La morte dei media fisici è una buona cosa per la sostenibilità? / Is the Death of Physical Media a Good Thing for Sustainability?

La morte dei media fisici è una buona cosa per la sostenibilità? Is the Death of Physical Media a Good Thing for Sustainability?


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa



Nella vertiginosa foschia della cultura del “voglio tutto e lo voglio adesso” del 2024, l’idea stessa di emozionarsi per qualcosa di tangibile probabilmente sembra un po’ bizzarra. Se, come me, tuttavia, sei abbastanza grande da ricordare l'eccitazione di aver sfogliato il manuale di istruzioni di un nuovo gioco sul retro dell'autobus mentre tornavi a casa dal tuo negozio di elettronica locale, allora probabilmente sarai tra quelli che desideriamo ardentemente i giorni in cui ottenevamo qualcosa di tangibile dai nostri acquisti.

I media fisici, come avete visto, una volta erano la pietra angolare del consumo creativo. Nel 21° secolo, tuttavia, le collezioni hanno lasciato il posto alla comodità, con le piattaforme di streaming che dominano l’intrattenimento su tutti i fronti ed i marchi che generalmente scelgono di spendere più risorse nel marketing digitale rispetto a quello fisico. Ma mentre le persone della mia età e più anziane potrebbero essere liriche sui “bei vecchi tempi” di qualcosa che sentivamo di possedere effettivamente, la campana a morto dei media fisici è davvero una cosa positiva per l’ambiente?

Il lato positivo dei media digitali

La produzione dei media fisici implica processi ad alta intensità di risorse. Dall'estrazione delle materie prime alla produzione, all'imballaggio ed al trasporto, i supporti fisici lasciano un'impronta di carbonio significativa. Anche l’energia consumata durante la produzione e la distribuzione contribuisce alle emissioni di gas serra. Anche i supporti fisici scartati finiscono invariabilmente nelle discariche, dove possono rilasciare sostanze chimiche tossiche mentre si degradano.

I servizi di streaming hanno anche un impatto ambientale molto minore rispetto ai media fisici poiché lo streaming elimina la necessità di produzione, imballaggio e spedizione. Sebbene anche i data center possano produrre la loro giusta quota di emissioni di carbonio, esistono anche data center efficienti dal punto di vista energetico che alimentano molte piattaforme digitali più grandi.

Il lato oscuro dei media digitali

Lo streaming richiede data center operativi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all'anno. Questi centri consumano grandi quantità di elettricità e generano una grande quantità di calore. Si basa inoltre su una solida infrastruttura Internet per funzionare in modo efficiente. I data center, i router e le apparecchiature di rete consumano tutti energia e, sebbene tale quantità possa essere inferiore all'energia richiesta nella produzione e nella produzione, in generale, si tratta comunque di un grave problema ambientale.

Abbiamo anche raggiunto un punto in cui il pubblico semplicemente non è soddisfatto dei contenuti che non siano ad alta definizione. Per la sua stessa natura, questo contenuto richiede maggiore larghezza di banda, aumentando ulteriormente il consumo di energia. Questo prima ancora di toccare le implicazioni culturali, poiché lo streaming incoraggia pratiche di binge-watching, con lo streaming ripetuto che potenzialmente annulla qualsiasi beneficio ambientale iniziale.

Il paesaggio che cambia

Aziende di ogni ceto sociale sono costantemente alla ricerca di soluzioni più ecologiche ed il dominio digitale dell’ultimo decennio crea migliaia di opportunità per marchi ed agenzie di investire in tecnologie eco-compatibili. La chiave per un futuro sostenibile e di successo sarà trovare un equilibrio tra convenienza e responsabilità e gran parte di ciò, come sempre, dipende dalla scelta individuale.

A livello individuale, dobbiamo bilanciare la convenienza con la responsabilità ambientale ed evitare consumi eccessivi, ove possibile. Come settore, tuttavia, dovremmo fare passi da gigante per dare priorità alla collaborazione con data center che utilizzano energie rinnovabili ed alla collaborazione con creatori di contenuti digitali che promuovono narrazioni sostenibili.

La morte dei media fisici non è intrinsecamente positiva o negativa per la sostenibilità. Tuttavia, pratiche responsabili e un impegno a livello di settore sono essenziali se vogliamo abbracciare ulteriormente l’era digitale in modo equilibrato e sostenibile.

ENGLISH

In the giddy haze of the “I want it all and I want it now” culture of 2024, the very idea of getting excited over something tangible probably seems a little quaint. If, like me however, you’re old enough to remember the anticipation of scouring through the instruction manual of a new game on the back of the bus on the way home from your local Electronics Boutique, then you’ll probably be among those that long for the days when we got something tangible out of our purchases.

Physical media, you seen, was once the cornerstone of creative consumption. In the 21st century, however, collections have given way to convenience, with streaming platforms dominating entertainment on all fronts and brands generally choosing to spend more resources on digital over physical marketing. But while people my age and older might wax lyrical about the “good old days” of something we felt we actually owned, is the death knell of physical media actually a positive thing for the environment?

The Positive Side of Digital Media

Physical media production involves resource-intensive processes. From raw materials extraction to manufacturing, packaging, and transportation, physical media leaves a significant carbon footprint. The energy consumed during manufacturing and distribution also contributes to greenhouse gas emissions. Discarded physical media also invariably ends up in landfills, where it can release toxic chemicals as it degrades.

Streaming services also have a much smaller environmental impact compared to physical media as streaming eliminates the need for manufacturing, packaging, and shipping. While data centres can also produce their fair share of carbon emissions, there are also energy-efficient data centres that power many larger power digital platforms.

The Darkside of Digital Media

Streaming requires data centres that run 24/7, 365 days a year. These centres consume vast amounts of electricity and generate a great deal of heat. It also relies on a robust internet infrastructure to operate efficiently. Data centres, routers, and network equipment all consume energy and while that might be less than the energy required in production and manufacturing, generally, speaking, it’s still a major environmental problem.

We’ve also reached a point now where audiences are simply not satisfied with content that’s not high definition. By its very nature, this content demands more bandwidth, further increasing energy usage. That’s before we even touch on the cultural implications, as streaming encourages binge-watching practices, with repeated streaming potentially negating any initial environmental benefits.

The Changing Landscape

Companies from all walks of life are constantly seeking greener solutions and the digital dominance of the last decade creates thousands of opportunities for brands and agencies to invest in eco-friendly technologies. The key for a successful and sustainable future is going to be in finding a balance between convenience and responsibility and a lot of that, as ever, comes down to individual choice.

On an individual level, we must balance convenience with environmental responsibility and avoid excessive consumption, where possible. As an industry, however, we should make greater strides to prioritise working with data centres that use renewable energy and work with digital content creators that promote sustainable narratives.

The death of physical media isn’t inherently good or bad for sustainability. However, responsible practices and industry-wide commitment are essential if we want to further embrace the digital age in a balanced and sustainable way.

Da:

https://creativepool.com/magazine/inspiration/is-the-death-of-physical-media-a-good-thing-for-sustainability-sustainabilitymonth.30767



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