L'eritropoietina (l'ormone del doping) può aiutare contro Covid-19? / Can Erythropoietin (Doping Hormone) Help Against Covid-19?

L'eritropoietina (l'ormone del doping) può aiutare contro Covid-19?Can Erythropoietin (Doping Hormone) Help Against Covid-19?


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa /  Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa


eritropoietina

L’eritropoietina (o Epo) è un ormone prodotto naturalmente dal nostro organismo e sintetizzata in laboratorio come farmaco utilizzato contro l’anemia. Oggi un gruppo di ricerca del Max Planck Institute di Medicina sperimentale a Gottinga ha mostrato che questa sostanza potrebbe essere efficace contro il nuovo coronavirus nel mitigare la progressione verso forme gravi e nel proteggere i pazienti da problemi neurologici a lungo termine che sono stati associati a Covid-19. Lo studio fornisce una prima ipotesi sul ruolo potenziale dell’eritropoietina ma non è un trial clinico su pazienti né uno studio su animali. Gli autori analizzano le prove precedenti, raccolte fino a maggio 2020, sia in studi su animali sia in pazienti con altre patologie, mostrando che per le sue caratteristiche e la sua funzione l’Epo potrebbe essere utile anche contro Covid-19 e per questo stanno pianificando un trial clinico sui pazienti. I risultati di questa prima revisione sono pubblicati su Molecular Medicine.

Cosa fa l’eritropoietina

L’eritropoietina è un ormone, prodotto soprattutto dai reni e in piccola parte dal fegato e dal cervello, che regola la produzione dei globuli rossi da parte del midollo osseo. Per questo è utilizzata in ambito medico come trattamento contro l’anemia in pazienti con malattie renali o del sangue, nonché con tumori e in cura con la chemioterapia. Il suo uso non è limitato soltanto all’anemia ma anche ad altre malattie ed è in corso di studio in trial clinici e preclinici. Inoltre, Epo è anche una sostanza assunta in maniera illegale come dopante, dato che aumenta i globuli rossi anche nei soggetti sani e, migliorando il trasporto di ossigeno ai tessuti, potenzia le performance fisiche.

Lo studio

Durante la pandemia, alla fine di marzo è stato reso noto il caso di un paziente iraniano ricoverato con Covid-19 grave cui è stata somministrata l’eritropoietina dato che aveva valori bassi dei globuli rossi. Una settimana dopo la somministrazione del farmaco il paziente era molto migliorato ed era stato dimesso. Un altro indizio indiretto arriva dall’America del sud, scrivono gli autori, dove Covid-19 ha colpito di meno la popolazione che vive ad alta quota, popolazione che normalmente produce livelli più alti di eritropoietina e hanno una quantità maggiore di globuli rossi (ma è solo uno dei fattori che potrebbero aver contribuito). Sulla base delle conoscenze precedenti  sull’Epo, gli autori del Max Planck Institute di Medicina sperimentale hanno deciso di analizzare le prove scientifiche sull’uso del farmaco disponibili fino al 14 maggio 2020.

Gli effetti positivi

Gli scienziati spiegano nel testo che in base agli studi precedenti l’eritropoietina ha dimostrato di migliorare l‘ossigenazione dei tessuti e la respirazione a livello dei polmoni, del cervello, del midollo spinale e dei muscoli preposti alla respirazione. Inoltre, sempre in base alla revisione delle ricerche, potrebbe avere un effetto antinfiammatorio e combattere la cascata delle citochine che nel Covid-19 sembra essere il principale responsabile dell’infiammazione estesa. Infine Epo ha mostrato un effetto neuroprotettivo e rigenerativo per il cervello e il sistema nervoso: per questo potrebbe proteggere da sintomi neurologici, fra cui mal di testa, perdita dell’olfatto e convulsioni, collegate in alcuni casi alla presenza dell’infezione Covid-19.

Eritropoietina e Covid-19


Dunque potrebbe arrestare la progressione di Covid-19? La risposta è sì, è possibile, secondo Hannelore Ehrenreich, ricercatrice del Max Planck Institute of Experimental Medicine che si occupa e studia da più di 30 anni Epo. “Ad esempio”, sottolinea l’esperta, che è prima firma del paper, “abbiamo osservato che i pazienti in dialisi resistono molto bene a Covid-19 – e sono proprio questi i pazienti che ricevono regolarmente l’eritropoietina”.

Per avere la certezza mancano le prove nei pazienti con l’infezione da Sars-Cov-2. Per questo gli scienziati stanno preparando un trial clinico per i pazienti con forme Covid-19 gravi che riceveranno, oltre ad altri trattamenti, anche l’eritropoietina. Non abbiamo ancora un vaccino né una cura contro l’infezione, conclude l’autrice, e tutti gli sforzi devono essere concentrati nel cercare quante più strade possibili per contrastare il virus.

ENGLISH

Erythropoietin (or Epo) is a hormone naturally produced by our body and synthesized in the laboratory as a drug used against anemia. Today a research team from the Max Planck Institute of Experimental Medicine in Göttingen has shown that this substance could be effective against the new coronavirus in mitigating progression to severe forms and in protecting patients from long-term neurological problems that have been associated with Covid. -19. The study provides a first hypothesis on the potential role of erythropoietin but it is not a clinical trial on patients nor an animal study. The authors analyze previous tests, collected up to May 2020, both in animal studies and in patients with other pathologies, showing that due to its characteristics and its function EPO could also be useful against Covid-19 and for this reason they are planning a clinical trial on patients. The results of this first review are published in Molecular Medicine.

What erythropoietin does

Erythropoietin is a hormone, produced mainly by the kidneys and to a small extent by the liver and brain, which regulates the production of red blood cells by the bone marrow. For this reason, it is used in the medical field as a treatment against anemia in patients with kidney or blood diseases, as well as with tumors and being treated with chemotherapy. Its use is not limited only to anemia but also to other diseases and is being studied in clinical and preclinical trials. In addition, Epo is also a substance taken illegally as a dopant, since it increases red blood cells even in healthy subjects and, by improving the transport of oxygen to the tissues, enhances physical performance.

The study

During the pandemic, the case of an Iranian patient hospitalized with severe Covid-19 who received erythropoietin was reported at the end of March as he had low red blood cells. A week after the drug was administered, the patient had improved significantly and had been discharged. Another indirect clue comes from South America, the authors write, where Covid-19 has affected the population living at high altitudes, the population that normally produces higher levels of erythropoietin and have a greater amount of red blood cells (but it's just one of the factors that may have contributed). Based on previous knowledge on the EPO, the authors of the Max Planck Institute of Experimental Medicine have decided to analyze the scientific evidence on the use of the drug available until 14 May 2020.

The positive effects

Scientists explain in the text that based on previous studies, erythropoietin has been shown to improve tissue oxygenation and respiration in the lungs, brain, spinal cord and muscles used to breathe. Furthermore, again based on the review of the research, it could have an anti-inflammatory effect and combat the cascade of cytokines that in Covid-19 seems to be the main cause of extensive inflammation. Finally Epo has shown a neuroprotective and regenerative effect for the brain and nervous system: for this reason it could protect against neurological symptoms, including headache, loss of smell and convulsions, connected in some cases to the presence of the Covid-19 infection .

Erythropoietin and Covid-19

So could it stop Covid-19's progression? The answer is yes, it is possible, according to Hannelore Ehrenreich, researcher at the Max Planck Institute of Experimental Medicine who has been studying and studying for more than 30 years Epo. "For example," emphasizes the expert, who is the first signing of the paper, "we observed that dialysis patients resist Covid-19 very well - and these are the patients who regularly receive erythropoietin."

To be sure there is no evidence in patients with Sars-Cov-2 infection. For this reason, scientists are preparing a clinical trial for patients with severe Covid-19 forms who will receive erythropoietin in addition to other treatments. We do not yet have a vaccine or a cure for the infection, the author concludes, and all efforts must be concentrated in seeking as many ways as possible to fight the virus.

Da:

https://www.wired.it/scienza/medicina/2020/07/13/covid-19-eritropoietina/?utm_source=wired&utm_medium=NL&utm_campaign=default




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