Stimolare la creatività si può, ma a un prezzo.../ You can stimulate creativity, but at a price ...
Stimolare la creatività si può, ma a un prezzo.../ You can stimulate creativity, but at a price ...
Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa
La temporanea disattivazione di aree cerebrali coinvolte nel ragionamento - possibile attraverso la cosiddetta stimolazione elettrica intracranica - può aiutare a trovare la soluzione a problemi che richiedono di pensare fuori dagli schemi, ma peggiora la capacità di risolvere quelli che richiedono soluzioni standard.
A volte - ma solo a volte - per trovare soluzioni creative a problemi difficili bisognerebbe metterci un po' meno "testa".
Si potrebbe sintetizzare così il risultato di una ricerca condotta da neuroscienziati della Queen Mary University e della Goldsmiths University che hanno dimostrato che inattivando temporaneamente una parte della corteccia cerebrale - la corteccia prefrontale dorsolaterale sinistra (DLPFC) - attraverso una tecnica chiamata stimolazione transcranica a corrente continua (tDCS), è possibile migliorare la capacità di pensare "fuori degli schemi".
La DLCPF è coinvolta nella maggior parte dei nostri pensieri e ragionamenti poiché presiede all'applicazione automatica delle regole che abbiamo appreso grazie all'esperienza. "Nella maggior parte delle situazioni funziona egregiamente, ma fallisce quando incontriamo problemi nuovi che richiedono un nuovo stile di pensiero", spiega Caroline Di Bernardi Luft, prima firmataria dello studio pubblicato su "Scientific Reports".
In questi casi l'immediata applicazione delle regole apprese può infatti instradare il ragionamento su binari prefissati che ostacolano la ricerca di soluzioni radicalmente diverse.
In questi casi l'immediata applicazione delle regole apprese può infatti instradare il ragionamento su binari prefissati che ostacolano la ricerca di soluzioni radicalmente diverse.
Di Bernardi Luft e colleghi hanno sottoposto 60 soggetti a una serie di test che valutano la capacità di trovare soluzioni creative ai problemi. Un esempio molto noto di questo tipo di test è quello che richiede di unire nove punti disposti a quadrato con sole quattro linee e senza mai staccare la penna dal foglio. Difficilmente si trova la soluzione di questo problema la prima volta che lo si affronta, e anche i pochi che ci riescono ci mettono parecchio tempo.
I test sono stati effettuati appena prima o appena dopo che i soggetti erano stati sottoposti a
E' così emerso che i soggetti in cui era stata disattivata la DLPFC riuscivano a trovare soluzioni creative molto più facilmente delle persone in cui quell'area era stata potenziata o lasciata inalterata.
Ma c'è un ma.
Come hanno dimostrato i risultati di altri test, la disattivazione della DLPFC peggiora la capacità di risolvere problemi che richiedono soluzioni "standard", e ancor più di quelli che richiedono un elevato impegno della memoria di lavoro, in cui cioè bisogna tenere a mente contemporaneamente più elementi, per esempio provando mosse diverse fino alla scoperta della soluzione.
ENGLISH
Temporary deactivation of brain areas involved in reasoning - possibly through the so-called intracranial electrical stimulation - can help find the solution to problems that require thinking outside the schemas but worsens the ability to solve those that require standard solutions.
Sometimes - but only sometimes - to find creative solutions to difficult problems, one should get a little 'head'.
One could thus synthesize the result of a research conducted by neuroscientists from Queen Mary University and Goldsmiths University who have shown that temporarily inactivating a part of the brain cortex - the left dorsolateral prefrontal cortex (DLPFC) - through a technique called transcranial DC stimulation (TDCS), you can improve the ability to think "out of charts".
DLCPF is involved in most of our thoughts and reasonings as it presides over the automatic application of the rules we learned through our experience. "In most situations, it works fine, but it fails when we encounter new problems that require a new style of thinking," says Caroline Di Bernardi Luft, first signatory to the study published in "Scientific Reports."
In these cases, the immediate application of the learned rules can, in fact, make the reasoning on predetermined tracks that hinder the search for radically different solutions.
Bernardi Luft and colleagues submitted 60 subjects to a series of tests that evaluate the ability to find creative solutions to problems. A very well-known example of this type of test is the one that requires the joining of nine square points with only four lines and without ever removing the pen from the sheet. It is hard to find the solution to this problem the first time it is faced, and even the few who succeed will take us a long time.
Tests were performed just before or just after subjects had been subjected to
Transcranial stimulation, which can stimulate or reduce the activity of specific brain areas. A third of the participants were stimulated to boost DLPFC activity, which in the other third was reduced. In the last third, used as a control sample, the application of tDCS was only simulated.
It thus emerged that subjects in which DLPFC was deactivated could find creative solutions much easier than people in whom that area had been enhanced or left unaltered.
But there is one.
As the results of other tests have demonstrated, deactivating DLPFC worsens the ability to solve problems that require "standard" solutions, and even more than those requiring a high level of workbook memory, which means that you need to keep in mind more Elements, for example, by trying different moves until the solution is discovered.
Da:
http://www.lescienze.it/news/2017/06/07/news/disattivazione_aree_cerebrali_soluzione_creativa_problemi-3558087/
Commenti
Posta un commento