Che cos'è il mieloma multiplo? / What is multiple myeloma?
Che cos'è il mieloma multiplo? / What is multiple myeloma?
Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa
Il mieloma è un tumore tipico dell'età avanzata
che ha origine dal midollo osseo.
Cos'è
Il mieloma multiplo (MM) è un tumore che
colpisce un tipo particolare di cellule del midollo
osseo, le plasmacellule. Le plasmacellule sono
cellule del sistema immunitario che derivano dai
linfociti B e hanno il compito di produrre gli
anticorpi (chiamati anche immunoglobuline o
gammaglobuline) per combattere le infezioni. Si
trovano per l’appunto nel midollo osseo, un tessuto
spugnoso contenuto principalmente nelle ossa
piatte, come le ossa del bacino e le costole, e nelle
estremità delle ossa lunghe. La moltiplicazione
abnorme e incontrollata di una plasmacellula dà
origine a una popolazione (un clone) di cellule
tumorali.
Le cellule di mieloma producono grandi quantità di
un solo anticorpo, detto componente monoclonale
(CM), che si accumula nel sangue e nei tessuti.
Producono anche sostanze che stimolano gli
osteoclasti, le cellule responsabili della
demolizione del tessuto osseo, creando delle
lesioni focalizzate che portano allo sviluppo di
fratture.
Inoltre, nelle fasi più avanzate, la proliferazione
delle cellule tumorali ostacola quella delle altre
cellule del sangue (globuli bianchi, globuli rossi e
piastrine) e provoca un indebolimento delle difese
immunitarie, anemia o difetti nella capacità di
fermare emorragie.
Le cellule di mieloma producono in grande quantità
una proteina nota come componente monoclonale
(Componente M), che è un particolare tipo di
anticorpo. Producono anche una sostanza che
stimola gli osteoclasti, responsabili della
demolizione del tessuto osseo e, di conseguenza i
pazienti colpiti da mieloma sono spesso soggetti a
fratture ossee.
La crescita anomala delle plasmacellule può anche
ostacolare quella normale delle altre cellule del
sangue (globuli bianchi, globuli rossi e piastrine) e
dare origine, in tal modo, a un indebolimento delle
difese immunitarie, anemia o difetti nella
coagulazione.
Quanto è diffuso
Il mieloma multiplo rappresenta l’1,6 per cento di
tutti i tumori diagnosticati negli uomini in Italia e
l’1,5 per cento di quelli diagnosticati nelle donne.
È una patologia più diffusa tra gli uomini che tra le
donne: nel nostro Paese in media vengono
diagnosticati ogni anno 11,1 nuovi casi ogni
100.000 uomini e 7,7 nuovi casi ogni 100.000
donne.
Le stime nazionali relative al 2020 parlano di poco
più di 2.700 nuovi casi di mieloma ogni anno tra le
donne e circa 3.000 tra gli uomini.
Chi è a rischio
Le cause del mieloma multiplo non sono ancora
note, ma la malattia colpisce prevalentemente le
persone anziane: il 38 per cento delle diagnosi
riguarda persone di età superiore ai 70 anni e solo
il 2 per cento individui al di sotto dei 40 anni.
Il mieloma multiplo è preceduto da una condizione
definita gammopatia monoclonale di incerto
significato (in inglese monoclonal gammopathy of
undetermined significance, MGUS). Il termine
“gammopatia” indica una produzione eccessiva di
anticorpi. Il termine “monoclonale” sottolinea il
fatto che gli anticorpi sono di un solo tipo, in
quanto prodotti da un unico clone di plasmacellule.
La condizione MGUS è frequente tra le persone
anziane, interessando circa il 5 per cento degli
individui con più di 70 anni; normalmente non dà
sintomi e viene scoperta nel corso di analisi fatte
per altri motivi. Non richiede alcuna terapia, ma
un'attenta sorveglianza, per cogliere qualsiasi
segnale di evoluzione. Non tutti i pazienti con
MGUS sviluppano un mieloma multiplo vero e
proprio, ma quasi tutti i pazienti cui viene
diagnosticato un mieloma erano affetti da MGUS.
Tipologie
Le neoplasie plasmacellulari comprendono un
gruppo eterogeneo di malattie. La MGUS può
evolvere in mieloma indolente (in inglese
smoldering multiple myeloma, SMM), una
condizione asintomatica in cui il clone di
plasmacellule si è espanso, si misurano livelli più
elevati di componente monoclonale e il rischio di
evoluzione in mieloma multiplo è aumentato.
Se le plasmacellule tumorali superano il 10 per
cento di tutte le plasmacellule presenti nel midollo
osseo e la concentrazione di componente
monoclonale nel sangue e nelle urine oltrepassa
precisi valori si parla di mieloma multiplo vero e
proprio. Il mieloma multiplo può essere
asintomatico oppure sintomatico, quando è
presente almeno uno degli indicatori di danno
d’organo chiamati “criteri CRAB”: ipercalcemia,
insufficienza renale, anemia e lesioni ossee
(l’acronimo deriva dalle iniziali inglesi di tali
criteri).
Esistono alcuni sottotipi poco frequenti di mieloma
multiplo:
il mieloma micromolecolare: le plasmacellule
tumorali non producono un anticorpo completo,
ma solo la porzione nota come catena leggera;
il mieloma non secernente: le plasmacellule
tumorali non producono immunoglobuline, ma
sono presenti in numero eccessivo;
il plasmocitoma solitario: il clone di plasmacellule
tumorali forma una massa localizzata in un osso
(plasmocitoma osseo) o in un tessuto molle
(plasmocitoma extramidollare, in genere si forma
sul viso o nel collo);
leucemia plasmacellulare: le plasmacellule tumorali
sono presenti in numero elevato nel sangue.
Sintomi
Anche se alcuni pazienti non presentano alcun
sintomo e ricevono la diagnosi in seguito a esami
fatti per altri motivi, esistono segnali che indicano
la presenza della malattia.
Il sintomo più comune è il dolore alle ossa
localizzato soprattutto a livello della schiena,
dell'anca e del costato. Associato al dolore si
riscontra spesso una maggior fragilità dell'osso,
che si può rompere anche in seguito a traumi lievi.
L’anemia, ossia la diminuzione del numero di
globuli rossi, causa stanchezza, debolezza e
difficoltà respiratoria. La diminuzione dei globuli
bianchi (leucopenia) e delle piastrine
(trombocitopenia), più rare, si manifestano invece
con una minor resistenza alle infezioni e con la
facilità al sanguinamento anche in seguito a banali
tagli.
I pazienti affetti da mieloma possono presentare alti
livelli di calcio nel sangue (ipercalcemia), a causa
all'invasione delle ossa da parte delle cellule
maligne con conseguente rilascio di calcio. Questa
sostanza influenza la funzione dei nervi e una sua
concentrazione elevata può causare debolezza e
confusione mentale.
La grande quantità di immunoglobuline prodotte
può provocare danni a carico delle strutture del
rene, portando a insufficienza renale. La presenza
di catene leggere monoclonali nell’urina, prodotte
dal mieloma, è detta “proteinuria di Bence-Jones”.
L’insufficienza renale può essere aggravata
dall’ipercalcemia
Prevenzione
Non è possibile stabilire strategie di prevenzione
specifiche per il mieloma multiplo, dal momento
che non esistono fattori di rischio riconosciuti
come sicuramente responsabili dell'insorgenza
della malattia.
Nemmeno le persone affette da MGUS possono
attuare misure di prevenzione per evitare che
progredisca e degeneri in mieloma; possono solo
anticipare un’eventuale diagnosi di malignità
attenendosi scrupolosamente al calendario dei
controlli.
Diagnosi
La diagnosi precoce del mieloma multiplo può
essere difficile, poiché molti pazienti non hanno
alcun sintomo fino agli stadi avanzati oppure
presentano sintomi generici, come stanchezza e
mal di schiena.
L'esame del sangue e delle urine fornisce una prima
indicazione sulla presenza di un tumore delle
plasmacellule: in caso di malattia, utilizzando
una tecnica di laboratorio chiamata elettroforesi
delle proteine, si riscontrano elevati livelli di
gammaglobuline.
Altri parametri del sangue possono essere
importanti per definire la presenza di mieloma,
anche se non sono essenziali per la diagnosi. In
particolare, in caso di malattia, in alcuni casi,
i livelli di emoglobina e piastrine sono bassi, come
basso è il livello di albumina se il tumore è in fase
avanzata. Anche alti livelli di beta-2
microglobulina e di calcio nel siero indicano che il
mieloma ha raggiunto uno stadio avanzato.
La biopsia del midollo osseo, un’indagine
fondamentale per la diagnosi del mieloma, consiste
nel prelievo e nella successiva analisi di un
frammento di osso e del midollo in esso contenuto.
Il midollo può essere aspirato direttamente con un
midollare) e analizzato alla ricerca di eventuali
cellule tumorali.
Per completare la diagnosi di mieloma vengono
utilizzate tecniche di diagnostica per immagini
quali radiografie, tomografia computerizzata dello
scheletro e risonanza magnetica.
Evoluzione
Dopo la diagnosi i medici procedono con la
valutazione dello stadio del mieloma, un parametro
importante per scegliere il trattamento e per avere
indicazioni sulla prognosi della malattia.
Il metodo di stadiazione usato tradizionalmente per
il mieloma è il sistema Durie-Salmon, che
individua tre stadi di gravità crescente sulla base di
quattro fattori: quantità di immunoglobuline nel
sangue o nelle urine, quantità di calcio nel sangue,
quantità di emoglobina nel sangue e gravità del
danno osseo (valutata con raggi X).
Un sistema di stadiazione più recente è il Sistema
internazionale di stadiazione del mieloma multiplo
che, per definire i tre stadi del mieloma, si basa sui
livelli di albumina e un’altra proteina nel sangue,
la beta-2-microglobulina, oltre che sulla funzione
renale, sulla misurazione del numero di piastrine e
sull'età del paziente.
Ulteriori informazioni predittive del
comportamento della malattia vengono ottenute
dallo studio di specifiche alterazioni genetiche,
mediante una tecnica chiamata FISH, che permette
di identificare eventuali alterazioni cromosomiche.
In alcuni casi il tumore si ripresenta dopo il trattamento: si parla allora di mieloma ricorrente (o recidivante), che può crescere nuovamente nelle ossa oppure in altre parti del corpo.
Come si cura
I pazienti con mieloma indolente, in cui il tumore non cresce attivamente e velocemente e non causa danni a ossa o altri organi, in genere non vengono sottoposti a trattamento, ma solo ad attenta osservazione.
Per il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo sintomatico, ossia che presentano segni di malattia attiva, si utilizzano diverse classi di farmaci. Ai chemioterapici classici (melfalan, prednisone, ciclofosfamide, vincristina, doxorubicina), in anni più recenti si sono aggiunti gli inibitori del proteasoma (bortezomib e carfilzomib) e la talidomide e suoi derivati (lenalidomide, pomalidomide). Per i pazienti con mieloma multiplo refrattario (che non risponde ai trattamenti standard) o ricorrente si utilizzano anche terapie più innovative, nello specifico anticorpi monoclonali (elotuzumab, isatuximab, daratumumab) che stimolano l’eliminazione delle cellule tumorali da parte del sistema immunitario. In genere si impiegano combinazioni dei vari farmaci, talvolta somministrati assieme al desametasone, un corticosteroide.
Nei pazienti con meno di 70 anni che non presentano problemi cardiaci, polmonari o epatici o altre controindicazioni possono essere usati trattamenti più intensi associati al trapianto di cellule staminali ematopoietiche. Il trapianto serve a ripristinare il sistema ematopoietico, responsabile della produzione delle cellule del sangue, danneggiato dalle terapie ad alte dosi. Le cellule staminali ematopoietiche vengono prelevate dal sangue o dal midollo del paziente stesso (trapianto autologo o autotrapianto) o di un donatore compatibile (trapianto allogenico o allotrapianto) e poi infuse nel paziente dopo il trattamento farmacologico.
Nel caso di trapianto autologo il rischio che la malattia si ripresenti è piuttosto elevato, mentre nel caso dell'allotrapianto tale rischio diminuisce. Di contro, con quest'ultima tecnica la mortalità, per via dei fenomeni di rigetto, è assai più alta di quella che si registra in caso di autotrapianto.
Nel trattamento del mieloma multiplo la radioterapia e la chirurgia sono riservate a casi particolari, mentre hanno un ruolo importante le terapie di supporto, come l’uso di fattori di crescita, per stimolare la produzione dei globuli rossi e dei globuli bianchi, e di bifosfonati per contrastare il danno osseo.
Opzioni di trattamento e nuovi farmaci
Inizio del trattamento per mieloma multiplo
Se ti viene diagnosticato il mieloma multiplo, il tuo medico deciderà con te qual è il trattamento più adatto al tuo caso. La decisione non è semplice e il trattamento può essere diverso per ciascun individuo.
La decisione sull’opportunità di iniziare immediatamente il trattamento dipende dai risultati dell’esame del midollo osseo, degli esami di diagnostica per immagini e degli esami del sangue, nonché dal fatto che sia soddisfatto almeno uno dei cosiddetti criteri CRAB.
I criteri CRAB sono generalmente soddisfatti se il mieloma multiplo sta già causando dei sintomi.
In tal caso, il tuo medico inizierà immediatamente il trattamento.
I segni e i sintomi più comuni del mieloma multiplo sono:
C: Ipercalcemia
A: Basso numero di globuli rossi (anemia)
R: Insufficienza renale
B: Lesioni ossee
Chemioterapia ad alto dosaggio e trapianto autologo di cellule staminali
Si può ottenere un lungo periodo di remissione dal mieloma multiplo usando la chemioterapia ad alto dosaggio, seguita da un trapianto autologo di cellule staminali. L'obiettivo di una terapia di questo genere è distruggere il maggior numero possibile di cellule di mieloma. Poiché la chemioterapia colpisce anche cellule sane del midollo osseo, il paziente riceverà successivamente un’infusione di cellule sane che saranno state prelevate dal suo stesso sangue in una occasione precedente. Questo processo è chiamato trapianto autologo di cellule staminali.
ENGLISH
Myeloma is a typical cancer of old age that
originates in the bone marrow.
What's this
Multiple myeloma
(MM) is a cancer that affects a
particular type of bone marrow cell called plasma
cells. Plasma cells are immune system cells that
are derived from B lymphocytes and are
responsible for making antibodies (also called
immunoglobulins or gamma globulins) to fight
infections. They are found precisely in the bone
marrow, a spongy tissue contained mainly in flat
bones, such as the pelvis and ribs, and in the ends
of long bones. The abnormal and uncontrolled multiplication
of a plasma cell gives rise to a population (a clone) of cancer
cells.
Myeloma cells produce large amounts of a
single antibody, called the monoclonal component (CM), which
accumulates in the blood and tissues. They also produce substances
that stimulate osteoclasts, the cells responsible for breaking down
bone tissue, creating focused lesions that lead to the development of
fractures.
Furthermore, in the more advanced stages,
the proliferation of cancer cells hinders that of other blood cells
(white blood cells, red blood cells and platelets) and causes a
weakening of the immune defenses, anemia or defects in the ability to
stop bleeding.
Myeloma cells produce in large
quantities a protein known as the monoclonal component (Component M),
which is a special type of antibody. They also produce a substance
that stimulates osteoclasts, which are responsible for breaking down
bone tissue and, as a result, myeloma patients are often prone to
bone fractures.
The abnormal growth of plasma
cells can also hinder the normal growth of other blood cells (white
blood cells, red blood cells and platelets) and thus lead to a
weakened immune system, anemia or defects in clotting.
How widespread is it
Multiple myeloma accounts for 1.6
percent of all cancers diagnosed in men in Italy and 1.5 percent of
those diagnosed in women.
It is a more common
disease among men than among women: in our country on average 11.1
new cases per 100,000 men and 7.7 new cases per 100,000 women are
diagnosed each year.
National estimates for 2020
speak of just over 2,700 new cases of myeloma each year among women
and about 3,000 among men.
Who is at risk
The
causes of multiple myeloma are not yet known, but the disease mainly
affects older people: 38 percent of diagnoses are in people over the
age of 70 and only 2 percent are in people under the age of
40.
Multiple myeloma is preceded by a condition
called monoclonal gammopathy of undetermined significance (MGUS). The
term "gammopathy" indicates excessive production of
antibodies. The term "monoclonal" underlines the fact that
antibodies are of only one type, as they are produced by a single
clone of plasma cells. The MGUS condition is common among older
people, affecting approximately 5 percent of individuals over the age
of 70; it normally does not give symptoms and is discovered during
tests done for other reasons. It does not require any therapy, but
careful surveillance, to pick up any signs of evolution. Not all
patients with MGUS develop true multiple myeloma, but nearly all
patients diagnosed with myeloma had MGUS.
Types
Plasma
cell neoplasms comprise a heterogeneous group of diseases. MGUS can
evolve into indolent myeloma (SMM), an asymptomatic condition in
which the plasma cell clone has expanded, higher levels of the
monoclonal component are measured, and the risk of evolution into
multiple myeloma is increased.
If the tumor plasma
cells exceed 10 percent of all the plasma cells present in the bone
marrow and the concentration of the monoclonal component in the blood
and urine exceeds precise values, we speak of true multiple myeloma.
Multiple myeloma can be asymptomatic or symptomatic, when at least
one of the organ damage indicators called "CRAB criteria"
is present: hypercalcemia, renal failure, anemia and bone lesions
(the acronym derives from the English initials of these
criteria).
There are some infrequent subtypes of
multiple myeloma:
micromolecular myeloma: tumor
plasma cells do not produce a complete antibody, but only the portion
known as the light chain;
non-secreting myeloma: tumor
plasma cells do not produce immunoglobulins, but are present in
excessive numbers;
solitary plasmacytoma: the clone of plasma cells
tumors forms a localized mass in a bone
(bone plasmacytoma) or in a soft tissue
(extramedullary plasmacytoma, typically forms
on the face or in the neck);
plasma cell leukemia: tumor plasma cells
they are present in high numbers in the blood.
Symptoms
Although some patients do not present with any
symptom and are diagnosed after examinations
made for other reasons, there are signs that indicate
the presence of the disease.
The most common symptom is bone pain
mainly located in the back, hip and side. Associated with pain yes often finds a greater fragility of the bone, which can break even after minor trauma.
Anemia, i.e. the decrease in the number of
red blood cells, causes fatigue, weakness e
breathing difficulties. The decrease in blood cells
whites (leukopenia) and platelets
(thrombocytopenia), which are rarer, occur instead
with a lower resistance to infections and with the
ease of bleeding even after banal cuts.
Myeloma patients can exhibit highs calcium levels in the blood (hypercalcemia), due to
the invasion of the bones by the cells malignant resulting in the release of calcium. This
substance affects the function of the nerves and one of its high concentration can cause weakness e
mental confusion.
The large amount of immunoglobulins produced
it can cause damage to the structures of the
kidney, leading to kidney failure. The presence
of monoclonal light chains in urine, produced
from myeloma, it is called "Bence-Jones proteinuria".
Kidney failure can be aggravated from hypercalcemia
Prevention
It is not possible to establish prevention strategies
specific for multiple myeloma, since
that there are no recognized risk factors
as certainly responsible for the onset
of the disease.
Even people with MGUS can't implement preventive measures to prevent progress and degenerate into myeloma; they can only
anticipate a possible diagnosis of malignancy
strictly adhering to the calendar of controls.
Diagnosis
Early diagnosis of multiple myeloma can
be difficult, since many patients have not
no symptoms until advanced stages or
have general symptoms, such as fatigue and
backache.
The blood and urine test provides a first
indication of the presence of a tumor of the
plasma cells: in case of illness, using
a laboratory technique called electrophoresis
of proteins, high levels of gammaglobulins.
Other blood parameters can be important to define the presence of myeloma, even if they are not essential for diagnosis.
In particular, in case of illness, in some cases,
hemoglobin and platelet levels are low, like
low is the level of albumin if the tumor is in phase
advanced. Even high levels of beta-2
serum microglobulin and calcium indicate that the
myeloma has reached an advanced stage.
Bone marrow biopsy, an investigation
fundamental for the diagnosis of myeloma, consists
in the sampling and subsequent analysis of a
fragment of bone and the marrow contained in it.
The marrow can be aspirated directly with a medulla) and analyzed for any cancer cells.
To complete the diagnosis of myeloma they come
used diagnostic imaging techniques such as radiographs, computed tomography of the
skeleton and magnetic resonance.
Evolution
After the diagnosis, the doctors proceed with the
assessment of the stage of myeloma, a parameter
important to choose the treatment and to have
indications on the prognosis of the disease.
The staging method traditionally used for
myeloma is the Durie-Salmon system, which
identifies three stages of increasing severity on the basis of four factors: amount of immunoglobulins in the blood or urine, amount of calcium in the blood, amount of hemoglobin in the blood and severity of the bone damage (evaluated with X-rays).
A newer staging system is the System
international staging of multiple myeloma
which, to define the three stages of myeloma, is based on levels of albumin and another protein in the blood, beta-2-microglobulin, as well as on function renal, on the measurement of the number of platelets and on the patient's age.
Additional predictive information of the disease behavior are obtained from the study of specific genetic alterations, using a technique called FISH, which allows to identify any chromosomal alterations.
In some cases, the tumor recurs after treatment: this is then referred to as recurrent (or relapsing) myeloma, which can grow again in the bones or in other parts of the body.
How to cure
Patients with indolent myeloma, in whom the tumor does not actively and rapidly grow and does not cause damage to bones or other organs, generally do not undergo treatment, but only under careful observation.
Different classes of drugs are used to treat patients with symptomatic multiple myeloma, that is, with signs of active disease. In more recent years, proteasome inhibitors (bortezomib and carfilzomib) and thalidomide and its derivatives (lenalidomide, pomalidomide) have been added to classic chemotherapy drugs (melphalan, prednisone, cyclophosphamide, vincristine, doxorubicin). For patients with refractory (which does not respond to standard treatments) or recurrent multiple myeloma, more innovative therapies are also used, specifically monoclonal antibodies (elotuzumab, isatuximab, daratumumab) which stimulate the elimination of cancer cells by the immune system. Combinations of the various drugs are generally used, sometimes given together with dexamethasone, a corticosteroid.
More intensive treatments associated with haematopoietic stem cell transplantation may be used in patients under 70 who do not have heart, lung or liver problems or other contraindications. The transplant serves to restore the hematopoietic system, responsible for the production of blood cells, damaged by high-dose therapies. Hematopoietic stem cells are taken from the patient's own blood or marrow (autologous transplant or autotransplant) or from a compatible donor (allogeneic or allograft transplant) and then infused into the patient after drug treatment.
In the case of autologous transplant the risk of the disease recurring is quite high, while in the case of the allograft this risk decreases. On the other hand, with the latter technique, mortality, due to rejection phenomena, is much higher than that recorded in the case of autotransplantation.
In the treatment of multiple myeloma, radiotherapy and surgery are reserved for special cases, while supportive therapies, such as the use of growth factors, to stimulate the production of red blood cells and white blood cells, and bisphosphonates have an important role. to counteract bone damage.
Treatment options and new drugs
Start of treatment for multiple myeloma
If you are diagnosed with multiple myeloma, your doctor will decide with you which treatment is best for you. The decision is not straightforward and the treatment can be different for each individual.
The decision on whether to begin treatment immediately depends on the results of the bone marrow examination, imaging tests and blood tests, as well as on the fact that at least one of the so-called CRAB criteria is met.
CRAB criteria are generally met if multiple myeloma is already causing symptoms.
If so, your doctor will start treatment immediately.
The most common signs and symptoms of multiple myeloma are:
C: Hypercalcemia
A: Low red blood cell count (anemia)
A: Kidney failure
B: Bone lesions
High-dose chemotherapy and autologous stem cell transplantation
A long period of remission from multiple myeloma can be achieved by using high-dose chemotherapy, followed by an autologous stem cell transplant. The goal of such a therapy is to destroy as many myeloma cells as possible. Since chemotherapy also affects healthy bone marrow cells, the patient will subsequently receive an infusion of healthy cells that will have been taken from his own blood on a previous occasion. This process is called autologous stem cell transplantation.
Da:
https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/guida-ai-tumori/mieloma-multiplo
https://www.multiplemyelomaandyou.com/it/multiple-myeloma/inizio-del-trattamento-per-il-mieloma-multiplo.html
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