Dolori alla schiena, ecco come evitarli. / Back pain, here's how to avoid them
Dolori alla schiena, ecco come evitarli. / Back pain, here's how to avoid them
Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa
Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa
Circa l’80% degli adulti soffre di dolore lombare.
In realtà la colonna vertebrale è una struttura insieme robusta e flessibile, fatta sia per tollerare carichi anche pesanti che per garantire una grande mobilità: l’insieme delle ossa, dei muscoli e dei legamenti che compongono il rachide rappresentano uno dei sistemi più efficienti presenti nel nostro organismo. Ne abbiamo parlato con la dottor Lorenzo Virelli, Dipartimento Riabilitazione e Recupero Funzionale di Humanitas.
In realtà la colonna vertebrale è una struttura insieme robusta e flessibile, fatta sia per tollerare carichi anche pesanti che per garantire una grande mobilità: l’insieme delle ossa, dei muscoli e dei legamenti che compongono il rachide rappresentano uno dei sistemi più efficienti presenti nel nostro organismo. Ne abbiamo parlato con la dottor Lorenzo Virelli, Dipartimento Riabilitazione e Recupero Funzionale di Humanitas.
Perché abbiamo mal di schiena?
Il mal di schiena è spesso una problematica di tipo funzionale, legata al cattivo utilizzo della schiena e non ad una difetto intrinseco della colonna vertebrale. Diventa quindi fondamentale sapere come utilizzare la schiena per prevenire l’insorgere di questa patologia, che spesso risulta molto fastidiosa e fortemente invalidante per il paziente.
Evitare i pesi non serve a preservare la schiena
Da sempre questa attività è ritenuta pericolosa per la colonna vertebrale. Secondo la più recente ricerca, invece, la colonna vertebrale umana può resistere anche al sollevamento di pesi importanti mentre sono le sollecitazioni ripetute, associati magari ai movimenti rotatori, ed ancora di più le attività sedentarie, che prevedono il mantenimento della posizione seduta per molto tempo, a compromettere la salute della schiena.
Nel tentativo di ridurre gli infortuni alla schiena, sui luoghi di lavoro vengono utilizzate attrezzature specifiche per movimentare i carichi pesanti (sollevatori e carrelli), per ridurre le sollecitazioni ripetute (sedute ammortizzate) e per consentire una postura corretta (postazioni di lavoro attrezzate). Tuttavia tali precauzioni non sono sufficienti a ridurre al minimo il rischio di infortuni, mentre si è rivelato molto più efficace “preparare” il rachide a questo tipo di attività.
La pratica rende perfetti?
Il tessuto osseo, così come il tessuto muscolare e tendineo che compongono il rachide possono essere allenati. Se esposti ripetutamente ed in maniera graduale ad una carico meccanico e ad un carico di lavoro via via sempre maggiore, acquisiscono resistenza e forza. Così come nessuno si aspetterebbe di correre una maratona senza prima fare un adeguato allenamento, anche per essere in grado di sollevare un peso è necessario esporsi gradualmente a tale attività.
Gli sportivi che utilizzano ed allenano correttamente la colonna vertebrale soffrono meno frequentemente di mal di schiena rispetto alla popolazione media.
I vogatori, ad esempio, che durante gli allenamenti sottopongono il rachide a centinai di cicli di flessione ed estensione, hanno mal di schiena meno frequentemente rispetto alla media della popolazione. Lo stesso vale per i sollevatori di pesi che ripetono meno frequentemente il gesto atletico ma con un carico maggiore.
I vogatori, ad esempio, che durante gli allenamenti sottopongono il rachide a centinai di cicli di flessione ed estensione, hanno mal di schiena meno frequentemente rispetto alla media della popolazione. Lo stesso vale per i sollevatori di pesi che ripetono meno frequentemente il gesto atletico ma con un carico maggiore.
Ad avvalorare questi studi concorrono quelli che sono stati condotti sugli astronauti che passano molto tempo in ambiente a gravità ridotta e quindi con la schiena non sottoposta a carico. Il risultato è una riduzione della massa muscolare ed ossea ed un rigonfiamento dei dischi intervertebrali, che provocano in definitiva una instabilità della colonna ed una maggiore probabilità di avere mal di schiena.
La pratica perfetta rende perfetti
Ciò non significa che la flessione e il carico costante della colonna non siano attività che possono essere associate all’insorgere del mal di schiena, ma semplicemente che non ne sono la causa diretta: è il sovraccarico su una schiena non allenata a determinare l’insorgere del mal di schiena e questo vale anche per gli sportivi.
Rapidi aumenti del carico di allenamento con scarso recupero sono associati all’insorgere del mal di schiena nei rematori.
Una persona con uno stile di vita sedentario, magari in sovrappeso, che a lavoro si occupa di movimentazione dei carichi o che passa molto tempo al videoterminale avrà maggiori probabilità di sviluppare mal di schiena, rispetto ad un altro lavoratore che conduce uno stile di vita attivo e che pratica esercizio fisico regolarmente.
In conclusione
Oggi la ricerca scientifica ci permette di affermare che il mal di schiena si previene con l’esercizio piuttosto che evitando di sollevare pesi.
I professionisti della salute suggeriscono oggi una regolare attività fisica come parte della routine quotidiana che comprenda esercizi in grado di irrobustire i muscoli della colonna vertebrale, e di mantenerla elastica, con carichi progressivi e riposo adeguato tra un allenamento e l’altro.
ENGLISH
About 80% of adults suffer from lower back pain.
In reality the spine is a robust and flexible structure, made both to tolerate heavy loads and to guarantee great mobility: the set of bones, muscles and ligaments that make up the spine represent one of the most efficient systems present in the our organism. We talked about it with Dr. Lorenzo Virelli, Department of Rehabilitation and Functional Recovery of Humanitas.
Why do we have back pain?
Back pain is often a functional problem, linked to bad use of the back and not to an intrinsic defect of the spine. It is therefore essential to know how to use the back to prevent the onset of this disease, which is often very annoying and highly disabling for the patient.
Avoiding weight does not help to preserve your back
This activity has always been considered dangerous for the spine. According to the most recent research, instead, the human vertebral column can resist also to the lifting of important weights while it is the repeated solicitations, associated perhaps to the rotatory movements, and even more the sedentary activities, that foresee the maintenance of the sitting position for a long time , to compromise the health of the back.
In an attempt to reduce back injuries, specific equipment is used at workplaces to handle heavy loads (lifts and carriages), to reduce repeated stresses (amortized sessions) and to allow correct posture (equipped workstations). However, such precautions are not sufficient to minimize the risk of injuries, while it has proved much more effective to "prepare" the spine for this type of activity.
Practice makes perfect?
The bone tissue, as well as the muscle and tendon tissue that make up the spine can be trained. If exposed repeatedly and gradually to a mechanical load and to a gradually increasing workload, they acquire strength and strength. Just as no one would expect to run a marathon without first doing an adequate workout, even to be able to lift a weight it is necessary to expose yourself to this activity gradually.
Athletes who use and properly train their spinal column suffer less back pain than the average population.
The rowers, for example, who during the training subject the spine to hundreds of flexion and extension cycles, have back pain less frequently than the average of the population. The same applies to weight lifters who repeat the athletic gesture less frequently but with a greater load.
To support these studies concur those that have been conducted on astronauts who spend a lot of time in a reduced gravity environment and therefore with their back not subjected to load. The result is a reduction in muscle and bone mass and a swelling of the intervertebral discs, which ultimately cause column instability and a greater probability of having back pain.
Perfect practice makes perfect
This does not mean that the constant flexion and load of the spine are not activities that can be associated with the onset of back pain, but simply that they are not the direct cause: it is the overload on an untrained back to determine the onset of back pain and this also applies to athletes.
Rapid increases in training load with poor recovery are associated with the onset of back pain in rowers.
A person with a sedentary lifestyle, perhaps overweight, who works in load handling or who spends a lot of time at the video terminal will be more likely to develop back pain, compared to another worker who leads an active lifestyle and who practices physical exercise regularly.
In conclusion
Today scientific research allows us to state that back pain is prevented through exercise rather than by avoiding lifting weights.
Health professionals today suggest regular physical activity as part of the daily routine that includes exercises that strengthen the muscles of the spine, and keep it supple, with progressive loads and adequate rest between one workout and another.
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