Un nuovo antibiotico contro i batteri multiresistenti / A new antibiotic against multiresistant bacteria
Un nuovo antibiotico contro i batteri multiresistenti / A new antibiotic against multiresistant bacteria
Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa
Disponibile un farmaco efficace contro la Klebsiella, un batterio che nel nostro Paese è ormai resistente in maniera diffusa
NON funzionano più tanto bene. Eppure li usiamo sempre di più. L’assunzione mondiale degli antibiotici è infatti cresciuta del 39% fra il 2000 e il 2015, sebbene la resistenza dei batteri renda questi farmaci sempre meno efficaci. I dati arrivano da uno studio appena pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences e restituiscono una fotografia allarmante: nei paesi in via di sviluppo l’aumento è stato addirittura del 114%, soprattutto di penicilline ad ampio spettro, mente l’uso degli antibiotici che appartengono alle nuove classi, come i carbapenemi, è cresciuto uniformemente in tutto il mondo. Anche in Italia la situazione è preoccupante: “I Center for disease control europei hanno duramente redarguito l’Italia perché da noi è ormai endemica da anni la Klebsiella resistente agli antibiotici”, spiega Claudio Viscoli, direttore Clinica Malattie Infettive dell’Università di Genova e Policlinico San Martino e Presidente della Società Italiana di Terapia Antinfettiva (SITA). Una situazione che trasforma infezioni che alcuni anni fa si sarebbero risolte con l’assunzione di qualche compressa in casi che richiedono il ricovero in ospedale.
• LA RESISTENZA.
• LA RESISTENZA.
Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità nel 2050 saranno 10 milioni i morti nel mondo per infezioni. E già oggi quelle ospedaliere nel nostro Paese fanno più vittime degli incidenti stradali. Il fenomeno della resistenza agli antimicrobici, conosciuta anche come antibiotico-resistenza, è diventato un problema drammatico, anche perché sono pochissime le nuove molecole scoperte negli ultimi anni. In Italia il problema delle resistenze agli antibiotici è particolarmente critico; la percentuale di Klebsielle resistenti ai carbapenemi, antibiotici di ultima scelta, è arrivata a superare il 30%. Tutto ciò ha portato a considerare i batteri Gram-negativi come i ‘nemici numero uno’ della sanità pubblica, in particolare dei pazienti ospedalizzati.
• UN NUOVO FARMACO
All’arco dei medici, però, si aggiunge oggi una nuova freccia, efficace proprio contro i Gram-negativi multiresistenti, compresi quelli resistenti agli antibiotici carbapenemi: l’associazione di ceftazidima, un farmaco già usato, e avibactam, una molecola che amplia l’azione anti-infettiva della prima proteggendola dall’azione delle beta-lattamasi, che altrimenti la renderebbero inattiva. “Avevamo estrema necessità di questo farmaco; è una prima soluzione a un grande bisogno insoddisfatto di antibiotici e, insieme ad altri antibiotici già arrivati o in arrivo, dimostra che la ricerca in questo campo non è morta”, dice Viscoli. “Avere a disposizione questa nuova opzione terapeutica per le infezioni da batteri Gram-negativi resistenti, tanto attesa dai clinici, può cambiare lo scenario”.
• NON SOLO FARMACI
Per anni abbiamo vissuto un’illusione pericolosa, quella di avere risolto il problema delle infezioni. “La grande rivoluzione portata in campo medico dagli antibiotici ha indotto a pensare che il problema fosse risolto, ma in realtà l’era post-antibiotica rischia di trasformarsi in un’era pre-antibiotica, perché potremmo presto rimanere privi di soluzioni per via della resistenza”, spiega Vittorio Sironi, docente di Storia della medicina e della sanità all’Università di Milano Bicocca. L’allarme è scattato a livello mondiale già da qualche anno e anche in Italia lo scorso luglio è stato varato il Piano nazionale di contrasto dell’antimicrobico-resistenza. “Un piano tutto sommato ben fatto che ha però un unico grande difetto: non è stato finanziato”, conclude Viscoli. Un vero peccato, perché se i nuovi farmaci sono necessari, le politiche di limitazioni delle infezioni ospedaliere e l’educazione di medici e cittadini a un uso consapevole sono indispensabili.
ENGLISH
They do not work so well anymore. Yet we use them more and more. The global intake of antibiotics has in fact grown by 39% between 2000 and 2015, although the resistance of bacteria makes these drugs less and less effective. The data come from a study just published on the Proceedings of the National Academy of Sciences and return an alarming photograph: in developing countries the increase was even 114%, especially of broad-spectrum penicillins, while the use of antibiotics that belong to new classes, such as carbapenems, have grown uniformly throughout the world. Even in Italy the situation is worrying: "The European Centers for Disease Control have severely rebuked Italy because for us Klebsiella resistant to antibiotics has been endemic for years", explains Claudio Viscoli, Director of Infectious Diseases Clinic at the University of Genoa. Policlinico San Martino and President of the Italian Society of Anti-infective Therapy (SITA). A situation that turns infections that some years ago would be resolved with the intake of some tablet in cases that require hospitalization.
• THE RESISTANCE.
According to estimates by the World Health Organization in 2050, 10 million deaths worldwide are due to infections. And already today those hospitals in our country are more victims of road accidents. The phenomenon of antimicrobial resistance, also known as antibiotic resistance, has become a dramatic problem, also because there are very few new molecules discovered in recent years. In Italy the problem of antibiotic resistance is particularly critical; the percentage of Klebsielle resistant to carbapenems, antibiotics of last choice, has exceeded 30%. All of this led to the consideration of Gram-negative bacteria as the 'number one enemies' of public health, especially hospitalized patients.
• A NEW MEDICINE
However, today a new arrow is added to the range of doctors, effective against the multiresistant Gram-negative, including those resistant to antibiotic carbapenems: the association of ceftazidime, a drug already used, and avibactam, a molecule that 'anti-infective action of the former protecting it from the action of beta-lactamases, which otherwise would make it inactive. "We had extreme need for this drug; it is a first solution to a great unmet need for antibiotics and, together with other antibiotics already arrived or arriving, shows that research in this field is not dead, "says Viscoli. "Having this new therapeutic option for resistant Gram-negative bacteria infections, so long awaited by clinicians, can change the scenario".
• NOT ONLY DRUGS
For years we have experienced a dangerous illusion, that of having solved the problem of infections. "The great revolution brought to the medical field by antibiotics has led to think that the problem was solved, but in reality the post-antibiotic era is likely to turn into a pre-antibiotic era, because we could soon remain without solutions because of the resistance ", explains Vittorio Sironi, professor of History of Medicine and Health at the Bicocca University of Milan. The alarm has been triggered in the world for some years now and in Italy last July the National Antimicrobial-Resistance Contrast Plan was launched. "A well done plan that has one major flaw: it has not been financed", concludes Viscoli. A pity, because if the new drugs are needed, the policies of limitations of hospital infections and the education of doctors and citizens to a conscious use are indispensable.
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