Ecco perché i terremoti nell’Appennino durano così a lungo / That's because earthquakes in the Apennines last so long
Ecco perché i terremoti nell’Appennino durano così a lungo / That's because earthquakes in the Apennines last so long
Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa
Le sequenze sismiche in aree estensionali, come l’Appennino, mediamente hanno una magnitudo più bassa, ma durano di più rispetto a quelle in ambienti compressivi. A dimostrarlo, uno studio pubblicato su Scientific Reports
Quanto durerà il terremoto? È una delle domande a cui i ricercatori spesso si trovano a dover far fronte all’inizio di ogni sequenza sismica. Una nuova analisi di repliche (aftershock) dei terremoti ha permesso di dimostrare che gli ambienti estensionali hanno periodi più lunghi e numero di repliche maggiori rispetto agli ambienti compressivi. Lo studio, Longer aftershocks duration in extensional tectonic settings, condotto da un team di ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia(Ingv), dell’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irea), e Sapienza Università di Roma, è stato pubblicato su Scientific Reports.
“La ricerca”, spiega Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv e professore della Sapienza Università di Roma, “dimostra che nelle zone dove la terra si dilata le sequenze sismiche, nonostante abbiano magnitudo mediamente più basse rispetto agli ambienti compressivi, durano più a lungo, poiché il volume crostale si muove a favore della forza di gravità. Le sequenze quindi terminano solamente quando il volume collassato trova un suo nuovo equilibrio gravitazionale”.
Viceversa, negli ambienti compressivi, il volume si deve muovere contro la forza di gravità e quindi l’energia in grado di continuare a sollevare il tetto delle faglie si esaurisce più rapidamente.
“Da un’analisi comparativa di dieci sequenze sismiche”, afferma Pietro Tizzani, ricercatore Irea- Cnr, “di cui cinque inserite in un contesto tettonico estensionale e cinque in uno compressivo, è stato possibile dimostrare che, a prescindere dalla magnitudo dell’evento sismico considerato, i terremoti estensionali durano di più rispetto a quelli che si sviluppano in un ambiente compressivo”.
Lo studio spiega perché i terremoti dell’Appennino, che sono in buona parte di tipo estensionale, sono seguiti da un corteo di repliche così imponente e persistente nel tempo. Ad esempio, sono passati 15 mesi dall’inizio della sequenza sismica di Amatrice-Norcia e vi sono state circa 80.000 repliche. Questa chiave di lettura della sismicità può avere significative applicazioni nella gestione dell’emergenza post-evento, poiché in funzione del tipo di ambiente tettonico si può avere già una stima approssimativa della durata degli aftershock. Inoltre, conferma che l’energia accumulata nei secoli che precedono la rottura cosismica è diversa a seconda dell’ambiente tettonico, cioè principalmente gravitazionale per quelli estensionali ed elastica per quelli compressivi.
“La comprensione dei diversi meccanismi e relative fenomenologie associate ai vari ambienti geodinamici”, conclude Doglioni, “può portare a una più approfondita e utile classificazione dei terremoti, passo indispensabile per arrivare a comprenderne natura ed evoluzione temporale”.
ENGLISH
Seismic sequences in extensional areas, such as the Apennines, on average have a lower magnitude, but last longer than in compressive environments. To demonstrate this, a study published in Scientific Reports
How long will the earthquake last? It is one of the questions that researchers often find themselves facing at the beginning of each seismic sequence. A new analysis of earthquake replication (aftershock) has shown that extensional environments have longer periods and a greater number of replicates than compressive environments. The study, Longer aftershocks duration in extensional tectonic settings, conducted by a team of researchers from the National Institute of Geophysics and Volcanology (Ingv), Institute for Electromagnetic Surveying of the National Research Council (Cnr-Irea), and Sapienza University of Rome, has been published on Scientific Reports.
"The research", explains Carlo Doglioni, president of Ingv and professor of Sapienza University of Rome, "shows that in areas where the earth expands seismic sequences, although they have magnitudes on average lower than compressive environments, they last longer , because the crustal volume moves in favor of gravity. The sequences then terminate only when the collapsed volume finds its new gravitational balance ".
Conversely, in compressive environments, the volume must move against gravity and therefore the energy able to continue raising the roof of the faults is exhausted more quickly.
"From a comparative analysis of ten seismic sequences", says Pietro Tizzani, researcher Irea-Cnr, "of which five included in a tectonic context and five in a compressive context, it was possible to demonstrate that, regardless of the magnitude of the event considered seismic, extensional earthquakes last longer than those that develop in a compressive environment ".
The study explains why the earthquakes in the Apennines, which are mostly of an extensional type, are followed by a procession of replicas so impressive and persistent over time. For example, 15 months have passed since the beginning of the seismic sequence of Amatrice-Norcia and there were about 80,000 replicas. This interpretation of seismicity can have significant applications in the management of the post-event emergency, since according to the type of tectonic environment, an approximate estimate of the duration of aftershock can already be obtained. Moreover, it confirms that the energy accumulated in the centuries preceding the cosismic break is different depending on the tectonic environment, that is mainly gravitational for the extensional and elastic ones for the compressive ones.
"Understanding the different mechanisms and related phenomena associated with the various geodynamic environments", concludes Doglioni, "can lead to a more in-depth and useful classification of earthquakes, an essential step to understand the nature and evolution of time".
Da:
https://www.galileonet.it/2017/12/ecco-perche-i-terremoti-nellappennino-durano-cosi-a-lungo/
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