La resilienza immunitaria apre la strada verso un invecchiamento sano / Immune Resilience Provides Route to Healthy Aging

 La resilienza immunitaria apre la strada verso un invecchiamento sano Immune Resilience Provides Route to Healthy Aging


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa



Uno studio ha rivelato come l'invecchiamento sano e la longevità siano collegati alla resilienza immunitaria, ovvero alla capacità di resistere alle malattie nonostante l'invecchiamento e l'infiammazione.

La ricerca, pubblicata su Aging Cell, ha evidenziato che gli interventi effettuati durante la mezza età per massimizzare la robustezza del sistema immunitario sono particolarmente importanti per una vita libera da malattie croniche o disabilità.

L'età compresa tra i 40 e i 70 anni sembrava essere cruciale, quando la resilienza immunitaria era associata ad una riduzione del 69% del rischio di morte. In seguito, i tassi di mortalità hanno iniziato a convergere tra le persone con resilienza immunitaria e quelle non resilienti, suggerendo un limite biologico all'estensione della longevità.

"Mentre la maggior parte della ricerca sull'invecchiamento si concentra sui meccanismi delle malattie e sulla biologia dell'invecchiamento, il nostro lavoro evidenzia come la resilienza immunitaria sostenga la salutogenesi, promuovendo attivamente la salute", ha affermato l'autore senior Sunil K. Ahuja, MD, direttore del Center for Personalized Medicine presso il South Texas Veterans Health Care System. "Questo apre nuove strade a strategie per migliorare il benessere lungo tutto l'arco della vita".

L'invecchiamento umano rappresenta un paradosso evolutivo, hanno osservato i ricercatori. Mentre i tassi di invecchiamento rimangono costanti, esistono ampie variazioni nella durata della vita e nella durata della salute, ovvero il periodo di vita in cui una persona è libera da malattie croniche o disabilità significative.

Effettuando una profilazione multiomica longitudinale su circa 17.500 persone di età diverse, esposte a diverse sfide infiammatorie nel corso della loro vita, il gruppo ha scoperto un meccanismo fondamentale nella salutogenesi, ovvero la produzione attiva di salute.

L'attenzione si è concentrata sulla resilienza immunitaria ed, in particolare, sul ruolo di TCF7, un fattore di trascrizione conservato che svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento del potenziale rigenerativo delle cellule immunitarie, della staminalità delle cellule T e del potenziale rigenerativo.

La resilienza immunitaria ha conferito vantaggi in termini di sopravvivenza contrastando tre meccanismi associati all'invecchiamento: l'infiammazione cronica, l'invecchiamento immunitario e la senescenza cellulare, in cui la crescita cellulare viene arrestata.

All'età di 40 anni, le persone con scarsa resilienza immunitaria avevano un rischio di morte 9,7 volte maggiore e presentavano lo stesso rischio di una persona di 55,5 anni con una resilienza immunitaria ottimale.

La resilienza immunitaria preserva i profili immunitari giovanili a qualsiasi età, migliorando le risposte ai vaccini e riducendo il peso delle malattie cardiovascolari, dell'Alzheimer e delle infezioni gravi.

Oltre alla finestra critica della mezza età, è stata osservata una resilienza immunitaria prevalentemente femminile che includeva TCF7, che secondo i ricercatori riflette probabilmente le pressioni evolutive che favoriscono il successo riproduttivo e l'assistenza.

I bloccanti del TNFα hanno ripristinato i percorsi di salutogenesi, indicando che la resilienza immunitaria ha ritardato i processi legati all'invecchiamento, anziché alterarne i tassi. In particolare, i bloccanti del TNFα hanno contrastato efficacemente la componente infiammatoria della resilienza immunitaria, evidenziandone il potenziale traslazionale.

"I nostri risultati evidenziano l'età adulta intermedia come una finestra critica e malleabile per la modulazione della [resilienza immunitaria]", hanno concluso gli autori. "Questa ricerca passa da modelli incentrati sulla patogenesi a strategie di ottimizzazione della [resilienza immunitaria], fornendo percorsi attuabili per prolungare la durata della salute e della vita attraverso interventi di precisione in linea con le priorità emergenti della geroscienza e con approcci preventivi proattivi".

ENGLISH

A study has revealed how healthy aging and longevity are linked with immune resilience, the ability to resist disease despite aging and inflammation.

The research, published in Aging Cellindicated that mid-life interventions to maximize the robustness of the immune system were particularly important for a life free from chronic disease or disability.

Between the ages of 40 and 70 years appeared to be crucial, when immune resilience was associated with a 69% reduction in the risk of death. Mortality rates began to converge after this among immune-resilient and non-resilient people, suggesting a biological limit to extending longevity.

“While most aging research focuses on disease mechanisms and the biology of aging, our work highlights how immune resilience sustains salutogenesis—actively promoting health,” said senior author Sunil K. Ahuja, MD, director of the Center for Personalized Medicine at the South Texas Veterans Health Care System. “This opens new avenues for strategies to enhance lifelong wellness.”

Human aging presents an evolutionary paradox, the researchers noted. While aging rates remain constant, there are wide variations in lifespan and healthspan—the period of life when a person is free from significant chronic disease or disability.

By conducting longitudinal multi-omics profiling in approximately 17,500 people from a wide range of ages who were exposed to diverse inflammatory challenges during their lifespans, the team discovered a core mechanism in salutogenesis, or the active production of health.

This centered on immune resilience, and in particular, the role of TCF7, a conserved transcription factor that plays a key role in maintaining immune cell regenerative potential, maintaining T-cell stemness, and regenerative potential.

Immune resilience conferred survival advantages by countering three mechanisms associated with aging: chronic inflammation, immune aging, and cellular senescence, in which cell growth is arrested.

By the age of 40, people who had poor immune resilience had a 9.7-fold increased risk of death and were at the same risk as a person aged 55.5 years with optimal immune resilience.

Immune resilience preserved youthful immune profiles at any age, enhancing vaccine responses, and reducing the burden of cardiovascular disease, Alzheimer’s, and serious infections.

In addition to the critical window at mid-life, a female-predominant immune resilience was observed that included TCF7which the researchers say likely reflected evolutionary pressures favoring reproductive success and caregiving.

TNFα-blockers restored salutogenesis pathways, indicating that immune resilience delayed aging-related processes rather than altering aging rates. Specifically, the TNFα-blockers effectively counteracted the inflammatory component of immune resilience, underscoring their translational potential.

“Our findings highlight mid-adulthood as a critical, malleable window for modulating in [immune resilience],” the authors concluded. “This research transitions from pathogenesis-focused models to [immune resilience] optimization strategies, providing actionable pathways to extend healthspan and lifespan through precision interventions aligned with emerging geroscience priorities and proactive preventive approaches.”

Da:

https://www.insideprecisionmedicine.com/topics/precision-medicine/immune-resilience-provides-route-to-healthy-aging/



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