Basalioma: cos’è e come riconoscerlo / Basal cell carcinoma: what it is and how to recognize
Basalioma: cos’è e come riconoscerlo / Basal cell carcinoma: what it is and how to recognize
Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa
Il carcinoma basocellulare, conosciuto anche come basalioma, è un tumore della pelle, così chiamato per via delle cellule tumorali microscopicamente simili a quelle dello strato basale dell’epidermide.
Secondo i dati SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse) del 2024, circa 1 persona su 1000 sviluppa un basalioma nel corso della vita. È più frequente dopo i cinquant’anni, ma si riscontra sempre più spesso anche nei giovani a causa della crescente esposizione solare. Per questo tende a formarsi principalmente sul viso – soprattutto sul naso – ma può interessare anche collo, tronco, braccia e mani, aree maggiormente esposte ai raggi UV.
Ne parliamo con il professor Marco Ardigò, capo sezione di Dermatologia Oncologica presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Quali sono i fattori di rischio del basalioma?
Esistono diversi fattori di rischio associati allo sviluppo del basalioma. Tra quelli legati al fenotipo vi è una maggiore vulnerabilità nelle persone con pelle chiara, occhi chiari e capelli biondi o rossi. I fattori ambientali comprendono l’esposizione intensa, prolungata e senza protezione ai raggi ultravioletti (UV), inclusi quelli artificiali emessi da lampade e lettini abbronzanti, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza.
Questi raggi possono danneggiare il DNA delle cellule epidermiche, provocando mutazioni nei geni che regolano la crescita cellulare ed avviando così il processo tumorale. Chi ha già avuto un basalioma presenta un rischio aumentato di svilupparne altri o di incorrere in altri tumori cutanei indotti dall’esposizione ai raggi UV.
In rari casi il basalioma può insorgere in seguito a ustioni, esposizione a radiazioni ionizzanti come raggi x o per prolungata esposizione ad agenti chimici come l’arsenico.
Molto meno comune è la predisposizione genetica, come ad esempio nel caso della sindrome di Gorlin-Goltz. Questa rara condizione comporta, già in giovane età (intorno ai 20-25 anni), lo sviluppo di basaliomi multipli, spesso associati ad anomalie scheletriche, tumori cerebrali e caratteristiche depressioni puntiformi su palmi e piante di mani e piedi.
Basalioma, come riconoscerlo?
Si riconoscono diversi tipi di carcinoma basocellulare:
- Carcinoma basocellulare superficiale: il più comune, si manifesta come una macchia eritematosa dai limiti ben definiti, che può essere leggermente elevata e con una superficie lucida.
- Carcinoma basocellulare nodulare: molto frequente, si manifesta come una lesione perlacea con margini ben definiti e con teleangectasie (dilatazione di piccoli vasi sanguigni). Al centro può esservi una crosta od un’ulcerazione.
- Carcinoma basocellulare pigmentato: sia la forma superficiale che quella nodulare possono presentare lesioni marroni, blu o nere per via della presenza di pigmento melaninico.
- Epitelioma basocellulare sclerodermiforme: la forma infiltrante, si manifesta di solito come una cicatrice, di colore biancastro e con consistenza dura al tatto. Può essere meno evidente in fase iniziale, richiedendo attenzione particolare.
Come si cura il basalioma?
La diagnosi di basalioma in genere viene effettuata nel corso di una visita dermatologica, attraverso l’esame clinico e la dermoscopia. Lesioni dubbie alla dermoscopia possono essere verificate con la microscopia confocale, una metodica che permette di visualizzare il tumore dal punto di vista microscopico senza dover ricorrere immediatamente ad una biopsia. Se persistono dubbi si ricorre comunque all’esame istologico per confermare la diagnosi.
Questo tipo di tumore ha una crescita lenta e raramente si diffonde ad altri organi. In linea di massima ha una prognosi favorevole, e l’intervento chirurgico – che resta il trattamento di elezione – permette la rimozione completa del tumore nella maggior parte dei casi.
Quando però il tumore è superficiale, o quando il paziente presenta condizioni che sconsigliano l’intervento chirurgico (per età avanzata o terapie farmacologiche in corso, per esempio), si possono valutare terapie alternative.
Per i carcinomi basocellulari superficiali, tra le opzioni disponibili vi è l’immunoterapia locale con l’imiquimod, una crema che stimola il sistema immunitario ad attaccare le cellule tumorali. Un’altra possibilità è la terapia fotodinamica, che prevede l’applicazione di un farmaco fotosensibilizzante (come l’aminolevulinato) sulla lesione, che poi viene attivato da una sorgente luminosa, distruggendo così le cellule malate.
In situazioni più complesse, come i tumori localmente avanzati o non completamente asportabili con la chirurgia, si può ricorrere alla radioterapia od a trattamenti sistemici, come gli inibitori della via di Hedgehog, che rappresentano opzioni innovative e efficaci.
ENGLISH
Basal cell carcinoma, also known as basal cell carcinoma, is a skin cancer, so named because of the tumor cells microscopically similar to those in the basal layer of the epidermis.
According to 2024 data from SIDeMaST (Italian Society of Dermatology and Sexually Transmitted Diseases), approximately 1 in 1,000 people develop basal cell carcinoma during their lifetime. It is more common after age 50, but is also increasingly seen in young people due to increased sun exposure. For this reason, it tends to form primarily on the face—especially the nose—but can also affect the neck, trunk, arms, and hands, areas most exposed to UV rays.
We discuss this with Professor Marco Ardigò, head of the Oncology Dermatology Section at the IRCCS Istituto Clinico Humanitas in Rozzano.
What are the risk factors for basal cell carcinoma?
There are several risk factors associated with the development of basal cell carcinoma. Among phenotype-related factors, people with fair skin, light-colored eyes, and blond or red hair are more vulnerable. Environmental factors include intense, prolonged, and unprotected exposure to ultraviolet (UV) rays, including artificial ones emitted by tanning lamps and beds, especially during childhood and adolescence.
These rays can damage the DNA of skin cells, causing mutations in the genes that regulate cell growth and thus initiating the cancer process. Those who have previously had basal cell carcinoma are at increased risk of developing more or other skin cancers induced by UV exposure.
In rare cases, basal cell carcinoma can arise following burns, exposure to ionizing radiation such as X-rays, or prolonged exposure to chemicals such as arsenic.
A genetic predisposition is much less common, as in the case of Gorlin-Goltz syndrome. This rare condition causes the development of multiple basal cell carcinomas at a young age (around 20-25 years), often associated with skeletal abnormalities, brain tumors, and characteristic pinpoint depressions on the palms, soles, and feet.
Basal cell carcinoma: How to recognize it?
There are several types of basal cell carcinoma:
Superficial basal cell carcinoma: the most common, it appears as an erythematous patch with well-defined edges, which may be slightly elevated and have a shiny surface.
Nodular basal cell carcinoma: very common, it appears as a pearly lesion with well-defined edges and telangiectasia (dilation of small blood vessels). A crust or ulceration may be present in the center.
Pigmented basal cell carcinoma: both the superficial and nodular forms may present brown, blue, or black lesions due to the presence of melanin pigment.
Scleroderma-like basal cell carcinoma: The infiltrating form usually presents as a whitish scar with a firm texture. It may be less noticeable in the initial stages, requiring special attention.
How is basal cell carcinoma treated?
The diagnosis of basal cell carcinoma is typically made during a dermatological examination, through clinical examination and dermoscopy. Questionable lesions on dermoscopy can be verified with confocal microscopy, a technique that allows microscopic visualization of the tumor without requiring an immediate biopsy. If doubts persist, histological examination is performed to confirm the diagnosis.
This type of tumor is slow-growing and rarely spreads to other organs. Generally, it has a favorable prognosis, and surgery—which remains the treatment of choice—allows complete removal of the tumor in most cases.
However, when the tumor is superficial, or when the patient has conditions that preclude surgery (for example, advanced age or ongoing drug therapy), alternative therapies may be considered.
For superficial basal cell carcinomas, one option is local immunotherapy with imiquimod, a cream that stimulates the immune system to attack tumor cells. Another option is photodynamic therapy, which involves applying a photosensitizing drug (such as aminolevulinate) to the lesion, which is then activated by a light source, thus destroying the diseased cells.
In more complex situations, such as locally advanced tumors or tumors that cannot be completely removed with surgery, radiation therapy or systemic treatments, such as hedgehog pathway inhibitors, may be used, which represent innovative and effective options.
Da:
https://www.humanitas.it/news/basalioma-cose-e-come-riconoscerlo/?utm_source=Klaviyo&utm_medium=campaign&utm_campaign=39.%20HIT%20%7C%2030%2F09%2F2025%20%7C%20WORKAHOLISM&_kx=GbsXi39da2SdzWuT1goIYw2LYRpGE3ADZgQk3mDJWLclJDQRds6TDmUEoUzo58Dd.TR8mad
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