Il futuro dei cibi OGM / The future of GM food

Il futuro dei cibi OGM / The future of GM food

Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa



Mais GM / Corn GM


Grano GM / GM wheat

Ricercatori in tutto il mondo stanno sviluppando nuove colture geneticamente modificate. All'orizzonte c'è l'avvento di nuove varietà ottenute con tecniche di editing genomico come CRISPR-Cas9, mentre si attende che l'Unione Europea vari le leggi per la regolamentazione del settore.

La recente notizia che il salmone geneticamente modificato (GM) è arrivato sulle tavole dei consumatori canadesi è un notevole salto in avanti per i cibi di questo tipo. A più di due decenni dalla commercializzazione di piante GM, questo è il primo animale GM ad arrivare sul mercato.

Il salmone a crescita rapida può raggiungere le dimensione adatte alla messa in commercio in 18 mesi, circa la metà della sua controparte non geneticamente modificata, e con meno mangime. Questo porta a vantaggi sia commerciali sia ambientali, e la sua approvazione può aprire la strada ad altri animali GM.


I ricercatori stanno lavorando su maiali resistenti alle malattie, polli resistenti all'influenza aviaria, mucche da latte senza corna e pecore altamente produttive. Ma non aspettatevi di mangiare l'agnello geneticamente modificato la prossima Pasqua: la storia degli organismi geneticamente modificati (OGM) ha dimostrato che sono necessari molti anni (25 nel caso del salmone AquAdvantage) a nuova tecnologia per raggiungere il mercato e che molte innovazioni non ce l'hanno mai fatta. I numerosi programmi di ricerca che sviluppano piante e animali geneticamente modificati raramente li hanno reso disponibili, e il mercato è dominato da poche tipologie di modifiche in un limitato numero di colture.

Nel 2016, 
185 milioni di ettari di terreno sono stati piantati con colture biotecnologiche, la maggior parte con soia, mais, cotone e canola. Quasi tutta questa area, oltre il 99 percento, era dedicata a colture resistenti agli erbicidi, agli insetti o a entrambi.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un rapido incremento delle colture con " stacked traits "

(ovvero tratti sommati, o multipli), che hanno geni per la resistenza sia agli erbicidi sia agli insetti, e senza dubbio è questa la direzione che l'agricoltura GM sta prendendo per il prossimo futuro.

Un altro scenario prevedibile per i prossimi anni sarà la sempre più ardua sfida posta dal fenomeno della resistenza, che abbiamo già affrontato nei confronti sia delle erbe infestanti sia degli insetti. Le colture GM tolleranti al glifosato hanno fatto sì che ci si affidasse quasi esclusivamente a questo singolo erbicida, favorendo l'insorgere della resistenza in un numero sempre più grande di specie di erbe infestanti.

Allo stesso modo, la diffusione di colture resistenti agli insetti ha come conseguenza che i parassiti stessi stanno diventando resistenti alla nuova tecnologia e le colture sono di nuovo vulnerabili. I ricercatori hanno ingaggiato una battaglia tecnologica con i parassiti, sviluppando nuovi geni per creare colture a cui gli insetti non sono resistenti. Ma questa competizione sulla resistenza non sarà semplicemente vinta con la tecnologia. Una migliore gestione agricola ha il potere di ridurre i problemi di resistenza, per esempio affiancando aree di coltivazione non GM a colture resistenti agli insetti. Il tempo dirà quanto siamo in grado di gestire le colture resistenti agli insetti e quanto siano efficaci.


Più promettenti di queste varietà di colture, in cui le novità sono variazioni sullo stesso tema, sono i tanti studi che vengono effettuati in università e istituti di ricerca in tutto il mondo. Sono in fase di sviluppo banane, grano e patate resistenti alle malattie, oltre a canna da zucchero e mais. Piuttosto che concentrarsi sulle colture a resa elevata che dominano l'agricoltura nel mondo sviluppato, molti programmi di ricerca finanziati con fondi pubblici mirano a ridurre le perdite dei raccolti che devono affrontare gli agricoltori senza risorse per gestire le malattie e i cambiamenti climatici.

Ma il principale ostacolo per queste colture sarà quello di riuscire a ottenere l'approvazione legislativa e l'accettazione da parte dei consumatori, e il tempo che ci separa ancora dal vederne i vantaggi è più una questione sociale che tecnologica.

Guardando al futuro, sono in corso progetti ancora più ambiziosi che potrebbero non portare benefici per decenni, o addirittura non portarne affatto. La Bill and Melinda Gates Foundation, per esempio, sta scommettendo su progetti di finanziamento che mirano a creare colture di cereali in grado di fissare l'azoto in modo autonomo. Ciò potrebbe cambiare le carte in tavola per gli agricoltori più poveri che non possono accedere ai fertilizzanti azotati, e altrove potrebbe ridurre l'enorme costo ambientale della produzione e dell'uso di fertilizzanti. La sfida è la complessità. Mentre altre colture GM possono avere un singolo gene inserito, per la fissazione dell'azoto occorrono interi processi biologici.

Non sono solo gli usi delle tecnologie GM che stanno cambiando, ma anche le tecnologie stesse. Molti ricercatori sfruttano metodi di editing del genoma, 
il più famoso dei quali è CRISPR-Cas9. Questi potenti strumenti possono essere usati per introdurre nuovi geni in una pianta o in un animale, o per apportare modifiche più sottili alle singole coppie di basi del DNA. Spesso sono molto più veloci e meno costosi delle tecniche più avanzate di modifica genetica, permettendo anche ai soggetti con meno mezzi di entrare in gioco.

In laboratorio, l'editing genomico è stato usato per creare riso e grano resistenti alle malattie, e per aumentare la tolleranza del mais alla siccità. Costi più bassi consentono di fare progetti su piccole colture, e i ricercatori stanno lavorando per sviluppare agrumi e vitigni resistenti alle malattie. Gli studi sul campo attualmente in corso riguardano pomodori a crescita rapida, con la speranza che ciò possa essere utile per creare colture adatte alle future condizioni climatiche.

L'editing genomico non è solo un trionfo tecnologico, ma anche un'importante distinzione nel sistema normativo. Paesi come Stati Uniti e Argentina hanno ritenuto che le piante con genoma editato non debbano sottostare alla stessa regolamentazione degli OGM, il che apre alla possibilità di commercializzare nuove colture in modo molto più rapido ed economico.

In Europa il futuro è molto più difficile da prevedere. L'Unione Europea ha ripetutamente ritardato la sua decisione su come regolamentare le colture con genoma editato, ed è improbabile che ne sentiremo parlare prima del 2018. Se c'è un singolo fattore in grado di cambiare il futuro dei cibi geneticamente modificati, è proprio questa decisione. Per poter sfruttare i benefici delle colture con genoma editato mantenendo sotto controllo i rischi, possiamo solo sperare che l'Unione Europea vari leggi che siano accettabili sia per i ricercatori sia per la società.


ENGLISH

Researchers around the world are developing new genetically modified crops. On the horizon is the emergence of new varieties obtained with genomic editing techniques such as CRISPR-Cas9, while it is expected that the European Union will be subject to various regulatory sector laws.
The recent news that genetically modified salmon (GM) has arrived on Canadian consumers' tables is a major leap forward for such foods. More than two decades since the marketing of GM plants, this is the first GM animal to arrive on the market.
Fast-growing salmon can reach the size suitable for marketing in 18 months, about half of its non-genetically engineered counterpart, with less feed. This leads to commercial and environmental benefits, and its approval can pave the way for other GM animals.
Researchers are working on disease-resistant pigs, avian influenza chickens, dairy cows without horns and highly productive sheep. But do not expect to eat the genetically modified lamb next Easter: the history of genetically modified organisms (GMOs) has shown that many years (25 in the AquAdvantage salmon) are needed for new technology to reach the market and that many innovations do not they've ever done it. The many research programs that develop genetically modified plants and animals have rarely made them available, and the market is dominated by few types of changes in a limited number of crops.
In 2016, 185 million hectares of land were planted with biotechnological crops, most with soy, corn, cotton and canola. Almost all this area, over 99 percent, was devoted to cultures resistant to herbicides, insects, or both.
In recent years, we have witnessed a rapid increase in crops with "stacked traits"(or multiple, multiples) that have genes for resistance to both herbicides and insects, and no doubt this is the direction GM agriculture is taking for the foreseeable future.
Another foreseeable scenario for the coming years will be the ever-increasing challenge posed by the resistance phenomenon that we have already faced with weeds and insects. Glyphosate tolerant GM crops have almost exclusively relied on this single herbicide, favoring the emergence of resistance in an ever-increasing number of weed species.
Likewise, the spread of insect-resistant crops has the consequence that parasites themselves are becoming resistant to new technology and crops are again vulnerable. Researchers have engaged in a technological battle with parasites, developing new genes to create cultures to which the insects are not resistant. But this resistance competition will not simply be won with technology. Better agricultural management has the power to reduce resistance problems, for example by affirming non-GM cultivation areas with insect-resistant crops. Time will tell how much we can handle insect-resistant crops and how effective they are.
The most promising of these varieties of crops, where novelties are variations on the same theme, are the many studies that are being carried out in universities and research institutes around the world. Bananas, wheat and potatoes resistant to disease are being developed, in addition to sugar cane and corn. Rather than focusing on high-yielding crops that dominate agriculture in the developed world, many publicly funded research programs are aimed at reducing crop losses that farmers face without resource management for disease and climate change.
But the main obstacle to these crops is to be able to get legislative approval and acceptance by consumers, and the time that separates us from seeing the benefits is more of a social or technological issue.
Looking to the future, more ambitious projects are underway that might not bring benefits for decades or even bring them at all. The Bill and the Melinda Gates Foundation, for example, are betting on financing projects aimed at creating grain crops that can set nitrogen independently. This could change table charts for poorer farmers who can not access nitrogen fertilizers, and elsewhere could reduce the enormous environmental cost of fertilizer production and use. The challenge is complexity. While other GM crops may have a single inserted gene, whole biological processes are required for nitrogen fixation.
They are not just the uses of GM technologies that are changing but also the technologies themselves. Many researchers exploit genome editing methods, the most famous of which is CRISPR-Cas9. These powerful tools can be used to introduce new genes into a plant or an animal, or to make more subtle changes to individual DNA base pairs. Often they are much faster and cheaper than the most advanced genetic modification techniques, even allowing subjects with less resources to get into the game.


In the lab, genomic editing has been used to create disease-resistant rice and wheat, and to increase corn tolerance to drought. Lower costs make small crop projects, and researchers are working to develop citrus and vine-resistant vines. Field studies currently underway concern fast-growing tomatoes, hoping that this will be useful in creating crops suitable for future climatic conditions.
Genomic editing is not only a technological triumph, but also an important distinction in the regulatory system. Countries such as the United States and Argentina have argued that edited genome plants should not be subject to the same rules as GMOs, which opens up the possibility of marketing new crops much faster and cheaper.
In Europe, the future is far more difficult to predict. The European Union has repeatedly delayed its decision on regulating cultured genomes, and it is unlikely that we will hear it before 2018. If there is a single factor that can change the future of genetically modified foods, it is this decision. In order to exploit the benefits of edited genome crops while keeping the risks under control, we can only hope that the European Union has various laws that are acceptable to both researchers and society.


Da:

http://www.lescienze.it/news/2017/09/16/news/futuro_cibi_ogm-3664451/



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