Un nuovo approccio per “fare luce” sul cancro / A new approach to "shed light" on cancer

Un nuovo approccio per “fare luce” sul cancro A new approach to "shed light" on cancer

Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa

Capita spesso che le idee migliori nascano da una geniale e inaspettata illuminazione. È letteralmente quanto accaduto nei laboratori dell’Università di Singapore, i cui ricercatori hanno messo a punto un metodo innovativo per la cura del cancro, basato sulla terapia fotodinamica, cioè sulla capacità di certi farmaci sensibili alla luce di uccidere selettivamente le cellule cancerose.
In realtà, non è la prima volta che la terapia fotodinamica viene impiegata per tale scopo. Si tratta infatti di una tecnica di precisione, adoperata con successo nel trattamento di diversi disturbi dermatologici, dalle lesioni dovute all’eccessiva esposizione solare o all’invecchiamento cutaneo a quelle di origine tumorale. In particolare, la terapia fotodinamica si avvale di sostanze specifiche, dette fotosensibilizzanti. Queste sostanze, dopo essere state assorbite selettivamente dalle cellule tumorali, ne contrastano la proliferazione quando sono attivate da specifiche lunghezze d’onda emesse da una fonte luminosa. Come conseguenza di questa attivazione, i fotosensibilizzanti producono specie reattive dell’ossigeno, che uccidono con estrema accuratezza le cellule malate in cui si sono sviluppate, riducendo al minimo gli effetti collaterali tipici della chemioterapia.
Tuttavia, a causa della scarta capacità della luce di penetrare attraverso la pelle, questo metodo è spesso limitato ai soli tumori superficiali. Per curare organi interni, come fegato e cervello, si dovrebbe agire chirurgicamente prima di poter usare il metodo fotodinamico. Ma in un articolo pubblicato recentemente su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), i professori Zhang Yong e John Ho, a capo del team di ricerca dell’università asiatica, hanno sostenuto di aver messo a punto un dispositivo miniaturizzato, dal peso di soli 30 milligrammi, in grado di emettere luce a distanza grazie ad un sistema di alimentazione wireless. Dopo essere stato impiantato nel sito d’azione, questo congegno sarebbe in grado di controllare con estrema precisione l’azione dei farmaci fotosensibilizzanti negli organi più interni  dell’organismo. Secondo il professor Ho, “questo nuovo approccio fornirà vantaggi significativi per il trattamento dei tumori in regioni del corpo prima inaccessibili. Non solo: potendo programmare le emissioni di luce in base alle necessità del paziente, sarà possibile personalizzare la terapia, prevenendo la ricomparsa del cancro senza ulteriori interventi chirurgici”.
Conclusi gli esperimenti preliminari, i ricercatori sono attualmente al lavoro per sviluppare nanosistemi in grado di veicolare i fotosensibilizzanti fino all’organo bersaglio. Allo stesso tempo, sono ancora in fase di studio tecniche poco invasive che permettano di impiantare i dispositivi wireless sul sito d’azione con la massima precisione e accuratezza. Infine, non si esclude la possibilità di poter integrare speciali sensori, capaci di monitorare in tempo reale la risposta dell’organismo al trattamento fotodinamico.
ENGLISH
Researchers at the University of Singapore have developed an innovative method to treat tumors that affect the body's internal organs without resorting to chemotherapy.
It often happens that the best ideas come from a brilliant and unexpected lighting. It is literally what happened in the laboratories of the University of Singapore, whose researchers have developed an innovative method for the treatment of cancer, based on photodynamic therapy, that is the ability of certain light-sensitive drugs to selectively kill cancer cells.
In fact, it is not the first time that photodynamic therapy is used for this purpose. It is in fact a precision technique, successfully used in the treatment of various dermatological disorders, from injuries due to excessive sun exposure or skin aging to those of tumor origin. In particular, photodynamic therapy makes use of specific substances, called photosensitizers. These substances, after being selectively absorbed by the tumor cells, oppose their proliferation when they are activated by specific wavelengths emitted by a light source. As a consequence of this activation, the photosensitizers produce reactive oxygen species, which kill the diseased cells in which they have developed with extreme accuracy, minimizing the side effects typical of chemotherapy.
However, due to the poor ability of light to penetrate through the skin, this method is often limited to superficial tumors alone. To treat internal organs such as the liver and the brain, surgery should be performed before the photodynamic method can be used. But in a recent article published in Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), professors Zhang Yong and John Ho, head of the Asian university's research team, claimed to have developed a miniaturized device, weighing only 30 milligrams, able to emit light at a distance thanks to a wireless power supply system. After being implanted in the site of action, this device would be able to control with extreme precision the action of the photosensitizing drugs in the innermost organs of the organism. According to Professor Ho, "this new approach will provide significant benefits for the treatment of tumors in previously inaccessible body regions. Not only that: being able to program the light emissions according to the needs of the patient, it will be possible to customize the therapy, preventing the reappearance of the cancer without further surgery. "
Once the preliminary experiments are completed, the researchers are currently working to develop nanosystems able to carry the photosensitizers up to the target organ. At the same time, we are still studying minimally invasive techniques that allow you to implant wireless devices on the site of action with the utmost precision and accuracy. Finally, we can not exclude the possibility of being able to integrate special sensors, able to monitor in real time the body's response to the photodynamic treatment.
Da:
https://www.galileonet.it/2018/02/nuovo-approccio-luce-cancro/

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