Impiantato microchip sotto la retina contro la cecità, prima volta in Italia /Implanted microchips under the retina against blindness, first in Italy

Impiantato microchip sotto la retina contro la cecità, prima volta in Italia /Implanted microchips under the retina against blindness, first in Italy


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa

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E' un microchip di circa 3 millimetri e 1.600 sensori ed è in grado di restituire una visione indipendente, senza la necessità di supporti esterni come telecamere o occhiali. Un vero e proprio modello di retina artificiale, impiantato all'ospedale San Raffaele di Milano "per la prima volta in Italia", fanno sapere dalla struttura del gruppo ospedaliero San Donato. La protesi sottoretinica hi-tech è stata utilizzata su una donna non vedente che ora "sta bene ed è stata dimessa dall'ospedale", dopo il delicato intervento durato quasi 11 ore, condotto da un'équipe di specialisti in chirurgia vitreoretinica e oftalmoplastica dell'Unità di Oculistica, diretta da Francesco Maria Bandello. L'operazione è stata interamente finanziata da Banca Mediolanum.
Ora la paziente attende l'accensione del microchip che stimolerà gradualmente la retina, consentendole di 'imparare' nuovamente a vedere. Il microchip, denominato Alpha Ams e prodotto dalla compagnia tedesca Retina Implant è stato pensato per persone che hanno perso la vista durante l'età adulta a causa di gravi malattie genetiche della retina, come la retinite pigmentosa. Il dispositivo può ripristinare la percezione della luce e delle sagome di alcuni oggetti e persone circostanti. Si tratta, spiegano gli esperti, "del sistema di visione artificiale più evoluto al mondo". Il funzionamento si basa sulla sostituzione dei fotorecettori della retina, cioè le cellule specializzate (i coni e bastoncelli) deputate a tradurre la luce in segnali bioelettrici che arrivano al cervello attraverso il nervo ottico.
I fotorecettori ormai non più funzionanti vengono sostituiti da un fotodiodo, un microscopico apparato elettronico in grado di trasformare la luce in uno stimolo elettrico. Il microchip viene inserito al di sotto della retina, in corrispondenza della macula, in modo da stimolare il circuito nervoso che naturalmente collega l'occhio al cervello: in questo modo si sostituisce all'attività delle cellule non più in grado di fare il loro lavoro. L'équipe di camici verdi - diretta da Marco Codenotti, responsabile del servizio di Chirurgia vitreoretinica dell'Irccs di via Olgettina, coadiuvato per la parte extraoculare da Antonio Giordano Resti, responsabile del servizio di Chirurgia oftalmoplastica dello stesso ospedale - ha eseguito l'intervento il 20 gennaio.
La paziente ha 50 anni e soffre fin da giovane di retinite pigmentosa, malattia genetica che provoca la graduale riduzione della vista. I primi sintomi sono iniziati durante l'adolescenza e in seguito la visione si è gradualmente ridotta fino a esaurirsi totalmente. Oltre al microchip che è stato inserito al di sotto della retina, è stato posizionato dietro all'orecchio - sotto la pelle nella regione retroauricolare - un circuito di collegamento che lo unisce all'amplificatore del segnale elettrico.
Per Codenotti si può parlare di "un vero e proprio 'occhio bionico', perché il dispositivo è appunto all'interno dell'occhio e non ha bisogno di ausili esterni". Finora questo nuovo modello di protesi sottoretinica (Alpha Ams) è stato impiantato in pochissimi pazienti ed esclusivamente in 2 centri europei. Ora la prima italiana. "L'intervento - confida Codenotti - è stato il più complicato che abbia mai eseguito. Ogni passo è fondamentale e delicato e la riuscita dell'intervento può essere compromessa da un momento all'altro. L'aver visto il microchip posizionato correttamente è stato per me un sogno realizzato, una grandissima emozione". Adesso, continua lo specialista, "ci aspettiamo una stimolazione retinica che gradualmente potrà portare la paziente a reimparare a vedere, muovendo i propri occhi".
Per l'ingegnere Elena Bottinelli, amministratore delegato del San Raffaele, l'intervento "conferma la vocazione dell'ospedale e di tutto il gruppo ospedaliero San Donato ad adottare le soluzioni più innovative per i propri pazienti. Grazie a Banca Mediolanum e all'esperienza della nostra oculistica, è stato possibile raggiungere questo importante risultato, sperimentando una nuova tecnologia. Un passo avanti importante per i pazienti affetti da queste gravi patologie".
Banca Mediolanum, afferma l'amministratore delegato Massimo Doris, "ha deciso di finanziare interamente il primo impianto italiano di microchip sottoretinico, considerato il più evoluto sistema di visione artificiale al mondo. Un progetto pionieristico che apre una nuova strada nella chirurgia vitreoretinica e soprattutto accende una speranza nelle persone affette da malattie genetiche ereditarie, come la retinite pigmentosa. Poter essere al fianco di una realtà di eccellenza in campo medico e scientifico, quale l'Irccs ospedale San Raffaele, non vuol dire solo aver dato un sostegno economico, ma essere stato un tassello di un progetto innovativo che mi auguro possa coinvolgere numerosi altri finanziatori che intendano seguire il nostro esempio".

ENGLISH

It is a microchip of about 3 millimeters and 1,600 sensors and is capable of giving back an independent vision, without the need for external media such as cameras or glasses. A real model of an artificial retina, implanted at the San Raffaele hospital in Milan "for the first time in Italy", they know from the structure of the San Donato hospital group. The hi-tech subretinal prosthesis was used on a blind woman who now "is well and has been discharged from the hospital", after the delicate intervention lasting almost 11 hours, conducted by a team of specialists in vitreoretinal surgery and ophthalmoplasty 'Ophthalmology Unit, directed by Francesco Maria Bandello. The operation was entirely financed by Banca Mediolanum.

Now the patient waits for the microchip to ignite, which will gradually stimulate the retina, allowing her to 'learn' again to see. The microchip, called Alpha Ams and produced by the German company Retina Implant was designed for people who have lost their sight during adulthood due to serious genetic diseases of the retina, such as retinitis pigmentosa. The device can restore the perception of light and the outlines of some surrounding objects and people. This is, the experts explain, "the most advanced artificial vision system in the world". The operation is based on the replacement of the photoreceptors of the retina, ie the specialized cells (the cones and rods) appointed to translate the light into bioelectric signals that reach the brain through the optic nerve.

The photoreceptors no longer working are replaced by a photodiode, a microscopic electronic device able to transform light into an electrical stimulus. The microchip is inserted under the retina, at the macula, in order to stimulate the nervous circuit that naturally connects the eye to the brain: in this way it replaces the activity of the cells no longer able to do their job . The team of green gowns - directed by Marco Codenotti, head of the Ircs vitreoretinal surgery service in via Olgettina, assisted for the extraocular part by Antonio Giordano Resti, head of the hospital's ophthalmoplastic surgery service - performed the intervention January 20th.

The patient is 50 years old and has suffered from a retinitis pigmentosa, a genetic disease that causes gradual reduction of sight. The first symptoms started during adolescence and later the vision gradually reduced until it was completely exhausted. In addition to the microchip that was inserted below the retina, it was placed behind the ear - under the skin in the behind-the-ear region - a connection circuit that joins it to the amplifier of the electrical signal.

For Codenotti we can speak of "a real 'bionic eye', because the device is just inside the eye and does not need external aids". So far this new model of subretinal prosthesis (Alpha Ams) has been implanted in very few patients and exclusively in 2 European centers. Now the Italian first. "The intervention - confides Codenotti - was the most complicated that he has ever performed: every step is fundamental and delicate and the success of the intervention can be compromised at any moment." Having seen the microchip positioned correctly has been for me a dream come true, a great emotion ". Now, the specialist continues, "we expect a retinal stimulation that will gradually lead the patient to relearn to see, moving their eyes".

For the engineer Elena Bottinelli, managing director of San Raffaele, the intervention "confirms the vocation of the hospital and of the entire San Donato hospital group to adopt the most innovative solutions for their patients, thanks to Banca Mediolanum and the experience of our ophthalmology, it was possible to achieve this important result, experimenting with a new technology, an important step forward for patients suffering from these serious diseases ".

Banca Mediolanum, says managing director Massimo Doris, "has decided to fund the first Italian sub-recombine microchip implant, considered the most advanced artificial vision system in the world, a pioneering project that opens a new path in vitreoretinal surgery and above all a hope in people suffering from genetic hereditary diseases, such as retinitis pigmentosa, being able to be at the side of a reality of excellence in the medical and scientific fields, such as the Irccs San Raffaele hospital, does not only mean giving economic support, but being It was a piece of an innovative project that I hope will involve many other donors who intend to follow our example ".

Da:
http://www.adnkronos.com/salute/medicina/2018/02/05/microchip-sotto-retina-contro-cecita_AIfD4m1XwrTXqg5wGNTBnJ.html?refresh_ce

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