse che li mostrano in superficie. Le cellule cancerose espongono sulle superficie degli antigeni particolari, che le rendono riconoscibili da parte del sistema immunitario.
È importante che il sistema immunitario riconosca con precisione gli antigeni delle cellule cancerose, che a volte sono ingannevoli: in certi casi si tratta di lievi varianti della norma, in altri di antigeni che sono presenti nell'età embrionale ma non nell'adulto oppure che sono così strani e nuovi (neoantigeni) che il sistema immunitario rimane inattivo semplicemente perché non li riconosce, non avendoli mai incontrati prima.
vaccini anticancro terapeutici hanno lo scopo di dare una scossa al sistema immunitario, rendendo molto più visibili e riconoscibili gli antigeni delle cellule maligne, oppure potenziando gli elementi di difesa. Agiscono attivando le cellule T citotossiche o inducendo la produzione di anticorpi che si legano sulla superficie delle cellule tumorali, favorendone l'eliminazione.
Non si tratta quindi di vaccini da somministrare per evitare di ammalarsi, ma di veri e propri trattamenti, spesso costruiti sulla base delle caratteristiche del tumore dei singoli individui. I vaccini terapeutici costituiscono infatti una delle frontiere più avanzate della medicina personalizzata.
Lo sviluppo di vaccini anticancro curativi si è dimostrato più complesso del previsto proprio per la grande variabilità individuale. Anche se due persone sono colpite dalla stessa malattia, non è detto che le caratteristiche molecolari dei tessuti tumorali nei due pazienti siano analoghe.
Il vaccino terapeutico Oncophage, studiato per la terapia del glioma cerebrale, è stato approvato in Europa già nel 2008. Si tratta di un vaccino che è prodotto caso per caso, in base alle caratteristiche tumorali del singolo paziente.
Nel 2010 è stato approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense il sipuleucel-T. Il suo compito è stimolare la risposta immunitaria contro la fosfatasi acida prostatica, un antigene presente nella maggior parte delle cellule di cancro della prostata. Come nel caso di Oncophage, si tratta di un vaccino anticancro che deve essere prodotto individualmente, sulla base delle caratteristiche del tumore di ciascun paziente. In pratica un campione del tessuto tumorale viene spedito al produttore che elabora la cura personalizzata.
Nel 2015 è stato introdotto sul mercato un altro vaccino anticancro terapeutico per il melanoma metastatico. Si tratta di un virus litico, capace cioè di uccidere le cellule che infetta disgregandole. In questo caso è studiato per introdursi nelle cellule tumorali e non deve essere personalizzato: funziona in tutti i casi in cui il melanoma si presenta con determinate caratteristiche.
Molti altri vaccini terapeutici anticancro sono allo studio, anche se le difficoltà di produzione rendono lo strumento particolarmente costoso e non adatto a tutti i pazienti. Nonostante ciò, lo studio di questi preparati per stimolare il sistema immunitario sembra una delle grandi promesse dell'oncologia clinica per i prossimi anni.

ENGLISH
NO. The anti-cancer vaccine, while stimulating the immune system against the disease, act on different assumptions from those of commonly understood vaccines for the prevention of infectious diseases.

In summary

The "classic" vaccines are created to induce the immune system to recognize infections, neutralizing viruses and bacteria before they cause disease. It is therefore the most common form of prevention.
The cancer preventive vaccines are normal vaccines directed against infectious agents that can cause certain types of cancers. This is the case of the vaccine against hepatitis B, responsible for many cases of liver cancer, and the one against the Human Papilloma Virus (HPV) responsible for cervical cancer.
Therapeutic cancer vaccines are instruments of care rather than prevention. They are often designed according to the individual characteristics of the tumor to make the immune system and cause him more active to help eradicate the disease.
To know more

Around the terms vaccine and anti-cancer vaccine, there is a lot of confusion: not all have perfectly clear the difference (significant) between these two tools of modern medicine. To understand this we take a step back in history.
In 1796, an English physician, Edward Jenner, decided to experimentally prove a theory on smallpox that had been circulating for a while 'time in medical circles. This disease killed millions of people at the time. There was then a bovine form of smallpox in people who milked the cows, causing the formation of pustules on the hands without that person could be infected of the human form, far more serious and devastating.
Jenner decided to take a bit 'of pus from cowpox blisters and inoculated onto a kid through a small cut on his arm. The boy showed the typical minor injuries cowpox and recovered promptly. At this point, Jenner exposed him to material from pustules of smallpox sufferers and small did not show any signs of the disease.
Jenner at the time did not know exactly why an attenuated version of the agent that causes a specific disease protects the individual from a subsequent infection and more serious. Today we know that this protection comes from a kind of immune system training: form less virulent infectious agent, which consists of the vaccine, the body introduces the so-called antigens, that the parties are able to help our immune system to recognize the intruder. As the weakened forms of the virus or even death of the bacteria that are used in vaccinations have the same antigens of living forms and fully active, the vaccine trains the body to respond quickly and the immune system to attack them and destroy them as quickly and efficiently. On the same principle of that first experiment on cows smallpox (from which the term vaccine) are based all modern vaccines whose purpose is the prevention of infection or complications of some infectious diseases (caused then by viruses or bacteria), from hepatitis measles.

The cancer preventive vaccines
With this term refers to some "classic" vaccines, able to prevent infection by viruses like hepatitis B or HPV, which in turn may be one of the causes of occurrence of certain cancers. The cancer preventive vaccines, therefore, are in all respects similar to other vaccines against infectious diseases, but they also have the "positive" side effect: they reduce the risk of getting certain cancers, such as cervical cancer, which are favorites or directly caused by mutations induced by the presence of certain viruses. The vaccine, therefore, does not have a direct effect on cervical cancer (in the case of the anti-HPV) vaccine or the liver (in the case of the vaccine for hepatitis B) but since it prevents infection, which in turn It induces chronic inflammation or directed mutations that are the cause of cancer, is in fact also in the preventive antitumor sense. A recent study took stock of the effects obtained by the first ten years of vaccination against the HPV virus is measured already a reduction of approximately 50% of cervical cancer cases, despite the time elapsed since the introduction of the vaccine it is, in epidemiological terms, very limited.
Therapeutic cancer vaccines
Under this term - that many would like to change because misleading - are grouped different  united therapies the ability to increase the effectiveness of the body's immune defense system against cancer cells.
The immune system is a network of cells, tissues, organs and substances produced by the body, able to fight infections but not limited to: the immune system protects the body from the threat posed by damaged or abnormal cells that, if they are not eliminated , they can proliferate and give rise to a tumor.
White blood cells, or leukocytes, travel within the bloodstream in search of infectious agents such as viruses and bacteria or abnormal cells to destroy them. Constitute a first, generic, line of defense. A special type of white blood cells, B cells, are equipped with "weapons" (antibodies) specific against particular threats. The cytotoxic T lymphocytes of type are then able to release toxic substances that eliminate abnormal cells or cause them to "commit suicide", a process called apoptosis.
Cells, healthy or mutated, carrying on the surface of some elements, called antigens, which function as recognition flags: if they belong to the body, the immune system avoids attacking them (except in the case of so-called autoimmune disease). If you are foreign, defense systems eliminate the intruders cells showing them to the surface. The cancer cells expose on the surface of the particular antigens, which make them recognizable by the immune system.
It is important for the immune system to recognize precisely the antigens of cancer cells, which are sometimes deceptive: in some cases they are minor variants of the norm, in other antigens that are present in the age embryo but not in adults, or that they are so strange and new (neoantigen) that the immune system is idle simply because they do not recognize them, having them never met before.
Therapeutic cancer vaccines are designed to give a jolt to the immune system, making it much more visible and recognizable antigens of malignant cells, or by strengthening the elements of defense. Act by activating cytotoxic T cells or inducing the production of antibodies that bind on the surface of cancer cells, favoring their elimination.
It is not therefore of vaccines to be administered to avoid getting sick, but of real treatments, often constructed on the basis of tumor characteristics of individuals. Therapeutic vaccines are in fact one of the most advanced frontiers of personalized medicine.
The development of curative cancer vaccines has proved more complex than expected because of the great individual variability. Even if two people have the same disease, it is said that the molecular characteristics of the tumor tissue in the two patients are similar.
The therapeutic vaccine Oncophage, studied for the treatment of brain glioma, was approved in Europe as early as 2008. It is a vaccine that is made case by case, depending on the tumor characteristics of the individual patient.
In 2010 it was approved by the Food and Drug Administration (FDA) on sipuleucel-T. His task is to stimulate the immune response against prostatic acid phosphatase, an antigen present in most of prostate cancer cells. As in the case of Oncophage, it is a cancer vaccine that has to be produced individually, on the basis of the characteristics of each patient's tumor. In practice, a sample of the tumor tissue is sent to the manufacturer that processes the personalized care.
In 2015 it was introduced on the market a therapeutic anti-cancer vaccine for metastatic melanoma. It is a lytic virus, that is capable to kill the cells it infects disgregandole. In this case it is designed to be introduced in the tumor cells and should not be customized: it works in all cases in which melanoma is presented with certain characteristics.
Many other anti-cancer therapeutic vaccines are being studied, although the production difficulties make it particularly expensive tool, and is not suitable for all patients. Nevertheless, the study of these preparations to stimulate the immune system seems one of the great promises of Clinical Oncology for the coming years.

Da:
http://www.airc.it/cancro/disinformazione/vaccini-anticancro/

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