Distacco di retina: cause, sintomi, trattamento. / Retinal detachment: causes, symptoms, treatment.

Distacco di retina: cause, sintomi, trattamento.

 / Retinal detachment: causes, symptoms, treatment.


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa

COS’È IL DISTACCO DELLA RETINA?


La retina è una sottile membrana che riveste la superficie interna dell’occhio. Si tratta di un fine tessuto nervoso sensibile alla luce (fotosensibile). In condizioni normali la retina resta nella sua sede naturale grazie alla pressione del corpo vitreo, un liquido gelatinoso che si trova all’interno dell’occhio e che esercita un effetto tampone, spingendo la retina stessa sulla parete interna del bulbo e proteggendola da eventuali traumi provenienti dall’esterno.

Se la retina presenta una rottura o un foro può, nei casi più gravi, arrivare a distaccarsi.

COME AVVIENE IL DISTACCO DELLA RETINA

Quando le retina si stacca, tende ad accartocciarsi in maniera simile ad una carta da parati che si stacca da una parete. In tal caso la retina non è più in grado di offrire al cervello un’immagine adeguata e la visione diviene offuscata e ridotta. Il paziente vede comparire davanti a sé una sorta di tenda scura che piano piano coinvolge tutto il campo visivo.

COSA PROVOCA IL DISTACCO DELLA RETINA

A seconda della patogenesi (cause) si possono identificare tre tipologie di distacco della retina:

  • Regmatogeno: avviene in occhi di soggetti che presentano degenerazioni retiniche periferiche (dette appunto regmatogene). Tali degenerazioni sono caratterizzate solitamente dalla presenza di piccoli fori o di zone di assottigliamento della retina periferica e costituiscono pertanto una sorta di punto “debole” del tessuto retinico. A livello di tali degenerazioni si possono sviluppare una o più rotture, che consentono il passaggio di liquido nello spazio sottoretinico dando così inizio al distacco.
  • Trazionale: è provocato dalla formazione di membrane fibro-vascolari all’interno dell’ occhio in grado di creare una trazione che solleva la retina. Le malattie che più frequentemente sono all’origine di questo tipo particolare di distacco retinico sono le vasculopatie proliferative (retinopatia diabetica proliferante, trombosi venosa retinica, ecc.).
  • Essudativo: il sollevamento della retina è determinato dall’accumulo di liquido sottoretinico, in assenza di lacerazioni o rotture della stessa. Il distacco essudativo può essere provocato dalle presenza d’infiammazione, lesioni vascolari o neoplastiche.

Altre cause di distacco della retina possono essere:

  • presenza di una miopia medio-elevata, cioè superiore alle tre diottrie. È, comunque, un evento abbastanza raro, si verifica all’incirca in una persona su diecimila;
  • La presenza di un cristallino artificiale (IOL) impiantato durante un intervento di cataratta, può creare dei rischi per la retina. Anche negli occhi afachici (che non hanno il cristallino per malformazione congenita od a seguito di chirurgia) il distacco retinico può presentarsi con una certa frequenza. Dopo l’estrazione del cristallino si verificano infatti, delle alterazioni vitreali capaci di modificare i normali rapporti vitreoretinici e favorire il sollevamento della retina;
  • distacco posteriore del vitreo. Il vitreo in condizioni di normalità, svolge un importante ruolo nel mantenimento dell’adesione retinica. Quando si verifica un distacco posteriore del vitreo, si possono produrre delle rotture dovute all’azione trattiva del gel vitreale sulla retina;
  • In presenza di gravi traumi, soprattutto di tipo contusivo, si assiste ad una contrazione e avulsione della base del vitreo, che essendo tenacemente adeso alla retina, può tirarla con sé provocandone il distacco.

Infine, secondo uno studio scientifico, il distacco potrebbe essere favorito, tra l’altro, dall’assunzione per via orale di una classe di antibiotici chiamati “fluorochinoloni”.

Molto rara invece, soprattutto nei giovani, l’evenienza di rotture retiniche spontanee con conseguente distacco.

Comunque, in caso siano presenti fattori di rischio per il distacco della retina (degenerazione vitreale con presenza di trazioni vitreo-retiniche forti, degenerazioni retiniche periferiche e/o assottigliamento della retina, miopia elevata, ecc.), è consigliabile eseguire visite oculistiche periodiche, evitare condizioni di forte stress, evitare di compiere sforzi fisici eccessivi che potrebbero sollecitare la retina e favorirne il distacco.

QUALI SONO I SINTOMI?

I principali sintomi che si possono presentare in caso di distacco della retina sono:

  • Miodesopsie: comparsa nel campo visivo di piccoli corpi mobili (punti neri, macchie scure). A volte si può avere anche la percezione di una sorta di ragnatela scura nella parte centrale della visione.
  • Fotopsie: comparsa di flash luminosi o lampi di luce nell’occhio colpito, percepiti soprattutto nella parte periferica del campo visivo.
  • Visione offuscata o distorta.
  • Rapido peggioramento del visus con la comparsa di un’ ombra o una “tenda” nera che ostacola la visione sia centrale che periferica.

Non è mai presente dolore. Se ci si accorge di un brusco calo di vista, bisogna recarsi immediatamente ad un pronto soccorso oculistico. Un trattamento immediato può, infatti, ridurre al minimo i danni.

COME SI CURA IL DISTACCO DELLA RETINA

Se il problema viene diagnosticato in fase precoce spesso come cura per il distacco della retina è sufficiente effettuare un trattamento argon laser fotocoagulativo intorno alle degenerazioni retiniche.

COME SI OPERA IL DISTACCO DELLA RETINA

Nei casi più gravi è necessario un intervento chirurgico, che si può eseguire fondamentalmente secondo due approcci: ab-externo, ossia tramite chirurgia episclerale (senza entrare all’interno dell’occhio), oppure ab-interno con la vitrectomia.

Nel primo caso si esegue un intervento di cerchiaggio che consiste nell’ applicare una banda di silicone intorno al bulbo, allo scopo di riavvicinare la parete alla retina distaccata, riparare eventuali rotture e neutralizzare le trazioni vitreali.

Nel secondo caso (vitrectomia), si esegue la rimozione del gel vitreale dall’interno dell’occhio, sostituendolo con un mezzo tamponante (aria, gas o olio di silicone), che spinge la retina a riattaccarsi, favorendo il suo processo di guarigione. Il gas si riassorbe spontaneamente nel giro di 2-6 settimane, mentre l’olio di silicone deve essere rimosso con un secondo intervento chirurgico a distanza di 3-6 mesi. Di solito l’operazione per distacco di retina viene fatta in anestesia locale, in casi particolari può essere necessario ricorrere a quella generale.

Nell’ 80-90% dei casi è sufficiente una sola operazione, qualora dovesse verificarsi una recidiva del distacco, sarebbe necessario ricorrere ad un secondo intervento.

Nel post-operatorio non si prova dolore eccessivo, ma l’occhio può risultare infiammato, la pressione oculare alterata e, quindi, sarà necessario seguire in maniera scrupolosa la terapia prescritta dall’oculista e fare le visite di controllo programmate. Dopo la chirurgia, nella gran maggioranza dei casi si ottiene un riaccollamento della retina ai piani sottostanti. I tempi di recupero post intervento per distacco di retina dipendono dall’entità del distacco stesso e dalla sua durata. Nei casi in cui il distacco abbia coinvolto la regione maculare (l’area della visione centrale) il recupero visivo sarà incompleto. Può comunque, anche in questo caso, rimanere un certo grado di visione periferica.Tanto maggiore è la durata del distacco, tanto minore è la possibilità di recupero della vista. Persone che non si sottopongono all’intervento (o se quest’ultimo risulta inefficace) possono riportare un deficit visivo grave e permanente.

Il paziente deve ricordarsi che, anche a guarigione avvenuta, l’occhio va periodicamente controllato dall’oculista; nei mesi e negli anni successivi all’intervento deve quindi sottoporsi ad alcuni periodici controlli che verranno progressivamente diradati.

COME SI PUÒ FARE PREVENZIONE?

Se l’oculista riscontra alterazioni a livello della periferia retinica il distacco può essere prevenuto effettuando un trattamento argon laser. Inoltre è importante sapere se in famiglia ci sono stati precedenti casi di distacco di retina: potrebbe esserci una predisposizione genetica. Se si è già avuto un distacco in un occhio, il rischio che si verifichi anche nell’altro è leggermente maggiore rispetto alla media. Dunque saranno necessari controlli oculistici più frequenti.

L’improvvisa scomparsa o l’offuscamento di una porzione più o meno estesa del campo visivo, a volte preceduto dalla visione di lampi di luce, è il sintomo principale di una delle più gravi malattie che possono colpire l’occhio: il distacco della retina.

Questa patologia consiste nel fatto che la neuroretina (la parte della retina costituita dai fotorecettori e dalle cellule nervose che permettono la percezione delle immagini e dei colori) si distacca dalla parte sottostante, detta epitelio pigmentato retinico.

Se la neuroretina non viene più nutrita tramite il contatto con l’epitelio pigmentato, si arriva già dopo 48 ore ad una perdita delle funzioni nelle zone colpite e, nei casi più gravi se il distacco coinvolge tutta la retina, alla cecità.

Perchè si verifica il distacco della retina?

Il distacco della retina è fortunatamente un evento raro che colpisce in prevalenza adulti ed anziani con una miopia elevata, superiore cioè alle tre diottrie. La causa di distacco è da riscontrarsi nel naturale processo di invecchiamento dell’umore vitreo, cioè il tessuto connettivo trasparente e gelatinoso del bulbo oculare che, con il passare degli anni, tende a ritirarsi ed ad aderire sempre meno alla retina. In questi casi il distacco dalla retina non causa generalmente sintomi importanti, se non, a volte, la comparsa delle cosiddette mosche volanti o corpi mobili vitreali.

Altre volte invece il vitreo, distaccandosi, tira la retina in maniera sufficientemente forte da causare la sua rottura in uno o più punti. In questo caso, il fluido presente all’interno dell’occhio si insinua dietro la fessura e solleva la retina dalla parete posteriore dell’occhio.

Terapie del distacco di retina

In caso di distacco di retina è necessario provvedere in maniera tempestiva per via chirurgica. Oggi vengono proposte due soluzioni:

  • chirurgia episclerale: l’intervento consiste nell’apporre esternamente all’occhio una banda solida in silicone (cioè un cerchiaggio) in grado di riavvicinare la parete esterna dell’occhio alla retina distaccata. Successivamente, per evitare che le lesioni si riaprano, vengono effettuati trattamenti laser o crio (trattamento a freddo) in modo da creare una cicatrice saldante tra la retina e gli strati sottostanti. Infine il  liquido sottoretinico, responsabile del distacco, viene drenato attraverso un forellino sulla parete esterna dell’occhio.
  • vitrectomia: questo intervento, di tipo più moderno, viene effettuato direttamente all’interno dell’occhio. Tramite un sofisticato dispositivo miniaturizzato, chiamato ‘vitrectomo’, viene quasi completamente aspirato l’umore vitreo (sostituito con una soluzione fisiologica) responsabile della trazione e del successivo distacco di retina. La rottura viene anche in questo caso sigillata tramite trattamenti laser.

La scelta della terapia – così come il suo esito più o meno positivo – dipendono dall’entità del distacco di retina e dalla sua durata.

Il distacco della retina è una delle più serie emergenze che riguardano l’occhio ed è una delle cause più comuni di perdita della vista. Interessa pazienti di ogni età e si verifica quando uno strato della retina, tessuto fondamentale per la visione, si solleva trascinando con sé i vasi sanguigni coroideali che alimentano di ossigeno e nutrienti l’occhio. Dopo appena 48 ore dal distacco inizia la morte delle cellule e questo provoca la perdita progressiva della vista: la prognosi è più severa se la porzione di retina distaccata è quella centrale, ossia la macula, o se passa troppo tempo tra la comparsa dei sintomi e l’inizio dei trattamenti. Nei casi più gravi l’occhio interessato da distacco della retina può perdere la vista per sempre. Per questo motivo la patologia va trattata tempestivamente, sin dalla comparsa delle prime manifestazioni.

Cos’è il distacco della retina?

Si distinguono quattro tipologie diverse di distacco di retina:

 Regmatogeno (DRR): è il più frequente, ha origine da una rottura nella retina che consente l’ingresso di liquido nello spazio sottoretinico. In questo modo l’accumulo di fluido causa il distacco della retina dai tessuti sottostanti.

 Trazionale: è provocato dalla formazione di tessuto cicatriziale sulla superficie retinica che crea una trazione che solleva la retina. È tipico nei casi di ischemia retinica, che possono essere provocati dal diabete, dalle trombosi venose o dalla retinopatia precoce.

 Essudativo: è determinato dalla presenza di infiammazione o di lesioni vascolari o neoplastiche che formano dei liquidi subito sotto la retina, senza che vi siano tuttavia lacerazioni o fori nella retina.

 Forme miste

Quando il distacco coinvolge la parte più centrale della retina, la regione maculare e la fovea, la perdita di visione è molto più grave e la possibilità di riacquistare la vista è compromessa.

Quali sono le cause del distacco della retina?

Il distacco della retina può verificarsi in seguito a:

  • Liquefazione vitrea e distacco posteriore del vitreo (DVP). Si tratta di processi legati all’invecchiamento ed alla storia naturale dell’occhio. L’accumulo di liquido (umor vitreo), che con l’età cambia consistenza, diventa più liquido oppure si restringe, e può far sollevare la retina nei punti in cui è più sottile. Questi cambiamenti sono tipici del distacco della retina regmatogeno;
  • Degenerazione a palizzata. Consiste in un’aderenza forte del vitreo ai bordi retinici, può facilmente esitare in un distacco di retina;
  • Pseudofachia. Può verificarsi dopo l’intervento di cataratta e rappresenta un fattore di rischio per il distacco di retina;
  • Traumi e lesioni (distacco della retina essudativo);
  • Diabete (distacco della retina trazionale);
  • Malattie infiammatorie (distacco della retina essudativo);
  • Malattie genetiche come la sindrome di Marfan e la sindrome di Ehler Danlos;
  • Tumori ( distacco della retina essudativo).

Altri fattori di rischio per il distacco della retina sono:

  • Età superiore ai 50 anni
  • Precedente distacco di retina in un occhio che può aumentare le probabilità che si distacchi anche nel secondo occhio
  • Familiarità
  • Casi di miopia molto elevata
  • Interventi chirurgici agli occhi (per esempio rimozione della cataratta)
  • Disturbi dell’occhio come retinoschisi ed uveite.

Quali sono i sintomi del distacco della retina?

Il distacco della retina non provoca sintomi dolorosi ma è sempre anticipato da alcuni segnali:

  • Comparsa improvvisa di mosche volanti e minuscoli corpi scuri fluttuanti davanti alla vista (miodesopsie);
  • Improvvisi lampi di luce in uno o entrambi gli occhi (fotopsia);
  • Scotoma, ovvero un’ombra od una tenda scura che copre parte del campo visivo e che si espande progressivamente;
  • Visione periferica (laterale) che si riduce gradualmente.

Distacco della retina: come si fa la diagnosi

Per diagnosticare il distacco di retina si procede con:

  • Accurata visita oculistica che consente di identificare la rottura e il distacco di retina. Bisogna, infatti, differenziare i diversi tipi di distacco, capire cioè se si tratta di un distacco regmatogeno, trazionale, essudativo o misto.
  • Ecografia oculare per valutare lo stato della retina, nel caso sia possibile esaminare perfettamente la retina.

Come si cura il distacco della retina

La terapia del distacco della retina deve essere messa in atto il più rapidamente possibile, per evitare che con il passare del tempo si verifichino: perdita completa della vista, atrofia del bulbo oculare o talora sviluppo di un glaucoma neovascolare.

trattamenti standard sono:

  • Fotocoagulazione con laser argon. Lo scopo della terapia è quello di creare una cicatrice intorno alla rottura che impedisca l’ingresso del liquido nello spazio sottoretinico.
  • Quando il distacco coinvolge invece un’area significativa della retina è necessario intervenire chirurgicamente. La chirurgia per il distacco di retina viene eseguita in anestesia locoregionale o generale e prevede essenzialmente due approcci.
  • Ab-esterno: chirurgia episclerale senza entrare all’interno dell’occhio. Questo tipo di chirurgia comporta l’applicazione di cerchiaggi o piombaggi sulla sclera, che favoriscono il rilascio delle trazioni e la chiusura delle rotture retiniche. 
  • Ab-interno: la vitrectomia. In questo caso viene rimosso il vitreo (il gel presente all’interno dell’occhio) e, tramite tamponanti, viene riposizionato e sostiene la retina distaccata fino alla cicatrizzazione. In determinati pazienti viene effettuato un secondo intervento chirurgico qualche mese dopo il primo per rimuovere i tamponanti. Si tratta di un intervento che, oggi, viene effettuato con tecniche chirurgiche mininvasive e accessi di dimensioni di circa 0,5 mm. 

Come prevenire il distacco della retina

La comparsa di corpi scuri nella vista e lampi di luce (miodesopsie e fotopsie) deve mettere in allarme il paziente e spingerlo a sottoporsi al più presto ad una visita oculistica. La miglior prevenzione consiste nel conoscere i sintomi ed in controlli della vista periodici. È importante sapere che le miodesopsie non scompariranno con il tempo, ma saranno sempre visibili, soprattutto in presenza di variazioni di luminosità. Con il tempo tuttavia le macchie si riducono lievemente ed il fastidio diminuisce. Per quanto riguarda la prevenzione dei danni funzionali, è fondamentale la tempestività con cui si interviene in presenza di effettiva rottura della retina. Vi sono determinati casi in cui, inoltre, è possibile effettuare trattamenti laser già su quei pazienti che sono interessati da degenerazioni retiniche periferiche che possono condurre, col tempo, alla rottura della retina.

ENGLISH

WHAT IS RETINA DETACHMENT?

The retina is a thin membrane that lines the inner surface of the eye. It is a fine nervous tissue sensitive to light (photosensitive). Under normal conditions the retina remains in its natural location thanks to the pressure of the vitreous body, a gelatinous liquid found inside the eye and which exerts a buffer effect, pushing the retina itself onto the internal wall of the bulb and protecting it from possible trauma coming from outside.

If the retina has a break or a hole it can, in the most serious cases, become detached.

HOW DETACHMENT OF THE RETINA OCCURS

When the retina comes off, it tends to curl up similar to wallpaper peeling off a wall. In this case the retina is no longer able to offer the brain an adequate image and vision becomes blurred and reduced. The patient sees a sort of dark curtain appear in front of him which slowly involves the entire visual field.

WHAT CAUSES RETINAL DETACHMENT

Depending on the pathogenesis (causes), three types of retinal detachment can be identified:

Rhegmatogenic: occurs in the eyes of subjects with peripheral retinal degeneration (known as rhegmatogenous). These degenerations are usually characterized by the presence of small holes or areas of thinning of the peripheral retina and therefore constitute a sort of "weak" point in the retinal tissue. At the level of these degenerations, one or more tears can develop, which allow the passage of liquid into the subretinal space, thus starting the detachment.

Tractional: it is caused by the formation of fibro-vascular membranes inside the eye capable of creating traction that lifts the retina. The diseases that most frequently cause this particular type of retinal detachment are proliferative vasculopathies (proliferative diabetic retinopathy, retinal vein thrombosis, etc.).

Exudative: the lifting of the retina is determined by the accumulation of subretinal fluid, in the absence of tears or ruptures of the same. The exudative detachment can be caused by the presence of inflammation, vascular or neoplastic lesions.

Other causes of retinal detachment can be:

presence of medium-high myopia, i.e. greater than three diopters. It is, however, a fairly rare event, occurring in approximately one in ten thousand people;

The presence of an artificial lens (IOL) implanted during cataract surgery can create risks for the retina. Even in aphakic eyes (which do not have a crystalline lens due to a congenital malformation or following surgery) retinal detachment can occur quite frequently. In fact, after the extraction of the lens, vitreous alterations occur capable of modifying the normal vitreoretinal relationships and favoring the lifting of the retina;

posterior detachment of the vitreous. The vitreous under normal conditions plays an important role in maintaining retinal adhesion. When a posterior detachment of the vitreous occurs, breakages can be produced due to the traction action of the vitreous gel on the retina;

In the presence of serious trauma, especially of the blunt type, there is a contraction and avulsion of the base of the vitreous, which, being tenaciously adhered to the retina, can pull it with it, causing its detachment.

Finally, according to a scientific study [1], the detachment could be favored, among other things, by the oral intake of a class of antibiotics called "fluoroquinolones".

However, the occurrence of spontaneous retinal breaks with consequent detachment is very rare, especially in young people.

However, if risk factors for retinal detachment are present (vitreous degeneration with the presence of strong vitreoretinal tractions, peripheral retinal degeneration and/or thinning of the retina, high myopia, etc.), it is advisable to carry out periodic eye examinations, avoid conditions of strong stress, avoid making excessive physical efforts which could stress the retina and favor its detachment.

WHAT ARE THE SYMPTOMS?

The main symptoms that can occur in case of retinal detachment are:

Floaters: appearance of small floaters (blackheads, dark spots) in the visual field. Sometimes you may also have the perception of a sort of dark spider web in the central part of your vision.

Photopsia: appearance of bright flashes or flashes of light in the affected eye, perceived especially in the peripheral part of the visual field.

Blurred or distorted vision.

Rapid worsening of vision with the appearance of a shadow or a black "curtain" that hinders both central and peripheral vision.

There is never any pain. If you notice a sudden drop in vision, you should immediately go to an eye emergency room. Immediate treatment can, in fact, minimize damage.

HOW IS RETINAL DETACHMENT TREATED

If the problem is diagnosed at an early stage, often as a treatment for retinal detachment it is sufficient to carry out a photocoagulative argon laser treatment around the retinal degenerations.

HOW DETACHMENT OF THE RETINA IS OPERATED

In the most serious cases, surgery is necessary, which can basically be performed according to two approaches: ab-externo, i.e. via episcleral surgery (without entering inside the eye), or ab-interno with vitrectomy.

In the first case, a cerclage operation is performed which consists of applying a silicone band around the bulb, with the aim of bringing the wall closer to the detached retina, repairing any breaks and neutralizing vitreous tractions.

In the second case (vitrectomy), the vitreous gel is removed from inside the eye, replacing it with a buffering medium (air, gas or silicone oil), which pushes the retina to reattach, favoring its healing process. The gas reabsorbs spontaneously within 2-6 weeks, while the silicone oil must be removed with a second surgery 3-6 months later. Usually the operation for retinal detachment is done under local anesthesia, in particular cases it may be necessary to resort to general anesthesia.

In 80-90% of cases, a single operation is sufficient. Should the detachment recur, a second operation would be necessary.

Post-operatively, there is no excessive pain, but the eye may be inflamed and the eye pressure may be altered and, therefore, it will be necessary to scrupulously follow the therapy prescribed by the ophthalmologist and carry out scheduled check-ups. After surgery, in the vast majority of cases a reattachment of the retina to the underlying planes is achieved. Recovery times after surgery for retinal detachment depend on the extent of the detachment itself and its duration. In cases where the detachment has involved the macular region (the area of central vision) visual recovery will be incomplete. However, even in this case, a certain degree of peripheral vision may remain. The longer the detachment lasts, the lower the possibility of recovering vision. People who do not undergo the surgery (or if the latter is ineffective) may experience severe and permanent visual impairment.

The patient must remember that, even after healing, the eye must be periodically checked by the ophthalmologist; in the months and years following the operation he must therefore undergo some periodic checks which will be progressively less frequent.

HOW CAN PREVENTION BE DONE?

If the ophthalmologist finds alterations at the retinal periphery, the detachment can be prevented by carrying out an argon laser treatment. It is also important to know if there have been previous cases of retinal detachment in the family: there could be a genetic predisposition. If you have already had a detachment in one eye, the risk of it also occurring in the other is slightly higher than average. Therefore, more frequent eye checks will be necessary.

The sudden disappearance or blurring of a more or less large portion of the visual field, sometimes preceded by the vision of flashes of light, is the main symptom of one of the most serious diseases that can affect the eye: retinal detachment .

This pathology consists in the fact that the neuroretina (the part of the retina made up of photoreceptors and nerve cells that allow the perception of images and colors) detaches from the underlying part, called the retinal pigmented epithelium.

If the neuroretina is no longer nourished through contact with the pigmented epithelium, there is a loss of function in the affected areas after 48 hours and, in the most serious cases if the detachment involves the entire retina, blindness.

Why does retinal detachment occur?

Fortunately, retinal detachment is a rare event that mainly affects adults and elderly people with high myopia, i.e. greater than three diopters. The cause of detachment is to be found in the natural aging process of the vitreous humor, i.e. the transparent and gelatinous connective tissue of the eyeball which, as the years pass, tends to retreat and adhere less and less to the retina. In these cases, the detachment from the retina does not generally cause important symptoms, except, sometimes, the appearance of so-called floaters or vitreous floaters.

Other times, however, the vitreous, detaching, pulls the retina strongly enough to cause it to break in one or more points. In this case, fluid inside the eye seeps behind the crack and lifts the retina from the back wall of the eye.

Retinal detachment therapies

In case of retinal detachment, prompt surgery is necessary. Today two solutions are proposed:

episcleral surgery: the operation consists in placing a solid silicone band (i.e. a cerclage) externally to the eye capable of bringing the external wall of the eye closer to the detached retina. Subsequently, to prevent the lesions from reopening, laser or cryo (cold treatment) treatments are carried out in order to create a sealing scar between the retina and the underlying layers. Finally, the subretinal fluid, responsible for the detachment, is drained through a small hole on the external wall of the eye.

vitrectomy: this operation, of a more modern type, is carried out directly inside the eye. Using a sophisticated miniaturized device, called a 'vitrectome', the vitreous humor is almost completely aspirated (replaced with a physiological solution) responsible for the traction and subsequent detachment of the retina. In this case too, the break is sealed using laser treatments.

The choice of therapy - as well as its more or less positive outcome - depend on the extent of the retinal detachment and its duration.

Retinal detachment is one of the most serious eye emergencies and is one of the most common causes of vision loss. It affects patients of all ages and occurs when a layer of the retina, a fundamental tissue for vision, lifts, dragging with it the choroidal blood vessels that supply the eye with oxygen and nutrients. After just 48 hours from detachment, cell death begins and this causes progressive loss of vision: the prognosis is more severe if the portion of the detached retina is the central one, i.e. the macula, or if too much time passes between the appearance of symptoms and the start of treatments. In the most serious cases, the eye affected by retinal detachment can lose its sight forever. For this reason the pathology must be treated promptly, as soon as the first manifestations appear.

What is retinal detachment?

There are four different types of retinal detachment:

• Rhegmatogenous (DRR): it is the most frequent, it originates from a break in the retina which allows the entry of liquid into the subretinal space. In this way the accumulation of fluid causes detachment of the retina from the underlying tissues.

• Tractional: is caused by the formation of scar tissue on the retinal surface which creates traction that lifts the retina. It is typical in cases of retinal ischemia, which can be caused by diabetes, venous thrombosis or early retinopathy.

• Exudative: it is determined by the presence of inflammation or vascular or neoplastic lesions that form liquids immediately under the retina, without there being any tears or holes in the retina.

• Mixed forms

When the detachment involves the most central part of the retina, the macular region and the fovea, the loss of vision is much more severe and the possibility of regaining sight is compromised.

What are the causes of retinal detachment?

Retinal detachment can occur as a result of:

Vitreous liquefaction and posterior vitreous detachment (DVP). These are processes linked to aging and the natural history of the eye. The accumulation of liquid (vitreous humor), which changes consistency with age, becomes more liquid or shrinks, and can cause the retina to lift in places where it is thinnest. These changes are typical of rhegmatogenous retinal detachment;

Palisade degeneration. It consists of a strong adhesion of the vitreous to the retinal edges and can easily lead to retinal detachment;

Pseudophakia. It can occur after cataract surgery and is a risk factor for retinal detachment;

Traumas and injuries (exudative retinal detachment);

Diabetes (tractional retinal detachment);

Inflammatory diseases (exudative retinal detachment);

Genetic diseases such as Marfan syndrome and Ehler Danlos syndrome;

Tumors (exudative retinal detachment).

Other risk factors for retinal detachment include:

Age over 50 years

Previous retinal detachment in one eye which may increase the chance of retinal detachment in the second eye

Familiarity

Cases of very high myopia

Eye surgery (e.g. cataract removal)

Eye disorders such as retinoschisis and uveitis.

What are the symptoms of retinal detachment?

Retinal detachment does not cause painful symptoms but is always preceded by some signs:

Sudden appearance of floaters and tiny dark bodies floating before the sight (floaters);

Sudden flashes of light in one or both eyes (photopsia);

Scotoma, or a shadow or dark curtain that covers part of the visual field and progressively expands;

Peripheral (side) vision gradually reducing.

Retinal detachment: how to make the diagnosis

To diagnose retinal detachment we proceed with:

Accurate eye examination that allows you to identify retinal rupture and detachment. In fact, it is necessary to differentiate the different types of detachment, that is, to understand whether it is a rhegmatogenous, tractional, exudative or mixed detachment.

Ocular ultrasound to evaluate the state of the retina, in case it is possible to examine the retina perfectly.

How is retinal detachment treated?

Retinal detachment therapy must be implemented as quickly as possible, to prevent the following from occurring over time: complete loss of vision, atrophy of the eyeball or sometimes the development of neovascular glaucoma.

The standard treatments are:

Photocoagulation with argon laser. The aim of the therapy is to create a scar around the break that prevents the liquid from entering the subretinal space.

However, when the detachment involves a significant area of the retina, surgical intervention is necessary. Surgery for retinal detachment is performed under regional or general anesthesia and essentially involves two approaches.

Ab-external: episcleral surgery without entering the inside of the eye. This type of surgery involves the application of cerclages or seals on the sclera, which facilitate the release of tractions and the closure of retinal tears.

Ab-interno: vitrectomy. In this case the vitreous (the gel present inside the eye) is removed and, using tampons, it is repositioned and supports the detached retina until it heals. In certain patients, a second surgery is performed a few months after the first to remove the tamponades. This is an operation which, today, is carried out with minimally invasive surgical techniques and accesses measuring approximately 0.5 mm.

How to prevent retinal detachment

The appearance of dark bodies in the vision and flashes of light (floodopsias and photopsias) must alarm the patient and push him to undergo an eye examination as soon as possible. The best prevention is knowing the symptoms and having periodic eye checks. It is important to know that floaters will not disappear with time, but will always be visible, especially in the presence of variations in brightness. Over time, however, the spots reduce slightly and the discomfort decreases. As regards the prevention of functional damage, the timeliness with which one intervenes in the presence of actual retinal rupture is fundamental. Furthermore, there are certain cases in which it is possible to carry out laser treatments already on those patients who are affected by peripheral retinal degeneration which can lead, over time, to retinal rupture.

Da:

https://www.mariaelisascarale.it/distacco-di-retina/

https://www.humanitas.it/malattie/distacco-di-retina/

https://iapb.it/distacco-di-retina/




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