Ecolocalizzazione / Echolocation
Ecolocalizzazione / Echolocation
Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa
L'ecolocalizzazione, chiamata anche biosonar, è
un sonar biologico usato da
alcuni mammiferi quali pipistrelli (sebbene non da
tutti), delfini ed altriOdontoceti. Il termine è stato
coniato da Donald Griffin, che fu il primo a
dimostrarne l'esistenza nei pipistrelli. Anche
questo sistema. Gli animali ecolocalizzatori
emettono suoni nell'ambiente e ascoltano
gli echi che rimbalzano da diversi oggetti. Gli echi
sono usati per localizzare, identificare e stimare la
distanza degli oggetti. L'ecolocalizzazione è usata
anche per l'orientamento e la ricerca del cibo o
la caccia in vari ambienti.
Principi base
L'ecolocalizzazione funziona come un sonar,
utilizzando suoni prodotti dagli animali. La stima
della distanza è ottenuta misurando il tempo
trascorso tra l'emissione del suono da parte
dell'animale e il ritorno degli echi dall'ambiente
. Diversamente da alcuni sonar che hanno un raggio
d'azione estremamente limitato, il biosonar agisce
su molteplici ricevitori. Gli animali
ecolocalizzatori presentano due orecchi posizionati
un po' separati. Gli echi di ritorno arrivano agli
orecchi a tempi e intensità differenti, in base alla
posizione dell'oggetto che li ha generati. Queste
differenze sono usate dagli animali per percepire la
direzione. Per mezzo dell'ecolocalizzazione,
pipistrelli ed altri animali sono in grado di
determinare non solo la direzione in cui stanno
andando, ma anche quanto grandi sono altri
animali, di che genere di animale si tratta ed altre
caratteristiche.
Ecolocalizzazione nei pipistrelli
Microchirotteri utilizzano l'ecolocalizzazione per
l'orientamento e la ricerca del cibo, spesso nella
totale oscurità. Essi generalmente fuoriescono dai
loro rifugi all'interno di grotte o soffitte
L'uso dell'ecolocalizzazione gli permette di
occupare una nicchia ecologica in cui spesso sono
presenti molti insetti (che escono di notte quando
vi sono pochi predatori), vi è poca competizione
per il cibo e pochi animali che si nutrono di
pipistrelli.
I microchirotteri producono ultrasuoni per mezzo
della laringe ed emettono il suono dal naso o, più
comunemente, dalla bocca aperta. L'intervallo di
frequenza dei suoni prodotti dai pipistrelli va da
14000 a ben più di 100000 Hz, molto al di là della
capacità dell'orecchio umano, che percepisce suoni
con una frequenza che va da 20 a 20000 Hz.
Alcune specie di pipistrelli ecolocalizzano
utilizzando uno specifico intervallo di frequenza
che si adatta al loro ambiente e alle loro prede.
Questo talvolta viene usato dai ricercatori per
identificare i pipistrelli che volano in una data area
semplicemente registrando i loro gridi con
registratori di ultrasuoni chiamati bat detectors.
Comunque i gridi non sono specie-specifici e
alcuni gridi di pipistrelli diversi si sovrappongono,
così le registrazioni non possono essere utilizzate
per identificare tutti i pipistrelli.
Quando sono alla ricerca del cibo, i chirotteri
producono circa 10-20 suoni al secondo. Durante
la fase di ricerca del cibo, l'emissione del suono è
accoppiata alla respirazione, che è a sua volta
accoppiata al battito delle ali. È stato ipotizzato che
questo accoppiamento consenta all'animale di
conservare energia. Dopo aver localizzato una
potenziale preda - per individuarne la posizione - i
pipistrelli aumentano il numero di impulsi emessi,
fino ad arrivare al terminal buzz (anche 200
segnali al secondo). Durante l'avvicinamento
all'obiettivo, la durata dei suoni decresce
gradualmente, così come la loro energia.
Ecolocalizzazione negli odontoceti
Gli Odontoceti usano il biosonar perché vivono in
un habitat subacqueo che ha favorevoli
caratteristiche acustiche e dove la visibilità è
limitata a causa dell'assorbimento della luce e
dalla torbidità dell'acqua.
Gli Odontoceti emettono un raggio focalizzato
di click ad alta frequenza nella direzione in cui
punta la loro testa. I suoni vengono generati dal
le labbra foniche. Questi suoni sono riflessi da un
denso osso concavo del cranio e da una sacca aerea
alla sua base. Il raggio focalizzato è modulato da
un grande organo grasso chiamato "melone".
Questo agisce come una lente acustica ed è
Molti Odontoceti usano click in serie, o "treno di
click" per l'ecolocalizzazione, mentre
i capodogli (Physeter macrocecephalus) possono
produrre click singoli. I fischi degli Odontoceti
non vengono usati per l'ecolocalizzazione. La
differente velocità del treno di click genera i latrati,
guaiti e ringhi del tursiope(Tursiops truncatus).
Le eco vengono ricevute in prima istanza
dalla mandibola, da cui vengono trasmesse
all'orecchio interno per mezzo di un corpo grasso. I
suoni laterali vengono ricevuti da lobi che
circondano gli orecchi e che hanno una densità
acustica simile a quelle delle ossa. Alcuni
ricercatori pensano che quando i Cetacei si
avvicinano all'oggetto di loro interesse, si
proteggono dagli echi più forti abbassando
l'intensità dei suoni emessi. Si sa che questo
avviene nei pipistrelli, dove viene anche ridotta la
sensibilità dell'udito in prossimità dell'obiettivo.
Ecolocalizzazione umana
Nell'ambito della ricerca per l'orientamento delle
persone non vedenti, è stata sviluppata una tecnica
di ecolocazione basata sul rimbalzo nell'ambiente
circostante di una serie di schiocchi di lingua o
altri suoni ad alta frequenza. Dall'analisi uditiva, la
velocità di ritorno del suono e la distorsione
ricevuta, si riesce a percepire la presenza di un
oggetto, la distanza e la sua consistenza. È una
tecnica studiata già a partire dagli anni '50 che
viene anche indicata col termine visione facciale.
ENGLISH
Echolocation, also called biosonar, is a biological sonar used by some mammals such as bats (albeit not all), dolphins, and others. The term was coined by Donald Griffin, who was the first to demonstrate its existence in bats. Even some birds living in the gutters use this system. Ecolocalizing animals emit sounds in the environment and listen to echoes that bounce from different objects. Echoes are used to locate, identify and estimate the distance of objects. Ecolocalization is also used to guide and search food or snail in various environments.
Basic principles
Echolocation works like a sonar, using sounds from animals. Estimation of distance is obtained by measuring the time elapsed between the sound emitted by the animal and the return of the echoes from the environment. Unlike some sonar that has a very limited range of radios, the biosonar acts on multiple receivers. The echolocalizing animals have two separate ears. Return echoes come to the ears with different times and intensity based on the position of the object that generated them. These differences are used by animals to perceive the direction. By means of eclipsing, bats and other animals are able to determine not only the direction in which they are going, but how large are other animals, what kind of animal they are and other characteristics.
Echolocation in bats
Microcircuits use echolocation for food orientation and search, often in total darkness. They generally get out of their shelters inside caves or attics at sunset and look for insects at night. Using ecolocation allows you to occupy an ecological niche where many insects are often present (coming out at night when there are few predators), there is little competition for food and few animals that feed on bats.
Microtrailers produce ultrasound through the larynx and emit sound from the nose or, more commonly, from the mouth open. The frequency range of bats produced by bats ranges from 14,000 to over 100,000 Hz, far beyond the human ear capability, which perceives sounds at a frequency ranging from 20 to 20000 Hz.
Some species of bushes ecolocalize using a specific frequency range that suits their environment and their prey. This is sometimes used by researchers to identify bats flying into a given area by simply recording their cries with ultrasonic recorders called bat detectors. However the cries are not species-specific and some shouts of different bats overlap, so recordings can not be used to identify all the bats.
When I'm looking for food, the bakeries produce about 10-20 sounds per second. During the food search phase, the sound emission is coupled to the breathing, which is in turn coupled with the beat of the wings. It was hypothesized that this coupling allows the animal to conserve energy. After locating a potential prey to locate the position - the bats increase the number of impulses emitted until they reach the buzz terminal (even 200 signals per second). When approaching the lens, the duration of the sounds decreases gradually, as well as their energy.
Echolocation in the odontocetes
Odontoceti use biosonar because they live in an underwater habitat that has favorable acoustic characteristics and where visibility is limited due to absorption of light and water turbidity.
Odontoceti emit a focal point of high-frequency click in the direction of their head. The sounds are generated by the passage of air from the bones of the nostrils through the lips. These sounds are reflected by a dense concave bone of the skull and an air bag at its base. The focal beam is modulated by a large fat body called "melon". This acts as an acoustic lens and is made up of different density lipids.
Many Odontocets use click-in-series, or "click train" for echolocation, while capothrocytes (Physeter macrocecephalus) may produce single clicks. Odontoceti whistles are not used for echolocation. The different speed of the click train generates tursiops, tursiops (Tursiops truncatus) drenched, turbid and turbid.
The echoes are first received from the jaw, from which they are transmitted to the inner ear by means of a fat body. The lateral sounds are received by lobes surrounding the ears and have a sound density similar to those of the bones. Some researchers think that when the Cetaceans approach the object of their interest, they protect themselves from the strongest echoes by lowering the intensity of the sounds they emit. This is known in bats, where hearing sensitivity is also reduced in the vicinity of the lens.
Human echolocation
In the field of research for the guidance of blind people, a bouncing ecolocation technique was developed in the surrounding environment of a series of tongue or other high frequency sounds. From the auditory analysis, the return speed of the sound and the distortion received, one can perceive the presence of an object, its distance and its consistency. It is a technique that has been studied since the 1950's and is also indicated by the term facial vision.
Human echolocation
In the field of research for the guidance of blind people, a bouncing ecolocation technique was developed in the surrounding environment of a series of tongue or other high frequency sounds. From the auditory analysis, the return speed of the sound and the distortion received, one can perceive the presence of an object, its distance and its consistency. It is a technique that has been studied since the 1950's and is also indicated by the term facial vision.
Da:
https://it.wikipedia.org/wiki/Ecolocalizzazione
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