Il 25% dei casi di tumore del rene è dovuto al sovrappeso / 25% of kidney cancer cases are due to overweight

Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa

Tenere sotto controllo i fattori di rischio è fondamentale per diminuire la probabilità di ammalarsi. Per i pazienti è oggi disponibile una nuova terapia mirata.

Il tumore del rene è una patologia ancora oggi sottostimata. Nelle ultime settimane, con la morte di Marina Ripa di Meana, di questa neoplasia si è parlato un po' di più. Ma non basta, come dimostra il fatto che 3400 diagnosi fatte nel 2017 in Italia sono riconducibili al sovrappeso: un fattore di rischio ancora sottostimato dagli italiani visto che il 31,7% della popolazione ha problemi con la bilancia e il 10,5% è obeso. Anche per questo, purtroppo, i dati ci dicono che il 30% dei pazienti arriva a capire di essere malato quando il tumore è in stadio avanzato, con limitate possibilità di trattamento. Ma sebbene per decenni per i pazienti con questa neoplasia le opzioni non fossero molte, negli ultimi anni, grazie ai nuovi farmaci, si è avuto un aumento della sopravvivenza. L'ultima terapia a essere stata registrata è cabozantinib, molecola che nel trattamento in seconda linea del carcinoma a cellule renali ha dimostrato di produrre miglioramenti clinicamente significativi. “Per i pazienti è essenziale disporre in tempi brevi delle terapie innovative", ha detto Maurizio Limitone di FAVO (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) Lombardia, che oggi a Milano ha ospitato un incontro sul tema. "Solo così possiamo raggiungere l'obiettivo di far vivere ai pazienti una vita piena, per quanto possibile, facendoli tornare alla vita sociale e lavorativa".

Nuovi scenari per la terapia. “In questa neoplasia la chemioterapia e la radioterapia si sono dimostrate, storicamente, poco efficaci", ha spiegato Giuseppe Procopio, responsabile dell’Oncologia Medica genitourinaria della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. "Per i pazienti con neoplasia in fase metastatica, i farmaci a bersaglio molecolare hanno permesso di allungare la sopravvivenza di oltre due anni. Queste terapie sono caratterizzate da un comune denominatore: svolgono un’azione ‘anti-angiogenica’, hanno cioè la capacità di inibire la formazione di nuovi vasi sanguigni. Questa azione interferisce con lo sviluppo del tumore che, per crescere, ha bisogno di ossigeno, di sangue e di nuovi vasi sanguigni che lo irrorino”. Oltre ai farmaci che affamano il tumore, dopo l’ingresso della terapia immuno-oncologica, l’ultima novità è rappresentata da una nuova terapia mirata, cabozantinib, che si è dimostrata efficace nel migliorare sopravvivenza globale, sopravvivenza libera da progressione e tasso di risposta obiettiva. “Passi in avanti che hanno un impatto positivo sulla qualità di vita dei pazienti", ha affermato Camillo Porta dell’Oncologia Medica della Fondazione IRCCS Policlinico ‘San Matteo’ di Pavia. "Lo studio METEOR, che ha condotto all’approvazione della molecola, ha coinvolto 658 pazienti. Particolarmente evidente il vantaggio, pari a quasi 5 mesi, nella sopravvivenza globale rispetto a everolimus, l’attuale standard di cura. La riduzione del rischio di progressione è stata del 49% e il tasso di risposta obiettiva è stato del 17% rispetto al 3% con everolimus”.

I fattori di rischio. “Sono diversi i fattori di rischio associati all’insorgenza di questa neoplasia", ha sottolineato Porta. "Oltre al sovrappeso e all’obesità, va considerato il fumo di sigaretta, in particolare negli uomini. I tabagisti presentano un rischio del 50% più elevato di sviluppare un tumore localizzato nel parenchima renale rispetto a coloro che non hanno mai fumato. Per i tumori della pelvi la relazione è ancora più forte: i fumatori presentano un rischio tre volte più elevato e proporzionale al numero di sigarette fumate ogni giorno e agli anni di esposizione. Anche l’ipertensione arteriosa è un importante fattore di rischio ed è associata a un incremento del 60% delle probabilità rispetto ai normotesi. Per questo è fondamentale trasmettere ai cittadini i messaggi della prevenzione. Inoltre l’impiego sempre più diffuso della diagnostica per immagini consente di individuare la malattia in pazienti monitorati per altre cause. Sono le cosiddette diagnosi ‘casuali’, estremamente importanti perché spesso mostrano la malattia in fase iniziale”.

Più informazione. "Il bisogno di salute del paziente con una diagnosi di neoplasia è superiore a quello della popolazione generale. E persiste a lungo nel tempo, alla luce delle caratteristiche peculiari delle patologie oncologiche, dei loro effetti e delle specifiche risposte terapeutiche ed assistenziali. Guarire oggi non può voler dire solo aver vinto la personale battaglia contro la malattia. Si è guariti quando vengono ripristinate le condizioni di vita presenti prima dell’insorgenza della malattia e se vi è il pieno recupero del benessere fisico, psichico e sociale”, ha concluso Limitone. Per aiutare i pazienti e i loro famigliari in questo percorso AIMaC (Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti e amici) ha lanciato la nuova edizione dell’opuscolo sul tumore del rene che contiene anche consigli sugli aspetti sociali ed assistenziali che impattano sulla vita quotidiana.

ENGLISH

Controlling risk factors is essential to decrease the likelihood of getting sick. A new targeted therapy is now available for patients.

Kidney cancer is a pathology that is still underestimated today. In the last few weeks, with the death of Marina Ripa di Meana, a little more has been said about this neoplasm. But it is not enough, as evidenced by the fact that 3400 diagnoses made in 2017 in Italy are attributable to overweight: a risk factor still underestimated by Italians since 31.7% of the population has problems with the balance and 10.5% is obese. Also for this reason, unfortunately, the data tell us that 30% of patients understand that they are ill when the cancer is in advanced stages, with limited treatment possibilities. But although there were not many options for patients with this neoplasm for decades, there has been an increase in survival in recent years thanks to new drugs. The last treatment to be registered is cabozantinib, a molecule that has been shown to produce clinically significant improvements in the second-line treatment of renal cell carcinoma. "It is essential for patients to have innovative therapies available quickly," said Maurizio Limitone from FAVO (Italian Federation of Voluntary Associations in Oncology), Lombardy, which today hosted a meeting on the subject in Milan. "Only in this way can we reach 'goal to make patients live a full life, as far as possible, making them go back to social and working life ".

New scenarios for therapy. "In this neoplasm, chemotherapy and radiotherapy have proven to be not very effective historically", explained Giuseppe Procopio, head of the genitourinary Medical Genology of the IRCCS National Cancer Institute in Milan. "For patients with metastatic neoplasia, Molecular-targeted drugs have made it possible to extend survival by over two years. These therapies are characterized by a common denominator: they perform an 'anti-angiogenic' action, ie they have the capacity to inhibit the formation of new blood vessels. This action interferes with the development of the tumor which, in order to grow, needs oxygen, blood and new blood vessels to irrigate it ". In addition to drugs that starve the tumor, after the entry of immuno-oncology therapy, the latest novelty is represented by a new targeted therapy, cabozantinib, which has proven effective in improving overall survival, progression-free survival and response rate objective. "Steps forward that have a positive impact on the quality of life of patients", said Camillo Porta of the Medical Oncology of the IRCCS Policlinico 'San Matteo' Foundation of Pavia. "The METEOR study, which led to the approval of the molecule, involved 658 patients. The advantage, almost 5 months, in the overall survival compared to everolimus, the current standard of care, is particularly evident. The reduction in risk of progression was 49% and the objective response rate was 17% compared to 3% with everolimus ".

Risk factors. "There are several risk factors associated with the onset of this neoplasm," emphasized Porta. "In addition to overweight and obesity, cigarette smoking should be considered, particularly in men. The smokers have a 50% higher risk of developing a tumor localized in the renal parenchyma than those who have never smoked. For pelvic tumors the relationship is even stronger: smokers are three times more risky and proportional to the number of cigarettes smoked every day and years of exposure. Arterial hypertension is also an important risk factor and is associated with a 60% increase in probability compared to normotensive. This is why it is essential to convey the messages of prevention to citizens. Furthermore, the increasingly widespread use of diagnostic imaging allows the detection of the disease in patients monitored for other causes. These are the so-called 'random' diagnoses, extremely important because they often show the disease at an early stage ".

More information. "The patient's need for health with a diagnosis of neoplasia is higher than that of the general population, and persists for a long time, in light of the peculiar characteristics of oncological diseases, their effects and specific therapeutic and care responses. it can only mean to have won the personal battle against the disease.It has healed when the conditions of life present before the onset of the disease are restored and if there is full recovery of physical, mental and social wellbeing ", concluded Limitone. To help patients and their families in this path AIMaC (Italian Association of Cancer Patients, relatives and friends) has launched the new edition of the kidney cancer brochure that also contains advice on social and welfare issues that impact on daily life.

Da:

http://www.repubblica.it/oncologia/prevenzione/2018/01/16/news/il_25_dei_casi_di_tumore_del_rene_e_dovuto_al_sovrappeso-186610676/