La fotografia delle mutazioni del tumore renderà l'immunoterapia ancora più precisa / The photograph of tumor mutations will make immunotherapy even more precise

La fotografia delle mutazioni del tumore renderà l'immunoterapia ancora più precisaThe photograph of tumor mutations will make immunotherapy even more precise


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa /  Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa



L'analisi di un nuovo biomarcatore, che fornisce informazioni precise sulle alterazioni molecolari, aiuta a scegliere il trattamento migliore fin dal momento della diagnosi 

L'analisi di un nuovo biomarcatore, che fornisce informazioni precise sulle alterazioni molecolari, aiuta a scegliere il trattamento migliore fin dal momento della diagnosi.

DARE a ciascun paziente la terapia più giusta, nel posto giusto e al momento giusto. È questo l’obiettivo dell’immunoterapia di precisione, una delle armi più promettenti in campo oncologico, in particolare per la lotta del carcinoma del polmone. Che oggi diventa ancora più efficace: lo studio di fase III Checkmate-227, i cui risultati iniziali sono stati appena presentati al congresso dell’American Association for Cancer Research (Aacr) di Chicago, ha infatti individuato un nuovo biomarcatore, il cosiddetto Tumor Mutational Burden (Tmb, ossia carico mutazionale del polmone), che rappresenta una vera e propria fotografia ad altissima risoluzione delle alterazioni molecolari delle cellule del tumore del polmone, e che aiuterà a mettere a punto terapie immunologiche – ossia volte a stimolare l’azione del sistema immunitario contro il cancro – ancora più precise ed efficaci, anche rispetto ad approcci più convenzionali come la chemioterapia.

Sono oltre 40mila le nuove diagnosi del tumore al polmone registrate in Italia nel 2017. Si tratta di una neoplasia che rappresenta l’11% di tutti i nuovi casi di cancro nella popolazione generale e per la quale, purtroppo, al momento la sopravvivenza a 5 anni è ancora molto bassa e pari al 16% circa dei pazienti. Ma gli orizzonti della ricerca consentono di guardare con moderato ottimismo al futuro: “I dati positivi di questo studio”, racconta Federico Cappuzzo, direttore del Dipartimento di Oncoematologia dell’Ausl Romagna, nel corso di un incontro con i giornalisti a Roma, “stabiliscono il grande potenziale del Tmb come importante biomarcatore predittivo per la selezione di pazienti candidabili al trattamento di combinazione con due molecole immunoterapiche, nivolumab e ipilimumab, nel tumore del polmone non a piccole cellule avanzato. I risultati del lavoro hanno mostrato che il tasso di sopravvivenza libera da progressione a un anno era più del triplo nei pazienti trattati con immunoterapia e chemioterapia rispetto a quelli trattati con la sola chemioterapia”.

Lo scenario aperto dall’individuazione di questo biomarcatore, in sostanza, rappresenta un significativo cambio di paradigma nell’immunoterapia oncologica: “Il Tmb”, prosegue Michele Maio, direttore del Centro di immuno-oncologia e dell’Unità Operativa Complessa di Immunoterapia Oncologica dell’Azienda Ospedaliera Unitaria Senese, “è uno strumento prezioso, perché può permettere di identificare i pazienti in grado di rispondere meglio all’immunoterapia e aiuterà i medici a selezionare il giusto trattamento per ciascun singolo paziente in ogni stadio della terapia”. Oltre che più efficaci e sicure, le terapie di precisione diventeranno quindi auspicabilmente anche più sostenibili, dal momento che la conoscenza accurata del profilo molecolare del tumore consentirà di somministrarle a pazienti per cui si stima già a priori una buona percentuale di successo. E l’approccio potrà essere replicato anche per altri tipi di tumore: “In letteratura”, conclude Maio, “sono già disponibili dati sul Tmb anche in altre patologie: è stato dimostrato che le neoplasie con Tmb più elevato sono, oltre al tumore del polmone, il melanoma e i tumori della vescica e gastrointestinali”.




ENGLISH

The analysis of a new biomarker, which provides precise information on molecular alterations, helps to choose the best treatment from the moment of diagnosis

The analysis of a new biomarker, which provides precise information on molecular alterations, helps to choose the best treatment from the moment of diagnosis.

Give each patient the right therapy, in the right place at the right time. This is the goal of precision immunotherapy, one of the most promising weapons in the field of oncology, in particular for the fight of lung cancer. That today becomes even more effective: the Phase III Checkmate-227 study, whose initial results have just been presented at the Congress of the American Association for Cancer Research (Aacr) in Chicago, has in fact identified a new biomarker, the so-called Tumor Mutational Burden (Tmb, ie the mutational load of the lung), which represents a very high resolution photograph of the molecular alterations of lung cancer cells, and which will help to develop immunological therapies - that is to stimulate the action of the system immune system against cancer - even more precise and effective, even compared to more conventional approaches such as chemotherapy.

There are over 40 thousand new lung cancer diagnoses registered in Italy in 2017. It is a neoplasm that represents 11% of all new cancer cases in the general population and for which, unfortunately, at the moment the survival of 5 years is still very low and around 16% of patients. But the horizons of the research allow us to look with moderate optimism to the future: "The positive data of this study", says Federico Cappuzzo, director of the Department of Oncoematology of the AUSL Romagna, during a meeting with journalists in Rome, " the great potential of Tmb as an important predictive biomarker for the selection of patients eligible for combination treatment with two immunotherapeutic molecules, nivolumab and ipilimumab, in advanced non-small cell lung cancer. The results of the work showed that the rate of progression-free survival at one year was more than three times in patients treated with immunotherapy and chemotherapy compared to those treated with chemotherapy alone ".

The scenario opened by the identification of this biomarker, in essence, represents a significant paradigm shift in oncological immunotherapy: "Il Tmb", continues Michele Maio, director of the Immuno-oncology Center and of the Complex Operative Unit of Oncological Immunotherapy of 'Unitary Hospital of Siena, "is a valuable tool, because it can help identify patients who are better able to respond to immunotherapy and help doctors select the right treatment for each individual patient at each stage of therapy." In addition to being more effective and safe, precision therapies will therefore hopefully become even more sustainable, since the accurate knowledge of the molecular profile of the tumor will allow it to be administered to patients for whom a good success rate is already estimated a priori. And the approach can also be replicated for other types of cancer: "In the literature", concludes Maio, "data on Tmb are already available in other pathologies: it has been shown that the tumors with Tmb higher are, in addition to the tumor of the lung, melanoma and bladder and gastrointestinal tumors ".

Da:

http://www.repubblica.it/oncologia/terapie/2018/05/24/news/tumore_del_polmone_l_immunoterapia_diventa_ancora_piu_precisa-197241459/



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