La chimica della felicità / The chemistry of happiness.
La chimica della felicità / The chemistry of happiness.
Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa
I recenti studi sull’importanza dell’amore, del piacere, del benessere e di tutti gli altri fattori che contribuiscono al senso di felicità, paradossalmente sono emersi studiando i meccanismi coinvolti nel dolore, oppure nelle malattie psichiatriche come il disturbo bipolare o la depressione. Si è visto così quanto siano importanti le componenti biochimiche. I neurobiologi hanno osservato cosa accade nelle strutture cerebrali quando la persona prova delle emozioni , hanno studiato i meccanismi coinvolti nel regolare gli stati d’animo ed hanno potuto così dedurre quali sono i processi che ci portano a provare la felicità o la tristezza. Dagli anni settanta, la ricerca biologica e le tecniche di imaging cerebrale hanno permesso di scoprire cosa si nasconde nel dedalo di strutture profonde del tessuto cerebrale, del tronco encefalico e della corteccia frontale. Alcuni neurotrasmettitori, come la dopamina, la noradrenalina, la serotonina, le endorfine stimolano o azzerano le emozioni, sono capaci di darci piacere, desiderio, motivazione… Un buon livello di dopamina ad esempio sembra promuovere la motivazione personale, l’attività, ma quando è eccessiva può spingere l’individuo a cercare situazioni rischiose, mentre la mancanza di questa sostanza (che è una caratteristica del morbo di Parkinson) porta all’astenia o a disturbi del movimento. La serotonina viene prodotta nei neuroni del tronco encefalico e serve per regolare i nostri stati d’animo. Stimola la passione d’amore, le relazioni sociali, i pensieri positivi, il contatto fisico, agendo come una droga euforizzante. Vi è, ad esempio, una significativa mancanza di serotonina nelle persone affette da depressione o tristi perché lontane da una persona cara. Le endorfine e le encefaline, sono ormoni ben conosciuti dagli sportivi, in quanto producono un effetto euforico, ansiolitico e analgesico. Esse modulano il messaggio di dolore, inibendone la trasmissione al cervello e causano una sensazione di benessere immediato non appena raggiungono le cellule nervose. Le loro fluttuazioni sono alla base delle sensazioni di stress e di ansia. Ma tutte queste molecole non agiscono da sole nelle reti neurali. Esse interagiscono in una cascata di eventi con altre sostanze, elettroliti, aminoacidi, peptidi, ormoni … Negli stati emotivi sono coinvolti tutti questi elementi. Questo mondo nebuloso è ancora ben lungi dall’aver rivelato tutti i suoi componenti misteriosi. I differenti dosaggi di questi elementi sembra alla base delle differenze individuali: per questo ci sono persone più predisposte alla felicità, più ottimiste, più forti nel fronteggiare le sfide della vita, mentre altre sono più tristi e malinconiche ed hanno poca motivazione all’agire. Jaak Panksepp, uno scienziato americano noto soprattutto per aver solleticato la pancia di migliaia di ratti, per studiare le emozioni positive, notò che alcuni ratti apprezzavano il solletico più di altri: questa variabilità tra individui dipendeva dai livelli di dopamina. E’ stato identificato un gene (5HTT) che è coinvolto nel trasporto della serotonina nelle cellule nervose. Tuttavia, a seconda delle dimensioni dei suoi alleli, esso porta più o meno serotonina. In realtà, i soggetti con un gene lungo 5HTT saranno meglio forniti di serotonina e in grado di affrontare situazioni difficili, mentre quelli con un gene breve saranno meno dotati e più vulnerabili alla depressione, o meno propensi verso le relazioni sociali. Più straordinario ancora è il ruolo dell’ossitocina: secreta dalla ghiandola pituitaria, essa vien rilasciata in uomini e donne durante l’orgasmo, ed è coinvolta nei meccanismi che consentono alle madri di allattare. Diversi studi hanno dimostrato che riduce lo stress, mantiene l’amore dei genitori per i figli e potrebbe perfino facilitare le relazioni sociali, oltre che di coppia. Per questo essa viene considerata la molecola dell’amore. Per studiare gli effetti dell’ossitocina sono state usate le arvicole delle pianure del Midwest che sono servite come cavie per la ricerca sulla felicità. Questo piccolo mammifero ha la particolarità di essere monogamo fino alla morte. Tuttavia, i suoi cugini, che vivono in montagna, sono poligami. I ricercatori statunitensi, Lowell Getz e Larry Young, hanno dimostrato che questa condizione non era dovuta a fattori ambientali legati alla sopravvivenza della specie, ma alla presenza di un tasso di ossitocina più abbondante negli animali che vivevano in pianura rispetto a quelli che vivevano in montagna. Manipolando il gene che regola l’ossitocina, gli scienziati sono riusciti a far diventare i soggetti monogami poligami e viceversa. Questo sembra aver provato l’importanza dell’ossitocina nella fedeltà e nell’attaccamento. Da allora, gli studi sull’ossitocina sono aumentati, rivelando le sue proprietà nei rapporti umani, nell’empatia, nella fiducia e nei sentimenti generalmente positivi. In alcuni test condotti da ricercatori dell’Università del New South Wales, in Australia, il campione di soggetti che hanno inalato ossitocina è stato più capace, rispetto al gruppo di controllo, di identificare le parole associate a sentimenti positivi legati ai rapporti sociali o al sesso. Un secondo esperimento nella stessa università ha scoperto che i soggetti esposti a ossitocina conservavano meglio in memoria le immagini di facce sorridenti. Recenti studi hanno infine dimostrato che l’ossitocina potrebbe svolgere un ruolo terapeutico nella fobia sociale o nell’autismo. In commercio si trovano già flaconi di ossitocina spray, che dovrebbero teoricamente essere utili nel ridurre lo stress e nel rinforzare i comportamenti positivi. Un modo, più sicuro, per stimolare la produzione di endorfine è quello di fare sport o attività fisica. Il cibo è invece una fonte di aminoacidi, alcuni dei quali come il triptofano (abbondante nel riso, formaggi, latticini, carne, arachidi, proteine di soia, uova, pesce, legumi) e la tirosina (mandorle, avocado, banane, latticini …) producono serotonina e dopamina. Per non parlare della meditazione, che, secondo Matthieu Ricard, monaco tibetano e genetista molecolare, è uno strumento essenziale per stimolare l’equilibrio emotivo. Per il professor Jean-Didier Vincent, neurobiologo e referente indiscusso della biologia dei sentimenti, la felicità non è facile da raggiungere, in quanto si tratta di un equilibrio più o meno instabile tra piacere e dolore, tra impulsi positivi e negativi, tra il sé e il mondo esterno. Essere felici richiede la partecipazione attiva dell’essere. Insomma, è un lavoro.
ENGLISH
Recent studies of the importance of love, pleasure, well-being and all other factors contributing to the sense of happiness have paradoxically emerged by studying the mechanisms involved in pain, or in psychiatric illnesses such as bipolar disorder or depression. It has been seen how important the biochemical components are. Neurobiologists have observed what happens in brain structures when the person experiences emotions, studied the mechanisms involved in regulating moods, and could thus deduce the processes that lead us to experience happiness or sadness. From the seventies, biological research and brain imaging techniques have made it possible to find out what is hidden in the maze of deep structures of the brain tissue, the trunk of the brain and the frontal cortex. Some neurotransmitters such as dopamine, noradrenaline, serotonin, endorphins stimulate or reset emotions, are able to give us pleasure, desire, motivation ... A good level of dopamine seems to promote personal motivation, activity, but when It is excessive that can prompt the individual to look for risky situations, while the lack of this substance (which is a feature of Parkinson's disease) leads to asthma or disorders of the movement. Serotonin is produced in the brain neurons and serves to regulate our moods. It stimulates a passion for love, social relationships, positive thoughts, physical contact, acting as an euphoric drug. There is, for example, a significant lack of serotonin in people with depression or sadness because they are far from a loved one. Endorphins and enkephalins are hormones well-known to sportsmen, as they produce an euphoric, anxiolytic and analgesic effect. They modulate the message of pain, inhibiting brain transmission and causing a feeling of immediate well-being as soon as they reach nerve cells. Their fluctuations are the basis of feelings of stress and anxiety. But all these molecules do not act alone in the neural networks. They interact in a cascade of events with other substances, electrolytes, amino acids, peptides, hormones ... All emotions are involved in emotional states. This nebulous world is still far from revealing all its mysterious components. Different doses of these elements seem to be the basis for individual differences: for this reason, there are people more prepared for happiness, more optimistic, stronger in facing the challenges of life, while others are more sad and melancholic and have little motivation to act. Jaak Panksepp, an American scientist who is known for having tickled the belly of thousands of rats, to study positive emotions, noticed that some rats appreciated tickling more than others: this variability among individuals depended on dopamine levels. A gene (5HTT) has been identified that is involved in serotonin transport in nerve cells. However, depending on the size of its alleles, it leads to more or less serotonin. In fact, subjects with a long 5HTT gene will be better equipped with serotonin and can handle difficult situations, while those with a short gene will be less endowed and more vulnerable to depression, or less inclined towards social relationships. More remarkable is the role of oxytocin: secreted by the pituitary gland, it is released in men and women during orgasm, and is involved in the mechanisms that allow mothers to breastfeed. Several studies have shown that it reduces stress, maintains parents' love for children, and even facilitates social relationships as well as couples. For this reason, it is considered the molecule of love. To study the effects of oxytocin, the Midwest plain valves have been used, which have been used as guinea pigs for the pursuit of happiness. This little mammal has the peculiarity of being monogamous until death. However, his cousins, who live in the mountains, are polygamous. US researchers, Lowell Getz and Larry Young, have shown that this condition was not due to environmental factors related to the survival of the species, but in the presence of a more abundant oxytocin in the animals living in the plain than those living in the mountains. Manipulating the gene that regulates oxytocin, scientists have been able to make monogamous polygamous subjects and vice versa. This seems to have proved the importance of oxytocin infidelity and attachment. Since then, oxytocin studies have risen, revealing its properties in human relationships, empathy, confidence, and generally positive feelings. In some tests conducted by researchers from the University of New South Wales, Australia.
Da:
http://www.clinicadellatimidezza.it/la-chimica-della-felicita/
Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa
I recenti studi sull’importanza dell’amore, del piacere, del benessere e di tutti gli altri fattori che contribuiscono al senso di felicità, paradossalmente sono emersi studiando i meccanismi coinvolti nel dolore, oppure nelle malattie psichiatriche come il disturbo bipolare o la depressione. Si è visto così quanto siano importanti le componenti biochimiche. I neurobiologi hanno osservato cosa accade nelle strutture cerebrali quando la persona prova delle emozioni , hanno studiato i meccanismi coinvolti nel regolare gli stati d’animo ed hanno potuto così dedurre quali sono i processi che ci portano a provare la felicità o la tristezza. Dagli anni settanta, la ricerca biologica e le tecniche di imaging cerebrale hanno permesso di scoprire cosa si nasconde nel dedalo di strutture profonde del tessuto cerebrale, del tronco encefalico e della corteccia frontale. Alcuni neurotrasmettitori, come la dopamina, la noradrenalina, la serotonina, le endorfine stimolano o azzerano le emozioni, sono capaci di darci piacere, desiderio, motivazione… Un buon livello di dopamina ad esempio sembra promuovere la motivazione personale, l’attività, ma quando è eccessiva può spingere l’individuo a cercare situazioni rischiose, mentre la mancanza di questa sostanza (che è una caratteristica del morbo di Parkinson) porta all’astenia o a disturbi del movimento. La serotonina viene prodotta nei neuroni del tronco encefalico e serve per regolare i nostri stati d’animo. Stimola la passione d’amore, le relazioni sociali, i pensieri positivi, il contatto fisico, agendo come una droga euforizzante. Vi è, ad esempio, una significativa mancanza di serotonina nelle persone affette da depressione o tristi perché lontane da una persona cara. Le endorfine e le encefaline, sono ormoni ben conosciuti dagli sportivi, in quanto producono un effetto euforico, ansiolitico e analgesico. Esse modulano il messaggio di dolore, inibendone la trasmissione al cervello e causano una sensazione di benessere immediato non appena raggiungono le cellule nervose. Le loro fluttuazioni sono alla base delle sensazioni di stress e di ansia. Ma tutte queste molecole non agiscono da sole nelle reti neurali. Esse interagiscono in una cascata di eventi con altre sostanze, elettroliti, aminoacidi, peptidi, ormoni … Negli stati emotivi sono coinvolti tutti questi elementi. Questo mondo nebuloso è ancora ben lungi dall’aver rivelato tutti i suoi componenti misteriosi. I differenti dosaggi di questi elementi sembra alla base delle differenze individuali: per questo ci sono persone più predisposte alla felicità, più ottimiste, più forti nel fronteggiare le sfide della vita, mentre altre sono più tristi e malinconiche ed hanno poca motivazione all’agire. Jaak Panksepp, uno scienziato americano noto soprattutto per aver solleticato la pancia di migliaia di ratti, per studiare le emozioni positive, notò che alcuni ratti apprezzavano il solletico più di altri: questa variabilità tra individui dipendeva dai livelli di dopamina. E’ stato identificato un gene (5HTT) che è coinvolto nel trasporto della serotonina nelle cellule nervose. Tuttavia, a seconda delle dimensioni dei suoi alleli, esso porta più o meno serotonina. In realtà, i soggetti con un gene lungo 5HTT saranno meglio forniti di serotonina e in grado di affrontare situazioni difficili, mentre quelli con un gene breve saranno meno dotati e più vulnerabili alla depressione, o meno propensi verso le relazioni sociali. Più straordinario ancora è il ruolo dell’ossitocina: secreta dalla ghiandola pituitaria, essa vien rilasciata in uomini e donne durante l’orgasmo, ed è coinvolta nei meccanismi che consentono alle madri di allattare. Diversi studi hanno dimostrato che riduce lo stress, mantiene l’amore dei genitori per i figli e potrebbe perfino facilitare le relazioni sociali, oltre che di coppia. Per questo essa viene considerata la molecola dell’amore. Per studiare gli effetti dell’ossitocina sono state usate le arvicole delle pianure del Midwest che sono servite come cavie per la ricerca sulla felicità. Questo piccolo mammifero ha la particolarità di essere monogamo fino alla morte. Tuttavia, i suoi cugini, che vivono in montagna, sono poligami. I ricercatori statunitensi, Lowell Getz e Larry Young, hanno dimostrato che questa condizione non era dovuta a fattori ambientali legati alla sopravvivenza della specie, ma alla presenza di un tasso di ossitocina più abbondante negli animali che vivevano in pianura rispetto a quelli che vivevano in montagna. Manipolando il gene che regola l’ossitocina, gli scienziati sono riusciti a far diventare i soggetti monogami poligami e viceversa. Questo sembra aver provato l’importanza dell’ossitocina nella fedeltà e nell’attaccamento. Da allora, gli studi sull’ossitocina sono aumentati, rivelando le sue proprietà nei rapporti umani, nell’empatia, nella fiducia e nei sentimenti generalmente positivi. In alcuni test condotti da ricercatori dell’Università del New South Wales, in Australia, il campione di soggetti che hanno inalato ossitocina è stato più capace, rispetto al gruppo di controllo, di identificare le parole associate a sentimenti positivi legati ai rapporti sociali o al sesso. Un secondo esperimento nella stessa università ha scoperto che i soggetti esposti a ossitocina conservavano meglio in memoria le immagini di facce sorridenti. Recenti studi hanno infine dimostrato che l’ossitocina potrebbe svolgere un ruolo terapeutico nella fobia sociale o nell’autismo. In commercio si trovano già flaconi di ossitocina spray, che dovrebbero teoricamente essere utili nel ridurre lo stress e nel rinforzare i comportamenti positivi. Un modo, più sicuro, per stimolare la produzione di endorfine è quello di fare sport o attività fisica. Il cibo è invece una fonte di aminoacidi, alcuni dei quali come il triptofano (abbondante nel riso, formaggi, latticini, carne, arachidi, proteine di soia, uova, pesce, legumi) e la tirosina (mandorle, avocado, banane, latticini …) producono serotonina e dopamina. Per non parlare della meditazione, che, secondo Matthieu Ricard, monaco tibetano e genetista molecolare, è uno strumento essenziale per stimolare l’equilibrio emotivo. Per il professor Jean-Didier Vincent, neurobiologo e referente indiscusso della biologia dei sentimenti, la felicità non è facile da raggiungere, in quanto si tratta di un equilibrio più o meno instabile tra piacere e dolore, tra impulsi positivi e negativi, tra il sé e il mondo esterno. Essere felici richiede la partecipazione attiva dell’essere. Insomma, è un lavoro.
ENGLISH
Recent studies of the importance of love, pleasure, well-being and all other factors contributing to the sense of happiness have paradoxically emerged by studying the mechanisms involved in pain, or in psychiatric illnesses such as bipolar disorder or depression. It has been seen how important the biochemical components are. Neurobiologists have observed what happens in brain structures when the person experiences emotions, studied the mechanisms involved in regulating moods, and could thus deduce the processes that lead us to experience happiness or sadness. From the seventies, biological research and brain imaging techniques have made it possible to find out what is hidden in the maze of deep structures of the brain tissue, the trunk of the brain and the frontal cortex. Some neurotransmitters such as dopamine, noradrenaline, serotonin, endorphins stimulate or reset emotions, are able to give us pleasure, desire, motivation ... A good level of dopamine seems to promote personal motivation, activity, but when It is excessive that can prompt the individual to look for risky situations, while the lack of this substance (which is a feature of Parkinson's disease) leads to asthma or disorders of the movement. Serotonin is produced in the brain neurons and serves to regulate our moods. It stimulates a passion for love, social relationships, positive thoughts, physical contact, acting as an euphoric drug. There is, for example, a significant lack of serotonin in people with depression or sadness because they are far from a loved one. Endorphins and enkephalins are hormones well-known to sportsmen, as they produce an euphoric, anxiolytic and analgesic effect. They modulate the message of pain, inhibiting brain transmission and causing a feeling of immediate well-being as soon as they reach nerve cells. Their fluctuations are the basis of feelings of stress and anxiety. But all these molecules do not act alone in the neural networks. They interact in a cascade of events with other substances, electrolytes, amino acids, peptides, hormones ... All emotions are involved in emotional states. This nebulous world is still far from revealing all its mysterious components. Different doses of these elements seem to be the basis for individual differences: for this reason, there are people more prepared for happiness, more optimistic, stronger in facing the challenges of life, while others are more sad and melancholic and have little motivation to act. Jaak Panksepp, an American scientist who is known for having tickled the belly of thousands of rats, to study positive emotions, noticed that some rats appreciated tickling more than others: this variability among individuals depended on dopamine levels. A gene (5HTT) has been identified that is involved in serotonin transport in nerve cells. However, depending on the size of its alleles, it leads to more or less serotonin. In fact, subjects with a long 5HTT gene will be better equipped with serotonin and can handle difficult situations, while those with a short gene will be less endowed and more vulnerable to depression, or less inclined towards social relationships. More remarkable is the role of oxytocin: secreted by the pituitary gland, it is released in men and women during orgasm, and is involved in the mechanisms that allow mothers to breastfeed. Several studies have shown that it reduces stress, maintains parents' love for children, and even facilitates social relationships as well as couples. For this reason, it is considered the molecule of love. To study the effects of oxytocin, the Midwest plain valves have been used, which have been used as guinea pigs for the pursuit of happiness. This little mammal has the peculiarity of being monogamous until death. However, his cousins, who live in the mountains, are polygamous. US researchers, Lowell Getz and Larry Young, have shown that this condition was not due to environmental factors related to the survival of the species, but in the presence of a more abundant oxytocin in the animals living in the plain than those living in the mountains. Manipulating the gene that regulates oxytocin, scientists have been able to make monogamous polygamous subjects and vice versa. This seems to have proved the importance of oxytocin infidelity and attachment. Since then, oxytocin studies have risen, revealing its properties in human relationships, empathy, confidence, and generally positive feelings. In some tests conducted by researchers from the University of New South Wales, Australia.
http://www.clinicadellatimidezza.it/la-chimica-della-felicita/
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