Scoperto (nei bivalvi) un altro tumore trasmissibile / Discovered (in bivalve) another transmissible cancer.
Scoperto (nei bivalvi) un altro tumore trasmissibile / Discovered (in bivalve) another transmissible cancer.
Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Joseph Cotellessa
Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Joseph Cotellessa
La trasmissione naturale di un cancro da un individuo all'altro è
considerata un fenomeno rarissimo che interessa pochissime specie, fra
cui il diavolo della Tasmania. Ma la scoperta che nei molluschi
acquatici bivalvi, come vongole e cozze, è relativamente frequente e può
addirittura passare da una specie all'altra, suggerisce che il fenomeno
è stato sottovalutato.
Vari tipi di cancro direttamente trasmissibili da individuo a individuo –
anche se appartenenti a specie o addirittura generi differenti - sono
stati identificati da un gruppo di ricercatori della Columbia University
e delle Università della British Columbia a Vancouver e di Alcalá, in
Spagna, che ne riferiscono in un articolo pubblicato su "Nature".
Anche se questi nuovi tumori interessano solo alcuni molluschi acquatici – i bivalvi (vongole, cozze ecc.) - la scoperta è di grande interesse perché dimostra che la possibilità di trasmissione naturale diretta dei tumori è stata sottovalutata e che le cellule tumorali hanno una notevole capacità di adattarsi, sopravvivere e propagarsi.
Finora erano note solo quattro forme di tumore trasmissibile in modo naturale: due riguardano il diavolo della Tasmania, una il cane e una le vongole. Negli altri casi in cui si è osservata la trasmissione di tumori in natura, era sempre mediata da un virus.
Stephen P. Goff e colleghi hanno però dimostrato che in quei tumori dei bivalvi non è implicato alcun virus: l'analisi e il confronto del DNA delle cellule tumorali e degli esemplari colpiti ha mostrato che in molti casi le cellule maligne non hanno alcuna somiglianza genetica con i loro ospiti, ma sono molto simili a quelle di altri esemplari della stessa specie.
In alcuni casi, è addirittura risultato che le cellule tumorali erano cloni di una cellula tumorale appartenente a un esemplare di una specie differente.
Dato questi invertebrati filtratori sono immobili, è verosimile che le cellule tumorali possano galleggiare nell'ambiente marino e introdursi nei loro ospiti attraverso il tratto digerente o quello respiratorio.
Più enigmatico è il
Anche se questi nuovi tumori interessano solo alcuni molluschi acquatici – i bivalvi (vongole, cozze ecc.) - la scoperta è di grande interesse perché dimostra che la possibilità di trasmissione naturale diretta dei tumori è stata sottovalutata e che le cellule tumorali hanno una notevole capacità di adattarsi, sopravvivere e propagarsi.
Finora erano note solo quattro forme di tumore trasmissibile in modo naturale: due riguardano il diavolo della Tasmania, una il cane e una le vongole. Negli altri casi in cui si è osservata la trasmissione di tumori in natura, era sempre mediata da un virus.
Stephen P. Goff e colleghi hanno però dimostrato che in quei tumori dei bivalvi non è implicato alcun virus: l'analisi e il confronto del DNA delle cellule tumorali e degli esemplari colpiti ha mostrato che in molti casi le cellule maligne non hanno alcuna somiglianza genetica con i loro ospiti, ma sono molto simili a quelle di altri esemplari della stessa specie.
In alcuni casi, è addirittura risultato che le cellule tumorali erano cloni di una cellula tumorale appartenente a un esemplare di una specie differente.
Dato questi invertebrati filtratori sono immobili, è verosimile che le cellule tumorali possano galleggiare nell'ambiente marino e introdursi nei loro ospiti attraverso il tratto digerente o quello respiratorio.
Più enigmatico è il
modo in cui le cellule tumorali abbandonano gli ospiti malati:
potrebbe trattarsi di un processo passivo, legato a un trauma o a un
atto di predazione, ma non si può escludere che le cellule tumorali
migrino attivamente fuori dal corpo dell'ospite in un modo analogo a
quello in cui si disseminano le metastasi.
La potenziale capacità delle cellule tumorali di trasformarsi in agenti infettivi a vita libera solleva la questione delle implicazioni per la trasmissione del cancro negli esseri umani.
Anche se sono noti casi di trasmissione da persona a persona – e sopravvivenza nel nuovo ospite - di cellule tumorali in seguito a trapianto di organi, gravidanza, trattamenti sperimentali e incidenti chirurgici, si tratta di eventi molto rari e la propagazione del tumore non è mai andata al di là delle due persone direttamente interessate.
Tuttavia, di recente è stato osservato che le cellule neoplastiche di un tipico tumore della tenia possono diffondersi e proliferare in un essere umano gravemente immunocompromesso, una scoperta che suggerisce che la trasmissibilità dei tumori riscontrata da Goff e colleghi nei bivalvi sia la spia di un problema di portata più ampia.
La potenziale capacità delle cellule tumorali di trasformarsi in agenti infettivi a vita libera solleva la questione delle implicazioni per la trasmissione del cancro negli esseri umani.
Anche se sono noti casi di trasmissione da persona a persona – e sopravvivenza nel nuovo ospite - di cellule tumorali in seguito a trapianto di organi, gravidanza, trattamenti sperimentali e incidenti chirurgici, si tratta di eventi molto rari e la propagazione del tumore non è mai andata al di là delle due persone direttamente interessate.
Tuttavia, di recente è stato osservato che le cellule neoplastiche di un tipico tumore della tenia possono diffondersi e proliferare in un essere umano gravemente immunocompromesso, una scoperta che suggerisce che la trasmissibilità dei tumori riscontrata da Goff e colleghi nei bivalvi sia la spia di un problema di portata più ampia.
ENGLISH
The
natural transmission of a cancer from one individual is considered a
very rare phenomenon that affects very few species, including the
Tasmanian Devil. But the discovery that in aquatic bivalve molluscs, such as clams and
mussels, is relatively common and may even change from one species to
another, suggesting that the phenomenon has been underestimated.
Various cancers directly transmissible from person to person - even if they belong to species or even different kinds - they have been identified by a team of researchers at Columbia University and University of British Columbia in Vancouver and Alcalá, Spain, which report in an article published in "Nature".
Although these new tumors affect only some water mollusks - bivalves (clams, mussels etc.) - The discovery is of great interest because it shows that the ability to direct natural transmission of tumors has been underestimated and that cancer cells have a remarkable ability to adapt, survive and propagate.
So far only four were known forms of transmissible cancer naturally: two concern the Tasmanian devil, a dog and a clam. In other cases in which it is observed the transmission of tumors in nature, he was always mediated by a virus.
Stephen P. Goff and colleagues have shown, however, that in those tumors bivalve is no virus involved: analyzing and comparing the DNA of cancer cells and the specimens affected has shown that in many cases the malignant cells have no genetic similarity with their guests, but they are very similar to those of other specimens of the same species.
In some cases, even result is that the cancer cells of a cancer cell clones were belonging to a specimen of a different species.
Given these filter feeding invertebrates are immobile, it is likely that cancer cells can be floating in the marine environment and break into their guests through the digestive tract or the respiratory system.
It is the most enigmaticway in which cancer cells leave the sick guests: it may be a passive process, linked to a trauma or an act of predation, but it is not inconceivable that the cancer cells actively migrate out of the host's body in a similar way to one in which they disseminate metastases.
The potential ability of cancer cells to turn into free-living infectious agents raises the question of implications for the transmission of cancer in humans.
Although they are known cases of person-to-person transmission - and survival in the new host - of tumor cells following transplantation of organs, pregnancy, experimental treatments and surgical accidents, it is very rare events and the propagation of the tumor is never He went beyond the two people directly concerned.
However, recently it has been observed that cancer cells of a typical cancer tapeworm can spread and proliferate in a human being severely immunocompromised, a discovery that suggests that the transmissibility of the tumors detected by Goff and colleagues in bivalve is the indicator of a problem more far-reaching.
Various cancers directly transmissible from person to person - even if they belong to species or even different kinds - they have been identified by a team of researchers at Columbia University and University of British Columbia in Vancouver and Alcalá, Spain, which report in an article published in "Nature".
Although these new tumors affect only some water mollusks - bivalves (clams, mussels etc.) - The discovery is of great interest because it shows that the ability to direct natural transmission of tumors has been underestimated and that cancer cells have a remarkable ability to adapt, survive and propagate.
So far only four were known forms of transmissible cancer naturally: two concern the Tasmanian devil, a dog and a clam. In other cases in which it is observed the transmission of tumors in nature, he was always mediated by a virus.
Stephen P. Goff and colleagues have shown, however, that in those tumors bivalve is no virus involved: analyzing and comparing the DNA of cancer cells and the specimens affected has shown that in many cases the malignant cells have no genetic similarity with their guests, but they are very similar to those of other specimens of the same species.
In some cases, even result is that the cancer cells of a cancer cell clones were belonging to a specimen of a different species.
Given these filter feeding invertebrates are immobile, it is likely that cancer cells can be floating in the marine environment and break into their guests through the digestive tract or the respiratory system.
It is the most enigmaticway in which cancer cells leave the sick guests: it may be a passive process, linked to a trauma or an act of predation, but it is not inconceivable that the cancer cells actively migrate out of the host's body in a similar way to one in which they disseminate metastases.
The potential ability of cancer cells to turn into free-living infectious agents raises the question of implications for the transmission of cancer in humans.
Although they are known cases of person-to-person transmission - and survival in the new host - of tumor cells following transplantation of organs, pregnancy, experimental treatments and surgical accidents, it is very rare events and the propagation of the tumor is never He went beyond the two people directly concerned.
However, recently it has been observed that cancer cells of a typical cancer tapeworm can spread and proliferate in a human being severely immunocompromised, a discovery that suggests that the transmissibility of the tumors detected by Goff and colleagues in bivalve is the indicator of a problem more far-reaching.
Da:http://www.lescienze.it/news/2016/06/24/news/tumori_trasmisibili_bivalvi_cozze_vongole-3137119/
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