Terapie anti cancro, 3 nuovi studi a sostegno dei test genomici / Anti-cancer therapies, 3 new studies supporting genomic tests

Terapie anti cancro, 3 nuovi studi a sostegno dei test genomiciAnti-cancer therapies, 3 new studies supporting genomic tests


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa



Ulteriori conferme per il test Oncotype Dx arrivano dal San Antonio Breast Cancer Symposium. Così è possibile predire l’utilità della chemioterapia per pazienti con tumore al seno sensibile agli estrogeni.

Salvavita, eppure tossica. Gli effetti indesiderati della chemioterapia sono ben noti: caduta dei capelli, fatigue, alterazione della funzionalità di fegato e reni, nausea, vomito e disturbi neurologici – solo per dirne alcuni. Per una donna in lotta contro il tumore al seno, sono per forza ripercussioni necessarie? Con l’avvento dei test genomici (o multigenici), da anni, si cerca di dare una risposta personalizzata a questa domanda. Si tratta di esami che analizzano gruppi di geni del tumore, per stimare la risposta alla chemioterapia e la possibilità che si sviluppi una recidiva negli anni. L'obiettivo è capire in quali casi la sola terapia ormonale sia sufficiente a rallentare la progressione del cancro. E dal San Antonio Breast Cancer Symposium, che si è da poco concluso in Texas, arrivano nuovi dati a conferma della validità di questi test.
Studio Neos. Circa 300 pazienti in postmenopausa con tumore al seno estrogeno-sensibile (Er+) e non responsivo al fattore di crescita epidermico umano (Her2-) sono state sottoposte a biopsia per predire la risposta a sei mesi di terapia ormonale neoadiuvante, cioè quella che si effettua prima dell’intervento chirurgico per ridurre le dimensioni del tumore, con il test genomico Oncotype Dx. Risultato: il “punteggio” calcolato dall’analisi – detto Recurrance Score ‒ si è rivelato correlato al tasso di risposta alla terapia ormonale adiuvante; in particolare, è emerso che per le pazienti con punteggio inferiore a 18, la terapia ormonale può essere efficace e sufficiente, e si può dunque evitare la chemioterapia. Un risultato che dimostra, inoltre, come la terapia ormonale consenta di adottare successive misure di chirurgia conservativa, evitando la ben più drastica mastectomia.
Studio di follow up. Nel secondo studio, i Clalit Health Services israeliani hanno verificato in via sperimentale la bontà del test Oncotype Dx effettuato tra il 2006 e il 2009 su diverse centinaia di pazienti. Dopo un follow up di 10 anni, le 630 pazienti con Recurrence score inferiore a 18, di cui quasi tutte trattate con terapia ormonale, hanno mostrato bassi tassi di recidiva (4%) e alti tassi di sopravvivenza complessiva (98%). “Questa analisi a lungo termine dimostra che le pazienti con basso e intermedio Recurrence Score (fino a un punteggio di 25) possono evitare la chemioterapia in favore della terapia ormonale – dice Salomon Stemmer, direttore del dipartimento di Oncologia del Rabin Medical Center affiliato all'Università di Tel Aviv – L’informazione genomica fornita dal test Oncotype Dx si dimostra fondamentale, quindi, per risparmiare alle pazienti gli effetti tossici della chemioterapia, pur garantendo soddisfacenti risultati clinici”.
Studio over 70. Un terzo studio del West German Study Group ha esaminato e confrontato i risultati del test tra le donne under e over70, prendendo in considerazione la sopravvivenza libera da malattia. A prescindere dall’età, le pazienti a maggiore rischio di recidiva (Recurrence Score superiore a 25) trattate con chemioterapia hanno mostrato valori simili nella sopravvivenza libera da malattia. A dimostrare, ancora una volta, l’utilità del test genomico nello stabilire con accuratezza quali pazienti potrebbero beneficiare realmente della chemioterapia. Il risultato si somma a quanto già raggiunto dalle ricerche presentate a Chicago all’American Society of Clinical Oncology, lo scorso giugno.
Mentre la chemioterapia rimane tutt’oggi tra le più comuni e valide strategie antitumorali, alcune ricerche mostrano che solo il 10% delle pazienti con tumore al seno in fase precoce ne possa trarre reali benefici. Secondo dati recenti – pubblicati quest’anno sull’European Journal of Surgical Oncology ‒ i test genomici permetteranno di ridurre fino al 60% il numero di pazienti sottoposte a una chemioterapia a tutti gli effetti evitabile.
ENGLISH
Further confirmations for the Oncotype Dx test come from the San Antonio Breast Cancer Symposium. Thus it is possible to predict the usefulness of chemotherapy for patients with estrogen-sensitive breast cancer.
Lifesaving, yet toxic. The undesirable effects of chemotherapy are well known: hair loss, fatigue, impaired liver function and kidney, nausea, vomiting and neurological disorders - just to name a few. For a woman in the fight against breast cancer, are they necessarily necessary repercussions? With the advent of genomic (or multigenic) tests, for years, we try to give a personalized answer to this question. These are tests that analyze groups of tumor genes, to estimate the response to chemotherapy and the possibility of a recurrence developing over the years. The goal is to understand in which cases only hormone therapy is sufficient to slow down the progression of cancer. And from the San Antonio Breast Cancer Symposium, which has just ended in Texas, new data arrives confirming the validity of these tests.
Studio Neos. Approximately 300 postmenopausal patients with estrogen-sensitive breast cancer (Er +) and non-responsive human epidermal growth factor (Her2-) were biopsied to predict the six-month response of neoadjuvant hormone therapy, i.e. before surgery to reduce the size of the tumor, with the Oncotype Dx genomic test. Result: the "score" calculated from the analysis - called Recurrance Score - has been shown to be related to the response rate to the adjuvant hormone therapy; in particular, it was found that for patients with a score below 18, hormone therapy can be effective and sufficient, and chemotherapy can therefore be avoided. A result that shows, moreover, how hormone therapy allows to adopt successive measures of conservative surgery, avoiding the far more drastic mastectomy.
Follow up study. In the second study, the Israeli Clalit Health Services tested the goodness of the Oncotype Dx test performed between 2006 and 2009 on several hundred patients. After a 10-year follow-up, 630 patients with recurrence score less than 18, almost all treated with hormone therapy, showed low recurrence rates (4%) and high overall survival rates (98%). "This long-term analysis shows that patients with low and intermediate Recurrence Score (up to a score of 25) can avoid chemotherapy in favor of hormone therapy - says Salomon Stemmer, director of the Department of Oncology of Rabin Medical Center affiliated to University of Tel Aviv - The genomic information provided by the Oncotype Dx test proves fundamental, therefore, to save patients the toxic effects of chemotherapy, while ensuring satisfying clinical results ".
Study over 70. A third study by the West German Study Group examined and compared the test results among women under and over70, taking into account disease-free survival. Regardless of age, patients at greater risk of recurrence (Recurrence Score above 25) treated with chemotherapy have shown similar values ​​in disease-free survival. To demonstrate, once again, the usefulness of genomic testing in accurately determining which patients could really benefit from chemotherapy. The result is added to what has already been achieved by the research presented in Chicago at the American Society of Clinical Oncology, last June.
While chemotherapy remains among the most common and effective anticancer strategies, some research shows that only 10% of patients with early-stage breast cancer can reap real benefits. According to recent data - published this year in the European Journal of Surgical Oncology - genomic tests will reduce the number of patients undergoing chemotherapy in all respectables to up to 60%.
Da:
https://la.repubblica.it/saluteseno/news/terapie-anti-cancro-3-nuovi-studi-a-sostegno-dei-test-genomici/6691/

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