Il mistero dei SAVANT / The mystery of SAVANT

Il mistero dei SAVANT The mystery of SAVANT


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa




Kim Peek ha capacità “paranormali”. Legge un libro in circa un’ora e ne ricorda parola per parola: finora ha memorizzato circa 12.000 libri. Inoltre è in grado di svolgere calcoli complessi con sorprendente rapidità e di scomporre anche numeri altissimi in numeri primi. Ma Kim-puter, come lo chiamano gli amici, non ha mai imparato ad abbottonarsi la camicia o ad allacciarsi le scarpe e, all’età di 57 anni, è ancora accudito dal padre.
Kim Peek è probabilmente il più noto tra i cosiddetti “savant”, individui che, accanto ad alcune capacità sviluppatissime, hanno in genere abilità mentali inferiori alla norma (e infatti in passato venivano definiti “idiot savant”). E’ lui che ha ispirato il personaggio di Raymond Babbit, il protagonista di Rain Man (1988) che valse un Oscar al suo interprete, Dustin Hoffman. Come l’uomo della pioggia, Kim soffre di autismo, una malattia che compromette soprattutto le capacità sociali e che sembra andare a braccetto con il “savantismo”. 

Calendari viventi

Autistici erano anche i gemelli newyorkesi Charles e George, soprannominati i “calendari umani”: erano in grado di dire in quale giorno della settimana cadesse qualsiasi data in un lasso di tempo di ottantamila anni; riuscivano inoltre a ricordare le condizioni meteorologiche di ogni singolo giorno della loro vita. Ma se si chiedeva loro “quanto fa due più due?” restavano zitti, e si guardavano intorno spaesati. E autistico era anche “Blind Tom” Wiggins (1849-1908), un afroamericano cieco e mentalmente ritardato, che suonava però il pianoforte ad altissimi livelli: gli bastava sentire il pezzo una sola volta per riprodurlo alla perfezione; inoltra sapeva improvvisare brani secondo lo “stile” di Beethoven, Bach o Chopin. Il caso ricorda un po’ quello di Leslie Lemke, oggi ultracinquantenne, anch’egli cieco e con gravi menomazioni mentali: all’età di 14 anni, senza aver mai preso una lezione di musica, si avvicinò a un pianoforte e riprodusse un concerto di Tchaikovsky ascoltato in tv la sera prima.

Numeri amabili e giorni blu

Anche il trentenne Daniel Tammet, tra i più noti “savant” viventi, era stato diagnosticato come autistico. Potrebbe essere allora uno dei rari esempi di ottima gestione della malattia, almeno a giudicare dalla disinvoltura con cui risponde alle interviste (una fra tutte, quella al David Letterman Show, rintracciabile su youtube). Certo è che le sue capacità straordinarie sono quelle tipiche dei “savant”: come i gemelli, sa attribuire i giorni della settimana alle date, ed è inoltre in grado di recitare oltre 22.000 decimali del pi greco senza fare errori. In più conosce 10 lingue: oltre alla madrelingua inglese, ha imparato in una settimana l’islandese, considerata una delle lingue più difficili del mondo, oltre che – sempre in tempi record – il finlandese, il francese, il tedesco, il lituano, l’esperanto, lo spagnolo, il rumeno e il gallese. Tammet, a differenza degli altri “savant”, che non sanno spiegare come riescono a ottenere certi risultati, ha provato a raccontare che cosa avviene nella sua testa. “I numeri sono immagini mentali dotati di forme e colori, che mi danno particolari sensazioni” racconta nel libro Born on blue day, Nato in un giorno blu. “Per esempio il 333 è amabile, il 289 è orrendo”. Le sue facoltà mnemoniche e matematiche sembrano quindi condizionate dalla capacità di associare colori ed emozioni a informazioni “fredde” come i numeri. “Come la Monna Lisa e una sinfonia di Mozart, anche il pi greco ha una sua ragione per essere amato” scrive ancora.
Le straordinarie capacità di Tammet sembrano quindi legate a un fenomeno di sinestesia, una rara condizione che comporta la contaminazione dei sensi. Ma nella maggior parte dei casi il savantismo resta inspiegabile. Tanto che, dal momento che nella maggior parte dei casi si associa a un grave ritardo mentale, in passato si pensava che fosse un “dono di Dio”, un potere soprannaturale conferito a persone nate sfortunate.

Il cervello compensa

Oggi le indagini di neuroimaging permettono di fare altre ipotesi. A Kim Peek manca il “corpo calloso”, la regione che pemette ai due emisferi cerebrali di comunicare tra loro: è grazie ai due emisferi indipendenti che riesce a leggere due pagine in contemporanea, un occhio per ciascuna. In generale, alcuni studiosi ritengono che il cervello, se nasce con una menomazione, tende a sviluppare altre capacità. In molti savant si è riscontrato un danno all’emisfero sinistro, la parte legata al ragionamento logico e al linguaggio: questa anomalia potrebbe essere compensata da un potenziamento dell’emisfero destro, più creativo, musicale e dotato dicapacità “spaziali”. Secondo un’altra teoria sarebbe un eccesso di testosterone in circolo durante la vita fetale a limitare lo sviluppo dell’emisfero sinistro, favorendo la migrazione di cellule in quello destro: il che spiegherebbe perché il savantismo (come l’autismo) è 6 volte più frequente nei maschi che nelle femmine. In generale i savant hanno aperto la strada agli studi sulla plasticità cerebrale: c’è chi teorizza che c’è un piccolo savant in ognuno di noi, pronto ad emergere se un’area cerebrale viene compromessa da un incidente o da un ictus.

Un altro modo di apprendere


Ma queste spiegazioni non appaiono soddisfacenti. Anche perché la domanda fondamentale resta una: come possono queste persone sapere cose che non hanno mai imparato? Oppure: come le hanno apprese? Un punto di partenza per tentare una spiegazione è che in almeno la metà dei casi i savant soffrono di autismo. Secondo le ultime ipotesi, alla base di questa condizione ci sarebbe una carenza di neuroni specchio, speciali cellule del cervello che permettono l’apprendimento per imitazione.  Chi soffre di autismo non è in grado di “rispecchiarsi” negli altri, non possiede cioè la naturale predisposizione a imitare e a immedesimarsi negli altri. E’ quindi costretto, per stare al mondo, a sviluppare strategie di apprendimento alternative. Non è un caso che le “isole” di intelligenza superiore sembrano concentrarsi in alcuni settori, come la memoria (qualche esempio: c’è chi ricorda l’esatta configurazione dell’intera rete di bus di una città; i testi completi di migliaia di canzoni o intere pagine di elenchi telefonici; gli esatti itinerari percorsi nel corso dei diversi viaggi effettuati, comprese le svolte a destra e a sinistra), ma anche la musica, i calcoli o il “senso del tempo” (alcuni sono orologi viventi: sanno dire in qualsiasi momento l’ora esatta al minuto secondo), tutte capacità che possono essere apprese e potenziate senza dover intaragire con nessuno.

Sindrome da geni

Questo discorso varrebbe soprattutto per la sindrome di Asperger,  la forma di autismo in cui vengono compromesse le relazioni sociali ma non le capacità percettive e cognitive. E’ quella di cui soffre Daniel Tammet, ma anche di cui avrebbero sofferto alcuni tra i più grandi geni di tutti i tempi, quali Albert Einstein o Isaac Newton. Gli “Asperger” sono attratti dal ragionamento astratto, come quello matematico, e da tutte le attività che mirano a “ordinare” le cose, come le classificazioni, che hanno su di loro un effetto rassicurante. Al contrario sono disorientati dall’interazione con gli altri esseri umani, i cui messaggi, basati spesso su doppi sensi,  giri di parole, espressioni e gesti, risultano loro per lo più incomprensibili. Un esempio: chi soffre di Asperger può osservare un sorriso e non capirne il significato: magari arriva “cognitivamente” a sapere che  una contrazione delle rime labiali verso l’alto può corrispondere a una stato d’animo positivo, ma non sarà mai in grado di distinguere un sorriso di gioia,  di comprensione, di malizia o di scherno. E’ facile intuire che, con un mondo mentale così diverso, il cervello seguirà un percorso del tutto imprevedibile. Al punto da sviluppare capacità che a noi “normali” possono apparire “paranormali”.

IL COLPO DI GENIO

Geni si nasce o si diventa? Wolfang Amedeus Mozart e Leonardo da Vinci sono nati “menti superiori” o lo sono diventati nel corso della loro esistenza? Immanuel Kant affermò che il genio è una qualità che non può essere insegnata o trasmessa ma è misteriosamente concessa dalla natura a certe persone e muore con loro. Questa teoria è oggi poco condivisa da chi studia i percorsi che permettono ad alcuni individui di acquisire capacità eccezionali. “A differenza di quanto comunemente creduto, il genio non è un dono speciale elargito magicamente a pochissimi fortunati” sostiene Michael Howe, psicologo della Exeter University, in Gran Bretagna. “I geni arrivano a realizzare le opere o a effettuare le scoperte per cui sono universalmente apprezzati in due fasi piuttosto lunghe, e che in parte si sovrappongano: la prima in cui acquisiscono capacità particolari che dovranno utilizzare, la seconda in cui esprimono la creatività che li porterà alla scoperta o al capolavoro”. L’analisi delle biografie delle persone eccellenti ha permesso a Howe di individuare una serie di caratteristiche comuni: un grande interesse per il proprio lavoro, un impegno costante, un forte senso di indipendenza, una concentrazione feroce, la tolleranza alle frustrazioni e la capacità di sopportare uno sforzo mentale prolungato. Nessuna magia, ma tanta perseveranza. La pratica assidua nell’uso del cervello sembra la chiave: l’organo si allena, tanto da dare l’impressione di un talento naturale e innato.
Anche il colpo di genio è ben diverso da come appare. Il momento intenso e spettacolare dell’ “Eureka!”, che rompe con il passato generando soluzioni nuove, segue sempre a una lunga fase di ricerca e approfondimento che può durare anni o decenni. L’evento scatenante può essere una casualità esterna che stimola l’intuito: la mela di Newton, il bagno in acqua di Archimede, la muffa di Penicilliumsulle colture batteriche di Fleming. All’improvviso tutti i pezzi del puzzle si ricompongono rapidamente e la soluzione appare immediatamente di fronte agli occhi. E’ un fenomeno chiamato anche “serendipità”: un fatto imprevedibile che conduce a una scoperta o un’intuizione sensazionale. Ma che non capita a tutti. “Il caso favorisce le menti preparate” diceva Louis Pasteur. L’evento fortuito da solo, senza un impegno costante e una conoscenza approfondita della materia, non porta a nulla.

ENGLISH

Kim Peek has "paranormal" capabilities. He reads a book in about an hour and remembers word for word: so far has stored about 12,000 books. It is also able to perform complex calculations with surprising speed and to break even high numbers into prime numbers. But Kim-puter, as his friends call him, has never learned to knit his shirt or tie his shoes, and at 57, he is still worried by his father.
Kim Peek is probably the most well-known among so-called "savants", individuals who, in addition to some of the most advanced skills, generally have mental abilities inferior to the standard (and in fact were in the past called "idiot savant"). He inspired the character of Raymond Babbit, the protagonist of Rain Man (1988) who won an Oscar at his interpreter, Dustin Hoffman. Like the rain man, Kim suffers from autism, a disease that primarily affects social skills and which seems to go hand in hand with "savantism."

Living calendars

Autistic were also New York's twins, Charles and George, nicknamed "human calendars": they were able to say on what day of the week they dropped any date over a period of eight hundred years; They could also remember the meteorological conditions of each single day of their life. But if they asked them "how much do two or two?" They remained silent, and they looked around scared. And autistic was also "Blind Tom" Wiggins (1849-1908), a blind and mentally retarded African American who played the piano at very high levels; it was enough to hear the piece once only to reproduce it perfectly; Forward, he could improvise songs according to Beethoven, Bach, or Chopin's style. The case remembers a bit of Leslie Lemke's, nowadays fifty-year-old, also blind and with serious mental illnesses: at the age of 14, without ever taking a music lesson, he approached a piano and played a concert of Tchaikovsky listened to TV the night before.

Loving numbers and blue days

Even thirty-year-old Daniel Tammet, one of the most well-known living savant, had been diagnosed as autistic. It might be one of the rare examples of good management of the disease, at least judging by the ease with which it responds to interviews (one of them, the one at the David Letterman Show, which can be traced on youtube). Certainly, his extraordinary skills are typical of the savant: like the twins, he knows how to attribute the days of the week to the dates, and he is also able to play over 22,000 decimals of the Greek without making any mistakes. In addition to English, he learned in one week Iceland, considered one of the most difficult languages ​​in the world, as well as - always in record time - Finnish, French, German, Lithuanian, 'Esperanto, Spanish, Romanian and Welsh. Tammet, unlike the other "savant", who can not explain how they can get some results, has tried to tell what's going on in his head. "The numbers are mental images with shapes and colors, which give me some sensations," says the book Born on blue day, Born on a Blue Day. "For example, 333 is amiable, 289 is horrible." His mnemonic and mathematical faculties therefore seem to be conditioned by the ability to associate colors and emotions with "cold" information such as numbers. "Like Monna Lisa and Mozart's Symphony, even the Greeks have a reason to be loved", he writes.
The extraordinary capabilities of Tammet seem to be related to a phenomenon of synesthesia, a rare condition that involves contamination of the senses. But in most cases, savantism remains inexplicable. So much so that, since in most cases it is associated with a serious mental retardation, it was thought in the past that it was a "gift of God", a supernatural power conferred on unlucky births.

The brain compensates

Today, neuroimaging surveys allow you to make other hypotheses. Kim Peek misses the "body callous", the region that pinned the two brain hemispheres to communicate with each other: it is thanks to the two independent hemispheres that manages to read two pages simultaneously, one eye for each. In general, some scholars believe that the brain, if it is born with a disadvantage, tends to develop other abilities. In many savants there was a damage to the left hemisphere, the part related to logical reasoning and language: this anomaly could be compensated by a better, more creative, musical hemisphere and "spatial" capability. According to another theory, excess testosterone would be circulating during fetal life to limit the development of the left hemisphere, favoring the migration of cells into the right one, which would explain why cognition (like autism) is 6 times more Frequent in males than in females. Generally savants have paved the way for brain plasticity studies: there are those who theorize that there is a small savant in each of us, ready to emerge if a brain area is compromised by an accident or a stroke.

Another way to learn

But these explanations are not satisfactory. Also because the fundamental question remains one: how can these people know things they have never learned? Or how did they learn? A starting point to try an explanation is that in at least half of the cases the savants suffer from autism. According to the latest hypothesis, at the base of this condition there would be a shortage of mirror neurons, special brain cells that allow imitation learning. Autistic sufferers can not "mirror" in others; they do not have the natural predisposition to imitate and identify themselves in others. It is therefore forced, to stay in the world, to develop alternative learning strategies. It is no coincidence that top-level "islands" seem to focus on certain areas, such as memory (some examples: there are those who remember the exact configuration of a city's entire bus network, the complete texts of thousands of Songs or entire pages of telephone directories, the exact itineraries that were made during the various trips, including left and right turns), but also music, calculations or "sense of time" (some are living watches: they know Anytime the exact hour at the second minute), all the capabilities that can be learned and enhanced without having to intersect with anyone.

Genius syndrome

This talk would be especially for Asperger's syndrome, the form of autism in which social relationships are compromised but not perceptual and cognitive abilities. This is what Daniel Tammet suffers, but also some of the greatest genes of all time, such as Albert Einstein or Isaac Newton, would suffer. "Aspergers" are attracted to abstract reasoning, such as mathematics, and all the activities that aim to "order" things, such as classifications, that have a reassuring effect on them. On the contrary, they are disoriented by the interaction with other human beings, whose messages, often based on double senses, spins of words, expressions, and gestures, are mostly incomprehensible to them. An example: Asperger's sufferers can observe a smile and do not understand the meaning of it: perhaps it comes "cognitively" to know that a contraction of the labial ups can be a positive state of mind, but it will never be able to To distinguish a smile of joy, of understanding, of malice or of mockery. It is easy to guess that with a different mental world, the brain will follow a completely unpredictable path. To the point of developing capabilities that "normal" to us may appear "paranormal".

THE GENIUS's BRILLANT IDEA

Are genes born or become? Wolfang Amedeus Mozart and Leonardo da Vinci were born "upper minds" or have they become in the course of their existence? Immanuel Kant stated that genius is a quality that can not be taught or transmitted but is mysteriously granted by nature to certain people and dies with them. This theory is scarcely shared by those who study the pathways that allow some individuals to acquire exceptional abilities. "Unlike what is commonly believed, genius is not a specially gifted magically gifted to very few lucky ones," says Michael Howe, a psychologist at Exeter University in Great Britain. "The genes come to realize the works or to make the discoveries for which they are universally appreciated in two rather long phases, and that in part overlap: the first in which they acquire special abilities they will have to use, the second in which they express the creativity that Will lead to discovery or masterpiece. " The analysis of the biographies of excellent people has allowed Howe to identify a number of common features: a great interest in his work, constant commitment, strong sense of independence, fierce concentration, frustration tolerance and ability to endure a prolonged mental effort. No magic, but so much perseverance. The assiduous practice of using the brain seems to be the key: the body is trained to give the impression of a natural and innate talent.
Even the stroke of genius is quite different from what it looks like. The intense and spectacular moment of "Eureka!", Which breaks with the past by generating new solutions, always follows a long research and deepening phase that can take years or decades. The triggering event can be an external casualty that stimulates the intuition: Newton's apple, Archimede's water bath, Penicilliumsulle's mold of Fleming's bacterial crops. Suddenly, all pieces of the puzzle are quickly assembled and the solution immediately appears in front of the eyes. It is also a phenomenon called "serendipity": an unforeseeable fact that leads to a sensational discovery or intuition. But that does not happen to everyone. "The case favors prepared minds," said Louis Pasteur. The fortuitous event alone, without constant commitment and thorough knowledge of matter, does not lead to anything.

Da:
https://martaerba.wordpress.com/2009/07/10/il-mistero-dei-savant/

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