Diabete e gravità del Covid-19 / Diabetes and the severity of Covid-19
Diabete e gravità del Covid-19 / Diabetes and the severity of Covid-19
Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa
Pubblicato su «Diabetes Research and Clinical Practice» lo studio effettuato dal Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova e coordinato dal prof. Gian Paolo Fadini che descrive l’impatto negativo esercitato dal diabete sulla gravità della malattia da nuovo coronavirus.
Non solo il diabete pre-esistente, ma anche il diabete misconosciuto aumentano la probabilità di aggravamento respiratorio durante COVID-19
Sono soprattutto le persone affette da malattie croniche ad ammalarsi di forme gravi di COVID-19, che possono portare alla necessità di ricovero in terapia intensiva e condurre al decesso. Comprendere quali siano le categorie di persone a maggior rischio di sviluppare forme severe di malattia è particolarmente importante per applicare strategie di prevenzione rivolte anche a limitare la pressione dell’epidemia sul sistema sanitario ed in particolare sulle terapie intensive.
Lo studio precedente
Già nel mese di marzo, un analisi preliminare aveva suggerito che il diabete mellito rappresentasse una delle condizioni croniche che predispongono a forme gravi di COVID-19. Il diabete mellito è una malattia metabolica cronica che, in Italia, colpisce quasi 4 milioni di persone. È caratterizzata soprattutto da alti livelli di zucchero nel sangue (glicemia) che, a lungo andare, provoca danni cronici a cuore, reni, occhi e nervi.
La nuova ricerca
Un nuovo studio dei ricercatori dell’Università di Padova, appena pubblicato sulla rivista «Diabetes Research and Clinical Practice» dal titolo “Newly-diagnosed diabetes and admission hyperglycemia predict COVID-19 severity by aggravating respiratory deterioration” e coordinato dal prof. Gian Paolo Fadini del Dipartimento di Medicina, ha approfondito in dettaglio l’impatto del diabete sull’andamento della malattia da coronavirus nei pazienti ricoverati presso l’Azienda Ospedale-Università di Padova. Lo studio nasce dallo sforzo coordinato di docenti, dottorandi, e specializzandi del Dipartimento di Medicina coinvolti nella ricerca COVID-19 e nell’assistenza ai malati di COVID-19. Grazie all’imprescindibile collaborazione con le Unità di Malattie Infettive (dott.ssa Anna Maria Cattelan) e di Fisiopatologia Respiratoria (prof. Andrea Vianello) è stato possibile raccogliere i dati di oltre 400 pazienti ricoverati per COVID-19 e seguirne il destino durante la fase acuta della malattia.
È stato osservato che i pazienti affetti da diabete mellito presentavano una probabilità quasi doppia di sviluppare forme gravi di COVID-19, tali da richiedere trasferimento in terapia intensiva, o forme fatali. Tuttavia, tra i pazienti identificati come diabetici durante il ricovero, uno su cinque non era a conoscenza di essere affetto da diabete.
«Stimiamo che in Veneto ci siano oltre cinquantamila persone che sono affette da diabete senza saperlo – spiega il prof. Angelo Avogaro, coautore dello studio e Direttore della Diabetologia dell’Azienda Ospedale-Università di Padova – perché il diabete può rimanere a lungo asintomatico.
«È anche possibile che la potentissima infiammazione – aggiunge Gian Paolo Fadini, autore principale della ricerca - che si sviluppa in corso di COVID-19 abbia scatenato la comparsa del diabete in un certo numero di pazienti».
Dalla ricerca è emerso il dato preoccupante secondo cui il rischio di progressione del COVID-19 verso forme gravi era più elevato nei pazienti in cui il diabete era misconosciuto rispetto a coloro in cui il diabete era noto e trattato.
«Da tempo sappiamo che è necessario far emergere il cosiddetto “diabete sommerso” – prosegue il Angelo Avogaro – ed ora abbiamo un motivo in più per farlo, per poter curare più adeguatamente il diabete ed il COVID-19».
La ricerca ha portato alla luce anche nuovi dati su quali possano essere i motivi che rendono i pazienti con diabete così suscettibili allo sviluppo di forme gravi di COVID-19.
«Abbiamo notato che i pazienti diabetici, durante il ricovero ospedaliero per COVID-19, presentavano - sottolinea il Dott. Mario Luca Morieri, co-autore dello studio ed esperto di analisi dati - livelli peggiori della maggior parte degli esami di laboratorio, ma l’elemento chiave è sicuramente l’aggravamento rapido della funzione respiratoria”.
“Questo dato è spiegabile – aggiunge Gian Paolo Fadini – perché sappiamo che l’iperglicemia nel diabete provoca danni praticamente in tutti gli organi e tessuti”.
Come spiega il prof. Roberto Vettor, direttore del Dipartimento di Medicina ed autore senior della ricerca «la realizzazione di questo studio è stata possibile anche grazie al finanziamento messo a bando dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e vinto dal Dipartimento di Medicina con il progetto COVIDIMED”.
Ampliando la conoscenza del ruolo del diabete nel determinare la prognosi della malattia da nuovo coronavirus, questo studio aiuta a identificare i pazienti che necessitano maggiore attenzione ed un approccio terapeutico più aggressivo. Inoltre, l’identificazione precoce dei casi di diabete misconosciuto può evitare la progressione verso le forme più gravi di COVID-19.
ENGLISH
Published in "Diabetes Research and Clinical Practice" the study carried out by the Department of Medicine of the University of Padua and coordinated by prof. Gian Paolo Fadini who describes the negative impact of diabetes on the severity of the new coronavirus disease.
Not only pre-existing diabetes, but also unrecognized diabetes increase the likelihood of respiratory aggravation during COVID-19
It is mainly people with chronic diseases who fall ill with severe forms of COVID-19, which can lead to the need for hospitalization in intensive care and lead to death. Understanding which categories of people are at greatest risk of developing severe forms of disease is particularly important for applying prevention strategies also aimed at limiting the pressure of the epidemic on the health system and in particular on intensive care.
The previous study
Already in March, a preliminary analysis had suggested that diabetes mellitus represented one of the chronic conditions that predispose to severe forms of COVID-19. Diabetes mellitus is a chronic metabolic disease that affects almost 4 million people in Italy. It is mainly characterized by high levels of blood sugar (blood sugar) which, in the long run, causes chronic damage to the heart, kidneys, eyes and nerves.
The new research
A new study by researchers from the University of Padua, just published in the journal "Diabetes Research and Clinical Practice" entitled "Newly-diagnosed diabetes and admission hyperglycemia predict COVID-19 severity by aggravating respiratory deterioration" and coordinated by prof. Gian Paolo Fadini of the Department of Medicine, examined in detail the impact of diabetes on the progress of coronavirus disease in patients admitted to the Hospital-University of Padua. The study was born from the coordinated effort of professors, doctoral students, and postgraduates of the Department of Medicine involved in COVID-19 research and in assisting COVID-19 patients. Thanks to the essential collaboration with the Infectious Diseases Units (Dr. Anna Maria Cattelan) and Respiratory Physiopathology (Prof. Andrea Vianello) it was possible to collect the data of over 400 patients hospitalized for COVID-19 and follow their fate during the acute phase of the disease.
It was observed that patients with diabetes mellitus were nearly twice as likely to develop severe forms of COVID-19, requiring transfer to intensive care, or fatal forms. However, of the patients identified as being diabetic during hospitalization, one in five were not aware that they had diabetes.
"We estimate that in Veneto there are over fifty thousand people who are suffering from diabetes without knowing it - explains prof. Angelo Avogaro, co-author of the study and Director of Diabetology of the Hospital-University of Padua - because diabetes can remain asymptomatic for a long time.
"It is also possible that the very powerful inflammation - adds Gian Paolo Fadini, lead author of the research - that develops during COVID-19 has triggered the onset of diabetes in a certain number of patients".
The research revealed worrying data that the risk of progression of COVID-19 to severe forms was higher in patients whose diabetes was unrecognized than in those whose diabetes was known and treated.
"For some time we have known that it is necessary to bring out the so-called" submerged diabetes "- continues Angelo Avogaro - and now we have one more reason to do so, in order to be able to better treat diabetes and COVID-19".
The research also unearthed new data on what may be the reasons that make patients with diabetes so susceptible to developing severe forms of COVID-19.
"We noticed that diabetic patients, during hospitalization for COVID-19, presented - underlines Dr. Mario Luca Morieri, co-author of the study and data analysis expert - worse levels than most laboratory tests, but the 'key element is certainly the rapid worsening of respiratory function ”.
"This data can be explained - adds Gian Paolo Fadini - because we know that hyperglycemia in diabetes causes damage to practically all organs and tissues".
As explained by prof. Roberto Vettor, director of the Department of Medicine and senior author of the research «the realization of this study was also possible thanks to the funding announced by the Cassa di Risparmio di Padova and Rovigo Foundation and won by the Department of Medicine with the COVIDIMED project.
By expanding knowledge of the role of diabetes in determining the prognosis of novel coronavirus disease, this study helps identify patients who need more attention and a more aggressive treatment approach. Furthermore, the early identification of cases of unrecognized diabetes can prevent progression to the more severe forms of COVID-19.
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