Geotermia, una fonte ancora poco sfruttata di energia sostenibile / Geothermal, a still under-exploited source of sustainable energy

Geotermia, una fonte ancora poco sfruttata di energia sostenibile / Geothermal, a still under-exploited source of sustainable energy


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa


La geotermia, ancora poco conosciuta rispetto alle altre fonti energetiche alternative, può dare un contributo importante alla piccola rivoluzione dei nostri sistemi energetici e aiutarci così ad abbassare i costi delle bollette.

Il Ministero della Transizione Ecologica guidato da Roberto Cingolani – tra le attività del Governo Draghi – aveva siglato un provvedimento che, per la prima volta, disciplina a livello nazionale le procedure per l’utilizzo delle sonde geotermiche per la produzione di energia rinnovabile, uniformando le differenze tra le varie Regioni.

La geotermia è una tecnologia energetica innovativa e rinnovabile, costituita da impianti per la produzione di energia che funzionano attraverso lo scambio di calore con il sottosuolo, in un circuito chiuso: scendendo verso il sottosuolo, infatti, il terreno, grazie alla sua elevata inerzia termica, già a moderata profondità risente solo marginalmente delle fluttuazioni termiche giornaliere e stagionali della temperatura dell’aria ambiente.

Come funziona un impianto di energia geotermica

Per capire meglio, è quello che avviene nelle nostre cantine, fresche nelle estati più torride e sempre fresche, ma mai ghiacciate, in inverno, anche nei periodi più freddi.

Grazie alle tecnologie geotermiche, il terreno viene utilizzato come se fosse un immenso serbatoio termico, recuperando dal sottosuolo il calore necessario per il riscaldamento invernale – quando il terreno si trova a temperature relativamente più calde dell’aria esterna – o viceversa cedendo al terreno il calore e raffrescando gli ambienti durante l’estate – quando la temperatura del terreno è più bassa di quella dell’aria.

Infatti, alla medesima profondità la temperatura della terra resta costante tutto l’anno. L’energia termica è quindi una risorsa sempre utilizzabile, disponibile e non dipendente dalle variazioni climatiche.

Un impianto geotermico a bassa entalpia utilizza delle sonde geotermiche verticali, poste nel sottosuolo delle abitazioni attraverso delle carotatrici, per scambiare energia con il terreno in modo continuo e naturale, ma senza scambi di fluidi.

Le sonde verticali in questione vengono collegate con una pompa di calore e con un sistema idraulico per scambiare il calore con l’utenza finale (caldo o fresco a seconda della stagione).

Il decreto Cingolani prevede un iter di procedura semplificata per impianti fino a 100 kW e 170 metri di profondità, inoltre, per i piccoli interventi, fino a 50 kW e fino a 80 metri di profondità, indica la costruzione in edilizia libera.

Il parere del Consiglio Nazionale dei Geologi

Il documento del Mite rappresenta un fatto innovativo perché consente di definire regole omogenee per la realizzazione di sonde geotermiche, come da tempo chiedevano gli addetti del settore.

Si tratta di una svolta per tutto il settore della geotermia. Questo perché finora – spiega Arcangelo Francesco Violo, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi – la grande maggioranza delle Regioni non aveva un riferimento preciso. Era possibile installare gli impianti, ma in una situazione in cui si navigava al buio su come autorizzarli.

Per questo, va anzitutto detto che il decreto del MiTe è positivo perché rappresenta quel segnale che potrà finalmente avviare la filiera della geotermia, per farla diventare una risorsa fruibile per i cittadini.

Per la bassa entalpia, la filiera è già pronta ed è tutta italiana, sia a livello di esecuzione che di produzione (pompe e materiali) può portare all’installazione di circa 100mila utenze da realizzare ogni anno.

Sono sempre poche ma sono un bel traguardo per dare inizio ad una piccola rivoluzione dei nostri sistemi energetici e per contribuire ad abbassare i costi delle bollette“.

ENGLISH

Geothermal energy, still little known compared to other alternative energy sources, can make an important contribution to the small revolution of our energy systems and thus help us to lower the costs of bills.


The Ministry of Ecological Transition led by Roberto Cingolani - among the activities of the Draghi Government - had signed a provision which, for the first time, regulates at national level the procedures for the use of geothermal probes for the production of renewable energy, standardizing the differences between the various Regions.


Geothermal is an innovative and renewable energy technology, consisting of plants for the production of energy that work through the exchange of heat with the subsoil, in a closed circuit: going down towards the subsoil, in fact, the soil, thanks to its high thermal inertia , even at a moderate depth it is only marginally affected by the daily and seasonal fluctuations of the ambient air temperature.


How a geothermal power plant works

To better understand, this is what happens in our cellars, cool in the hottest summers and always cool, but never frozen, in winter, even in the coldest periods.


Thanks to geothermal technologies, the ground is used as if it were an immense thermal reservoir, recovering the heat necessary for winter heating from the subsoil - when the ground is at relatively warmer temperatures than the outside air - or vice versa by giving up heat to the ground. and cooling the rooms during the summer - when the ground temperature is lower than that of the air.


In fact, at the same depth, the earth's temperature remains constant throughout the year. Thermal energy is therefore a resource that can always be used, available and not dependent on climatic variations.


A low enthalpy geothermal plant uses vertical geothermal probes, placed in the subsoil of the houses through core drills, to exchange energy with the ground in a continuous and natural way, but without exchange of fluids.


The vertical probes in question are connected to a heat pump and a hydraulic system to exchange heat with the end user (hot or cool depending on the season).


The Cingolani decree provides for a simplified procedure for plants up to 100 kW and 170 meters deep, furthermore, for small interventions, up to 50 kW and up to 80 meters deep, it indicates construction in free construction.


The opinion of the National Council of Geologists

The Mite document represents an innovative fact because it allows for the definition of homogeneous rules for the construction of geothermal probes, as has long been demanded by the operators of the sector.


“This is a turning point for the entire geothermal sector. This is because so far - explains Arcangelo Francesco Violo, president of the National Council of Geologists - the great majority of the Regions did not have a precise reference. It was possible to install the systems, but in a situation where we navigated in the dark about how to authorize them.


For this reason, it must first of all be said that the MiTe decree is positive because it represents that signal that will finally be able to start the geothermal supply chain, to make it become a usable resource for citizens.


Due to the low enthalpy, the supply chain is ready and is all Italian, both in terms of execution and production (pumps and materials) can lead to the installation of about 100 thousand users to be built every year.


They are always few but they are a good goal to start a small revolution in our energy systems and to help lower the cost of bills “.

Da:

https://www.greenplanner.it/2022/10/27/geotermia-riduzione-costi-bollette/?amp&fbclid=IwAR1A8fRVTHd6lPLAWOK3uM8v5MV6-bWGxgE2VyZCucY5zFxKo1P2eJMhlgA



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