I 9 tipi di intelligenza: in quale vi rispecchiate?. DI MEMORIA NON CE N’È UNA SOLA. / The 9 types of intelligence: in which you reflect ?. OF MEMORY THERE AREN'T ONLY ONE.

I 9 tipi di intelligenza: in quale vi rispecchiate?. 

DI MEMORIA NON CE N’È UNA SOLA. / The 9 types of intelligence: in which you reflect ?.

OF MEMORY THERE AREN'T ONLY ONE.


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa



Sei Intelligente? La risposta giusta è Come, non Quanto. Esistono, infatti, ben nove forme di Intelligenza, particolarmente differenti tra loro, ognuna delle quali riporta all’attivazione di zone cerebrali specifiche. Ciascuno di noi ha competenze e abilità che nascono da una connessione e fusione di queste eterogenee – e spesso discordanti -Intelligenze.

Non esiste un unico modello di Intelligenza umana, e forse questo non tutti lo sanno.
Perché ci si riferisce alle capacità cerebrali fondamentalmente dal punto di vista quantitativo. E, quindi, tutti a misurare il proprio Quoziente Intellettivo.Fin dalla fine del XIX secolo, quando Francis Galton, cugino del più noto Charles Darwin, iniziò a studiare come si poteva calcolare l’Intelligenza umana. Fattori ereditari e fattori ambientali – crescere in mezzo a stimoli sempre nuovi per aumentare la curiosità e l’approccio intellettivo – si uniscono nel precisare quel numero di Q.I. di cui tanti, tutti si preoccupano.
Eppure, se ci ponessimo in un’altra prospettiva: quella qualitativa?
Ecco, la scienza – o meglio la Neuroscienza – ha individuato diversi tipologie di Intelligenza, forme differenti proprio qualitativamente, che naturalmente risultano spesso associate tra di loro. Correlate o addirittura fuse.
Oggi gli studi psicologici sono propensi a ripetere che non esiste una forma omologabile per tutti di intelligenza, dal momento che esistono due Emisferi Cerebrali distinti, che guidano il comportamento umano in modi perfino opposti tra loro.
Si può senz’altro dire, in ogni caso, che l’intelligenza è il risultato di abilità cognitive – come la logica, il ragionamento e la memoria – associate ad altre caratteristiche della personalità, principalmente dettate dalle emozioni. Tale associazione permette distinti livelli di concentrazione, soglia dell’attenzione, forza e sicurezza, modulazione dell’ansia.
Il famoso Test del Q.I. è oggi sempre meno utilizzato e, anche in ambito scolastico, non si ritiene più che avere un punteggio alto garantisca poi maggior successo nel lavoro. Il primo studioso a sostenerlo è stato Howard Gardner, psicologo e docente statunitense della Harward University, il più convinto dei teorici dell’Intelligenza Fattorialista o Intelligenza Multipla. E la Teoria dell’Intelligenza Multipla differenzia in nove tipologie distinte le nostre capacità.
Ogni forma di Intelligenza, naturalmente, è localizzata in una diversa parte del cervello umano:
  1. La prima Intelligenza classificata è quella Linguistica-Verbale, che consente una particolare abilità nell’utilizzare il linguaggio con un vocabolario ricco, completo, esteso e al tempo stesso il più chiaro possibile. Chi ne è dotato ha più capacità di altri a risultare efficace nella comunicazione, ma anche più esperto nell’insegnamento e uso della sintassi. Avvocati, oratori, linguisti, poeti e scrittori ne trovano un assicurato vantaggio. A livello cerebrale ne sono coinvolti entrambi gli Emisferi, quello sinistro più razionale, e quello destro più creativo.
  2. Segue l’Intelligenza Logico-Matematica, che, invece, è propria dell’Emisfero Cerebrale sinistro. Un elevato sviluppo del pensiero logico e deduttivo permette di ricordare con maggior facilità simboli, formule, mappe mentali, schemi e catene logiche di elementi. Ne sono avvantaggiati solitamente gli scienziati, ma anche chi si occupa di tecnologia e di ingegneria.
  3. Il senso dell’orientamento e anche la memoria – considerata come forma di orientamento nel tempo, anziché nello spazio – derivano in particolar modo dall’Intelligenza Spaziale. Nonostante sia indispensabile la logica e perfino la razionalità, dettate dall’Emisfero Cerebrale sinistro, è soprattutto l’Emisfero destro ad esserne interessato. Questa forma di intelligenza, infatti, implica un’alta capacità di memorizzazione visiva, di attenzione ai particolari figurativi e comporta indubbiamente un elevato livello di Creatività. Ne godono particolarmente gli artisti, pittori e scultori soprattutto, ma anche gli architetti e indubbiamente gli esploratori.
  4. L’Intelligenza Corporeo-Cinestesica è guidata da vari punti del nostro cervello e cervelletto, compreso il talamo. La sua attivazione comporta una coordinazione degli arti e del corpo in generale, una padronanza dei propri movimenti che è tipica di artisti e sportivi.
  5. È propriamente l’Emisfero destro del cervello a sviluppare, invece, l’Intelligenza Musicale. La musica è creatività pura. Saper cantare in modo intonato e suonare strumenti con facilità e abilità si può, certamente, imparare. Più spesso, tuttavia, è una dote con cui si nasce ed è propria di compositori, musicisti, cantanti.
  6. Il sesto e il settimo tipo di Intelligenza sono ampiamente correlati: quella Interpersonale e quella Intrapersonale. Sono entrambe guidate principalmente dall’Emisfero destro, quello più emotivo e creativo, ma anche dai lobi prefrontali.
    Si tratta della spiccata abilità a comprendere le sensazioni proprie e altrui. Riconoscere ed accogliere le emozioni imparando a gestirle è, senza dubbio, il primo passo per inserirsi nella società e creare relazioni basate su empatia, sapendosi immedesimare negli altri proprio perché si è compresi prima se stessi. Dai Leader agli attori, senza scordarsi proprio degli psicologi, questa prerogativa fa anche parte inequivocabile dell’Intelligenza Emotiva, individuata e studiata da David Goleman, anch’egli psicologo di Harward.
  7. A queste forme, sono state in seguito aggiunte quelle dell’Intelligenza Naturalistica(numero 8), che consente di saper riconoscere, classificare e correlare tra loro oggetti naturali, e l’Intelligenza Esistenziale (numero 9) propria, in particolar modo di filosofi e psicologi. È grazie a quest’ultima che si risulta particolarmente capaci di riflettere con consapevolezza sulle più importanti teorie dell’esistenza, con spiccata abilità di astrazione, grazie all’intervento dell’Emisfero cerebrale sinistro.
    Naturalmente, questa classificazione qualitativa delle varie forme di Intelligenza a nulla servirebbe se non fosse possibile connetterne e correlarne diverse, in misura variabile e specifica per ogni singolo individuo. Non conta molto essere un gran genio solo in un campo. E’ la plasticità della nostra mente che conta. Quel mettere insieme abilità differenti – tra doti innate e doti apprese – in quantità differenti, senza smettere di imparare mai.
  8. Così come esistono diversi tipi di intelligenza, esistono vari tipi di memoria, divisi per ambiti e specializzazioni.

    tipi di memoria più significativi sono
    1) Memoria procedurale o implicita: è la memoria contenuta nei comportamenti e che riguarda sia i comportamenti appresi (guidare l’automobile, sciare, nuotare, andare in bicicletta) sia gli schemi emozionali relazionali, legati alla struttura del carattere e tendenti a ripetersi nel tempo. 

    2) Memoria semantica: è la memoria fondata sugli elementi appresi una volta per tutte e quindi entrati in categorizzazioni fisse (la capitale della Germania, il significato di una parola difficile, la data di nascita e morte di un autore classico). La memoria semantica non è priva di connotazioni emotive, ma la sua caratteristica è di essere fondata su definizioni, come in un dizionario, che non cambiano nel tempo, disposti in una collocazione stabile.

    3) Memoria episodica e autobiografica: è la memoria rivolta alla conservazione di elementi specifici, unici, irripetibili, che sono successi solo quella certa volta e in quel certo posto. È la memoria che coglie la specificità di un vissuto, il suo essere riconoscibile perché unico e fortemente emozionale: esempi di questa memoria possono essere la casa dei nonni, il profumo della propria madre, il colore degli occhi della ragazza amata, e così via). Alla luce di quanto esposto si può dire che molti eventi vissuti dal soggetto possono non diventare autobiografici, non conservati cioè nella memoria episodica ma semplicemente nella memoria dei fatti accaduti, perché privi di quelle caratterizzazioni personali del “vissuto” in prima persona, elemento fondamentale per l’appartenenza di un ricordo alla memoria in questione.

    La memoria di questi eventi ha dunque delle forti connotazioni emotive, ma tali emozioni non sono sentite come appartenenti specificamente al soggetto, non in grado cioè di caratterizzarlo in quanto persona unica. In altri casi può accadere che alcuni eventi non vengano neppure memorizzati nella memoria semantica, ma soltanto in quella procedurale o implicita: è il caso di comportamenti o fatti avvenuti che non consentano, per remore o blocchi, un ricordo trasmissibile. 

    4) Memoria iconica: è la memoria che consente di trattenere una certa quantità di informazioni di tipo visuale e/o spaziali che vanno a collocarsi nella memoria recente. Se si guarda per breve tempo una matrice contenente parecchie lettere o numeri, è possibile ricordare con esattezza alcuni elementi della matrice. Lo span di memoria visivo si identifica con il numero di elementi correttamente ricordati, seguendo l’esatta sequenza. Questo tipo di ricordo è dovuto probabilmente alle brevi immagini impresse sulla retina e registrate dopo uno stimolo visivo. A differenza di quanto accade con l’apprendimento, in cui le informazioni vanno a depositarsi nella MLT, nella memoria iconica, a brevissimo termine, la precisione e i dettagli di un ricordo svaniscono così in fretta come sono stati velocemente memorizzati, in meno di un secondo. Per incrementare il tempo del ricordo si può intervenire sulla nitidezza e sulla luminosità dell’immagine. 

    5) Memoria fotografica (visiva): è la memoria che consente di conservare le impressioni visive (parole, linee, forme, colori, fisionomia di una persona incontrata una sola volta, ecc.). Chi dispone di sviluppata memoria fotografica per apprendere la lezione la scrive, o visualizza la pagina del libro, in modo tale che quando la ripete è come se leggesse mentalmente le singole frasi. Una variante di questa memoria è la memoria eidetica, che è posseduta da circa il 10% dei bambini e che si perde col passare degli anni. I bambini eidetici, dopo aver osservato per pochi secondi un'immagine, riescono a "vederla" per diversi minuti, come se fosse davanti a loro, descrivendola nei dettagli. 

    6) Memoria uditiva: è la memoria che possiede chi ha facilità a ricordare sequenze sonore piuttosto che i timbri musicali (ad es. il timbro della voce piuttosto che la fisionomia, il suono della parole più chiaramente delle immagini visive, ecc.). Il soggetto uditivo impara la lezione dalla spiegazione dell'insegnante o leggendola ad alta voce. 

    7) Memoria motoria: è la memoria che facilita la memorizzazione di sequenze motorie del corpo. 

    Ognuno di noi dispone in diversa misura di tutte le memorie sopra descritte, con particolare predisposizione e facilità di utilizzo di ciascuna di esse: da qui si capisce il perché quell’amico si ricorda a memoria tutti i numeri di telefono, piuttosto che canticchia una canzone dopo averla sentita una sola volta.

ENGLISH 

You're smart? The right answer is How, not how much. In fact, there are nine forms of Intelligence, particularly different from each other, each of which refers to the activation of specific brain zones. Each of us has skills and abilities that arise from a connection and fusion of these heterogeneous - and often discordant - Intelligences.
There is no single model of human intelligence, and perhaps this not everyone knows it.
Because we refer to brain capacity basically from the quantitative point of view. And, therefore, all to measure their own IQ. Since the end of the nineteenth century, when Francis Galton, cousin of the best known Charles Darwin, began to study how human intelligence could be calculated. Hereditary factors and environmental factors - growing in the midst of always new stimuli to increase curiosity and the intellectual approach - come together to spell out that number of Q.I. of which many, all worry.

Yet, if we put ourselves in another perspective: the qualitative one?
Here, science - or rather Neuroscience - has identified different types of Intelligence, different forms of their own quality, which naturally are often associated with each other. Related or even merged.

Psychological studies today are inclined to repeat that there is no form which can be approved for all by intelligence, since there are two distinct cerebral hemispheres, which guide human behavior in ways that are even opposite to each other.
In any case, it can be said that intelligence is the result of cognitive abilities - such as logic, reasoning and memory - associated with other personality characteristics, mainly dictated by emotions. This association allows distinct levels of concentration, attention threshold, strength and safety, modulation of anxiety.

The famous Q.I. today it is less and less used and, even in the school context, it is no longer considered that having a high score guarantees success in the workplace. The first scholar to support him was Howard Gardner, American psychologist and professor at Harvard University, the most convinced of the theorists of Fattorial Intelligence or Multiple Intelligence. And the Multiple Intelligence Theory distinguishes our abilities in nine distinct types.

Every form of Intelligence, of course, is located in a different part of the human brain:

The first classified Intelligence is the Linguistic-Verbal one, which allows a particular ability to use language with a rich, complete, extended and at the same time as clear as possible vocabulary. Those with it have more skills than others to be effective in communication, but also more experienced in teaching and using syntax. Lawyers, speakers, linguists, poets and writers find it an assured advantage. Both the Hemispheres are involved in the brain, the more rational left one, and the more creative right one.
It follows the Logical-Mathematical Intelligence, which, instead, is proper to the left cerebral hemisphere. A high development of logical and deductive thinking makes it easier to remember symbols, formulas, mind maps, patterns and logical chains of elements. Scientists usually benefit, as are technology and engineering companies.
The sense of orientation and also memory - considered as a form of orientation in time, rather than in space - derive in particular from Space Intelligence. Although the logic and even the rationality, dictated by the left cerebral hemisphere, is indispensable, it is above all the right hemisphere to be interested in it. This form of intelligence, in fact, implies a high capacity for visual memorization, attention to figurative details and undoubtedly involves a high level of creativity. Especially artists, painters and sculptors especially enjoy it, but also architects and undoubtedly explorers.
Body-Kinesthetic Intelligence is guided by various points of our brain and cerebellum, including the thalamus. Its activation involves a coordination of the arts and the body in general, a mastery of its movements that is typical of artists and athletes.
It is properly the right brain hemisphere that develops musical intelligence instead. Music is pure creativity. Knowing how to sing in an intoned way and play instruments with ease and skill you can, of course, learn. More often, however, it is a talent with which one is born and is proper to composers, musicians, singers.
The sixth and seventh kind of Intelligence are widely related: interpersonal and interpersonal. They are both driven primarily by the right hemisphere, the most emotional and creative, but also by the prefrontal lobes.

This is a strong ability to understand the sensations of one's own and others. Recognizing and accepting emotions by learning to manage them is, without a doubt, the first step in becoming part of society and creating relationships based on empathy, knowing how to identify with others precisely because we first understand ourselves. From the Leaders to the actors, without forgetting psychologists, this prerogative is also an unequivocal part of Emotional Intelligence, identified and studied by David Goleman, also a Harward psychologist.

These forms were then added to those of Naturalistic Intelligence (number 8), which allows us to recognize, classify and correlate natural objects with each other, and the existential Intelligence (number 9), especially of philosophers and psychologists. It is thanks to the latter that it is particularly able to reflect with awareness on the most important theories of existence, with a strong abstraction ability, thanks to the intervention of the left cerebral hemisphere.


Naturally, this qualitative classification of the various forms of Intelligence to nothing would serve if it were not possible to connect and correlate them differently, to a variable and specific measure for each individual. It does not matter much to be a great genius only in one field. It is the plasticity of our mind that counts. That put together different skills - between innate gifts and learned skills - in different quantities, without ever ceasing to learn.
As there are different types of intelligence, there are various types of memory, divided by areas and specializations.


The most significant types of memory are
1) Procedural or implicit memory: it is the memory contained in the behaviors that concerns both the behaviors learned (driving the car, skiing, swimming, cycling) and the relational emotional patterns, linked to the structure of the character and tending to be repeated in the time.

2) Semantic memory: it is memory based on the elements learned once and for all and then entered into fixed categorizations (the capital of Germany, the meaning of a difficult word, the date of birth and death of a classical author). The semantic memory is not without emotional connotations, but its characteristic is to be founded on definitions, as in a dictionary, which do not change over time, arranged in a stable location.

3) Episodic and autobiographical memory: it is the memory dedicated to the preservation of specific, unique, unrepeatable elements, which only happened that certain time and in that certain place. It is memory that captures the specificity of a lived experience, its being recognizable because it is unique and strongly emotional: examples of this memory can be the grandparents' house, the scent of one's mother, the color of the beloved girl's eyes, and so on) . In the light of the above, it can be said that many events experienced by the subject may not become autobiographical, that is not stored in episodic memory but simply in the memory of the events, because they lack personal characterization of the "lived experience" in the first person, a fundamental element for the belonging of a memory to the memory in question.
The memory of these events therefore has strong emotional connotations, but such emotions are not felt as belonging specifically to the subject, ie not capable of characterizing him as a single person. In other cases it may happen that some events are not even memorized in the semantic memory, but only in the procedural or implicit memory: it is the case of behaviors or events that do not allow, by row or block, a transmissible memory.

4) Iconic memory: it is the memory that allows to retain a certain amount of visual and / or spatial information that is to be placed in recent memory. If you look briefly at a matrix containing several letters or numbers, you can remember exactly some elements of the matrix. The visual memory span is identified with the number of correctly remembered elements, following the exact sequence. This type of memory is probably due to the short images imprinted on the retina and recorded after a visual stimulus. Unlike what happens with learning, where information is deposited in the MLT, in iconic memory, in the very short term, the precision and details of a memory fade away as quickly as they were quickly stored, in less than a second . To increase the memory time you can intervene on the sharpness and brightness of the image.

Photographic memory (visual): it is the memory that allows to preserve the visual impressions (words, lines, shapes, colors, physiognomy of a person met only once, etc.). Those who have developed photographic memory to learn the lesson write it, or view the page of the book, so that when he repeats it, it is as if he mentally read the individual sentences. A variant of this memory is eidetic memory, which is owned by about 10% of children and is lost over the years. The eidetic children, after observing for a few seconds an image, manage to "see" it for several minutes, as if it were in front of them, describing it in detail.

6) Auditory memory: it is the memory that possesses those who are easy to remember sound sequences rather than musical timbres (eg the tone of the voice rather than the physiognomy, the sound of words more clearly than visual images, etc.). The auditory subject learns the lesson from the teacher's explanation or reading it aloud.

7) Motor memory: it is the memory that facilitates the memorization of motor sequences of the body.

Each of us has different sizes of all the memories described above, with particular predisposition and ease of use of each of them: from here we understand why that friend remembers all the phone numbers, rather than humming a song after hearing it only once.

Da:

http://francescaungaro.it/2017/07/27/quali-quante-forme-di-intelligenza-esistono/

http://www.crescita-personale.it/memoria/1896/tipi-memoria/375/a

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