IL “GENIO” ITALIANO… NONOSTANTE TUTTO…NON E’ MORTO !



All’interno intervista esclusiva al Dott. Giuseppe Cotellessa di ENEA.

di: Marco La Rosa 

Il “PALAZZO DELLA CIVILTA’ ITALIANA”, chiamato anche “della Civiltà del Lavoro” e “Colosseo quadrato” (per via dei 54 archi per facciata), è un edificio di carattere monumentale, sorge a Roma nel quartiere dell’EUR.  Progettato nel 1936-37 fu iniziato nel 1938 ed inaugurato, ancora incompleto nel 1940. Fu ultimato dopo il 1945. Oggi è un edificio di interesse culturale e quindi vincolato ad usi espositivi e museali.
                                               
Negli archi del piano terreno, sono collocate 28 statue rappresentanti  le virtù del popolo italiano: EROISMO, MUSICA, ARTIGIANATO, GENIO POLITICO, ORDINE SOCIALE, LAVORO, AGRICOLTURA, FILOSOFIA, COMMERCIO, INDUSTRIA, ARCHEOLOGIA, ASTRONOMIA, STORIA, GENIO INVENTIVO, ARCHITETTURA, DIRITTO, PRIMATO DELLA NAVIGAZIONE, SCULTURA, MATEMATICA, GENIO DEL TEATRO, CHIMICA, STAMPA, MEDICINA, GEOGRAFIA, FISICA, POESIA, PITTURA, GENIO MILITARE.
ABBIAMO DIMENTICATO TUTTO QUESTO. ABBIAMO PERDUTO LA NOSTRA IDENTITA’.
La “SCUOLA”, nel tempo è stata “cannibalizzata” di tutte le risorse possibili, non è praticamente più in grado di trasmettere questi valori, che nel tempo si sono prima diluiti e poi persi. Restano parole vuote scolpite in qualche monumento, caduto pure quello nell'oblio.
Ma il DNA non è fantasia, per cui senza averne coscienza, ognuno di noi ha dentro se il “seme” di questo immenso patrimonio. Quindi nonostante tutto, esso continua a germogliare, ed anche se non ce ne accorgiamo la pianta cresce, cresce e tende verso l’alto, verso il sole, pure senza acqua.
Ho trovato una di queste "piante", non per caso. Perché se cerchi trovi…eccome se trovi.
  
                                                      
L’ ENEA, Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. E’ un fiore all’occhiello tutto italiano, specchio di quel patrimonio “scolpito” nel travertino lassù. Fucina di idee e scoperte che fanno invidia al mondo intero: Efficienza energetica, fonti rinnovabili, nucleare, ambiente e clima, sicurezza e salute, nuove tecnologie… In questi tempi “cupi” è come un gigante semi addormentato. Innumerevoli brevetti di importanza epocale non solo per l’Italia, ma per tutti i paesi del mondo, giacciono polverosi nei cassetti: mancano le aziende, mancano le risorse per “studiare” e “sviluppare” i prototipi che poi faranno da volano al rilancio dell’economia… le eccezioni sono poche, ma danno il polso di una situazione incredibile, basterebbe veramente poco per cambiare le cose.
Leggete qua:

Un significativo passo avanti per il rilancio delleconomia italiana si sta compiendo grazie agli investimenti fatti nella ricerca e nel sistema industriale ad alta tecnologia, che nonostante la crisi, è uno dei pochi settori che ha accresciuto la propria competitività, e la creazione di nuovi posti di lavoro. ha dichiarato Giovanni Lelli, Commissario dellENEA, intervenendo alla cerimonia di avvio dei lavori per la costruzione di una macchina sperimentale per la produzione di energia da fusione nucleare in Giappone, con lassemblaggio dei primi componenti arrivati dallEuropa.
Si tratta di un programma internazionale  tra Europa e Giappone, alla cui realizzazione lENEA ha contribuito con il suo progetto e lavorando in sinergia con le aziende italiane che forniscono alcuni componenti essenziali. La collaborazione tra il sistema della ricerca pubblica e quello dellindustria nazionale dei sistemi energetici tecnologicamente avanzati ha portato alla qualificazione di prodotti tecnologici che ora possono competere e vincere in tutti i mercati mondiali. LENEA ha messo a disposizione le infrastrutture tecnologiche dei Centri di ricerca  di Frascati e del Brasimone, che sono tra i più avanzati in Europa, e le competenze tecnico-scientifiche dei suoi ricercatori per sviluppare e qualificare i componenti tecnologici delle nostre maggiori realtà industriali per il raggiungimento di quei livelli qualitativi di eccellenza che hanno determinato  il successo italiano in tutti i programmi internazionali per la fusione nucleare.
                              
In particolare, le industrie italiane ad alta tecnologia sono riuscite a cogliere lopportunità offerta dalla costruzione del reattore ITER, il più importante programma internazionale di fusione nucleare, aggiudicandosi commesse del valore totale di circa 750 milioni di euro per componenti rilevanti, tra i quali i magneti superconduttori.
Un successo ottenuto grazie al ruolo che lENEA svolge da più di 20 anni come coordinatore nazionale dei programmi europei sulla fusione nucleare finalizzati ad ottenere unenergia green, che non comporta i rischi legati al nucleare da fissione, che è la stessa energia che si verifica nelle stelle.
 Ecco un esempio pratico:
Un’intervista esclusiva al Dott.  Giuseppe Cotellessa appunto di ENEA, che ci onora della sua presenza sul nostro sito-blog  e che ringraziamo per la seguente spiegazione semplificata della sua scoperta:
Metodo per l’analisi di immagini acquisite da strumenti di indagine nucleare
 “Giuseppe Cotellessa dell’Istituto Nazionale di Metrologia delle Radiazioni Ionizzanti (INMRI) dell'ENEA è l’inventore di un procedimento fisico-matematico che permette un’analisi corretta della “natura” e la “misura” affidabile delle dimensioni degli oggetti osservati nelle immagini acquisite da strumenti di indagine nucleare ed estensibile ad immagini non nucleari, per esempio: immagini radar, sonar, TAC, RMN, radiografiche, ecografiche, da microscopi elettronici, ottici e telescopi.  Il procedimento può essere applicato anche per migliorare la precisione della lettura dei rilevatori di tracce nucleari, come quelli utilizzati per misurare l’esposizione al radon e ai neutroni in ambienti di lavoro per la radioprotezione dei lavoratori, come anche garantire la sicurezza meccanica nel funzionamento dei componenti utilizzati negli impianti nucleari, contribuire in modo significativo agli studi di ricerca sulla fusione nucleare ed agli studi di ricerca nucleare in generale in quanto è in grado di rilevare ed eliminare i segnali provenienti dalle pseudo tracce, cioè quei segnali prodotti dalla presenza di impronte digitali sul rilevatore o da imperfezioni del materiale”.
“I sistemi di indagine nucleare finora utilizzati si basano sulla osservazione da parte di sistemi automatici di analisi di oggetti su immagini bidimensionali a diverse tonalità di grigio, ricostruiti a partire dalla misura del numero di danni delle radiazioni nucleari, provocate sulla superficie del rivelatore, captate da una telecamera, dopo riflessione o trasmissione sul o attraverso il rivelatore di un fascio luminoso. L’interpretazione dell’immagine ottenuta è affidata esclusivamente a procedimenti matematici di software che analizzano nella maggior parte immagini trasformate in formato binario con notevole perdita di informazioni utili per l’interpretazione degli oggetti. Gli oggetti delle immagini analizzate in campo diagnostico e non (immagini radar, sonar, TAC, RMN, radiografiche, ecografiche, da microscopi elettronici, ottici e telescopi) spesso sono analizzate attraverso l’occhio umano dell’operatore, con notevoli errori nell’interpretazione della natura degli oggetti, nella misura nel numero e delle dimensioni degli oggetti interpretati.
Il procedimento brevettato consente di ricostruire grafici tridimensionali facilmente interpretabili dall’occhio umano, che sono ottenuti effettuando più letture dello stesso rilevatore, per diversi valori di intensità luminosa. Ciò permette di differenziare le tracce nucleari emesse o trasmesse dall’oggetto indagato, dalle pseudo tracce reali dovute alla presenza di impronte digitali sul rilevatore o a imperfezioni del materiale, e da quelle virtuali dovute a una non corretta impostazione dei parametri di lavoro. L’eliminazione dei segnali delle pseudo tracce consente di ottimizzare i parametri di lavoro e migliorare l’accuratezza e la riproducibilità della lettura”.
Il brevetto, di proprietà ENEA, è stato depositato il 13 dicembre 2012 con numero RM2012A000637. È consultabile nella banca dati Brevetti ENEA dal 19 dicembre 2012 ed è disponibile per licensing.
Chi è Giuseppe Cotellessa:
Laurea in fisica alla Sapienza 1982, ricercatore all’ENEA dal 1985.
Specializzato in metrologia dei gas, ha sviluppato prototipi di misura del gas radioattivo radon (celle elettrostatiche), ha contribuito alla risoluzione di problematiche relative alla taratura degli strumenti di misura del radon e di sviluppo dei campioni relativi.
Ha partecipato a contratti nazionali ed internazionali con funzione da parte di ENEA di laboratorio garanzia per la taratura degli strumenti di misura: Italia, Germania Orientale (Lipsia).
Ha partecipato alla realizzazione di due sistemi integrati per la misura del radon e dei figli del radon, denominati Radotron. Ha partecipato nel progetto di realizzazione dei prototipi di flussimetri “Seeback” dell’Istituto tedesco di Jena per le alte tecnologie, occupandosi della caratterizzazione ambientale tramite flussimetri miniaturizzati in ambiente controllato. Questo progetto è stato selezionato dalla Comunità Europea come esempio di “successo storico”.
Ha partecipato al primo interconfronto italiano degli strumenti di misura passivi in Italia.
Ha partecipato a diversi interconfronti con strumenti di misura passivi del radon in Inghilterra presso NRPB e a Berlino.
Nel laboratorio ha preso parte alla progettazione e ristrutturazione del sistema di gestione della camera radon con microclima controllato.
Ha effettuato studi di caratterizzazione della radioprotezione dei lavoratori dal gas radon nella camera radon praticabile del laboratorio.
Ha partecipato alla realizzazione di numerosi circuiti ed apparati per differenti finalità.
Il compito attuale è quello di realizzare il primo campione primario assoluto per il radon per l’INMRI (Istituto Nazionale di Metrologia delle radiazioni Ionizzanti) in Italia.

MLR: Dott. Cotellessa, può farci qualche esempio pratico per aiutare la gente comune, a capire che la sua scoperta può davvero migliorare in modo sensibile tanti aspetti della vita di società?
G.C.: Finora lo stato dell’arte da me raggiunto è di aver verificato sperimentalmente la validità del procedimento fisico-matematico, con un lavoro di ricerca applicata durato quasi cinque anni (da Agosto 2007) utilizzando i mezzi disponibili nel laboratorio di tracce nucleari dell’INMRI, in cui ho avuto la possibilità di sviluppare l’attività  di ricerca dal 1985. In questo periodo di tempo sempre nel campo dell’uso dei rivelatori di trace nucleari a stato solido, ho depositato altri due brevetti di invenzioni originali:
1)RM2008A000148
“Processo per lo Sviluppo di Tracce Nucleari Identificabili mediante la Loro Intensità Luminosa Rispetto ad Altre Tracce Agglomerate, e Dispositivo per la Sua Attuazione” del 17-3-2008
2)RM92A000540
“Procedimento per la Separazione Automatica delle Tracce con un Analizzatore di Immagini Utilizzando l'Immagine Originaria.” Del 15-7-1992.)
Queste ricerche e relativi brevetti hanno un comune obiettivo di migliorare gli aspetti metrologici dei processi basati  sulle applicazioni delle analisi delle immagini.                                                   

Hanno aperto delle prospettive per applicazioni in diversi campi, anche nel settore industriale e pertanto l’ENEA ha ritenuto opportuno di proteggere  i risultati con la deposizione di un brevetto.
I passi ulteriori da effettuare sono quelli di trovare i finanziamenti adeguati per continuare le ricerche;  di promuovere le applicazioni in collaborazione con le ditte interessate, preferibilmente italiane, concedendo loro la licenza d’uso del brevetto ed incorporare poi, lo stesso,   in prototipi multidisciplinari, con la  prospettiva di immettere sul mercato l’innovazione.
Tutto ciò,  potrà portare alla realizzazione di nuovi dispositivi  in campo medico, migliorando la qualità di diverse tecnologie diagnostiche basate sull’analisi delle immagini.
Ad esempio, per quanto riguarda i trapianti di organi,  riconoscere in modo automatico,  in un campione composto di cellule morte e vive, la percentuale di cellule vive, fondamentale nei  test  per la determinazione della compatibilità dei tessuti tra donatore e ricevente. 
Procedendo per ipotesi, senza aver ancora ottenuto le dovute verifiche sperimentali, penso a nuovi dispositivi nel campo della produzione industriale.
Il procedimento consente di migliorare le prestazioni dei microscopi ottici, elettronici, che hanno larga applicazione. ecc.
Si potrebbero affrontare i problemi più complessi da un punto di vista fisico, come la gestione dei sensori di centrali solari termodinamiche con un procedimento molto più snello e semplificato.
MLR: Dott. Cotellessa, quanto importante sarà la sensibilizzazione della società, della scuola a tutti i livelli (in questo momento di profonda crisi generale), affinché il “genio” e la “ricerca” italiana ritrovino “splendore” di fronte al mondo, ma sopratutto a quella parte del nostro paese ormai profondamente disillusa?
G.C:  L’innovazione costituisce un fattore significativo per dare impulso alla ripresa socio-economica del paese. Questo processo deve essere reso operativo a tutti i livelli, in particolare nella scuola.
MLR: Dott. Cotellessa, è d’accordo sul fatto che se le Istituzioni italiane arresteranno l’”emorragia di cervelli” dal nostro paese, con atti concreti, l’economia tutta ne beneficerebbe da subito?
G.C.: .: La ricerca italiana, sia pubblica che privata, consentirebbe se opportunamente valorizzata, un impulso positivo per superare le attuali condizioni di ristagno nel nostro paese, e quindi  anche “mantenere” in Italia i ricercatori che si sono formati nelle nostre università e nei centri di ricerca.
In conclusione vorrei evidenziare che il lavoro sperimentale è frutto di lavoro di equipe con il concorso di altri ricercatori, ma anche della struttura operativa dell’INMRI dell’ENEA che ha consentito e valorizzato questa linea di ricerca, portando anche alla brevettazione dei risultati e dell’innovazione.
In particolare ringrazio il Dott. Pierino De Felice, responsabile attuale dell'INMRI, il Dott. Marco Capogni responsabile della sezione dell'INMRI per lo sviluppo dei campioni primari (appartengo a questa sezione) e il Dott. Giuliano Sciocchetti mio ex-responsabile, attualmente in pensione, che ancora mi segue quasi quotidianamente nelle mie avventure scientifiche, Elvio Soldano (chimico) e Massimo Pagliari (tecnico). Queste personalità, eccezionali all'interno dell'ENEA, mi hanno creato le condizioni indispensabili per poter conseguire questi risultati importanti.
MLR: Dott. Cotellessa, la ringraziamo per la sua disponibilità e chiarezza, nella viva speranza che quel “seme” di cui parlavo all’inizio di questo articolo, custodito nelle nuove generazioni,  possa davvero trovare in ITALIA “terreno fertile” in cui germogliare e crescere… questa volta con abbondanza di acqua.

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