IDROCUZIONE E ANNEGAMENTO POST PRANDIALE / HYDROCUTION AND DROWNING AFTER LUNCH

IDROCUZIONE E ANNEGAMENTO POST PRANDIALE / HYDROCUTION AND DROWNING AFTER LUNCH



Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa









Avevano ragione i nostri genitori, quando ci costringevano crudelmente a non fare il bagno dopo il pranzo? Era ed è giustificata questa indicibile sofferenza? Davvero la gente muore perché le si blocca la digestione o è solo una leggenda metropolitana?

Per cominciare, il blocco della digestione (o congestione) non esiste in quanto tale. Ogni anno molte persone muoiono in piscina e in mare per aver fatto il bagno subito dopo aver mangiato, ma senza che la loro digestione si blocchi. In questi casi, anche se può apparire il vomito, la digestione di solito continua senza particolari problemi. In realtà ci troviamo di fronte alla sindrome di idrocuzione.
L’idrocuzione è l’improvvisa perdita di conoscenza o decesso appena ci si immerge in acqua (senza che necessariamente entri acqua nei polmoni). Quando ci tuffiamo in acqua, scattano una serie di normali riflessi involontari in varie zone del nostro corpo, come adattamento all’ambiente marino durante l’immersione. Ciò accade in misura maggiore o minore in tutti i mammiferi, ovviamente soprattutto in quelli acquatici come i delfini. Lo scopo di questi riflessi è mantenere il corpo in vita più a lungo sottacqua, riducendo il dispendio energetico (ad esempio, si allunga l’intervallo di tempo tra un respiro e l’altro). L’idea è buona ed ha una ragione evolutiva; il problema si verifica quando queste reazioni dell’organismo diventano estreme fino a causare la morte. Il fatto di essere nel mezzo della digestione può peggiorare la situazione, ma non è la causa primaria della morte.
Il solo fatto di mettere la testa sottacqua produce un riflesso cardiovascolare per cui la frequenza cardiaca si riduce drasticamente e i vasi sanguigni (vene, arterie, capillari) superficiali (della pelle in particolare) si contraggono per far sì che il sangue affluisca di preferenza al cervello. Negli individui adulti questa reazione non è molto evidente, ma nei bambini è spesso molto forte. Infatti, è possibile una morte improvvisa nei bambini a causa esclusivamente di un riflesso d’immersione estremo che produce disturbi del ritmo cardiaco o direttamente arresto cardiaco..
Il riflesso d’immersione è tanto più violento quanto maggiore è la differenza di temperatura tra l’acqua e l’organismo. Più l’acqua è fredda e la temperatura corporea elevata, maggiore è il riflesso d’immersione, in quanto uno degli scopi di questa reazione fisiologica è quello di mantenere stabile la temperatura dell’organismo. Infatti la costrizione dei vasi sanguigni della pelle, riduce il trasferimento di calore e quindi – nel caso specifico – il raffreddamento del corpo.
Anche la digestione è influenzata da questo shock termico. La digestione è un insieme di processi che mirano a ottenere nutrimento dal cibo. Durante la digestione, lo stomaco secerne enzimi (particolari molecole che velocizzano reazioni chimiche) che degradano (ossia “spezzettano”) il cibo perché i “frammenti” ottenuti possano essere utilizzati dal nostro organismo. In tutto questo processo, lo stomaco ha bisogno di molto ossigeno, che si va a prendere nei vasi sanguigni.
Per questo motivo, durante la digestione i vasi si dilatano per far sì che il sangue (che trasporta l’ossigeno) fluisca con maggior facilità verso lo stomaco. Come risultato, altre aree del corpo, come il cervello, ricevono una minor quantità di sangue. E’ per questo che dopo i pasti pesanti ci viene sonno o è difficile concentrarsi: il cervello riceve meno apporto di sangue perché – in quel momento – il sistema digestivo ha la precedenza.
Quindi la digestione può rendere più pericolose le reazioni estreme seguenti all’immersione in acqua, causando la idrocuzione, perché quando stiamo digerendo il cervello sta già ricevendo meno ossigeno del normale.
I pericoli in particolare sono due:
1) una diminuzione improvvisa della frequenza cardiaca dovuta al riflesso d’immersione che – durante il processo di digestione – causa un insufficiente apporto di sangue al cervello con conseguente insorgere di pallore, vertigini e vomito e, nei casi peggiori, perdita di conoscienza o sincope. Se la persona è in acqua, il rischio di annegamento è alto
2) un violento riflesso d’immersione che causa una grave aritmia o arresto cardiaco improvviso, con morte istantanea.
Le probabilità che una di queste situazioni accada sono molto basse, ma non trascurabili.
Concludendo, le raccomandazioni sono dunque:
A) aspettare effettivamente un certo tempo (un paio d’ore per un pranzo normale) prima di aver mangiato
B) non buttarsi in acqua di punto in bianco specialmente se si è stati molto al sole e l’acqua è fredda. Fate caso che anche i tuffatori o i nuotatori si fanno sempre una doccia prima di entrare in piscina (e non è per questioni di igiene).
Forse i nostri genitori non sapevano molto bene cosa fosse la idrocuzione, ma senza dubbio, le loro raccomandazioni erano/sono giustificate. Anzi, sarebbe opportuno – come scritto sopra – aggiungere l’ammonimento a non tuffarsi in acqua dopo aver fatto attività fisica o quando si è molto accaldati. Insomma: i genitori hanno (quasi) sempre ragione.

ENGLISH
Were our parents right when they forced us cruelly not to bathe after lunch? Was this unspeakable suffering justified and justified? Do people really die because of digestion or is it just a metropolis thing?
To begin with, the blockage of digestion (or congestion) does not exist as such. Each year, many people die at the pool and at sea for bathing immediately after eating, but without their digestion blocking. In these cases, although vomiting may appear, digestion usually continues without special problems. In fact, we are facing hydrocracking syndrome.
Hydrocution is the sudden loss of knowledge or death as soon as you dive into the water (without necessarily getting water into the lungs). When we dive into the water, they take a series of unintentional reflexes in various areas of our body, such as adaptation to the marine environment during immersion. This happens more or less in all mammals, obviously especially in aquatic ones like dolphins. The purpose of these reflexes is to keep the body alive longer in water, reducing energy expenditure (for example, it extends the time interval between one breath and the other). The idea is good and has an evolutionary reason; the problem occurs when these body reactions become extreme until they cause death. Being in the middle of digestion may worsen the situation, but it is not the primary cause of death.
The only way to put your head overhead produces a cardiovascular reflex, so your heart rate drops drastically and superficial (particularly skin) blood vessels (veins, arteries, capillaries) are contracted to cause blood to flow to the brain. In the adult, in individuals, this reaction is not very obvious, but in children, it is often very strong. In fact, it is possible to sudden death in children because of only an extreme diving reflection that produces heart rhythm disturbances or cardiac arrest.
The diving reflection is all the more violent the greater the difference in temperature between the water and the body. Plus the water is cold and the body temperature is high, the greater the diving reflection, as one of the purposes of this physiological reaction is to keep the body's temperature stable. In fact, the constriction of the blood vessels of the skin reduces the transfer of heat and hence - in the specific case - the cooling of the body.
Digestion is also affected by this thermal shock. Digestion is a set of processes that aim to get nourishment from food. During digestion, the stomach secures enzymes (particular molecules that accelerate chemical reactions) that degrade (ie "break") food because the "fragments" obtained can be used by our organism. Throughout this process, the stomach needs a lot of oxygen that goes into the blood vessels.
For this reason, during digestion, the vessels dilate to cause the blood (which carries oxygen) to flow more easily to the stomach. As a result, other areas of the body, such as the brain, receive less blood. That is why after heavy meals we get to sleep or it is difficult to concentrate: the brain receives less blood because - at that time - the digestive system takes precedence.
So digestion can make the most extreme reactions after diving into the water, causing hydrocution because when we are digesting the brain is already getting less oxygen than normal.

The dangers, in particular, are two:
1) a sudden drop in the heart rate due to the immersion reflex which - during the digestion process - causes the insufficient blood supply to the brain resulting in pallor, dizziness and vomiting and, in the worst cases, loss of consciousness or syncope. If the person is in the water, the risk of drowning is high
2) a violent diving reflection that causes sudden arrhythmia or sudden cardiac arrest, with instant death.
The chances that one of these situations happens is very low but not negligible.
To conclude, the recommendations are therefore:
A) Actually, wait for a while (a couple of hours for a normal lunch) before eating
B) Do not throw in white spot water especially if you have been in the sun and the water is cold. Make sure even diving or swimmers always have a shower before entering the pool (and it is not for hygiene issues).
Perhaps our parents did not know very well what the hydrocution was, but no doubt their recommendations were/are justified. Indeed, it would be advisable - as mentioned above - to add the warning not to dive into the water after doing physical activity or when you are very warm. In short, parents have (almost) always reasoned
Da:

http://www.lundici.it/2011/08/grandi-misteri-il-blocco-digestivo/

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