Ecco come l'ipotalamo controlla l'invecchiamento / Here's how the hypothalamus controls aging
Ecco come l'ipotalamo controlla l'invecchiamento / Here's how the hypothalamus controls aging
Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa
L'ipotalamo (in giallo) / The hypothalamus (in yellow)
Le cellule staminali dell'ipotalamo rilasciano minuscoli frammenti di RNA che riescono a influire sulla fisiologia di tutto l'organismo. L'eliminazione di queste sostanze o delle staminali che le producono accelera l'invecchiamento, mentre il trapianto di nuove staminali o l'iniezione di quei microRNA lo rallenta. La scoperta potrebbe portare a nuove strategie anti invecchiamento
La perdita o il trapianto di cellule staminali ipotalamiche può accelerare o rallentare l'invecchiamento dell'intero organismo. A scoprirlo è un gruppo di ricercatori dell'Albert Einstein College of Medicine a New York che su "Nature" illustra il risultato ottenuto nei topi, riuscendo anche a scoprire almeno in parte i meccanismi che mediano questi effetti.
La scoperta potrebbe portare a nuove strategie per arginare la progressione delle malattie legate all'età e prolungare la durata della vita.
La scoperta potrebbe portare a nuove strategie per arginare la progressione delle malattie legate all'età e prolungare la durata della vita.
L'ipotalamo è noto per partecipare a numerosi importanti processi fisiologici, fra cui la crescita, lo sviluppo, la riproduzione e il metabolismo. Nel corso di precedenti studi sull'invecchiamento, anch'essi condotti sui topi, i ricercatori avevano scoperto che il numero delle cellule staminali ipotalamiche comincia a diminuire quando gli animali raggiungono i 10 mesi circa, parecchio tempo dopo che inizino a manifestarsi i normali segni di invecchiamento. Quando questo diventa evidente, a due anni circa, la grande maggioranza di queste staminali è scomparsa.
Nella nuova ricerca, Dongsheng Cai e colleghi hanno voluto stabilire se i due fenomeni - perdita di staminali ippocampali e invecchiamento - fossero solo correlati o se vi fosse invece una relazione causale. Hanno quindi disattivato le cellule staminali ipotalamiche in topi di mezza età, riscontrando che gli animali così trattati invecchiavano più rapidamente degli animali di controllo e morivano prima.
Come controprova, hanno iniettato nel cervello di topi di mezza età delle dosi di cellule staminali ipotalamiche, osservando poi un rallentamento, o addirittura un'inversione, dei fenomeni di senescenza.
Studiando infine i meccanismi d'azione di queste staminali, Cai e colleghi
hanno scoperto che appaiono esercitare i loro effetti anti-invecchiamento rilasciando molecole chiamate microRNAs (miRNA).
Queste piccole molecole non sono coinvolte nella sintesi proteica ma hanno ruoli chiave nella regolazione dell'espressione dei geni. Più precisamente, le staminali ipotalamiche rilasciano nel liquido cerebrospinale piccole particelle chiamate esosomi, al cui interno è presente il microRNA. Iniettando nei topi anche solo gli esosomi, i ricercatori hanno ottenuto gli stessi effeti prodotti con le staminali.
Gli ulteriori passaggi con cui questi microRNA influiscono sulla fisiologia di tutto l'organismo vanno ancora chiariti, ma i ricercatori stanno già cercando di identificare le popolazioni di microRNA - e forse di altri fattori secreti da queste staminali - specificamente responsabili di questi effetti anti invecchiamento.
ENGLISH
Stem cells of the hypothalamus release tiny fragments of RNA that can affect the physiology of the whole organism. Eliminating these substances or stem cells that produce them accelerates aging, while stem cell transplantation or the injection of those microRNA slows down. Discovery could lead to new anti-aging strategies
The loss or transplantation of hypothalamic stem cells can accelerate or slow the aging of the entire body. To find out is a group of researchers at the Albert Einstein College of Medicine in New York that "Nature" illustrates the result obtained in the mice, also finding at least some of the mechanisms that mediate these effects.
Discovery could lead to new strategies to stem the progression of age-related diseases and prolong life expectancy.
The hypothalamus is known to participate in many important physiological processes, including growth, development, reproduction, and metabolism. In previous studies on aging, also conducted on mice, the researchers found that the number of hypothalamic stem cells begins to decline when animals reach about 10 months long after the normal signs of aging. When this becomes apparent, at about two years, the vast majority of these stem cells have disappeared.
In the new research, Dongsheng Cai and colleagues wanted to determine whether the two phenomena - loss of hippocampal stem and aging - were only related or whether there was a causal relationship. They then deactivated hypothalamic stem cells in middle-aged mice, finding that the animals treated soared older than control animals and died earlier.
As opposed to it, injected into the brain of middle-aged mice of hypothalamic stem cell doses, observing a slowdown, or even a reversal, of senescence phenomena.
Finally, studying the mechanisms of action of these stem cells, Cai and colleagues
Have found that they appear to exert their anti-aging effects by releasing molecules called microRNAs (miRNAs).
These small molecules are not involved in protein synthesis but have key roles in regulating gene expression. More specifically, hypothalamic stem releases small particles of cerebrospinal fluid called exosomes, within which microRNA is present. Injecting only mice in the mice, the researchers also got the same effects as stem cells.
The further steps with which these microRNAs affect the physiology of the whole organism are still clarified, but researchers are already trying to identify microRNA populations - and perhaps other secretory factors from these stem cells - specifically responsible for these anti aging effects.
Da:
http://www.lescienze.it/news/2017/07/27/news/staminali_ipotalamo_invecchiamento_microrna-3615529/?ref=nl-Le-Scienze_28-07-2017
Commenti
Posta un commento