Acido folico e vitamina B12, c'è correlazione con il cancro? / Folic acid and vitamin B12, is there a correlation with cancer?

Acido folico e vitamina B12, c'è correlazione con il cancro?Folic acid and vitamin B12, is there a correlation with cancer?


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa



L'assunzione inadeguata di acido folico e vitamina B12 sembra, infatti, giocare un ruolo nello sviluppo del cancro dell'esofago, del colon-retto, del polmone e del seno in donne in post menopausa, specie se in associazione al consumo di alcolici. Il punto con il medico.

Le vitamine del gruppo B sono otto e rappresentano la maggior parte delle vitamine idrosolubili, le quali svolgono numerosi e fondamentali ruoli nel metabolismo cellulare. Negli ultimi anni alcune di esse, in particolare, il folato (B9) e le vitamine B2 (riboflavina), B6 (piridossina) e B12 (cianocobalamina), sono diventate oggetto di interesse come composti il cui deficit o la cui eccedenza possa avere un impatto sui processi di carcinogenesi. «L'assunzione inadeguata di acido folico e vitamina B12 sembra, infatti, giocare un ruolo nello sviluppo del cancro dell'esofago, del colon-retto, del polmone e del seno in donne in post menopausa, specie se in associazione al consumo di alcolici» spiega Jessica Ferrini, medico dello sport di Ancona.

«A conferma di ciò - aggiunge il medico - in uno studio di Yuzhen Qiang, si è scoperto che ogni aumento di 1 μg/die nell'assunzione di B12 è associato ad un aumento pari al 2% del rischio di adenocarcinoma esofageo e, in generale, livelli elevati di B12 (variabili da 350-1.200 pmol/l) sono associati a patologie ematologiche ed epatiche ed in particolare alle neoplasie. Un altro studio del 2016, che ha coinvolto oltre ottanta mila pazienti oncologici, ha dimostrato che elevati livelli plasmatici di cianocobalamina sono correlati alla prognosi: i pazienti con livelli elevati di tale vitamina nel plasma prima della diagnosi avevano una mortalità più elevata, rispetto a quelli con livelli normali, sviluppando tumori più avanzati e aggressivi. Sarebbe il ruolo diretto della B12 sui livelli di folati, sui processi infiammatori (quindi sui processi ossidativi), sulla modulazione della risposta immunitaria, sulla stabilità del DNA e sulla trascrizione genica a fungere da collegamento indiretto allo sviluppo del cancro.

Le posizioni sono tuttavia controverse: i ricercatori della Johns Hopkins University riportano che le donne con cancro al seno tendono ad avere livelli più bassi di vitamina B12 nel siero rispetto alle donne sane e, in una successiva review di tali risultati, si è ipotizzato che la carenza di vitamina B12 possa causare il tumore al seno perché ridurrebbe i folati disponibili per garantire un’adeguata replicazione e riparazione del DNA. Inoltre, secondo le informazioni dell’EMA (European Medicines Agency), la somministrazione di folati e cianocobalamina sarebbe addirittura indispensabile per prevenire e ridurre la tossicità da alcuni chemioterapici e, nei soggetti che devono essere esposti a chemioterapia con pemetrexed, ad oggi viene impiegata la somministrazione di vitamina B12 settimanale ogni 9 settimane. Di contro, altri studi hanno evidenziato l'inefficacia delle vitamine nella prevenzione del cancro». Alla luce di tutti i dubbi risultati, l'istituto Food and Nutrition Board (negli USA) ha stabilito la seguente dose giornaliera raccomandata per gli adulti (RDA) per quanto riguarda le vitamine del gruppo B: 1,3 e 1,1 mg/die di vitamina B2 per gli uomini e le donne, rispettivamente; 1,3 mg/die di vitamina B6; 400 μg/giorno di folato e 2,4 μg/die di vitamina B12. Come si può dedurre, l'assunzione di integratori di queste vitamine è costantemente oggetto di discussione, perché se gli stati carenziali comportano un aumentato rischio oncologico, anche il sovraccarico rappresenta dannoso.

«In conclusione - chiosa Ferrini - le risposte sono molto complesse ed al momento poco chiare, poiché le vitamine del gruppo B influenzano la funzione di un così ampio spettro di funzioni cellulari che non dovrebbe sorprendere la variabilità riscontrata tra i diversi studi. Emblematico il caso della B9 (folato), come illustrato sopra, il quale riesce a fornire protezione dallo sviluppo del cancro, ma peggiorerebbe la prognosi in alcuni pazienti con già documentata diagnosi di neoplasia. Potrebbe, pertanto, essere più utile non solo valutare le quantità di assunzione e le concentrazioni ematiche delle vitamine del gruppo B, ma anche i rispettivi prodotti del loro metabolismo, per valutare in modo più preciso eventuali effetti benefici o dannosi degli stessi».

ENGLISH

Inadequate intake of folic acid and vitamin B12 appears, in fact, to play a role in the development of esophageal, colorectal, lung and breast cancer in post-menopausal women, especially if associated with alcohol consumption. The point with the doctor.


There are eight B vitamins and they represent the majority of water-soluble vitamins, which play numerous and fundamental roles in cellular metabolism. In recent years some of them, in particular, folate (B9) and vitamins B2 (riboflavin), B6 (pyridoxine) and B12 (cyanocobalamin), have become the subject of interest as compounds whose deficit or excess can have a impact on carcinogenesis processes. «The inadequate intake of folic acid and vitamin B12 seems, in fact, to play a role in the development of esophageal, colorectal, lung and breast cancer in post-menopausal women, especially if associated with alcohol consumption » explains Jessica Ferrini, sports doctor from Ancona.


«To confirm this - adds the doctor - in a study by Yuzhen Qiang, it was discovered that every 1 μg/day increase in B12 intake is associated with a 2% increase in the risk of esophageal adenocarcinoma and, in In general, high levels of B12 (ranging from 350-1,200 pmol/l) are associated with hematological and liver diseases and in particular with neoplasms. Another 2016 study, which involved over eighty thousand cancer patients, demonstrated that high plasma levels of cyanocobalamin are related to prognosis: patients with high levels of this vitamin in the plasma before diagnosis had a higher mortality, compared to those with normal levels, developing more advanced and aggressive tumors. It would be the direct role of B12 on folate levels, on inflammatory processes (therefore on oxidative processes), on the modulation of the immune response, on DNA stability and on gene transcription that acts as an indirect link to the development of cancer.


The positions are, however, controversial: researchers from Johns Hopkins University report that women with breast cancer tend to have lower levels of vitamin B12 in the serum compared to healthy women and, in a subsequent review of these results, it was hypothesized that the Vitamin B12 deficiency could cause breast cancer because it would reduce the folate available to ensure adequate DNA replication and repair. Furthermore, according to information from the EMA (European Medicines Agency), the administration of folates and cyanocobalamin would even be essential to prevent and reduce toxicity from some chemotherapy drugs and, in subjects who must be exposed to chemotherapy with pemetrexed, to date the weekly administration of vitamin B12 every 9 weeks. On the other hand, other studies have highlighted the ineffectiveness of vitamins in preventing cancer." In light of all the dubious results, the Food and Nutrition Board (in the USA) established the following recommended daily allowance for adults (RDA) for B vitamins: 1.3 and 1.1 mg/ daily vitamin B2 for men and women, respectively; 1.3 mg/day of vitamin B6; 400 μg/day of folate and 2.4 μg/day of vitamin B12. As can be deduced, the intake of supplements of these vitamins is constantly the subject of discussion, because if deficiency states lead to an increased oncological risk, overloading is also harmful.



«In conclusion - Ferrini comments - the answers are very complex and at the moment unclear, since the B vitamins influence the function of such a wide spectrum of cellular functions that the variability found between the different studies should not be surprising. The case of B9 (folate) is emblematic, as illustrated above, which manages to provide protection from the development of cancer, but would worsen the prognosis in some patients with an already documented diagnosis of neoplasia. It could, therefore, be more useful not only to evaluate the intake quantities and blood concentrations of group B vitamins, but also the respective products of their metabolism, to more precisely evaluate any beneficial or harmful effects of the same".

Da:

https://www.anconatoday.it/benessere/salute/cancro-esofago-vitamina-b-jessica-ferrini.html?fbclid=IwAR0Xpvdshozx7S1-JtDk5rot894MxudmjD4d1A-Zf7rwiCzJUqZ3bo3ajfw_aem_AU2auumYM1_V7mW9CWSe2TYsAHPNoAvuuzh-mhcR9EBTIBP8yYiLvbKK16UtHIowRCr8mvrbYd_yO1iKpqLxB2MN



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